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Vado a parcheggiare, poi prendo l’autobus
Post n°177 pubblicato il 27 Aprile 2011 da dibiasef
Lo spostamento della fermata dell’autobus cittadino di Campobasso, fermata spostata di pochi metri, suscita discussioni da qualche giorno. Quale interesse può avere lo spostamento di qualche decina di metri una fermata di autobus? Forse nessuno, se...non fosse per il fatto che la questione non sembra molto chiara. La “nuova” fermata, virgolettata in quanto già preesistente, si trova su uno spartitraffico, non come la “vecchia” che poteva contare su una capiente sia pensilina che area rientrante rispetto alla sede stradale, rientranza che dava maggiore sicurezza ai viaggiatori, viaggiatori per la maggior parte anziani. La nuova fermata... poche decine di centimetri, di spartitraffico, non di marciapiede. In un’intervista televisiva si è parlato di un accordo con le ferrovie, considerando la “morfologia” del piazzale della stazione di Campobasso, viene da chiedere: faranno fermare gli autobus allo scalo ferroviario? Altro dubbio: nella stessa intervista (assessore comunale di Campobasso alla mobilità) ho sentito che lo spostamento è stato dettato da motivi di ordine pubblico (?). È stato spiegato che gli autobus in coda, arrivano sino a bloccare l’ingresso del carcere. Ingresso del carcere di Campobasso, che, come tutti sappiamo, è su di una strada ”poco” trafficata. È dinanzi agli occhi di tutti: l’ingresso del carcere di Campobasso è sistematicamente occupato dal traffico, tranne se si tolgono le fermate, ma se si aspettano le ore notturne. Ore durante le quali, fisiologicamente, cala il flusso del traffico. Solo allora l’ingresso del carcere si libera dalla morsa del traffico. Quindi: ragioni di sicurezza hanno disposto il trasferimento della fermata. Ritengo, però, che anche le autovetture parcheggiate a ridosso delle mura del carcere. Autovetture di proprietà…. non è dato saperlo..almeno a me. Comunque sono autovetture che sono parcheggiate dietro delle catene munite di lucchetto. Resta da appurare se su suolo del comune o del Ministero di Grazia e Giustizia giustizia. Ma di chi sia, sia il suolo, è facile ritenere che anche delle autovetture parcheggiate a ridosso delle mura di un carcere, possano facilmente concorrere, alla crescita del pericolo per la casa circondariale. Non sono un dinamitardo, né un terrorista, ma neanche un artificiere, però mi farebbe piacere sapere, da persone “informate sui fatti” che danno potrebbe creare una quantità di esplosivo che si potrebbe imboscare sotto un’autovettura di cilindrata media…. Lo cerco su internet??? Ricapitolando: via gli autobus, ma restano le auto. Andando via gli autobus, certamente, si renderebbe più fluida l’uscita dai garages che dalla casa circondariale sfociano su via Cavour. Ma di chi sono quei garages? Quali auto, anzi le auto di chi custodiscono? Non per polemica, ma per curiosità e per trasparenza amministrativa. Ancora: proprio di fronte al carcere sono aumentati i posti auto destinati all’autorità giudiziaria. Siamo sicuri che le auto parcheggiate siano SOLO dell’autorità giudiziaria? Il parcheggio del Tribunale è su suolo del comune o del tribunale? Se su suolo del comune, ovviamente, la tassa di occupazione è versata? A quale titolo il parcheggio del Tribunale, se su suolo del Comune, è occupato? Viviamo e paghiamo le tasse in una città che si vede tagliare i chilometri in concessione dalla regione, e per “porre rimedio” con una tempestività unica raddoppia il costo dei parcheggi, traendone un vantaggio a livello di traffico e posti disponibili che forse capiremo solo quando sarà rivelato qualche segreto di Fatima. Morale: i passeggeri degli autobus urbani sono destinati a raccomandarsi l’anima al Cielo su una lingua di asfalto dinanzi alla stazione. La regione taglia i chilometri per le corse degli autobus urbani a Campobasso (città) e l’amministrazione comunale (di Campobasso) raddoppia il costo dei parcheggi a pagamento, mantenendo, però, inalterata la disperazione degli automobilisti che cercano un parcheggio. Ah, ma il parcheggio di Via Manzoni...panacea di tutti i mali del traffico cittadino, ci arrivi, ma…solo se sai di PRECISO dove si trova. I cartelli? Costano troppo e poi si scoloriscono, come i rallentatori che prima servivano per far rallentare le macchine e far attraversare i pedoni, adesso sono delle vere e proprie trappole visto che scoloriti come sono, si confondono con il fondo stradale. Per chiudere un desiderio: mi piacerebbe sapere chi, e come, ha concepito il rallentatore del traffico in via Kennedy. Potrebbe essere annoverato in una delle sette meraviglie del mondo, diventerebbero otto, però…voglio capire: a cosa serve un rallentare per l’attraversamento pedonale, che finisce contro un muro e dall’altra parte della strada non c’è marciapiede? Vado a parcheggiare, poi prendo l’autobus. Franco di Biase |
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