Post n°55 pubblicato il 26 Gennaio 2014 da Talix76
Afghanistan, the land of Islam (parte I)
E’ successo di nuovo, questa mattina, all’alba. In uno dei suoi disordinati riaffiorare, la memoria si e’ presentata con ricordi di viaggi passati che credevo ormai dimenticati.
Afghanistan 12 Agosto 2013
Fuori da ogni logica umana io e Paolo ci incamminiamo solitari tra sentieri che costeggiano il fiume cercando cosa neppure noi lo sappiamo. forse perche’ non volevamo esternare la nostra paura. Loro li dentro, blindati, al sicuro e noi fuori, all’aperto.
“Questo orribile mondo non e’ privo di grazie, Per cui valga la pena svegliarsi.”
E’ qui che sono felice, su una vecchia branda sfondata, nel mio sacco a pelo, sotto un albero di melo. E’ proprio cosi’ che l’avevo immaginato. Uno di quegli attimi terreni che sono pregati di durare.
Come ci sono arrivato? Ah, la moto, eccola li appoggiata al melo. Chissa’ se ha trovato difficolta’.
Flash-back (perche’ l’Afghanistan?) “Ma dove e’?” . Il lavorio della curiosita’, soprattutto se hai qualche giorno libero a disposizione, non ci penso’ due volte a insinuarsi nella zucca tra i neuroni in stato gassoso liberamente erranti con moto browniano.
Tayebad, Iran - Dicembre 2012 Se mi sforzassi di trovare una giustificazione per la quale la cittadina di Tayebad debba essere meritevole di visita turistica da parte di un europeo, proprio non riuscirei ad indicarne una.
“.. e’ cominciata quella sensazione da fine del mondo, che avevo notato in precedenza nella pianura in cui la Persia e l’Afghanistan si toccano…” L’autista,che pur viveva a pochi chilometri da li’, stranamente si fermo’ piu’ volte a chiedere informazioni agli autisti dei tir schierati in una interminabile lunga linea retta finche’ , a pochi chilometri, una postazione militare di controllo mi obbligo’ a vuotare il sacco. Passeggiai molto teso avanti e dietro per quell’angolo remoto del mondo sentendomi addosso gli occhi dei frontalieri.
Iran, ok. Afghanistan, no no no no”. Porto di Bar, Crna Gora (o forse era Dubrovnik, Croazia ?) – Aprile 2013 L’ultimo elettroshock neuronale che aumento’ la mia curiosita’ per la terra e le genti afghane credo di averlo ricevuto parlando con due motociclisti russi, di San Pietroburgo, che si recavano a Bari. |
Post n°54 pubblicato il 08 Aprile 2013 da Talix76
Россия (Rassìa) 2011 viaggio senza spazio e senza tempo (e pure senza senso) Capitolo 17 FINALE
“Noi vogliamo, per quel fuoco che ci arde nel cervello, tuffarci nell'abisso, Inferno o Cielo, non importa. Giù nell'Ignoto per trovarvi del nuovo.”
Le vicende avevano preso negli ultimi giorni un crescendo Wagneriano;
Chisinau (Moldavia) – Ruse (Romania) Stamattina ho mandato via tanti pensieri e ansie dalla testa; finalmente, come in un’equazione matematica ridotta ad una sola incognita, rimane una sola preoccupazione: raggiungere in tempo il porto di Igoumenitsa; L'idea si confaceva molto alla mia abitudine, molto piu' grezza, di portarmi un paio di saggi da leggere;
Mi succede al ritorno da ogni viaggio: il mio senso del limite spaziale si deforma e gli spazi mi stanno piu’ stretti. Ma anche il tempo: tra l’essere li in Moldavia quel giorno e poi a Igoumenitsa il successivo ( e l’altro ancora per casa) c’era solo il breve istante di un pensiero: insomma, mi sentivo gia’ a casa. Alla dogana moldava, per non spegnere la moto, chiedo all’ufficiale di lasciarla accesa, cosa che lo insospettisce non poco facendomi perdere piu’ tempo del dovuto per i controlli. Cosi le campagne moldave costellate da alberi da frutta lasciano il passo ai piatti campi rumeni.
Quanti chilometri! Certe volte mi preoccupo di cose assolutamente senza senso; Come se osservassimo un condizionatore, vedendo il poveretto pompare continuamente calore durante l’inverno: ora dopo ora, giorno dopo giorno, ininterrottamente per mesi. Fino a quando un bel giorno si ferma. E subito riprende il suo interminabile ciclo all'incontrario, pompando freddo per l’estate; e cosi' per sempre anno dopo anno; (e' quell'unico giorno di cambiamento l'unica novita’ della sua vita? Certe altre osservo e studio il comportamento delle persone e mi viene spontaneo un parallelismo: si svegliano la mattina, pranzano a mezzogiorno e vanno a letto la sera; il ciclo e' sempre lo stesso anche a lungo termine: nascita, scuola, maturita’, casa, matrimonio, figli, pensione, funerale.. non molto dissimile da un pistone o un condizionatore; senza ombra di dubbio non e’ nella routine che risiede la vita o si dovrebbe ammettere che pure un condizionatore e un pistone ne hanno una!
Cesare Pavese
No, non e’ che sia scemo…piuttosto “diversamente intelligente”!
Ruse (Romania) - Fin dove la Sorte vuole (!) In Bulgaria la strada si fa meno scorrevole, il traffico si dirada ma la media resta bassa a causa delle saltuarie pattuglie di poliziotti che pero’non mostrano interesse per me. “Occhio ai poliziotti bulgari!” Mi aveva messo in guardia qualcuno.
Un dio? Ma allora deve essere un gran burlone! E dispettoso! Un bambino! avrei anche potuto fermarmi al primo centro abitato, trovare una banca e prelevare denaro, ma per una mia strana e inspiegabile testardaggine avevo deciso che dovevo arrivare in Grecia; Sempre questo idiota senso di sfida a pervadermi; Incontro inaspettato All’ultimo crepuscolo mi fermai ad un distributore di carburante; Venere , bassa all’orizzonte, mi aspettava con la sua splendida mise oltre il confine e la sua luce fendeva l’aria spessa e palpabile tipica delle serate estive; Lei era una bulgara sposata con un napoletano che l’aspettava fuori in macchina;
Simeonovgrad (Bg) – Igoumenitsa (Gr) Al mattino presto la moto non vuole ancora saperne di partire; da bravo pirla provo ad avviarla a spinta dimenticando l’interruttore di avviamento su “STOP”: mi si ingolfa! In pochi chilometri sono in Grecia, poi solita routine: cerco di perdermi verso Salonicco, sosta benzina, altri chilometri macinati, sfioro le Meteore, poi Metsovo, 800 chilometri di “guida agli specchietti” con l’acceleratore bloccato, altra sosta benzina finche’ l’Adriatico (ehm….Ionio da queste parti) fa capolino dietro ai monti: e’ questo il tratto di strada piu’ pregno emotivamente;
La strada in discesa , metafora perfetta per il termine di un viaggio, l’odore della salsedine che piano piano si diffonde sempre piu’ dentro il casco fino a pervadere i polmoni, i colori dei monti intorno arsi dal sole e inghiottiti dall’azzurro del mare che scintilla all’orizzonte, l’asfalto che scorre libero sotto le ruote: Igoumenitsa! Ce l’ho fatta! Rassìa? Rassìa…..ma perche’ proprio in Russia? Mi riesce davvero difficile tirare le somme questa volta.
Resettare continuamente la propria esistenza per ricominciarla differente provoca, nell’attimo stesso della sua decisione, un sottilissimo piacere imperscrutabile;
Ma forse puo’ esistere un margine di liberta’ se si ipotizza che quello che noi siamo lo si deve non solo a noi, a chi ci sta intorno, al nostro vissuto, ma anche, e soprattutto, al paesaggio che ci circonda. Insomma, l’indole di un uomo, per lo meno da un punto di vista della sua semantica, deve essere influenzata anche dal luogo dove vive e dubito che sara’ possibile cambiarla se non si e’ disposti a cambiare anche i propri luoghi. Ecco la risposta: Rassìa forse anche per questo, perche’ luogo in perfetta sintonia con le mie aspirazioni secondo un labile ed effimero pensiero poco definibile.
Che poi non sono luoghi quelli che in realta’ vado ricercando ma potrei definirli “pensieri”.
Marcel Proust
Ma quello che poi ne rimane sono solo ricordi. Di qui l’idea che i sogni e le fantasie non siano altro che piccoli germogli di ricordi, evocazioni del passato allo stadio embrionale, ancor prima che possano formarsi; Fuga La fuga dal reale, ancora più lontano la fuga dal fantastico, più lontano di tutto, la fuga da se stesso, la fuga dalla fuga, l'esilio senza acqua e parola, la perdita volontaria di amore e memoria, l'eco che non corrisponde più all'appello, e questo che si fonde, la mano che diviene enorme e che sparisce sfigurata, tutti i gesti insomma impossibili, se non inutili, l'inutilità del canto, la purezza del colore, né un braccio che si muova né un'unghia che cresca. Non la morte tuttavia.
Ma la vita: captata nella sua forma irriducibile,
senza più ornamento o commento melodico, vita a cui aspiriamo come pace nella stanchezza (non la morte), vita minima, essenziale; un inizio; un sonno; meno che terra, senza calore; senza scienza né ironia; quello che si possa desiderare di meno crudele: vita in cui l'aria, non respirata, mi avvolga; nessuno spreco di tessuti; loro assenza; confusione tra mattino e sera, senza più dolore, perché il tempo non si divide più in sezioni; il tempo eliminato, domato. Non ciò che è morto né l'eterno o il divino, soltanto quello che è vivo, piccolo, silenzioso, indifferente e solitario vivo. Questo io cerco. Carlos Drummond De Andrade
“The weight of dust exceeds the weight of settled objects” (R. Wyatt) Questa cosa pero’ comincia ad infastidirmi parecchio: il peso dei ricordi; Scrivere e’un po’ come gettare cemento su una parete bianca: le lettere vi rimangono poi appiccicate come piastrelle a formare geometrie imprecise di labili ricordi.
E poi mi piace cercar di sputar fuori emozioni;
Perche’ scrivo queste note senza senso? Me lo chiedo sempre. Forse per trovarlo. Arrivo La nave disegno’ un lungo cerchio d’evoluzione smuovendo i fondali, poi finalmente attracco’ al molo. Il suo grosso motore diesel smise di lamentarsi e si acquieto’. Il portellone si schiuse come una finestra che si apre al mattino per respirare aria nuova, come un giornale fresco di stampa prima di essere letto. Una miriade di pensieri pensati in altri idiomi, accumulati nelle settimane precedenti, all’istante evaporo’; Dopo anni parte di quegli atomi smarriti e’ stata recuperata ricombinandosi in tracce che credevo dimenticate: questo e’ tutto quello che rimane.
La tua memoria, pasto di poesia,
Carlos Drummond De Andrade FINE |
Post n°52 pubblicato il 15 Febbraio 2013 da Talix76
Россия (Rassìa) 2011 viaggio senza spazio e senza tempo (e pure senza senso) Capitolo Senza Numero
Resa dei conti
“Ti avevo detto che ti chiamavo lunedì pomeriggio.... Ottobre 2011:forse dovrei……. Novembre 2011:……. Dicembre 2011:se solo capissi….. Gennaio 2012:non saprei…… Febbraio…Marzo..Aprile.. Maggio..Giugno… Luglio… Agosto..non so
Niente, niente e ancora niente! Non sono riuscito a trovare le parole da scriverti, nessun veleno da sputare…
E’ ora di trovare un senso alle cose. Punto.
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“Si direbbe che il quadro dei miei giorni come le regioni di montagna, si componga di materiali diversi agglomerati alla rinfusa. Vi ravviso la mia natura, già di per se stessa composita, formata in parti eguali di cultura e d’istinto. Affiorano qua e là i graniti dell’inevitabile; dappertutto, le frane del caso. Mi studio di ripercorrere la mia esistenza per ravvisarvi un piano, per individuare una vena di piombo o d’oro, il fluire d’un corso d’acqua sotterraneo, ma questo schema fittizio non è che un miraggio della memoria. Di tanto in tanto, credo di riconoscere la fatalità in un incontro, in un presagio, in un determinato susseguirsi di avvenimenti, ma vi sono troppe vie che non conducono in nessun luogo, troppe cifre che a sommarle non danno nessun totale. In questa difformità, in questo disordine, percepisco la presenza di un individuo, ma si direbbe che sia stata sempre la forza delle circostanze a tracciarne il profilo; e le sue fattezze si confondono come quelle di un’immagine che si riflette nell’acqua. Io non sono di quelli che dicono che le loro azioni non gli assomigliano, dato che esse costituiscono la sola misura dell’esser mio, il solo mezzo di cui dispongo per affidare me stesso alla memoria degli uomini, e persino alla mia; dato che forse l’impossibilità di continuare a esprimersi e a modificarsi con nuove azioni costituisce la sola differenza tra l’esser morti e l’esser vivi. Pure, tra me e queste azioni si apre uno iato indefinibile, e la prova ne è che sento senza posa il bisogno di soppesarle, di spiegarmele, di rendermene conto. Vi sono lavori di breve durata, senza dubbio trascurabili; ma altre occupazioni, che si prolungarono tutta la vita, non hanno maggior significato. Per esempio, nel momento in cui scrivo, mi sembra a malapena essenziale d’esser stato imperatore. [...] da M. Yourcenar, Memorie di Adriano
Le aure via via incontrate […] col tempo formano tra loro strane costellazioni e le intreccia un filo invisibile; la biografia di un uomo. Elèmire Zolla (appendice alle varie persone incontrate)
Perché il veramente innamorato chiede la continuità, la vitalità (lifelongness) dei rapporti? Perché la vita è dolore e l'amore goduto è un anestetico, e chi vorrebbe svegliarsi a metà operazione? Cesare Pavese I grandi amanti saranno sempre infelici, perché per loro l'amore è grande e quindi esigono dalla bien-aimée la stessa intensità di pensieri ch'essi hanno per lei – altrimenti si sentono traditi. Cesare pavese
Prendi un ragazzo e una ragazza e seguine per tutto il corso della loro vita gli spostamenti su di un’ipotetico schermo come due puntini rossi che si avvicinano, a volte si allontanano, senza un’apparente senso logico. Col senno di poi, avendo la certezza che i due verranno un giorno in contatto, ogni avvicinamento, ogni mancato incontro, ogni persona venuta in contatto con entrambi, anche a distanza di anni,assume un significato, come se un ordine fosse’ gia’ prestabilito.
Siccome le combinazioni diverse che ci uniscono a determinate persone non coincidono col periodo in cui le amiamo, ma sorpassandolo, possono prodursi prima che esso incominci e ripetersi dopo che è finito, così le prime apparizioni che fa nella nostra vita un essere destinato a piacerci più avanti, acquistano retrospettivamente ai nostri occhi il valore di un avvertimento, di un presagio. [...] Gl'interessi della nostra vita sono così molteplici, che non di rado, in una stessa circostanza, le basi di una felicità che ancora non esiste sono piantati accanto all'aggravarsi di un dispiacere di cui stiamo soffrendo. (II; 1990, p. 302) Marcel Proust
legge sulle probabilità (vedi libro la passeggiata dell’ubriaco, primi capitoli: non e’ che “A succede perche c’e’ B” ma perche’ “B accade se c’e’ A” – al contrario, insomma
No, ci rinuncio! Non riusciro’ mai a razionalizzare e spiegarmi quello che provo per te.
come doveva essere vuota la mia vita il giorno prima che tu decidessi di riempirla;
La verita’ e’ che vorrei tanto scriverti qualcosa di bello, qualcosa per farti sentire speciale, ma va tutto cosi’ tremendamente e noiosamente bene che non c’e’ mordente
Quando ti ho chiesto: “Perche mi ami?” tu mi hai risposto secca, nascondendoti gli occhi dietro la frangetta :”Perche mi ami!” ed allora ho capito che questo amore sarebbe durato in eterno autoalimentandosi e autosostenendosi da se: un loop perfetto! Il mio corteggiamento aveva funzionato da primo motore immobile. Se devi amarmi, per null'altro sia se non che per amore. Mai non dire: "L'amo per il sorriso, per lo sguardo, la gentilezza del parlare, il modo di pensare così conforme al mio, che mi rese sereno un giorno". Queste son tutte cose che posson mutare, Amato, in sé o per te, un amore così sorto potrebbe poi morire. E non amarmi per pietà di lacrime che bagnino il mio volto. Può scordare il pianto chi ebbe a lungo il tuo conforto, e perderti. Soltanto per amore amami - e per sempre, per l'eternità. Elizabeth Barrett Browning In realta’ a volte non sono sicuro di amarti; per questo vado alla ricerca di un confronto ma non riuscendo a trovare nessuna che mi susciti le stesse emozioni, gli stessi borbottii dello stomaco e gli stessi rigonfiamenti del cuore, allora provo a fare a pezzi l’amore: tenerezze di qui, sesso di la, compagnia gioiosa da quell’altra ecc.; E’ un’immagine impressami nella mente da qualche anno da quando, in auto sulla via del lavoro, decisi di infrangere in mille schegge quella sfera perfetta che rappresenta l’amore. Per questo capisco che potrai trovare strano questo mio comportamento, ma la verita’ e’ solo questa: poiche ‘ credo di amarti molto, cosi’ tanto da dubitare che cio’ sia possibile, allora ho pensato di confrontare questo amore con altre persone;
Ti amo perche’ questo sentimento verso di te e’ istinto puro e nessuna ragionevolezza; e ti amo perche’ tu sei estremamente razionale; ti amo perche’ sei lunatica, molto piu’ di me, Amo i tuoi difetti, che non hai piu’, diventati ormai pregi per me: ma come si fa?
vorrei tanto imparare da te quello che mi fa sentire cosi’ desiderato e mi ti fa amare cosi tanto, e se solo riuscissi a impiantarlo in qualunque ragazza volessi, io non avrei piu’ bisogno di te e sarei libero di ricrearmi tutto l’amore che voglio. perche’ sono convinto che l'amore e' un sentimento simulabile e ricreabile ma poi,una volta generatosi,si svincola e diventa qualcosa di completamente irrazionale ed autonomo (quando subentra la sua parte biologica)
Piste di volo per l’amore, quando non provi sentimenti veri ma puoi provocarli biologicamente, credo che per molti e’ quello l’amore.
Certe volte mi chiedo perche’ parto per questi viaggi se il desiderio e’ sempre poi quello di tornare da Te. Ma poi ci penso e credo che lo faccio proprio per desiderare di tornare da te! Forse mi piace partire, pur sapendo di voler ritornare da te, perche’ queste temporanee assenze della tua presenza mi liberano dal tuo amore per qualche settimana, riattivando certe parti di me sopite. E allo stesso istante, quando ne ho bisogno, mi da la forza di andare avanti
Tu sei la mia linea di equilibrio tra quello che ero e quello che sono Permeato di te, non ti penso ne molto ne poco ormai non posso piu’ dire di pensare sempre a te; sono in uno stato piu’ avanzato: la mia mente e’ pregna di te;
Torrenti di dopamina che intersecano ruscelli di feniletilammina e confluiscono in fiumi di adrenalina riversandosi in mari di endorfine, oceani di testosterone..stasera, la vita mi appartiene; mannaggia mannaggia..sempre Tu, mia estasi, mio spasimo! si, lo so, sono tutte droghe per il cervello, ma almeno e’ la natura.
Il tempo si sospende all’ombra di calde fiamme di candele danzanti nella penombra del nostro amore le ombre delle candele profumate che danzano,le nostre ombre che fanno l’amore
E dopo, la ricomposizione. I corpi riprendono i loro confini.
Queste gambe, ad esempio, sono le mie. Le tue braccia ti riportano in te.
I cucchiai delle nostre dita, le labbra riconoscono il loro possessore.
Le lenzuola sbadigliano, una porta insensatamente sbatte e nel cielo, cantilenando un aereo scende.
Niente è cambiato, se non che c’è stato un momento in cui il lupo, il lupo mercante che sta fuori dal sé si è sdraiato sereno, e si è messo a dormire.
Maxine Kumin, Dopo l’amore
tutto e’ senza senso, e’ per questo che ti lascio: mi ci abituero’. Come due eliche di dna che si avvitano tra di loro io e te ci incastriamo perfettamente
le voci si scambiavano i pensieri
I residui incombusti del nostro amore Sei un buco nero che attrae e assorbe ogni cosa di me.
Tu mi apprezzi per i miei pregi ma soprattutto per i miei difetti
(Amore A-mors)
Partiti - per il Giudizio - Emily Dickinson
Eterna presenza (di Pedro Salinas)
Non importa che non ti abbia, non importa che non ti veda. Prima ti abbracciavo, prima ti guardavo, ti cercavo tutta, ti desideravo intera. Oggi non chiedo più né alle mani, né agli occhi, le ultime prove. Di starmi accanto ti chiedevo prima, sì, vicino a me, sì, sì, però lì fuori. E mi accontentavo di sentire che le tue mani mi davano le tue mani, che ai miei occhi assicuravano presenza. Quello che ti chiedo adesso è di più, molto di più, che bacio o sguardo: è che tu stia più vicina a me, dentro. Come il vento è invisibile, pur dando la sua vita alla candela. Come la luce è quieta, fissa, immobile, fungendo da centro che non vacilla mai al tremulo corpo di fiamma che trema. Come è la stella, presente e sicura, senza voce e senza tatto, nel cuore aperto, sereno, del lago. Quello che ti chiedo è solo che tu sia anima della mia anima, sangue del mio sangue dentro le vene. Che tu stia in me come il cuore mio che mai vedrò, toccherò e i cui battiti non si stancano mai di darmi la mia vita fino a quando morirò. Come lo scheletro, il segreto profondo del mio essere, che solo mi vedrà la terra, però che in vita è quello che si incarica di sostenere il mio peso, di carne e di sogno, di gioia e di dolore misteriosamente senza che ci siano occhi che mai lo vedano. Quello che ti chiedo è che la corporea passeggera assenza, non sia per noi dimenticanza, né fuga, né mancanza: ma che sia per me possessione totale dell'anima lontana, eterna presenza. |
Post n°51 pubblicato il 12 Febbraio 2013 da Talix76
Россия (Rassìa) 2011 viaggio senza spazio e senza tempo (e pure senza senso) Capitolo 16 Chisinau parte seconda - epilogo (ripresa dal capitolo 2)
Ho speso un'ora pensando un verso
Mi compiaccio sempre quando mi riscopro un'altra persona differente dall’ultima che sono stato (o che ricordo di essere stato); quando noto in me un cambiamento di opinioni inaspettato, di gusti, di abitudini;
Le parole, spesso, sono come delle gabbie che incatenano la realtà negandole ogni liberta’, fino ad arrivare ad affermare, per esempio, che l’unica azione permessa ad un fiore, essendo appunto gia’ fiorito, e’ sfiorire!
Sento spesso il bisogno di ruminare il passato e di rendere digeribile il presente con quel condimento Friedrich Nietzsche
Ho deciso che terminero’questo breve diario perche’ farlo vuol dire metabolizzare il passato, impacchettarlo, archiviarlo e incasellarlo negli scaffali del tempo e essere pronto per un nuovo cambiamento a venire. La felicita’ non e’ infatti un bel lavoro, una bella casa, una rispettabile posizione sociale e tante certezze ma e' semplicemente avere sempre tante e altre possibilita’ e aspettative di vita , poter sperare sempre nel cambiamento, credere nel futuro. Almeno questa e’ la mia Felicita’! Riprendo! Dunque, faccio un balzo nel passato;
Se ci si accanisce contro una persona oltre il limite della decenza, si fara’ di quell’uomo un concentrato di coraggio pronto ad immolarsi per una causa; anche la piu’ stupida. Mi riferisco alle difficolta’ sorte che la Sorte (ndr.) mi ha inviato nelle ultime ore.
La moto non vuole piu’ saperne di partire se non a spinta; questo implica, prima di fermarmi in un posto, il gironzolarci un po’ attorno cercando una parte in discesa, quasi come un avvoltoio che volteggia su una carcassa prima di posarsi.
Il chiodo nella gomma invece sembra essersi ben adattato: e chi lo tocca! Lo squarcio d’altro canto sembra ingigantirsi: ma sara’ una mia fissazione! Si,si..e’ solo una mia fissazione.
Ma io, invece che ripiegare con sicurezza per Igoumenitsa, verso casa, testardamente insisto: devo andare a Chisinau! Di rientro da un viaggio, se ti sei spinto un po’ piu’ in la del tuo ultimo limite, il mondo ti sembra ancora piu’ piccolo.
Sono molto prudente negli ultimi chilometri in terra ucraina; evito la via piu’ breve per Chisinau (che passa per Tiraspol, in Transnistria – ho gia’ dimostrato a me stesso di essere sufficientemente idiota da recarmici nel viaggio di andata) e mi dirigo piu’ a sud per evitare perdite di tempo, guidato piu’ dall’istinto che dalla mappa, finendo in uno di quegli spazi indefiniti dove non sei ancora fuori da una nazione ma neppure dentro la sua adiacente. D’altro canto e’stato soddisfatto uno dei bisogni primari di un viaggio, ovvero la conoscenza di nuove e sconosciute terre , il superamento di un limite, adesso la strada cessa di essere una fidanzata da scoprire e diventa una moglie, un ostacolo tra me e le mie fantasie, un nemico da evitare. Alla dogana ucraina mi danno un tagliandino per farci non so bene che, ma cosa vuoi che importi a me…io devo andare da X.!
Finalmente Chisinau.; . Quando sono sotto casa di X. le mando un sms:”sono sotto casa tua” Ancor prima della risposta sento il suo delicato profumo di shampoo che precede i suoi lisci capelli rossi che precedono a loro volta il suo sms di risposta e che contrastano per delicatezza con il fatiscente androne in cemento del suo palazzo dal quale e’ venuta fuori. Quando arriva il suo sms e’ ormai di troppo (l’sms). Sappiamo entrambi molto bene perche’ sono li. Ebbene, in queste due settimane ho riflettuto a lungo: O forse sono solo suggestioni personali, soggettive, tendenziose e irreali che pero’ cogliamo come oggettive e che ci spingono ad osare con risultati spesso imprevedibilmente positivi, confermando la falsa oggettivita’ di tali intuizioni!
“…Le ricerche collegano i neuroni specchio anche alla comprensione dei comportamenti che manifestano un'intenzione non ancora manifestata ma tesa a risultati futuri (previsione di un comportamento immediatamente a venire)… In altri termini essi possono fornire una base neurale per predire, in un altro individuo, le azioni susseguenti ad un comportamento dato e l'intenzione che ne sta all'origine…. La capacità di parti del cervello umano di attivarsi alla percezione delle emozioni altrui, espresse con moti del volto, gesti e suoni; la capacità di codificare istantaneamente questa percezione in termini "viscero-motori", rende ogni individuo in grado di agire in base a un meccanismo neurale per ottenere quella che gli scopritori chiamano "partecipazione empatica". Dunque un comportamento bio-sociale, ad un livello che precede la comunicazione linguistica, il quale caratterizza e soprattutto orienta le relazioni inter-individuali, che sono poi alla base dell'intero comportamento sociale…..” (Dai neuroni specchio alla consonanza intenzionale - Meccanismi neurofisiologici dell’intersoggettività - Vittorio Gallese) (http://www.unipr.it/arpa/mirror/pubs/pdffiles/Gallese/Gallese%20-%20Riv%20Psicoanalisi.pdf)
Lo sappiamo entrambi, dicevo, e i nostri comportamenti lo manifestano in tanti piccolissimi particolari eppure non ne parliamo mai direttamente: questa cosa l’ho sempre trovata molto buffa!. E , se pur consapevole, non riesco a comportarmi diversamente!
C'e poco da vedere in citta’ perche' Chisinau e' stata completamente distrutta durante la seconda guerra mondiale (oltre i due terzi della citta’ furono rasi al suolo);
Non fu’ detta una parola, non uno sguardo eppure si e’ sorpassato un punto di confine dove le convenzioni cessano di esistere e ogni ragionevolezza non e’ piu’ ragionevole; si da retta solo alle pulsazioni arteriose, il cuore spicca il volo, lo stomaco prende la cloche e pilota …..
Si può provare simpatia per una persona. Ma per scatenare quella tristezza, quel sentimento d'irreparabile, quelle angosce che preparano l'amore, ci vuole — ed è forse questo, più che una persona, l'oggetto vero e proprio che la passione cerca ansiosamente di attingere — il rischio di una impossibilità. (II; 1990, p. 652) Marcel Proust
In fondo, se ci penso bene, e potra’ sembrare strano, non e’ l’idea del sesso che mi attrae quanto quel soverchiare alcuni modi di fare, quel superamento di consuetudini, la curiosita’ di un nuovo modo di comportarsi, quell’intraprendere una nuova strada poco battuta e l’interesse di vedere dove portera’; essere spinto a comportarmi in maniera differente dal solito e’ un piacere molto simile a quello che provo viaggiando;
Comunque, in genere, aveva sempre funzionato, dopo i travagli di un viaggio, cercare un luogo isolato e fuori dal mondo, una montagna, un deserto, un villaggio sperduto dove spengere quell’irrequietezza dell’animo in eccesso che il viaggio stesso non era stato capace di placare; In un dolce far niente, immerso nel nulla piu’ assoluto, gli effetti stimolanti della noia si fanno piu’ evidenti permettendo alla mia curiosita’ di muoversi in liberta’.
Venuta meno l'influenza anestetizzante dell'abitudine, mi mettevo a pensare, a sentire cose infinitamente tristi. (I, I; 1990, p. 9) Marcel Proust
La natura ha fatto in modo da programmarci con alcune necessita’; E’ solo per curiosita’. Anche perche’ la nostra mente ha come attivita’ principale quello di attribuire un senso ad ogni cosa, inventarsi mete da raggiungere e ostacoli da superare: complicarsi l’esistenza, insomma!
La verita’ e’ che la desideravo solo per una curiosita’ di vedere me alle prese con un corpo perfetto, per una egoistico mio piacere mentale, punto. Un capriccio, insomma, o forse solo per il grillo di comportarmi come qualcuno diverso dal solito Me.
Perche’, in fondo, il semplice sesso, privato di una forte componente emotiva o passionale, lascia insoddisfatti; La “linearità dell’orgasmo”, per esempio, e’ indice di serenita’ psicologica; sono sempre portato a pensare che in certi gesti primitivi si manifesti in maniera piu' evidente il subconscio e il carattere di una persona e per cio' tendo a osservare con maggior interesse particolarmente queste situazioni. Non e’ che “capisco”; capire e’ un processo difficile e impegnativo; come accennavo prima “intuisco”; Ebbene, in base alla succitata Teoria della linearità dell’orgasmo…X. e’ in effetti una donna complicata! E poi la cena, la doccia, la mezzanotte, l’irrazionale tentativo di voler spiare nella psiche altrui, il davanzale sulla finestra, la notte calda e tutta Chisinau che dorme dietro tante grigie finestre di cemento armato, affacciarsi sul balcone e pensare alla propria terra, infine la tenerezza del sonno.
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Post n°50 pubblicato il 30 Maggio 2012 da Talix76
Россия (Rassìa) viaggio senza spazio e senza tempo (e pure senza senso) Capitolo 15 Tempo di rientrare L’idea del tempo deve essere legata alla biologia dell’uomo, perche’ da piccoli nessuno ci dice che vivremo almeno per ottanta anni eppure il futuro sembra immenso;
D’altra parte anche i ricordi ci spingono a credere che questo sia vero; tralasciando la memoria a breve termine, credo che ci siano piu’ ricordi del periodo dell’infanzia che di tutto il resto.
Ma anche la fisica non viene in aiuto: In prossimita’ di un corpo di massa elevata lo scorrere del tempo dovrebbe apparire piu’ lento. Il paradosso dei gemelli e’ l’esempio lampante che anche i nostri orologi biologici hanno una personale misura del tempo che dipende da dove ci si trova e come ci si sta muovendo.
“Un fatto è ora limpido e chiaro: né futuro né passato esistono.
Tutto precipita La mente umana e’ progettata per cercare lo schema ricorrente negli eventi; Lo schema ricorrente nei miei viaggi e’ che quando si raggiunge l’apoteosi si finisce sempre per inciampare, ovvero “ogni impero crolla sempre al suo culmine”.
Entrato in Ucraina speravo di percorrere una fluida strada di 800 chilometri senza insidie godendo della silente compagnia del Mar Nero alla mia sinistra invece ho assistito al solito inaspettato accanimento della Sorte.
Il primo inghippo ad un incrocio; rallentai e prosegui a destra, mentre a sinistra c’era una pattuglia del Gai (la polizia) che mi agito’ la paletta; E VAI!
..e via lontano di li! peccato che la moto non ne volle piu’ sapere di ripartire e con le sghignazzate degli agenti che si prendevano gioco di me come sottofondo, trascinai la moto fino ad un distributore poco distante dopo averli mandati, nel mio italico idioma, a fare in culo. Notai (ma feci in modo da non fargli capire che l’avevo visto) anche un chiodo conficcato nella gomma posteriore, chiodo che e’ rimasto li per i successivi 10 mesi. II sole cominciava a prosternarsi dinanzi alla notte e quel senso di agitazione in me aumento’. e’ per questo forse che ignorai del tutto l’alt di una pattuglia e proseguii. “Oddio!” E cosi’ fu; E mi lasciarono andare. Viaggiare de-contestualizza, permettendo di comportarci come normalmente non faremmo. In altre parole fa venire fuori le parti nascoste di noi; Poi quando si ha un’idea si riesce a portare a termine le proprie imprese e a fare di tutto; e’ per questo che mi lamento spesso di non avere una bandiera da seguire, motivazioni, pur avendo le capacita’: nulla per cui valga la pena combattere. E poi quando perdiamo le inibizioni agiamo seguendo i sentimenti.
Ma quando si ha qualcosa da perdere si ha sempre paura, o meglio c’e’ sempre quel sottile ronzio impercettibile che potremmo definire come una sensazione di fastidio.
Non riuscii a giungere a Chisinau quella sera; non ci riuscii perche’ un altro complotto era in atto;
E una donna da possedere. Ma dovevo fare la cazzata di andare da X. !
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