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Se il maschio non accetta il confronto alla pari

Post n°864 pubblicato il 14 Giugno 2007 da Tatianna

Maschile e femminile: compiti e ruoli, continuano ad essere il motivo di riflessione. Vorrei partire da un caso estremo, l'uxoricidio, per riflettere sull'applicazione disperante di un antico desiderio di dominio sulle donne che sembra essere da sempre un desiderio profondo della società maschile sia là dove politica e religione sono in grado di imporre le regole, sia nelle società in cui la legge sostiene le pari opportunità familiari e sociali. è difficile da parte dei maschi accettare un confronto alla pari, una valorizzazione di codici di condotta condivisi. Perché una parte dei maschi pensa che perdere potere nei confronti del femminile sia un segnale disperante. Lo pensano i maschi lasciati , i maschi traditi, ma anche quelli superati economicamente e politicamente. L'uxoricidio, la violenza fisica e sessuale ripropongono una incompetenza di elaborazione che oggi riguarda gli uomini grandi ma anche i ragazzi.

Sopraffazioni minorili

Sono i maschi più piccoli - come hanno anche dimostrato alcuni fatti di cronaca - del primo anno delle superiori che il branco prende di mira, maschi fragili per età o per fisico, ancora in una fase dello sviluppo in cui non è così semplice sapere come reagire, sono i gay che vengono presi di mira come a confermare la paura delle differenze di potere e di immagine maschile. Il sesso lascia la zona che gli appartiene, quella della relazione e della gioia, per vestire i panni disperati rappresentati dalle molestie e dalla violenza. Tutte queste situazioni valorizzano il dominio e la paura come fossero segnali di forza, mentre questi due elementi mostrano solo l'incompetenza a tradurre il disagio in cambiamento, in risposte intelligenti, utili per cercare la propria espressione e la propria prospettiva senza immaginare mai che il nostro benessere possa nascere attraverso la sopraffazione e l'imposizione.

Quando accadono fatti gravi si vuole credere nel raptus, mentre le cose cattive, crudeli, accadono attraverso un costante allenamento che viene autorizzato e portato avanti senza censura e che può portare ad atti estremi come l'omicidio. Maschile e femminile sono doni, così come le modificazioni e le dimensioni varianti, sono modi attraverso i quali si può esprimere la convivenza e il confronto. Alimentare la paura, l'idea che se la donna diventa forte l'uomo si indebolisce, nutrire la paura è una colpa sociale. Il carnefice che deve essere condannato e curato copre con la sua violenza la sua incompletezza e afferma se stesso perché opprime, ma proprio in questo mostra la sua precarietà psicologica e la sua inesistenza soggettiva. L'Istituto che dirigo da molti anni lavora sulla mediazione sessuale, è un percorso di crescita nelle relazioni che ha come principio primo che non esiste la possibilità di essere felici a danno degli altri, che è il dialogo tra i sessi che porta benessere.

Regole delle scambio

Ne parliamo con i ragazzi e le ragazze, in uno scambio che privilegia il concetto di differenza e di uguaglianza, che fa riconoscere le attese inconsce, le proiezioni delle attese. Ci sono tre regole d'oro che i giovani sono guidati a sottoscrivere: nel toccare il corpo si deve chiedere il permesso, il corpo è sacro; che si vince solo se si costruisce un dialogo che aiuti a superare la solitudine; che si deve diventare capaci di un ascolto competente. I ruoli maschili e femminili possono essere verificati solo se si esprimono liberamente paure, desideri e si costruisce un accordo tra le regole. Giochi di ruolo, grandi tabelloni, lavoro di gruppo, ci aiutano ad immaginare che la convivenza partirà dal riconoscimento, senza il quale l'altra/o non esiste e per questo viene ridotto/a a cosa e in quanto tale, possibile da distruggere.

Siamo consapevoli che tutti i comportamenti cattivi si preparano a lungo, lasciando passare i piccoli gesti, senza censurarli e senza trasformarli. Si può abitare il mondo insieme, se ognuno di noi pensa che la nostra forza non nasce mai dalla debolezza di un altro. I ragazzi e le ragazze ci capiscono, sanno che domani la scommessa sarà il progetto di coppia, di famiglia e che quello che si confronta oggi darà strumenti per condividere emozioni, paure, rabbie, senza farle diventare motore di pericolose distruzioni.

di Roberta Giommi

 
 
 
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