Creato da alesio_pierotti il 05/01/2013
Blog di informazione, cultura e...
 

 

« TRA STORIA E MISTERO - I...SCIENZA E MEDICINA> FLA... »

ECONOMIA - L'evasione fiscale alle Olimpiadi

Foto di alesio_pierotti

 

Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO per gli amici, nell’acronimo anglosassone) ha proposto l’eliminazione della lotta dal programma olimpico. Io propongo di sostituire questo antico esercizio fisico che richiama alla mente le sfide dei valorosi guerrieri dell’antichità con uno sport che regalerebbe all’Italia messi di medaglie del metallo più prezioso. Mi riferisco a quella disciplina nota come ‘fiscale’.

Il 10 settembre 1948, quando l’Italia intera ancora piangeva i giocatori del Torino morti a Superga, “La Stampa” strillava che “Sarà portata a termine la complessa e laboriosa inchiesta originata dalla frode dell’imposta Consumo”. Da allora tutti i signori che hanno calcato il palcoscenico del nostro Ministero delle Finanze prima e del Ministero dell’Economia e delle Finanze dopo (dal 2001) si sono cimentati nel cercare di colpire rigorosamente ogni evasione fiscale. L’ingegno dei nostri amministratori e delle loro emanazioni si è rivelato all’altezza della tradizione italiana, che dal Rinascimento ad oggi ci vede protagonisti in qualsiasi campo della creatività. Ecco quindi il redditometro del 1992, cui seguono il tovagliometro del 1995 (che quantificava gli incassi della ristorazione attraverso il conteggio dei tovaglioli), il bottigliometro  del 2010 e il barometro del 2011 (si veda la sentenza 243/2011 della Commisione tributaria provinciale di Ravenna !). Degno di essere ricordato anche lo sposometro, inventato dai funzionari del Friuli Venezia Giulia nel 1997, e il farinometro: una sentenza della Corte di  Cassazione civile, sezione tributaria (per l’esattezza la 15580 del 2011) ha confermato che i pizzaioli dovranno stare molto attenti alla quantità di farina che usano perché è indice del loro reddito.

Lo scudo fiscale, anzi gli scudi fiscali (ne abbiamo avuti tre: 2001, 2003 e 2009-2010, sempre sotto governi a targa Berlusconi) è stata una trovata all’altezza delle precedenti: un grande successo !  Peccato che nonostante l’anonimato garantito, l’impunità e la bassissima aliquota richiesta (appena il 5 %), gli evasori italiani non abbiano colto l’occasione a pieno. Secondo uno studio della Banca d’Italia i nostri irriducibili evasori hanno ancora 100 miliardi di euro al riparo dal fisco.

Eppure, nonostante tutto questo ingegno, secondo i dati della Guardia di Finanza in Italia ci sono più di 7500 evasori totali, persone completamente sconosciute al Fisco: magari come quello fermato nel novembre 2011 in Provincia di Bergamo a cui sono stati contestati 7 milioni 7 di evasione. Oppure come il signore senese che percepiva il contributo destinato agli indigenti per pagare l’affitto della casa pur essendo proprietario di due ville e quattro appartamenti. O ancora i padovani assegnatari di case popolari per il dichiarato reddito da fame che andavano a lavoro in Porsche Carrera o Jaguar. Il campione resta però Giovanni Montresor, detto Lolo: proprietario di una torre color rosa e di almeno due hotel di lusso, dal 1996 al 2008 non ha mai presentato la dichiarazione dei redditi. Nel 2009 ha però dichiarato 4 euro, saliti a ben 5 nel 2010: anno in cui ha venduto un terreno dal valore di 65 milioni di euro. Questo signore è un serio candidato alla medaglia d’oro se l’evasione fiscale viene accettata dal CIO come sport olimpico !

L’evasione fiscale è sport nazionale, i cui campi sono spesso affollati anche dai vip: Dolce e Gabbana, Bulgari, Balestra, Vasco Rossi, Valentino Rossi, Fisichella, Pavarotti, Tomba, Cipollini, Siffredi, Bocelli, Renato Zero ecc. ecc. Tutti hanno patteggiato un rimborso che in proporzione ai loro guadagni è inferiore a quanto paga un operaio.

Nel 2012 scattano anche i blitz: Cortina, Portofino, Roma, Milano ecc. Blitz che almeno hanno un merito in odore di santità: la moltiplicazione miracolosa degli scontrini. Arriva la Guardia di Finanza e appunto come in un miracolo evangelico il numero degli scontrini emessi delle attività commerciali aumenta anche del 400 % !

Ovviamente in questi giorni pre-elezioni il tema della lotta all’evasione torna di moda. In Italia la pressione fiscale è indubbiamente alta; il nostro sistema amministrativo e burocratico inoltre non è al solito limpido: non è in grado di dare ai cittadini risposte chiare ed univoche. La politica deve fare, è un suo obbligo morale,  i passi nelle giuste direzioni per risolvere queste due condizioni cercando un rinnovamento del nostro sistema fiscale . Non voglio proporre idee ne commentare quelle presentate dai vari contendenti a questa tornata elettorale; non conosco i meccanismi tecnico-economici , le esigenze e le necessità pratiche e reali del governare  e quindi rischierei di cadere nella faciloneria che spesso contraddice le proposte che elaboriamo seduti ai nostri tavoli in compagnia di amici e magari di un buon bicchiere di vino. Il nostro non è soltanto un paese di allenatori: è anche un paese di politici ed economisti. Sinceramente, come non darei la mia squadre del cuore in mano all’allenatore da bar, non vorrei dare l’Italia al politico dello stesso bar.

Voglio soltanto sottolineare che il problema, oltre che politico, è culturale. Non abbiamo capito che se iniziamo tutti a pagare le tasse il risultato finale è che la pressione fiscale diminuisce: e diminuisce non di poco. Non abbiamo capito che quando l’idraulico non ci fa al ricevuta abbiamo si risparmiato qualche euro ma che è un risparmio effimero: il nostro presunto risparmio è un piccolo mattoncino della costruzione dell’evasione e quindi della pressione fiscale.  Il nostro risparmio è parte delle tasse che andremo a pagare.

Allora in attesa che la politica inizi veramente a fare qualcosa contro gli evasori (e noi abbiamo l’obbligo di chiederlo ad alta voce), iniziamo anche noi nel nostro piccolo a chiedere sempre la fattura e esigere lo scontrino. Piccoli gesti: sono questi spesso a permettere di raggiungere i risultati. Magari chiediamo anche alla politica la possibilità di detrarre, almeno in una certa misura, le spese per il lavoro, la famiglia e la casa. Sarebbe un ulteriore incentivo a pretendere fatture e scontrini che innescherebbe un circolo virtuoso a sua volta in grado di portare ad una più equa tassazione.  Ovviamente se si raggiungesse questo obiettivo ritirerei la mia proposta al CIO….

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

Ultimi commenti

Tag

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

Area personale

 

Ultime visite al Blog

Raffaella_Cavallaroallblacks1962ladykamala74demis87lofonakoabbath85redpuma1975Livrosfm44gio.dagostinoely_natVforValerioCIPALUCIbarbarabrolvittuone.snc
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963