Un blog creato da tuttiscrittori il 07/10/2007

tuttiscrittori

A volte, quando si è un grande scrittore, le parole vengono così in fretta che non si fa in tempo a scriverle... A volte. (Snoopy)

 
 
 
 
 
 

SOSTIENE... KREMUZIO

Kremuzio

Sull'orlo del precipuzio

 
 
 
 
 
 
 

ALBERGO A ORE (HERBERT PAGANI) PERF. EDITH PIAF

 
 
 
 
 
 
 

AREA PERSONALE

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

FACEBOOK

 
 
 
 
 
 
 
 

ARTE & DINTORNI

mostra evento di Costantino Giovine presso Il trittico - Roma Piazza dei satiri - inaugurazione sabato 26 febbraio alle 18.30

locandina

 

 

 
 
 
 
 
 
 

YOU'LL FOLLOW ME DOWN - LABORATORIO CONCORSO

Il presidente della giuria, Luigi Bernardi, ci comunica che

   The winner is Paolo Zaffaina

La motivazione:

Statale 61 è un bel racconto giocato su molteplici livelli, tutti resi con stile adeguato.
I continui cambi di prospettiva, fino allo scioglimento finale, ne fanno un testo godibile ed estremamente accattivante.
Un bel saggio di scrittura al servizio di un'ottima idea.

adesso rileggiamolo iniseme >>>clicca qui

Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli (E. Salgari) 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 84
 
 
 
 
 
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
« -.-..-.-"come eravamo"  di kremuzio »

COME ERAVAMO  di elliy

Post n°7 pubblicato il 18 Ottobre 2007 da tuttiscrittori
 

Natale 1988                                      

- Ma quando si mangia? quando si mangia? Maria! – camminava piano, rasente il muro dell’ingresso, avanti e indietro, sfiorando le foto incorniciate di tutti i nipoti. C’era anche la mia, di quando ero bambina.

La radio sul frigorifero era accesa, col volume bassissimo: “Yasser Arafat, in visita ufficiale a Roma viene ricevuto dal Papa - Stati Uniti e Gran Bretagna accusano la Libia come responsabile dell'attentato di Lockerbie in Scozia, 270 morti – Dopo più di otto anni volge al termine la sanguinosa guerra tra Iran e Iraq, si contano almeno un milione e mezzo di morti”.

Alzava gli occhi piccoli verso i nuovi venuti e:

– Quando si mangia? è già tardi stasera…

- Aspetta papà, tra poco, stai buono – cercava di rassicurarlo, la zia.

Le persone si avvicinavano intanto, mormoravano qualcosa, si chinavano su di lui con sguardi mesti e gesti misurati, un bacio sulla guancia destra, poi a sinistra e andavano di là, in camera da letto.

- Vieni papà, c’è la fettina – era stanca, ma gli aveva apparecchiato la tavola, per lui soltanto, con un tovagliolo e un piatto di carta.

E lui si era seduto, tenendosi forte al  tavolo per non cadere pesante sulla sedia. Aveva tagliato la carne a pezzi grandi, poi aveva preso una larga fetta di pane e aveva cominciato a mangiare.

Le persone continuavano a passare davanti alla porta della cucina e andavano tutte di là, sostavano un po’, poi ritornavano indietro. Mormoravano; ogni tanto dal corridoio qualche voce più forte. Un bambino gridava, dal pianerottolo.

Il nonno si era versato un po’ di vino rosso, inclinando la bottiglia, che a sollevarla pesava un po’ troppo. Era buono il vino, e quello rosso allungava la vita.

Sulla porta si era affacciato un prete.

- Buon appetito Antonio.

Lui aveva ingoiato, poi sorriso e alzato il bicchiere:

- Eh, la vita... – scolato il vino.

Poi si era alzato, si era affacciato sul corridoio, ma non era andato in camera, no. Lì era pieno di donne sedute, avevano messo le sedie intorno al letto.

Mi era passato accanto, senza vedermi nemmeno, e si era infilato nello sgabuzzino, lasciando la porta socchiusa.

Potevo vederlo frugare, spostare una scatola, cercare qualcosa.

Qualche minuto, poi era uscito con un pacchetto tra le mani, e un sorriso. Aveva richiuso con calma la porta e si era incamminato lungo il corridoio, diretto nella grande sala.

Intorno ancora persone che andavano e venivano, sostavano appoggiate al muro, lo guardavano in modo strano, sorridevano meste:

- Certo è sempre un dolore - anche a questa età – non si è mai preparati – non ci sono parole – ma voi come state bene – siete ancora un giovanotto – bisogna reagire – non ci sono parole… parole.

Era entrato nella stanza senza accendere la luce. Distratto. Io dietro di lui, senza farmi  vedere. Chiusa la porta. Dalla finestra la luce gialla di un lampione si rifletteva sulle vetrine e sugli specchi dei mobili antichi, odorosi dei giorni della mia infanzia. Lo avevo visto chinarsi sul tavolo basso, buttare a terra la carta e sistemare con cura la giostrina, prima di accendere le candeline.

Era sprofondato in poltrona, cercava riparo: si era appoggiato alla spalliera, aveva allungato un po’ le gambe, socchiuso gli occhi. Avrei voluto avvicinarmi e sfiorarlo, accarezzargli i capelli bianchi e radi, un bacio sulla fronte, abbracciarmelo stretto stretto. Ma rimanevo immobile, attaccata al muro, dietro di lui.

Gli angeli dorati avevano iniziato a girare intorno alla stanza e li avevo riconosciuti subito.

Oh, li ricordavo bene. Li accendeva sempre la nonna, quando veniva Natale e tutti insieme eravamo lì pronti per scartare i regali... “No, niente regali senza il sorriso degli angeli”, diceva. E andava a prendere la giostrina.

Era un regalo del nonno, lo raccontava sempre. Gliel’aveva comprata a Venezia, quella volta del grande viaggio, che non poterono ripetere più.

- Maria non ti arrabbiare... – sentivo il nonno che bisbigliava, mentre le ombre si rincorrevano intorno a me... forse dormiva? Sognava?

– Avremo un altro bambino?...-  E’ tutto a posto, va tutto bene...

E poi:

- Non te ne andare...  Maria, non te ne andare…

Erano sussurri, ma riconoscevo anche lacrime.. . o quelle erano soltanto le mie?

Ad un tratto:

- Papà ma che fai qui? – la voce stanca, tirata, di mamma. Aveva spalancato la porta, acceso  la luce.

- E tu? – mi guardava con gli occhi arrossati, ma non mi aveva detto niente altro. Era più preoccupata per lui, che non si era mosso, ancora incantato dentro il suo mondo:

- Papà, mi senti?  Papà papà!!!

Lui si era scosso. Gli angeli erano fermi. Le candeline bruciate.

- Che ora è?

- Andiamo papà, vieni a dormire.

Lui si era alzato e l’aveva seguita piano, appoggiandosi al mobile, alla porta. La casa era silenziosa, finalmente. Tutti via.

Passando davanti alla camera da letto non vide più le  persone e nemmeno le sedie. Davanti alla porta aveva girato la testa e guardato dentro: da lì si vedeva soltanto uno spicchio di letto e i suoi piedi con le scarpe blu, le sue caviglie legate col foulard giallo, le gambe magre, un pezzo di gonna scura.

- Vieni papà che domani ci alziamo presto.

- E che dobbiamo fare?

- Papà domani alle nove c’è il funerale.

- E allora, quando si mangia? E Maria?

Io ero rimasta a lungo appoggiata al muro, accanto alla mia foto bambina,  concentrata su quel ricordo felice, mentre mi asciugavo gli occhi, fissi sulla schiena un po’ curva di mia madre, appoggiata coi gomiti sul tavolino.

Come due mesi dopo, per salutare anche il nonno.

La radio sul frigorifero era accesa, col volume bassissimo: “Salman Rushdie sotto scorta, l'āyatollāh Khomeini ha confermato la condanna a morte nei confronti dello scrittore - Alla 39° edizione del Festival di Sanremo vincono Fausto Leali e Anna Oxa con Ti lascerò”.

 

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/tuttiscrittori/trackback.php?msg=3438648

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
DolceA0
DolceA0 il 18/10/07 alle 13:47 via WEB
un pezzo molto intenso...come al solito, brava elliy! :)
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 18/10/07 alle 13:57 via WEB
grazie Dolce... :)
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 18/10/07 alle 13:58 via WEB
dimenticavo di firmarmi... ma dove avrò la testa?? ri-grazie, Dolce! elliy
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 18/10/07 alle 18:17 via WEB
Bello... alla radio l'elenco delle tragedie che passarono alla storia ed in una casa qualunque, intanto, si consumava un dolore privato. Tenero e commovente il modo che il nonno sceglie per piangere la morte della moglie.
Mi è piaciuto molto il modo in cui hai accennato alla morte della donna, la gente in corridoio, le solite frasi di circostanza, il prete che s'affaccia in cucina, la camera da letto in cui non ci porti mai.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 18/10/07 alle 22:41 via WEB
il dolore è qualcosa di terribilmente personale, che nessuno ti può togliere. si può soltanto lasciarlo espandere, poi decantare, sperando che passi presto. La vita intanto cammina. nessun altro lo sente, quel tuo dolore. E nemmeno lo vede, spesso. sono molto contenta che il racconto ti sia piaciuto. :) ho letto il tuo profilo e sai che ho scoperto? che ci piace lo stesso film: nuovo cinema paradiso. grande! elliy
 
allievadelgabbiano
allievadelgabbiano il 18/10/07 alle 22:51 via WEB
Ciao, non ti avevo mai incontrato prima di questa sera e mi ha fatto davvero molto piacere leggerti. Il tuo testo mi ha commosso, ci ho ritrovato un tenerissimo amore ed una grandissima compassione per i quali ti ringrazio. Brava. Un sorriso.
 
blop
blop il 18/10/07 alle 23:44 via WEB
un distacco tenero...un angelio che vola nella mente e nel cuore...un saluto dolce a questo mondo...e poi...tante parole che non si ascoltano mai...perchè che non servono...che non hanno importanza...serve solo la dolcezza di una immagine che fugge dalla vita... complimenti davvero... un abbraccio
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 19/10/07 alle 00:35 via WEB
non mi hai mai incontrato perchè sono fresca fresca di blog! grazie a te allievadelgabbiano :). ed è vero, blop, a volte non servono le parole, nè sussurrate, nè scritte. sarà retorico e banale, ma la risposta è sempre quella: l'amore. grazie dell'abbraccio. Un sorriso a te! :)) elliy
 
pinguina_felice
pinguina_felice il 19/10/07 alle 09:56 via WEB
Ecco perchè non vedevo la fine del testo...mi hai fatto scendere la lacrimuccia...sei stat davvero bravissima...complimenti
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 19/10/07 alle 11:16 via WEB
:) grazie pinguina, mi dispiace per la tua lacrima...
 
Guerrino35
Guerrino35 il 19/10/07 alle 13:05 via WEB
Bello il racconto. Si vede che sai modulare le luci in modo che il lettore si ritrovi nell'atmosfera dove lo vuoi immergere.
 
manser11
manser11 il 19/10/07 alle 13:38 via WEB
L'ineluttabile scorrere delle nostre vite... il dolore... Leggendo il tuo racconto mi è venuta in mente una frase letta da qualche parte: "Il tempo non esiste, siamo noi che passiamo." Complimenti.
 
salkentucky
salkentucky il 19/10/07 alle 14:19 via WEB
sì, è intenso e forse molti ritrovano qui una parte di sè, delle proprie storie, del dolore, è come camminare insieme, ti ascolterò, kit willer il lumacone.
 
charliebrowna
charliebrowna il 19/10/07 alle 14:22 via WEB
Struggente, tenero, affettuoso, leggero e al contempo tragico. Molto bello. :)
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 19/10/07 alle 14:39 via WEB
charlieb! ma ci stavamo leggendo contemporaneamente? che bello! grazie guerrino :). e manser... tremenda riflessione. è vero, siamo noi che passiamo, purtroppo. per fortuna oggi fuori c'è un po' di sole, anche se insidiato da qualche nuvola. ma sono nuvole bianche, che non fanno paura. non oggi, non adesso. :)) elliy
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 19/10/07 alle 14:40 via WEB
kit willer!?!? che bella sorpresa! grazie, ci conto :)) elliy
 
d.a.r.i.o.d
d.a.r.i.o.d il 19/10/07 alle 15:52 via WEB
Privato, pubblico, talento, maestria... complimenti :-)
 
onice0
onice0 il 19/10/07 alle 16:15 via WEB
Mi sono commossa....c'è voluto un attimo per riprendere fiato e lasciare un commento. La perdita dei nonni, il mondo che continua a girare, privato mescolato al pubblico davvero brava. Il ricordo dei nonni mi ha stregata, l'amore verso di loro trasuda da tutto il racconto e quella punta di leggerezza alla fine secondo rende il ricordo ancora più importante. Un sorriso
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 19/10/07 alle 16:35 via WEB
Bellissimo...mi hai commosso! Anche perchè vivo la tenerezza di un papà dolcemente svaporato, col suo attaccamento a mamma, la sua gentilezza cortese, le sue argomentazioni senza senso e il suo non riconoscermi per figlia...un bacio:-)
 
vi_di
vi_di il 19/10/07 alle 18:17 via WEB
Bello, molto bello! Tenero il nonno che gioca con la giostrina, tenero il dolore riservato per la perdita della nonna...ma io mi sento molto vicina alla schiena curva di tua madre. Complimenti!
 
falco58dgl
falco58dgl il 19/10/07 alle 18:40 via WEB
Mi è parso un buon racconto, scritto da una mano sicura. il testo rende bene l'atmosfera ovattata e grigia di un lutto familiare, tra parole di circostanza, rituali e il dolore vero di qualcuno. Questa capacità evocativa percorre tutto il racconto e la radio che, a volume basso, snocciola gli eventi si allora, sembra anche lei voler partecipare all'estremo congedo. La figura del nonno è ben tratteggiata e la sua incapacità di accettare la morte è commovente. W.
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 20/10/07 alle 10:09 via WEB
grazie falco e grazie a tutti :)) non ho ancora letto molti dei vostri racconti, ho avuto un piccolo problema che mi ha rubato il tempo, ma adesso mi riprendo e mi tuffo di nuovo tra le vostre parole e tutte queste emozioni. mi ha colpito quel papà "svaporato"... anche il mio è scomparso tanti anni fa e non riesco ancora a scriverne, anzi l'ho fatto solo una volta, per una piccola cosa. un abbraccio a voi. elliy
 
 
sinemoiaquai
sinemoiaquai il 21/10/07 alle 20:30 via WEB
Messo questo tra i blog amici, perché merita e perché spero di tornare a leggervi o a stamparvi per poterlo fare con calma altrove .
grazie a voi, ( iblog gestiti da più persone mi sono sempre piaciuti, soprattutto se con buongusto) Pensate che io ne avcevo 4 da sola! per anni! ora ho solo questo;) a presto Milena
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 21/10/07 alle 22:47 via WEB
grazie Milena, sei molto gentile. 4 da sola??? complimenti a te! elliy
 
santiago.gamboa
santiago.gamboa il 21/10/07 alle 23:48 via WEB
ciao elliy, cosa posso commentare? sarebbe come sparare sulla crocerossa: buono, quasi ottimo direi ...ma sai fare di meglio. un bacio, gf
 
 
sinemoiaquai
sinemoiaquai il 21/10/07 alle 23:50 via WEB
Commovente e delicato. Ottimo.
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 22/10/07 alle 11:02 via WEB
lo so santiago che pretendi molto... grazie! :) sinemoiaquai, un sorriso a te! elliy
 
animafragile11
animafragile11 il 22/10/07 alle 18:22 via WEB
ciao Cara. E'la prima volta che ti leggo.Stamane avevo letto il racconto di cui sopra...ma non mi ero accorta che eravate più di uno a scrivere su questo blog.Scusami per averti ignorata. E ora ti leggo. E... mi commuovo. Rifletto. Ricordo e tu meriti grandissima stima...per la semplicità con cui hai descritto un momento di dolore che credo in tantissimi che ti leggiamo abbiamo vissuto..in quegli stessi anni...MOLTO DELICATO.PULITO.Di una tenerezza senza paragoni...quel nonno al buoio. Grazie per le emozioni che mi hai fatto provare!bello!bello!baci
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 22/10/07 alle 22:21 via WEB
grazie, animafragile, è stato emozionante anche leggere il tuo racconto. ancora complimenti a te. sono contenta di questa occasione, che ha permesso incontri altrimenti forse impossibili. un sorriso a te. elliy
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 23/10/07 alle 09:41 via WEB
O.K., O.K. ... ma ti avrei votato....:-))))
 
Tanysha
Tanysha il 23/10/07 alle 12:25 via WEB
ben costruiti i flash back, sempre inseriti a proposito, anche se il presente a volte affonda un poco e i personaggi risentono di questo. Nel complesso una bella narrazione.
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 23/10/07 alle 12:45 via WEB
grazie a te per l'attenta lettura. elliy :)
 
EvolutionMoka
EvolutionMoka il 23/10/07 alle 14:14 via WEB
Un lutto è un dramma privato grigio e silenzioso... Nonostante tutta la comprensione delle persone che passano e dicono le solite parole di circostanza nessuno riesce ad entrarci dentro. Bel racconto, la radio in sottofondo, le azioni quotidiane meccaniche e quel dramma privato difficile da capire se non per chi lo vive. hai ricreato tutte queste sensazioni benissimo. Giò.
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 23/10/07 alle 20:48 via WEB
esatto, e non soltanto questo tipo di lutto è così. penso che sia la stessa cosa per ogni dolore, di qualunque natura. da metabolizzare dentro, lentamente, in quelle profondità dove nessuno può purtroppo raggiungerti ed esserti d'aiuto. grazie EvolutionMoka, elliy
 
DONNADISTRADA
DONNADISTRADA il 26/10/07 alle 21:33 via WEB
Elaboriamo i ricordi per farli più nostri.
Bel racconto, elliy, di rara intensità...
a presto, angi
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 27/10/07 alle 23:45 via WEB
è vero, li elaboriamo e - anche se fanno male - ce li teniamo stretti. grazie. elliy :)
 
fenicenera1968
fenicenera1968 il 27/10/07 alle 15:57 via WEB
mi son salite le lacrime agli occhi.. un bellissimo racconto pieno di amore e dolore.. fenn
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 27/10/07 alle 23:47 via WEB
purtroppo fanno anche rima... amore con dolore. e dolore con amore. sembra un giochetto di parole, ma ... un sorriso a te. elliy :)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 
 
 
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

luhisaarzacchiofrancescoconti.fccow75cassetta2serpentelladgl1kremuziosantiago.gamboaariannapellicani3ansa007Sono44gattinfilax6.2Crepuscolandoelymoncadamedusaurticantemariomancino.m
 
 
 
 
 
 
 

ULTIMI COMMENTI

 
 
 
 
 
 
 

BOCCONCINI DI SCRITTURA - 3

 

Terzo bocconcino caldo caldo. Da sbocconcellare in pochi minuti. Questa volta parliamo un po' del punto di vista del narratore. Prima persona? Terza persona onnisciente o quasi? (entra)

 

 
 
 
 
 
 
 

STAT

 
 
 
 
 
 
 

LA VETRATA

PER LEGGERE E COMMENTARE I PRIMI
RACCONTI PUBBLICATI LIBERAMENTE
NELLA NOSTRA VETRATA, CLICCA QUI.

Sign by Danasoft - Get Your Free Sign 

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963