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Siamo come mattoni...niente l'uno senza l'altro...solo uniti insieme in un legame d'amore...componiamo il Corpo dell'Eterno...

 

CROCE NEL CIELO!

 

APPARIZIONI NEL CIELO!

 

PRESEPI DI CIOCCOLATO

Natale con Unitalsi a favore del progetto bambini Salva Stampa Invia ad un amico

Il periodo natalizio è un periodo magico in cui intere famiglie si recano al supermercato per scegliere i prodotti per i grandi cenoni. La nostra Associazione è come una grande famiglia che vuole festeggiare il Santo Natale 2008 attraverso un Presepe di cioccolato: simbolo di una nuova famiglia che nasce, come quelle di tanti bambini che ancor prima del sorriso conoscono, loro malgrado, le sofferenze della malattia.
Grazie alla preziosa collaborazione dei Supermercati PAM,  per tutto il periodo natalizio saranno venduti, presso i 120 punti vendita in Italia, 30 mila Presepi di cioccolato il cui ricavato sarà interamente devoluto dal Gruppo Pam al Progetto Bambini Unitalsi.
Presso i supermercati Pam troverete un espositore a forma di casa, calda e accogliente dove potrete trovare le confezioni dei presepi di cioccolato dedicate ai bambini. Grazie ad un piccolo gesto di solidarietà potremo, così, continuare a migliorare le nostre case di accoglienza per le famiglie, a crearne altre in nuove città e a soddisfare sempre di più le richieste di aiuto che giungono quotidianamente al nostro numero verde.

Per scoprire il punto vendita PAM più vicino clicca qui.

 

PREGA PER NOI PADRE NICOLA

Questo box per ricordare la scomparsa di un Frate. Fra Nicola Genovesi tornato da Gesù il 27.01.2008. Era il padre spirituale di molti di noi. Vissuto in vera povertà e osservatore della regola francescana. Viveva per gli ultimi, per i tristi, per i sofferenti. Non ha mai sottovalutato la sofferenza di nessuno, ha ascoltato ogni cuore impegnandosi semplicemente nella preghiera. Con la Sua preghiera ha salvato tanta gente anche da morte certa, certo è che Dio lo ascoltava. Noi, suoi figli, siamo la prova di ciò che abbiamo visto cambiare. Ci ha insegnato che pregare era sporcarsi le mani e stancarsi la schiena. Ci ha insegnato a pregare passando il tempo a frugare tra le offerte degli ipermercati a caccia di tutine e abiti per neonati indigenti, felici di comprare qualcosa per questi piccoli some se fossero stati nostri figli diretti. Ci ha insegnato a pregare facendoci girare per le farmacie a caccia di pannolini per bambini e latte in polvere in scadenza. Ci ha insegnato che quando ci trattavano male era solo normale. Ci ha fatto venir voglia della Messa, il bisogno...fame di Eucarestia...

Ci ha mostrato segni di Dio, tipo un crocifisso che sanguinava, come fosse una cosa normale, ma ci ha detto di tenerlo per noi, altrimenti si sarebbe perso il tempo necessario da dedicare ai piccoli e sprecato con le tv...sono tante le cose che ci ha dato, ci ha semplicemente cambiato la vita e dirgli grazie era impossibile e troppo poco, dobbiamo continuare con la carità, solo così Lui sarà con noi.

Padre Nicola, noi ti pregheremo per intercedere e aiutarci a vivere, continueremo a farlo anche perchè ora ci sentirai meglio. Spero di aiutare gli anziani, era un tuo sogno. Guidaci Tu, lo sai che senza te, senza la tua guida, ci sentiamo smarriti. Ora siamo orfani, e so solo piangere, ma da dopo la messa comincio a sentirti, ti sento vicino. Per noi tu sei Santo, e ci importa solo che Dio te ne renda merito. Non ci abbandonare, confidiamo in Te. Maria Teresa e c.

 

CULTO DELLA DIVINA MISERICORDIA DOMENICA 29 /03

Nell’ottobre 1937 a Cracovia, in circostanze non meglio specificate da Suor Faustina, Gesù ha raccomandato di onorare l’ora della propria morte, che lui stesso ha chiamato "un’ora di grande misericordia per il mondo intero" (Q. IV pag. 440). "In quell’ora – ha detto successivamente – fu fatta grazia al mondo intero, la misericordia vinse la giustizia" (Q V, pag. 517).

Gesù ha insegnato a suor Faustina come celebrare l’ora della Misericordia e ha raccomandato di:

  • invocare la misericordia di Dio per tutto il mondo, soprattutto per i peccatori;
  • meditare la Sua passione, soprattutto l’abbandono nel momento dell’agonia e, in quel caso ha promesso la grazia della comprensione del suo valore.
  • Consigliava in modo particolare: "in quell’ora cerca di fare la Via Crucis, se i tuoi impegni lo permettono e se non puoi fare la Via crucis entra almeno per un momento in cappella ed onora il mio Cuore che nel SS.mo Sacramento è pieno di misericordia. E se non puoi andare in cappella, raccogliti in preghiera almeno per un breve momento là dove ti trovi" (Q V, pag. 517).

Gesù ha fatto notare tre condizioni necessarie perché le preghiere in quell’ora siano esaudite:

  • la preghiera deve essere diretta a Gesù e dovrebbe aver luogo alle tre del pomeriggio;
  • deve riferirsi ai meriti della Sua dolorosa passione.

"In quell’ora – dice Gesù – non rifiuterò nulla all’anima che Mi prega per la Mia Passione" (Q IV, pag. 440). Bisogna aggiungere ancora che l’intenzione della preghiera deve essere in accordo con la Volontà di Dio, e la preghiera deve essere fiduciosa, costante e unita alla pratica della carità attiva verso il prossimo, condizione di ogni forma del Culto della Divina Misericordia.
 

Le promesse particolari legate alla Coroncina riguardano l'ora della morte:

"Chiunque la reciterà otterrà tanta misericordia nell'ora della morte. (...) Anche se si trattasse del peccatore più incallito se recita questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia della Mia infinita misericordia" (Q. II, p. 263). Si tratta qui della grazia della conversione e di una morte nel timore di Dio e nello stato di grazia. La grandezza della promessa consiste nel fatto che condizione per ottenere la grazia è recitare almeno una volta tutta la coroncina così come Gesù l'ha chiesto con fiducia, umiltà e dolore per i peccati. La stessa grazia - di conversione e remissione dei peccati - sarà ricevuta dagli agoniz

 

LA RECITA DELLA CORONCINA

La recita della Coroncina  per il Culto della Divina Misericordia

deve essere così composta:

All'inizio il Segno di Croce : Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo

Segue:

Padre Nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la Tua Volontà come in celo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non c'indurre in tentazione ma, liberaci del male. Amen

Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te, Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell'ora della nostra morte. Amen

Credo in Dio, Padre Onnipotente, Creatore del cielo e della terra e in Gesù Cristo suo unico figlio il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto. Discese agli inferi. Il terzo giorno risuscitò da morte, salì al cielo e siede alla destra di Dio Padre Onnipotente, di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la Santa Chiesa Cattolica, la Comunione dei Santi, la Remissione dei peccati, la Resurrezione della carne e la Vita Eterna. Amen

sui grani del Padre Nostro o che sono comunque staccati dalla decina successiva si recita:

Eterno Padre, ti offro il Corpo, il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Signore nostro Gesù Cristo in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

sui grandi dell'Ave Maria si recita per dieci volte consecutivamente:

Per la sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero.

dopo aver ripetuto la sequenza per 5 volte alla fine si recita per 3 volte consecutivamente:

Dio Santo, Dio Forte, Dio Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero

Si conclude la preghiera facendosi li segno della Croce:

nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

 

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SCOPRI L'AMORE

Prendi un sorriso regalalo a chi non l'ha mai avuto. 

Prendi un raggio di sole fallo volare là dove regna la notte.

Scopri una sorgente fa bagnare chi vive nel fango.

Prendi una lacrima posala sul volto di chi non ha mai pianto.

Prendi il coraggio mettilo nell'animo di chi non sa lottare.

Scopri la vita raccontala a chi non sa capirla.

Prendi la speranza e vivi nella sua luce.

Prendi la bontà e donala a chi non sa donare.

Scopri l'amore e fallo conoscere al mondo.


Mahatma Gandhi

 

 

Padre Nostro in aramaico

Post n°89 pubblicato il 17 Aprile 2010 da tetiange05lunitalsi

 
 
 

SPIRITO DI SANTITA'

Post n°88 pubblicato il 07 Giugno 2009 da tetiange05lunitalsi

 
 
 

LA PREGHIERA

Post n°87 pubblicato il 24 Aprile 2009 da tetiange05lunitalsi

LA PREGHIERA CHE HA SALVATO MILIONI DI PERSONE NEL MONDO
da Padre Elia


Signore Gesu’
Credo che tu sei il figlio di Dio ,
credo che sei venuto sulla terra
e credo che sei morti sulla croce per me ,
credo che hai sparso il tuo sangue per me ,
credo che sei risorto dalla morte ,
che sei asceso al cielo ,
credo che stai tornando di nuovo.
Caro Gesu’ ora vengo davanti a te ,
perche’ sono un peccatore ,
perdona il mio peccato ,
purificami con il tuo sangue ,
vieni nel mio cuore ,
salva la mia anima ,
ti offro la mia vita ,
vivi tu dentro la mia vita ,
mi arrendo a te come meglio so fare ;
ti offro il mio cuore .
Caro Gesu’
adesso io proclamo che tu sei il mio Salvatore,
non appartengo piu’ a satana ,
appartengo soltanto a te ,
sono lavato con il tuo sangue ,
sono tuo…sono tuo caro Gesu’,
adesso confesso di essere tuo per sempre ,
Dio Onnipotente e’ il mio Padre Celeste ,
Lo Spirito Santo e’ il mio Consolatore ,
adesso sono nato di nuovo…
Svuotami di me e riempimi di te.
Amen

Alleluia !


DOPO LA PREGHIERA da Padre Elia

Se hai fatto questa potente preghiera ti chiedo di farla anche in famiglia e con tutte le persone che
incontrerai e vedrai che il Signore Gesu' ti dara' grandi meriti e aiuti . Questa preghiera e’ la confessione !
" Poiche' se con la tua bocca avrai confessato il Signore Gesu', e nel tuo cuore avrai creduto che Dio lo ha risuscitato dai morti , sarai salvato . Col cuore , infatti , si crede per ottenere giustizia e con la bocca si fa confessione per ottenere salvezza " (Romani 10 : 9 -10 ).

Perche' ?

" La messe è molta, ma gli operai sono pochi " (Luca 10 : 2 ).

Leggi la Bibbia ogni giorno con le persone che hai vicino e la tua preghiera verra' innalzata tantissimo !
Se non hai ancora una Bibbia vai a comprarla subito .

A Gesu' non interessa quanti peccati tu abbia fatto , o che malattie hai ,
a Lui interessa solo che lo ricevi ,
poi Lui spazzera' via tutta l'immondizia ,
tutto il passato, tutti i mali , tutti i problemi , cosi' ha fatto con tutti , nessuno escluso .
Se no perche' mai avrebbe detto scagli la prima pietra chi e' senza peccato ???
Il peccato piu' grande e' non credere che Gesu' puo' liberarci da qualsiasi male ora !

Se avrai fatto questa preghiera sarai libero da tutto e da tutti , sarai piu’ bianco della neve .

Anche tu sei chiamato ora per la missione :

"Andate in tutto il mondo e portate il messaggio del Vangelo a tutti gli uomini. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo; ma chi non crederà sarà condannato.
E quelli che avranno fede faranno segni miracolosi: cacceranno i demòni invocando il mio nome; parleranno lingue nuove;
prenderanno in mano serpenti e se berranno veleno non farà loro alcun male; poseranno le mani sopra i malati ed essi guariranno" (Marco 16 : 15-18 ).

Abbraccio te e tutte le persone che hai vicino o lontano.

Quando hai fatto questa potente preghiera scrivimi subito e con il tuo cuore dimmi che hai ricevuto Gesu’ e che ora sei soltanto Suo per sempre.

A presto ! Ti benedico nel nome di Gesu' amen…

Alleluia

 
 
 

AIUTI PER L'ABRUZZO

Post n°86 pubblicato il 08 Aprile 2009 da tetiange05lunitalsi

Unitalsi invita a contribuire ad un fondo di solidarietà per fronteggiare l'emergenza. Per donare il proprio contributo: Unicredit Banca D'impresa IBAN: IT 86 A03226 03205 000007934560 Casuale: Emergenza terremoto in Abruzzo.

 
 
 

emergenza abruzzo

Post n°85 pubblicato il 07 Aprile 2009 da tetiange05lunitalsi

Il settore protezione civile dell'Unitalsi è già in movimento dalla prima mattinata di ieri.
Chi volesse dare una mano deve rivolgersi alla propria sottosezione oppure chiamare il numero verde 800001144.
Già sono presenti sul posto una trentina di pullmini e circa un centinaio di nostri volontari.


Presidenza Nazionale

 
 
 

8^ Giornata Nazionale Unitalsi 2009

Post n°84 pubblicato il 16 Marzo 2009 da tetiange05lunitalsi

 

L'U.N.I.T.A.L.S.I. (Unione Nazionale Italiana per il Trasporto degli Ammalati a Lourdes e ai Santuari Internazionali) torna, per l'ottavo anno consecutivo, nelle maggiori piazze italiane per festeggiare la sua giornata nazionale. Una gioiosa occasione nella quale sarà offerta una piantina d'olivo simbolo di pace. L'Unitalsi è l'associazione che, da più di cent'anni con i suoi grandi pellegrinaggi e oggi, grazie ai suoi circa centomila volontari, è in grado di realizzare numerosi progetti come: le Case Famiglia per le persone disabili e sole, gli appartamenti d'accoglienza per le famiglie dei bambini che arrivano nei grandi centri ospedalieri, i progetti di intervento in favore di anziani soli. Aderendo all'iniziativa sarà, così, possibile contribuire insieme all'associazione a sostenere tutti gli impegni e le iniziative di solidarietà promosse dall'Unitalsi per aiutare bambini, sofferenti, disabili e anziani ad affrontare le loro necessità, la malattia e la solitudine.

La sezione pugliese sarà presente a:

ALTAMURA Piazza Resistenza
ANDRIA Via Firenze angolo Corso Cavour
ANDRIA Viale Crispi
BARI Galleria Ipermercato Ipercoop-Japigia
BARI Galleria Ipermercato Ipercoop-La Mongolfiera- Via S. Caterina
BARI Largo 2 giugno ingressi di Viale Einaudi e Via della Resistenza
BARI Piazza S. Ferdinando
BARLETTA Corso Vittorio Emanuele
BITONTO Villa Comunale
BRINDISI Piazza Duomo
CERIGNOLA Corso Aldo Moro
CERIGNOLA Villa Comunale
CISTERNINO Villa Comunale
FASANO Piazza Ciaia
LECCE Piazza Mazzini
LECCE Piazza Sant'Oronzo
Locorotondo Piazza Rodio

Locorotondo Piazza Dante
MARGHERITA DI SAVOIA C/o Parrocchia Maria SS. ADDOLORATA
MARGHERITA DI SAVOIA C/o Parrocchia S. Pio da Pietrelcina
MARGHERITA DI SAVOIA C/o Parrocchia SS. Salvatore
MARGHERITA DI SAVOIA C/o Chiesa S. Giuseppe Lavoratore
MARGHERITA DI SAVOIA C/o Parrocchia Beata Maria Vergine Ausiliatrice
MARTINA FRANCA Piazza XX Settembre
MASSAFRA Piazza V. Emanuele
MOLFETTA Corso Umberto
MOLFETTA Piazza Garibaldi
MONOPOLI Piazza Vittorio Emanuele
NARDO' Piazza Umberto Primo
OSTUNI Piazza Italia
OTRANTO Piazza della Libertà
PALAGIANO Piazza V. Emanuele
POLIGNANO Largo S. Antonio
PUTIGNANO Corso Umberto Primo
RUVO Piazza Dante
SAN GIOVANNI ROTONDO Piazza dei Martini
SAN GIOVANNI ROTONDO Piazzale Santa Maria delle Grazie
SAN VITO DEI NORMANNI Piazza L. Di Leo
TARANTO Piazza Giovanni XXIII
TARANTO Piazza Sicilia
TARANTO Viele Magna Grecia
TRANI Piazza della Repubblica
TRINITAPOLI C/o Parrocchia Beata Maria Vergine di Loreto
TRINITAPOLI C/o Parrocchia Cristo lavoratore 
TRINITAPOLI C/o Parrocchia Immacolata
TRINITAPOLI C/o Parrocchia S. Stefano Protomartire
UGENTO Piazza San Vincenzp
UGENTO Piazza Santuario Santa Maria di Leuca
ZAPPONETA C/o Parrocchia S. Michele Arcangelo

*Per conoscere l'elenco delle piazze italiane dove puoi incontrare l'Unitalsi e acquistare la piantina d' ulivo, visita il sito: http://www.unitalsitg.com/unitalsi/index.php?option=com_content&task=view&id=388

Infotel : 800 062 026 - Progetto Bambini

*© unitalsi.it 

 
 
 

Ricordate la gioia di vederlo con il suo furgone?

Post n°83 pubblicato il 15 Febbraio 2009 da tetiange05lunitalsi

 

Com'era felice quando ebbe questo furgone, poi quello verde!
Quante volte mi ha dato le chiavi per metterci dentro le cose.
Io che mettevo i dolcetti per lui sul sedile davanti,
ma sono sicura che erano i primi che dava agli altri!
PN ci manchi! Proteggici tutti con le preghiere!
Continua a farlo, come hai sempre fatto!
Nei nostri cuori c'è tanta emozione ogni volta che parliamo di te!
Se solo tu che ci hai portato la luce di Dio,
come la luna la porta del sole, ci commuovi e manchi così,
allora come può essere stare vicino al Sole stesso?

Come si sopravvivie alla felicità della luce che Dio emana?

 
 
 

LUTTO GRAVISSIMO

Post n°82 pubblicato il 10 Febbraio 2009 da tetiange05lunitalsi

QUESTO BLOG E' IN LUTTO.

VOGLIAMO RICORDARVI CHE DOMANI 11 FEBBRAIO FESTA DELLA NOSTRA SIGNORA DI LOURDES 

E' LA FESTA DI TUTTI I FRATELLI AMMALATI.

IN UNO STATO DOVE DOPO DUEMILA ANNI SI CONTINUA A CROCIFIGGERE INNOCENTI, DOVE SI SCAMBIA IL FORO PER L'ARENA DEL FU' COLOSSEO. DOVE VENGONO DICHIARATI IL LAICISMO E L'ATEISMO COME FOSSERO FEDE DI DIRITTO, ANNULLANDO IL DIRITTO DELL'OPINIONE CATTOLICA. IN QUESTO STATO NOI CATTOLICI, OGGI, VIVIAMO DI VERGOGNA E VOLONTA' NON RISPETTATA.

 
 
 

PN's missions

Post n°81 pubblicato il 28 Gennaio 2009 da tetiange05lunitalsi

Ieri a Vico del Gargano abbiamo ricordato

Padre Nicola.

Al mattino eravamo stati sulla sua tomba. personalmente non mi sento a mio agio nei cimiteri, ma vicino alla tomba di PN si sta bene. Quella tomba, a parer mio, sarebbe perfetta se collocata in una chiesa. Abbiamo visitato l'opera che Giuseppe (fratello di Padre Nicola) porta avanti con l'aiuto dei frati e di volontari. Il fatto che in tanti si stiano muovendo per aiutare i poveri è bellissimo. Avevamo già la vecchia associazione voluta da PN (che ovvio funziona ancora), ma la Provvidenza ha voluto che a questa già utile associazione si affiancasse un nuovo gruppo e che gli aiuti alle famiglie in difficoltà arrivassero in modo maggiore! Visitando la struttura della nuova associazione c/o la Chiesa di San Pietro a Vico ho visto vestiti nuovi, scarpe nuove, arredamenti da negozio donati da un negoziante, e...dulcis in fundo: degli abiti nuovi nuovi da SPOSA! Pensate che bello! Ora ci saranno delle ragazze che potranno avere il loro abito!

In più il 27 febbraio, in occasione del giorno del compleanno di Padre Nicola, presso questa struttura, ci sarà una cena per tutti i suoi amici, quindi per coloro che lui ha sempre aiutato!

 
 
 

Anniversario della morte di Padre Nicola

Post n°80 pubblicato il 18 Gennaio 2009 da tetiange05lunitalsi
 

Il 27 gennaio 2008 Padre Nicola Genovesi saliva alla Casa del Padre.

Per ricordarlo e ricordare tutto ciò che ha fatto per noi e quale importante faro sia stato nelle nostre vite, una delle nostre sorelle ha suggerito di riunirci in preghiera, ovunque siamo,durante questi nove giorni che precedono la Messa a Vico del 27. Saremo uniti nella preghiera durante questa novena ogni sera alle ore 20,00.

Grazie.

 
 
 

Post N° 79

Post n°79 pubblicato il 13 Gennaio 2009 da tetiange05lunitalsi

MESSAGGIO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI PER LA CELEBRAZIONE DELLA 
GIORNATA MONDIALE DELLA PACE
 
1° GENNAIO 2009
 
COMBATTERE LA POVERTÀ, COSTRUIRE LA PACE
1. Anche all'inizio di questo nuovo anno desidero far giungere a 
tutti il mio augurio di pace ed invitare, con questo mio Messaggio, ariflettere sul tema: Combattere la povertà, costruire la pace. Già 
il mio venerato predecessore Giovanni Paolo II, nel Messaggio per la
 Giornata Mondiale della Pace del 1993, aveva sottolineato le 
ripercussioni negative che la situazione di povertà di intere 
popolazioni finisce per avere sulla pace. Di fatto, la povertà 
risulta sovente tra i fattori che favoriscono o aggravano i 
conflitti, anche armati. A loro volta, questi ultimi alimentano 
tragiche situazioni di povertà. « S'afferma... e diventa sempre più 
grave nel mondo - scriveva Giovanni Paolo II - un'altra seria 
minaccia per la pace: molte persone, anzi, intere popolazioni vivono
 oggi in condizioni di estrema povertà. La disparità tra ricchi e 
poveri s'è fatta più evidente, anche nelle nazioni economicamente più
 sviluppate. Si tratta di un problema che s'impone alla coscienza 
dell'umanità, giacché le condizioni in cui versa un gran numero di 
persone sono tali da offenderne la nativa dignità e da compromettere,
 conseguentemente, l'autentico ed armonico progresso della comunità 
mondiale » [1].
 
2. In questo contesto, combattere la povertà implica un'attenta 
considerazione del complesso fenomeno della globalizzazione. Tale 
considerazione è importante già dal punto di vista metodologico, 
perché suggerisce di utilizzare il frutto delle ricerche condotte 
dagli economisti e sociologi su tanti aspetti della povertà. Il 
richiamo alla globalizzazione dovrebbe, però, rivestire anche un 
significato spirituale e morale, sollecitando a guardare ai poveri 
nella consapevole prospettiva di essere tutti partecipi di un unico 
progetto divino, quello della vocazione a costituire un'unica 
famiglia in cui tutti - individui, popoli e nazioni - regolino i loro
 comportamenti improntandoli ai principi di fraternità e di 
responsabilità.
 
In tale prospettiva occorre avere, della povertà, una visione ampia 
ed articolata. Se la povertà fosse solo materiale, le scienze sociali
 che ci aiutano a misurare i fenomeni sulla base di dati di tipo 
soprattutto quantitativo, sarebbero sufficienti ad illuminarne le 
principali caratteristiche. Sappiamo, però, che esistono povertà 
immateriali, che non sono diretta e automatica conseguenza di carenze
 materiali. Ad esempio, nelle società ricche e progredite esistono 
fenomeni di emarginazione, povertà relazionale, morale e spirituale:
 si tratta di persone interiormente disorientate, che vivono diverse
 forme di disagio nonostante il benessere economico. Penso, da una 
parte, a quello che viene chiamato il « sottosviluppo morale » [2] e,
 dall'altra, alle conseguenze negative del « supersviluppo » [3]. Non
 dimentico poi che, nelle società cosiddette « povere », la crescita
 economica è spesso frenata da impedimenti culturali, che non 
consentono un adeguato utilizzo delle risorse. Resta comunque vero 
che ogni forma di povertà imposta ha alla propria radice il mancato 
rispetto della trascendente dignità della persona umana. Quando 
l'uomo non viene considerato nell'integralità della sua vocazione e 
non si rispettano le esigenze di una vera « ecologia umana » [4], si
 scatenano anche le dinamiche perverse della povertà, com'è evidente
 in alcuni ambiti sui quali soffermerò brevemente la mia attenzione.
 Povertà e implicazioni morali
3. La povertà viene spesso correlata, come a propria causa, allo 
sviluppo demografico. In conseguenza di ciò, sono in atto campagne di
 riduzione delle nascite, condotte a livello internazionale, anche 
con metodi non rispettosi né della dignità della donna né del diritto
 dei coniugi a scegliere responsabilmente il numero dei figli [5] e 
spesso, cosa anche più grave, non rispettosi neppure del diritto alla
 vita. Lo sterminio di milioni di bambini non nati, in nome della 
lotta alla povertà, costituisce in realtà l'eliminazione dei più
poveri tra gli esseri umani. A fronte di ciò resta il fatto che, nel
 1981, circa il 40% della popolazione mondiale era al di sotto della
 linea di povertà assoluta, mentre oggi tale percentuale è 
sostanzialmente dimezzata, e sono uscite dalla povertà popolazioni 
caratterizzate, peraltro, da un notevole incremento demografico. Il 
dato ora rilevato pone in evidenza che le risorse per risolvere il 
problema della povertà ci sarebbero, anche in presenza di una 
crescita della popolazione. Né va dimenticato che, dalla fine della 
seconda guerra mondiale ad oggi, la popolazione sulla terra è 
cresciuta di quattro miliardi e, in larga misura, tale fenomeno 
riguarda Paesi che di recente si sono affacciati sulla scena 
internazionale come nuove potenze economiche e hanno conosciuto un 
rapido sviluppo proprio grazie all'elevato numero dei loro abitanti.
 Inoltre, tra le Nazioni maggiormente sviluppate quelle con gli
 indici di natalità maggiori godono di migliori potenzialità di
 sviluppo. In altri termini, la popolazione sta confermandosi come una
 ricchezza e non come un fattore di povertà.
 
4. Un altro ambito di preoccupazione sono le malattie pandemiche 
quali, ad esempio, la malaria, la tubercolosi e l'AIDS, che, nella 
misura in cui colpiscono i settori produttivi della popolazione, 
influiscono grandemente sul peggioramento delle condizioni generali 
del Paese. I tentativi di frenare le conseguenze di queste malattie 
sulla popolazione non sempre raggiungono risultati significativi. 
Capita, inoltre, che i Paesi vittime di alcune di tali pandemie, per
 farvi fronte, debbano subire i ricatti di chi condiziona gli aiuti 
economici all'attuazione di politiche contrarie alla vita. È 
soprattutto difficile combattere l'AIDS, drammatica causa di povertà,
 se non si affrontano le problematiche morali con cui la diffusione 
del virus è collegata. Occorre innanzitutto farsi carico di campagne
che educhino specialmente i giovani a una sessualità pienamente 
rispondente alla dignità della persona; iniziative poste in atto in 
tal senso hanno gia dato frutti significativi, facendo diminuire la 
diffusione dell'AIDS. Occorre poi mettere a disposizione anche dei 
popoli poveri le medicine e le cure necessarie; ciò suppone una 
decisa promozione della ricerca medica e delle innovazioni 
terapeutiche nonché, quando sia necessario, un'applicazione 
flessibile delle regole internazionali di protezione della proprietà
 intellettuale, così da garantire a tutti le cure sanitarie di base.
 
5. Un terzo ambito, oggetto di attenzione nei programmi di lotta alla
 povertà e che ne mostra l'intrinseca dimensione morale, è la povertà
 dei bambini. Quando la povertà colpisce una famiglia, i bambini ne 
risultano le vittime più vulnerabili: quasi la metà di coloro che 
vivono in povertà assoluta oggi è rappresentata da bambini. 
Considerare la povertà ponendosi dalla parte dei bambini induce a 
ritenere prioritari quegli obiettivi che li interessano più 
direttamente come, ad esempio, la cura delle madri, l'impegno 
educativo, l'accesso ai vaccini, alle cure mediche e all'acqua 
potabile, la salvaguardia dell'ambiente e, soprattutto, l'impegno a 
difesa della famiglia e della stabilità delle relazioni al suo 
interno. Quando la famiglia si indebolisce i danni ricadono 
inevitabilmente sui bambini. Ove non è tutelata la dignità della 
donna e della mamma, a risentirne sono ancora principalmente i figli.
 
 
6. Un quarto ambito che, dal punto di vista morale, merita 
particolare attenzione è la relazione esistente tra disarmo e 
sviluppo. Suscita preoccupazione l'attuale livello globale di spesa 
militare. Come ho già avuto modo di sottolineare, capita che « le 
ingenti risorse materiali e umane impiegate per le spese militari e 
per gli armamenti vengono di fatto distolte dai progetti di sviluppo
 dei popoli, specialmente di quelli più poveri e bisognosi di aiuto.
 E questo va contro quanto afferma la stessa Carta delle Nazioni
 Unite, che impegna la comunità internazionale, e gli Stati in
 particolare, a "promuovere lo stabilimento ed il mantenimento della
 pace e della sicurezza internazionale col minimo dispendio delle
 risorse umane ed economiche mondiali per gli armamenti" (art. 26) »
 [6].
 
Questo stato di cose non facilita, anzi ostacola seriamente il 
raggiungimento dei grandi obiettivi di sviluppo della comunità 
internazionale. Inoltre, un eccessivo accrescimento della spesa 
militare rischia di accelerare una corsa agli armamenti che provoca 
sacche di sottosviluppo e di disperazione, trasformandosi così 
paradossalmente in fattore di instabilità, di tensione e di 
conflitti. Come ha sapientemente affermato il mio venerato 
Predecessore Paolo VI, « lo sviluppo è il nuovo nome della pace » 
. Gli Stati sono pertanto chiamati ad una seria riflessione sulle
 più profonde ragioni dei conflitti, spesso accesi dall'ingiustizia,
 e a provvedervi con una coraggiosa autocritica. Se si giungerà ad un
 miglioramento dei rapporti, ciò dovrebbe consentire una riduzione 
delle spese per gli armamenti. Le risorse risparmiate potranno essere
 destinate a progetti di sviluppo delle persone e dei popoli più 
poveri e bisognosi: l'impegno profuso in tal senso è un impegno per 
la pace all'interno della famiglia umana.
 
7. Un quinto ambito relativo alla lotta alla povertà materiale 
riguarda l'attuale crisi alimentare, che mette a repentaglio il 
soddisfacimento dei bisogni di base. Tale crisi è caratterizzata non
 tanto da insufficienza di cibo, quanto da difficoltà di accesso ad 
esso e da fenomeni speculativi e quindi da carenza di un assetto di 
istituzioni politiche ed economiche in grado di fronteggiare le 
necessità e le emergenze. La malnutrizione può anche provocare gravi
 danni psicofisici alle popolazioni, privando molte persone delle 
energie necessarie per uscire, senza speciali aiuti, dalla loro 
situazione di povertà. E questo contribuisce ad allargare la forbice
 delle disuguaglianze, provocando reazioni che rischiano di diventare
 violente. I dati sull'andamento della povertà relativa negli ultimi
 decenni indicano tutti un aumento del divario tra ricchi e poveri. 
Cause principali di tale fenomeno sono senza dubbio, da una parte, il
 cambiamento tecnologico, i cui benefici si concentrano nella fascia
 più alta della distribuzione del reddito e, dall'altra, la dinamica
 dei prezzi dei prodotti industriali, che crescono molto più 
velocemente dei prezzi dei prodotti agricoli e delle materie prime in
 possesso dei Paesi più poveri. Capita così che la maggior parte 
della popolazione dei Paesi più poveri soffra di una doppia 
marginalizzazione, in termini sia di redditi più bassi sia di prezzi
 più alti.
 
Lotta alla povertà e solidarietà globale
 
8. Una delle strade maestre per costruire la pace è una 
globalizzazione finalizzata agli interessi della grande famiglia 
umana [8]. Per governare la globalizzazione occorre però una forte 
solidarietà globale [9] tra Paesi ricchi e Paesi poveri, nonché 
all'interno dei singoli Paesi, anche se ricchi. È necessario un 
«codice etico comune» [10], le cui norme non abbiano solo un 
carattere convenzionale, ma siano radicate nella legge naturale 
inscritta dal Creatore nella coscienza di ogni essere umano (cfr Rm 
2,14-15). Non avverte forse ciascuno di noi nell'intimo della 
coscienza l'appello a recare il proprio contributo al bene comune e 
alla pace sociale? La globalizzazione elimina certe barriere, ma ciò
 non significa che non ne possa costruire di nuove; avvicina i
 popoli, ma la vicinanza spaziale e temporale non crea di per sé le 
condizioni per una vera comunione e un'autentica pace. La 
marginalizzazione dei poveri del pianeta può trovare validi strumenti
 di riscatto nella globalizzazione solo se ogni uomo si sentirà 
personalmente ferito dalle ingiustizie esistenti nel mondo e dalle 
violazioni dei diritti umani ad esse connesse. La Chiesa, che è « 
segno e strumento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il
 genere umano », [11] continuerà ad offrire il suo contributo
 affinché siano superate le ingiustizie e le incomprensioni e si
 giunga a costruire un mondo più pacifico e solidale.
 
9. Nel campo del commercio internazionale e delle transazioni 
finanziarie, sono oggi in atto processi che permettono di integrare 
positivamente le economie, contribuendo al miglioramento delle 
condizioni generali; ma ci sono anche processi di senso opposto, che
 dividono e marginalizzano i popoli, creando pericolose premesse per
 guerre e conflitti. Nei decenni successivi alla seconda guerra 
mondiale, il commercio internazionale di beni e di servizi è 
cresciuto in modo straordinariamente rapido, con un dinamismo senza 
precedenti nella storia. Gran parte del commercio mondiale ha 
interessato i Paesi di antica industrializzazione, con la 
significativa aggiunta di molti Paesi emergenti, diventati rilevanti.
 Ci sono però altri Paesi a basso reddito, che risultano ancora 
gravemente marginalizzati rispetto ai flussi commerciali. La loro 
crescita ha risentito negativamente del rapido declino, registrato 
negli ultimi decenni, dei prezzi dei prodotti primari, che 
costituiscono la quasi totalità delle loro esportazioni. In questi 
Paesi, per la gran parte africani, la dipendenza dalle esportazioni 
di prodotti primari continua a costituire un potente fattore di 
rischio. Vorrei qui rinnovare un appello perché tutti i Paesi abbiano
 le stesse possibilità di accesso al mercato mondiale, evitando 
esclusioni e marginalizzazioni.
 
10. Una riflessione simile può essere fatta per la finanza, che 
concerne uno degli aspetti primari del fenomeno della 
globalizzazione, grazie allo sviluppo dell'elettronica e alle 
politiche di liberalizzazione dei flussi di denaro tra i diversi 
Paesi. La funzione oggettivamente più importante della finanza, 
quella cioè di sostenere nel lungo termine la possibilità di 
investimenti e quindi di sviluppo, si dimostra oggi quanto mai 
fragile: essa subisce i contraccolpi negativi di un sistema di scambi
 finanziari - a livello nazionale e globale - basati su una logica di
 brevissimo termine, che persegue l'incremento del valore delle 
attività finanziarie e si concentra nella gestione tecnica delle 
diverse forme di rischio. Anche la recente crisi dimostra come 
l'attività finanziaria sia a volte guidata da logiche puramente 
autoreferenziali e prive della considerazione, a lungo termine, del 
bene comune. L'appiattimento degli obiettivi degli operatori 
finanziari globali sul brevissimo termine riduce la capacità della 
finanza di svolgere la sua funzione di ponte tra il presente e il 
futuro, a sostegno della creazione di nuove opportunità di produzione
 e di lavoro nel lungo periodo. Una finanza appiattita sul breve e 
brevissimo termine diviene pericolosa per tutti, anche per chi riesce
 a beneficiarne durante le fasi di euforia finanziaria [12].
 
11. Da tutto ciò emerge che la lotta alla povertà richiede una 
cooperazione sia sul piano economico che su quello giuridico che 
permetta alla comunità internazionale e in particolare ai Paesi 
poveri di individuare ed attuare soluzioni coordinate per affrontare
 i suddetti problemi realizzando un efficace quadro giuridico per 
l'economia. Richiede inoltre incentivi alla creazione di istituzioni
 efficienti e partecipate, come pure sostegni per lottare contro la 
criminalità e per promuovere una cultura della legalità. D'altra 
parte, non si può negare che le politiche marcatamente 
assistenzialiste siano all'origine di molti fallimenti nell'aiuto ai
 Paesi poveri. Investire nella formazione delle persone e sviluppare
 in modo integrato una specifica cultura dell'iniziativa sembra 
attualmente il vero progetto a medio e lungo termine. Se le attività
 economiche hanno bisogno, per svilupparsi, di un contesto
 favorevole, ciò non significa che l'attenzione debba essere distolta
 dai problemi del reddito. Sebbene si sia opportunamente sottolineato
 che l'aumento del reddito pro capite non può costituire in assoluto
 il fine dell'azione politico-economica, non si deve però dimenticare
 che esso rappresenta uno strumento importante per raggiungere
 l'obiettivo della lotta alla fame e alla povertà assoluta. Da questo
punto di vista va sgomberato il campo dall'illusione che una politica
 di pura ridistribuzione della ricchezza esistente possa risolvere il
 problema in maniera definitiva. In un'economia moderna, infatti, il
 valore della ricchezza dipende in misura determinante dalla capacità
 di creare reddito presente e futuro. La creazione di valore risulta 
perciò un vincolo ineludibile, di cui si deve tener conto se si vuole
 lottare contro la povertà materiale in modo efficace e duraturo.
 
12. Mettere i poveri al primo posto comporta, infine, che si riservi
 uno spazio adeguato a una corretta logica economica da parte degli 
attori del mercato internazionale, ad una corretta logica politica da
 parte degli attori istituzionali e ad una corretta logica 
partecipativa capace di valorizzare la società civile locale e 
internazionale. Gli stessi organismi internazionali riconoscono oggi
 la preziosità e il vantaggio delle iniziative economiche della 
società civile o delle amministrazioni locali per la promozione del 
riscatto e dell'inclusione nella società di quelle fasce della 
popolazione che sono spesso al di sotto della soglia di povertà 
estrema e sono al tempo stesso difficilmente raggiungibili dagli 
aiuti ufficiali. La storia dello sviluppo economico del XX secolo 
insegna che buone politiche di sviluppo sono affidate alla 
responsabilità degli uomini e alla creazione di positive sinergie tra
 mercati, società civile e Stati. In particolare, la società civile 
assume un ruolo cruciale in ogni processo di sviluppo, poiché lo 
sviluppo è essenzialmente un fenomeno culturale e la cultura nasce e
 si sviluppa nei luoghi del civile [13].
 
13. Come ebbe ad affermare il mio venerato Predecessore Giovanni 
Paolo II, la globalizzazione « si presenta con una spiccata 
caratteristica di ambivalenza » [14] e quindi va governata con 
oculata saggezza. Rientra in questa forma di saggezza il tenere 
primariamente in conto le esigenze dei poveri della terra, superando
 lo scandalo della sproporzione esistente tra i problemi della
 povertà e le misure che gli uomini predispongono per affrontarli. La
 sproporzione è di ordine sia culturale e politico che spirituale e 
morale. Ci si arresta infatti spesso alle cause superficiali e 
strumentali della povertà, senza raggiungere quelle che albergano nel
 cuore umano, come l'avidità e la ristrettezza di orizzonti. I 
problemi dello sviluppo, degli aiuti e della cooperazione 
internazionale vengono affrontati talora senza un vero coinvolgimento
 delle persone, ma come questioni tecniche, che si esauriscono nella
 predisposizione di strutture, nella messa a punto di accordi 
tariffari, nello stanziamento di anonimi finanziamenti. La lotta alla
 povertà ha invece bisogno di uomini e donne che vivano in profondità
 la fraternità e siano capaci di accompagnare persone, famiglie e 
comunità in percorsi di autentico sviluppo umano.
 
Conclusione
 
14. Nell'Enciclica Centesimus annus, Giovanni Paolo II ammoniva circa
 la necessità di « abbandonare la mentalità che considera i poveri -
 persone e popoli - come un fardello e come fastidiosi importuni, che
 pretendono di consumare quanto altri hanno prodotto ». « I poveri -
 egli scriveva - chiedono il diritto di partecipare al godimento dei
 beni materiali e di mettere a frutto la loro capacità di lavoro, 
creando così un mondo più giusto e per tutti più prospero » [15]. 
Nell'attuale mondo globale è sempre più evidente che si costruisce la
 pace solo se si assicura a tutti la possibilità di una crescita 
ragionevole: le distorsioni di sistemi ingiusti, infatti, prima o 
poi, presentano il conto a tutti. Solo la stoltezza può quindi 
indurre a costruire una casa dorata, ma con attorno il deserto o il 
degrado. La globalizzazione da sola è incapace di costruire la pace 
e, in molti casi, anzi, crea divisioni e conflitti. Essa rivela 
piuttosto un bisogno: quello di essere orientata verso un obiettivo 
di profonda solidarietà che miri al bene di ognuno e di tutti. In 
questo senso, la globalizzazione va vista come un'occasione propizia
 per realizzare qualcosa di importante nella lotta alla povertà e per
 mettere a disposizione della giustizia e della pace risorse finora 
impensabili.
 
15. Da sempre la dottrina sociale della Chiesa si è interessata dei 
poveri. Ai tempi dell'Enciclica Rerum novarum essi erano costituiti 
soprattutto dagli operai della nuova società industriale; nel 
magistero sociale di Pio XI, di Pio XII, di Giovanni XXIII, di Paolo
 VI e di Giovanni Paolo II sono state messe in luce nuove povertà man
 mano che l'orizzonte della questione sociale si allargava, fino ad 
assumere dimensioni mondiali [16]. Questo allargamento della 
questione sociale alla globalità va considerato nel senso non solo di
 un'estensione quantitativa, ma anche di un approfondimento 
qualitativo sull'uomo e sui bisogni della famiglia umana. Per questo
 la Chiesa, mentre segue con attenzione gli attuali fenomeni della 
globalizzazione e la loro incidenza sulle povertà umane, indica i 
nuovi aspetti della questione sociale, non solo in estensione, ma 
anche in profondità, in quanto concernenti l'identità dell'uomo e il
 suo rapporto con Dio. Sono principi di dottrina sociale che tendono
 a chiarire i nessi tra povertà e globalizzazione e ad orientare 
l'azione verso la costruzione della pace. Tra questi principi è il 
caso di ricordare qui, in modo particolare, l'« amore preferenziale 
per i poveri » [17], alla luce del primato della carità, testimoniato
 da tutta la tradizione cristiana, a cominciare da quella della 
Chiesa delle origini (cfr At 4,32-36; 1 Cor 16,1; 2 Cor 8-9; Gal 
2,10).
 
« Ciascuno faccia la parte che gli spetta e non indugi », scriveva 
nel 1891 Leone XIII, aggiungendo: « Quanto alla Chiesa, essa non 
lascerà mancare mai e in nessun modo l'opera sua » [18]. Questa 
consapevolezza accompagna anche oggi l'azione della Chiesa verso i 
poveri, nei quali vede Cristo [19], sentendo risuonare costantemente
 nel suo cuore il mandato del Principe della pace agli Apostoli: «
 Vos date illis manducare - date loro voi stessi da mangiare » (Lc
 9,13). Fedele a quest'invito del suo Signore, la Comunità cristiana
 non mancherà pertanto di assicurare all'intera famiglia umana il
 proprio sostegno negli slanci di solidarietà creativa non solo per
 elargire il superfluo, ma soprattutto per cambiare « gli stili di
 vita, i modelli di produzione e di consumo, le strutture consolidate
 di potere che oggi reggono le società » [20]. Ad ogni discepolo di 
Cristo, come anche ad ogni persona di buona volontà, rivolgo pertanto
 all'inizio di un nuovo anno il caldo invito ad allargare il cuore 
verso le necessità dei poveri e a fare quanto è concretamente 
possibile per venire in loro soccorso. Resta infatti 
incontestabilmente vero l'assioma secondo cui « combattere la povertà
 è costruire la pace ».
 
Dal Vaticano, 8 Dicembre 2008
 
BENEDICTUS PP. XVI
 

 
 
 

Post N° 78

Post n°78 pubblicato il 20 Dicembre 2008 da tetiange05lunitalsi

DIO E' IN MEZZO A NOI

Le impegnative parole di papa Benedetto XVI nella sua ultima Enciclica Spe salvi: "La speranza in senso cristiano è sempre anche speranza per gli altri. Ed è speranza attiva nella quale lottiamo affinchè il mondo diventi un po' più luminoso ed umano"ci accompagnano. La solidarietà prima di essere un gesto di elemosina è soprattutto capacità di relazionarsi all'altro partendo dalla considerazione della dignità della persona. Se poi è vissuta da un cuore cristiano la solidarietà diventa riconoscimento nell'altro dell'impronta della sostanza di Dio. Pertanto la solidarietà più che essere un insieme di cose da fare è incontro coinvolgente con l'altro, inteso come fratello e sorella da accogliere, amare e servire nelle sue necessità e bisogni.

Dare una voce a chi non ha voce,scoprendo le forme sempre nuove di povertà che stentano a farsi notare ed a farsi soccorrere.La nostra missione.

Auguri a tutti voi per un Natale di rinascita spirituale, di accrescimento della fede...ricordandoci che il vero miracolo è rinascere ogni giorno, risorgendo dai nostri guai e dai nostri dispiaceri!

 
 
 

Post N° 77

Post n°77 pubblicato il 20 Novembre 2008 da LADYOSCARi

Ho dato un'occhiata al tuo blog e ho visto che sei unitalsiano,che fate di bello in quest'ultimo periodo?a presto

 
 
 

Post N° 76

Post n°76 pubblicato il 19 Novembre 2008 da tetiange05lunitalsi

SAN GIOVANNI ROTONDO

 
 
 

Post N° 75

Post n°75 pubblicato il 06 Ottobre 2008 da tetiange05lunitalsi
 
Foto di tetiange05lunitalsi

per andare virtualmente alla grotta di Lourdes:
http://www.lourdes-france.org/webcam/voir_webcam.php?contexte=fr&type=videos&video=grotte&titre=la%20Grotte%20de%20Lourdes&num=1

Siamo appena tornati dal nostro pellegrinaggio, sono passate solo poche ore dal ritorno, ma la mancanza della grotta si fa sentire forte nei nostri cuori. Siamo stati avvolti da un fascio d'amore, abbiamo vissuto le emozioni , ma quelle vere, quelle essenziali, quelle simili alla gioia pura di un ragazzo down o del nostro amico fido, la gioia di chi non conosce peccato, per intenderci. I nostri abbracci, le nostre lacrime, i nostri sorrisi, il nostro Padre Nostro tenendoci per mano, la nostra Grotta che così semplice ti cambia il cuore, le nostre ginocchia piegate in ginocchio sotto la grotta, negli ospedali ai piedi degli ammalati per lavarli e vestirli, le nostre mani giunte e pronte a carezze e abbracci...ciò che si vive a Lourdes con l'Unitalsi non si può descrivere, il male non riesce ad entrare, ci prova, ma non attacca, si è liberi, e dopo pochi minuti si è pronti a perdonare il mondo, pronti ad abbracciarsi e sorridere...Lourdes è la casa che cerchiamo invano con il cuore, è uno spiraglio di paradiso, è ciò che ti fa capire quali sono le priorità, l'orgoglio sparisce e gli fa posto l'amore.

Grazie Madonnina, grazie Santa Bernardetta, grazie di averci concesso una fonte per il nostro spirito debole e affranto, grazie per averci concesso una porticina dalla quale spiare lo splendore del paradiso!

 
 
 

Post N° 74

Post n°74 pubblicato il 22 Settembre 2008 da tetiange05lunitalsi
 

La Commissione propone l'espansione del programma alimentare a favore degli indigenti nell'Unione europeaLa Commissione europea ha oggi proposto un miglioramento dell'attuale programma di distribuzione di derrate alimentari a favore degli indigenti nell'Unione europea, da realizzarsi aumentando di due terzi la dotazione di bilancio, che passerebbe così a circa 500 milioni di euro a partire dal 2009, e ampliando la scelta di prodotti da fornire. Destinato inizialmente a procurare scorte eccedentarie di prodotti agricoli ("scorte d'intervento") ai bisognosi, il regime è stato modificato alla metà degli anni '90 per rendere possibile, in certi casi, l'integrazione delle scorte d'intervento con prodotti acquistati sul mercato. Ora che le scorte eccedentarie si trovano ad un livello estremamente basso ed è improbabile un loro aumento nel prossimo futuro, il regime dovrebbe consentire in forma permanente gli acquisti sul mercato, ad integrazione delle restanti scorte d'intervento. La scelta dei generi alimentari sarebbe lasciata agli Stati membri e i piani di distribuzione sarebbero fissati per periodi di tre anni. Le derrate verrebbero ancora distribuite in collaborazione con associazioni senza scopo di lucro e con i servizi sociali locali. A partire dal piano 2010/2012 il regime sarebbe cofinanziato (75% da attingere al bilancio UE e 85% nelle zone di coesione), mentre a partire dal piano 2013/2015 il cofinanziamento verrebbe suddiviso al 50/50% e il bilancio UE fornirebbe il 75% nelle regioni di coesione. La Commissione considera necessario aumentare la dotazione di bilancio perché l'incremento dei prezzi delle derrate si ripercuote negativamente sulla sicurezza alimentare dei bisognosi e rende più costosa la fornitura di aiuti alimentari. Nel 2006 oltre 13 milioni di cittadini UE hanno beneficiato di questo regime di aiuti. Il programma nella sua versione modificata dovrebbe essere disponibile a partire dal 2010.

"È questo un modo in cui l'Unione europea può aiutare concretamente alcuni dei meno abbienti nella nostra società", ha dichiarato Mariann Fischer Boel, commissario responsabile dell'agricoltura e dello sviluppo rurale. "Il recente aumento dei prezzi dei generi alimentari ha rappresentato per certuni un colpo molto duro. Dobbiamo ampliare questo regime che ha avuto tanto successo e aumentare la dotazione così da poter aiutare il massimo numero di persone. E ora che le scorte d' intervento sono in gran parte storia passata, dobbiamo consentire l'acquisto di prodotti alimentari sul mercato e secondo le preferenze nutrizionali di ciascun paese".

Il regime era stato inizialmente creato nel 1987, consentendo agli Stati membri di smaltire scorte pubbliche di eccedenze alimentari usandole come aiuto alimentare. Da allora la situazione è cambiata. Le scorte hanno toccato il minimo storico, il numero di persone bisognose è aumentato, e di recente i prezzi dei generi alimentari hanno subito una brusca impennata. Per questo motivo la Commissione ritiene indispensabile aumentare la spesa per questo regime e consentire in forma permanente l'acquisto di generi alimentari sul mercato aperto.

L'istituzione del co-finanziamento servirà a migliorare la programmazione e la gestione dei fondi e consentirà agli Stati membri di assumere maggiore responsabilità per il programma. Per potenziare ulteriormente l'efficienza e assicurare la continuità, dovrà essere fissato un piano di distribuzione triennale. I prodotti non sarebbero più limitati a quelli oggetto dell'intervento: ad esempio, per la prima volta gli ortofrutticoli e l'olio alimentare rientreranno nel campo di applicazione del programma.

La scelta dei generi alimentari sarebbe effettuata dalle autorità nazionali sulla base di criteri nutrizionali e la distribuzione, come ora, avverrebbe in collaborazione con i partner della società civile. I prodotti alimentari proverrebbero o dalle scorte d'intervento, se disponibili, o sul mercato, conferendo la priorità all'uso delle scorte d'intervento subordinatamente alla loro disponibilità. La distribuzione dev'essere gratuita, o perlomeno ad un prezzo non superiore a quello giustificato dalle spese a carico dell'organizzazione designata per la distribuzione.

Gli Stati membri sono liberi di scegliere se partecipare o no al programma. Di norma l'aiuto viene fornito ad una molteplicità di persone che vivono in povertà, fra cui le famiglie in difficoltà, gli anziani che dispongono di mezzi insufficienti, i senzatetto, i disabili, i bambini a rischio, i lavoratori scarsamente retribuiti, i lavoratori migranti e i richiedenti asilo.

Gli Stati membri che intendono partecipare al programma sceglierebbero organizzazioni idonee (di solito organizzazioni senza scopo di lucro o i servizi sociali locali) per effettuare la distribuzione, ne identificherebbero poi le esigenze per un periodo di programmazione di tre anni e inoltrerebbero la loro richiesta alla Commissione, responsabile per l'attribuzione della dotazione di bilancio. Ciò avverrebbe su base annua, offrendo così la possibilità di apportare modifiche in caso di cambiamento della situazione nel corso del periodo di programmazione.

Sebbene i livelli di vita nell'UE siano in media tra i più alti del mondo, alcuni cittadini non sono in grado di nutrirsi adeguatamente. Si stima che 43 milioni di persone nell'UE siano a rischio di povertà alimentare: ciò significa che non possono permettersi un pasto con carne, pollo o pesce ogni due giorni. Circa 19 Stati membri partecipano attualmente al programma.

Per la documentazione e ulteriori informazioni, consultare:

http://ec.europa.eu/agriculture/markets/freefood/index_en.htm

 
 
 

Post N° 73

Post n°73 pubblicato il 11 Settembre 2008 da tetiange05lunitalsi

TESTIMONIANZA DI GLORIA POLO

Parte prima: Quello che sto per raccontarvi, accadde il 5 Maggio 1995, all’Università Nazionale di Bogotà, a partire dalle ore 16.30.

                Sono dentista. Io e mio cugino di 23 anni, anch’egli dentista, stavamo studiando per prendere la specializzazione. In quel giorno, che era di venerdì, intorno alle 16.30 h, camminavamo insieme con mio marito verso la Facoltà di Odontoiatria, per cercare alcuni libri di cui avevamo bisogno. Con mio cugino camminavo sotto un piccolo ombrello, mentre mio marito indossava un impermeabile e per ripararsi meglio camminava lungo la parete della Biblioteca Generale. Noi due saltavamo da una parte all’altra per evitare le pozzanghere, avvicinandoci così agli alberi: mentre ne saltavamo una piuttosto grande, ci cadde addosso un fulmine, che ci lasciò carbonizzati.

                Mio cugino morì sul colpo. Il fulmine entrò da dietro, bruciandolo dentro completamente, e uscì dal piede, lasciandolo intatto all’esterno. Nonostante la sua giovane età, era un ragazzo molto religioso. Aveva una gran devozione per Gesù Bambino e ne portava sempre al collo una Sua immagine: si trattava di un cristallo di quarzo tipo medaglia. Le autorità dissero che fu il quarzo ad attirare il fulmine su mio cugino, perché entrò nel cuore bruciandolo tutto…

Rimanendo intatto esternamente, ebbe subito un arresto cardiaco che non rispose ai tentativi rianimazione fatti dai medici, e morì sul posto.

                Quanto a me, il fulmine mi entrò dal braccio, bruciando spaventosamente tutto il corpo, sia fuori che dentro: in pratica sparì la mia carne; così anche i seni, specialmente il sinistro, al posto del quale rimase un buco. Fece sparire la carne del mio ventre, delle gambe, delle costole, carbonizzò il fegato, bruciò gravemente i reni, i polmoni, le ovaie… e uscì dal piede destro.

                Per la mia contraccezione, facevo uso della spirale, (un dispositivo intra-uterino a forma di T), e poiché il materiale di cui è fatto (il rame) è un buon conduttore elettrico, il fulmine carbonizzò e polverizzò anche le ovaie, che diventarono come due acini d’uva passa.

Rimasi in arresto cardiaco, praticamente senza vita, con il corpo che saltava a causa dell’elettricità ancora presente in quel luogo.

Questo corpo che voi vedete qui, adesso, questo corpo ricostruito, è frutto della misericordia di Nostro Signore.

L’ALTRO MONDO

 

Ma questa è solo la parte fisica… Il bello è che, mentre il mio corpo rimaneva lì carbonizzato, in quello stesso istante io mi ritrovai dentro un bellissimo tunnel bianco di luce, una luce meravigliosa, che mi faceva sentire una gioia, una pace, una felicità che non ho parole per descrivere la grandezza di quel momento. Fu una vera estasi. Guardai, e nel fondo di questo tunnel vidi una luce bianca, come un sole, una luce bellissima…Dico bianca per dirvi un colore, ma si tratta di colori che non si possono paragonare a quelli che esistono sulla terra. Era una luce stupenda: sentii attraverso di essa come una fonte di pace, di amore, di luce…

                Quando salii per questo tunnel verso la luce, mi dissi: “Caramba, sono morta !”

Allora pensai ai miei figli e sospirai: “Ahimé, mio Dio, i miei figliolini! Che cosa diranno i miei figli? Questa madre così occupata, che mai aveva tempo per loro…”. Infatti, uscivo al mattino presto tutti i giorni, e non rientravo prima delle 11 di notte.

                Allora vidi la realtà della mia vita, e sentii molta tristezza. Ero uscita di casa decisa a conquistare il mondo, ma a che prezzo! ...Mettendo al secondo posto la mia casa e i miei figli! ...In quell’istante di vuoto per l’assenza dei miei figli, senza sentire più il mio corpo, né la dimensione del tempo e dello spazio, guardai, e vidi qualcosa di molto bello: vidi tutte le persone della mia vita… In un unico istante, nel medesimo momento, tutte le persone, quelle vive e quelle defunte. Potei abbracciare i miei bisnonni, i nonni, i genitori (che erano morti)…tutti! Fu un momento di pienezza, meraviglioso. Compresi allora di essermi ingannata con la storia della reincarnazione: mi avevano detto che mia nonna si era reincarnata, ma senza dirmi dove. Poiché l’informazione mi costava troppi soldi, lasciai stare e non approfondii le ricerche per sapere in chi si fosse reincarnata. Sapete, io difendevo la teoria della reincarnazione… E adesso, lì, avevo appena abbracciato la mia nonna, la bisnonna…

Le abbracciai bene, come potei fare con tutte le persone che conoscevo, vivi e defunti. E tutto in un unico istante. Mia figlia, quando l’abbracciai, si spaventò: aveva 9 anni, e sentì il mio abbraccio, perché io potevo abbracciare anche i vivi (solo che, normalmente, non sentiamo quest’abbraccio).

                Quasi non mi resi conto del passare del tempo, durante quel momento così bello. E poi, ora che non avevo più il corpo, era stupendo vedere le persone in un modo del tutto nuovo. Prima, infatti, sapevo solo criticare: se uno era grasso, magro, brutto, elegante, non elegante, ecc.

Quando parlavo degli altri, dovevo sempre fare qualche critica. Adesso no: adesso vedevo le persone dal di dentro, e com’era bello… Mentre li abbracciavo, vedevo i loro pensieri, i loro sentimenti…

                Così continuavo ad avanzare, piena di pace, felice; e quanto più salivo, tanto più sentivo che stavo per vedere qualcosa di molto bello. Infatti, verso il fondo, avvistai un lago bellissimo…si! Vedo un lago stupendo, alberi così belli, ma così belli, meravigliosi… E fiori bellissimi, di tutti i colori, con un profumo delizioso, così diverso da quelli dei nostri fiori… Tutto era talmente bello in quel giardino stupendo, così meraviglioso… Non esistono parole per descriverlo, tutto era amore.

C’erano due alberi, ai lati di qualcosa che sembrava essere un’entrata. E’ tutto così diverso da quello che noi conosciamo quaggiù: non si trovano al mondo colori simili, lassù è tutto talmente bello! ...Fu in quel momento che mio cugino entrò in quel meraviglioso giardino.

                …Io sapevo! Sentivo che non dovevo, non potevo entrare lì…

 

 

                                                 IL PRIMO RITORNO

 

In quello stesso istante sento la voce di mio marito. Si lamenta e piange con un sentimento profondo, e grida: “Gloria!!! Gloria! Per favore, non lasciarmi! Guarda i tuoi bambini, i tuoi figli hanno bisogno di te! Gloria, torna indietro! Torna indietro! Non essere vigliacca! Ritorna!”

Io sentii tutto, e lo vidi piangere con tanto dolore… Ahimé, in quel momento Nostro Signore mi concede il ritorno… Ma io non volevo tornare! Quella pace, quella gioia di cui ero avvolta, mi affascinavano! Ma, poco a poco, cominciai a ridiscendere verso il mio corpo, che trovai senza vita. Lo vidi esanime in una barella dell’Università Nazionale di Infermeria. Vidi i medici che davano scosse elettriche al mio cuore, per togliermi dall’arresto cardiaco. Io e mio cugino eravamo rimasti più di 2 ore stesi per terra, perché i nostri corpi emanavano scariche elettriche, e non potevano essere toccati. Solo quando l’elettricità si scaricò completamente, poterono soccorrerci. Allora cominciarono i tentativi di rianimazione su di me.

                Guardai, e poggiai i piedi della mia anima (anche l’anima ha forma umana), la mia testa fece una scintilla e con violenza entrai, perché il corpo sembrava risucchiarmi dentro. Fu un dolore immenso entrare: uscivano scintille da tutte le parti ed io mi sentivo incastrare dentro qualcosa di molto piccolo (il mio corpo). Era come se il mio corpo, con questo peso e questa statura, entrasse improvvisamente in un vestito da bambino, ma di ferro. Era una sofferenza terribile, sentivo il dolore intenso della mia carne bruciata, il corpo tutto ustionato mi procurava un dolore indescrivibile, ardeva terribilmente e sprigionava fumo e vapore… Udii i medici gridare: “Torna in sé! Torna in sé!”

Loro erano felicissimi, ma la mia sofferenza era indescrivibile! Le gambe erano spaventosamente nere, il corpo e le braccia erano rimaste con la carne viva! Il problema delle gambe si complicò quando si considerò la possibilità di amputarle!

                …Ma per me c’era un altro dolore terribile: la vanità di una donna mondana, la donna intraprendente, intellettuale, la studentessa… Schiava del corpo, della bellezza, della moda, dedicavo 4 ore ogni giorno all’aerobica; schiavizzata per avere un bel corpo, mi sottoponevo a massaggi, diete, iniezioni… Insomma, tutto quello che potete immaginare. Questa era la mia vita, una routine di schiavitù per avere un bel corpo.

Dicevo sempre: se ho un bel seno, è per mostrarlo; perché nasconderlo?

Lo stesso dicevo delle mie gambe, perché sapevo di avere delle gambe spettacolari, e buoni addominali… Ma in un istante, vidi con orrore come tutta la mia vita era stata solo una continua e inutile cura del corpo… Perché questo era il centro della mia vita: l’amore al mio corpo. E adesso, non avevo più un corpo! Al posto del seno avevo due buchi impressionanti, soprattutto il sinistro, che era praticamente sparito. Le gambe erano terribili a vedersi, come a brandelli, senza carne, nere come il carbone. Notate: le parti del corpo che più curavo e stimavo, furono quelle che rimasero completamente bruciate e letteralmente senza carne.

 

 

    ALL’OSPEDALE

 

In seguito mi portarono all’Ospedale del “Seguro Social”, dove mi operarono immediatamente, e cominciarono ad asportare tutti i tessuti bruciati. Mentre mi anestetizzavano, uscii nuovamente dal corpo, preoccupata per le mie gambe, quando all’improvviso, in quello stesso momento, terribile e orribile…

Ma prima devo dirvi una cosa, fratelli: io ero una “cattolica dietetica”, lo fui per tutta la vita, perché la mia relazione con Dio si risolveva in una Messa di 25 minuti alla Domenica, e basta. Andavo alla Messa dove il sacerdote parlava meno, perché mi stancavo! Che angoscia sentivo, con quei sacerdoti che parlavano molto! Questa era la mia relazione con Dio! Per questo tutte le correnti del mondo mi trascinavano: mi mancò la protezione della preghiera fatta con fede, anche nella Messa! Un giorno, quando stavo studiando per la specializzazione, udii un sacerdote affermare che non esiste l’inferno, e nemmeno i demoni! Era proprio quello che volevo sentirmi dire! Subito pensai fra me: se non esistono i demoni, e l’inferno non c’è, allora andiamo tutti in Cielo! E perciò, cos’ho da temere?!

                Ciò che più mi rattrista ora, e che vi confesso con grande vergogna, è che l’unico legame che ancora mi manteneva nella Chiesa, era la paura del diavolo. Quando sentii che l’inferno non esiste, dissi immediatamente: benissimo, se tutti andiamo in Cielo, non importa quello che siamo o quello che facciamo!

Questo determinò il mio allontanamento totale dal Signore. Mi allontanai dalla Chiesa e cominciai a parlare male, con parolacce, ecc. Non avevo più paura del peccato, e cominciai a  guastare la mia relazione con Dio. Iniziai a dire a tutti che i demoni non esistono, che sono invenzioni dei preti, che sono manipolazioni da parte della Chiesa, e infine… Arrivai a dire ai miei colleghi dell’Università che Dio non esisteva, che eravamo un prodotto dell’evoluzione, ecc. ecc., riuscendo a influenzare molta gente!

            Torniamo adesso nella sala operatoria: quando mi vedo in quella situazione, che spavento terribile! Vedevo finalmente che i demoni esistono eccome, e venivano a cercare proprio me! Venivano a presentarmi il conto, per così dire, poiché avevo accettato le loro offerte di peccato! E queste offerte non sono gratis! Si pagano!! I miei peccati avevano le loro conseguenze…

                In quel momento, dunque, cominciai a veder uscire, dalla parete della sala operatoria, tantissime persone, apparentemente comuni, normali, ma con uno sguardo pieno d’odio, diabolico, spaventoso, che fece tremare la mia anima: percepii immediatamente che si trattava di demoni. Avevo in me come una consapevolezza speciale: comprendevo infatti che a ciascuno di essi dovevo qualcosa, che il peccato non è gratuito, e che la principale menzogna del demonio è quella di dire che non esiste: questa è la sua migliore strategia per poter lavorare a piacere con noi. Mi resi conto che sì, esiste, e che veniva per accerchiarmi, per cercarmi! Immaginatevi lo spavento, il terrore!!

La mia mente scientifica e intellettuale, adesso non mi serviva a niente. Giravo qua e là nella stanza, cercavo di rientrare nel mio corpo, ma questa mia carne non mi riceveva, e lo spavento era terribile! Finii col fuggire di corsa, attraversai non so come la parete della sala operatoria, sperando di potermi  nascondere tra le corsie dell’ospedale, ma  quando passai il muro… Giù! Feci un salto nel vuoto...! Mi diressi dentro una quantità di tunnel che scendevano verso il basso. Al principio c’era ancora un po’ di luce, ed erano come alveari in cui si trovava tantissima gente: giovani, vecchi, uomini, donne, che piangevano, e con urla spaventose stridevano i denti… Ed io, sempre più atterrita, continuavo a scendere, cercando di uscire da lì, mentre la luce andava via via  perdendosi… Rimasi a vagare per quei tunnel in un buio spaventoso, finché arrivai ad un’oscurità che non si può paragonare a niente altro… Posso solo dire che, in confronto, l’oscurità più buia della terra non è neppure paragonabile al pieno sole di mezzogiorno. Laggiù, quella stessa oscurità genera dolore, orrore, vergogna, e puzza terribilmente. E’ un’oscurità vivente, sì, è viva: là niente è morto o inerte. Alla fine della mia discesa, correndo lungo tutti questi tunnel, arrivai ad un luogo pianeggiante. Ero disperata, con una volontà di ferro di uscire da lì: la stessa volontà che avevo di salire nella vita, ma che ora non mi serviva a niente, perché lì stavo e lì rimanevo. Ad un certo punto vidi il suolo aprirsi, come una grande bocca, enorme! Era viva! Viva! Sentii il mio corpo vuoto, vuoto in un modo impressionante, e sotto di me un abisso incredibilmente spaventoso, orribile; ciò che più agghiacciava era che, da lì in giù, non si sentiva nemmeno un po’ d’Amor di Dio, neanche una gocciolina di speranza. Quella voragine aveva come qualcosa che mi risucchiava dentro. Io gridavo come una pazza, terrorizzata, sentendo l’orrore di non poter evitare quella discesa, perché avvertivo di scivolare irrimediabilmente dentro… Sapevo che, se fossi entrata, non sarei affatto rimasta là, ma avrei continuato a scendere, senza poter mai più risalire. Era, questa, la morte spirituale per la mia anima.

 La morte spirituale dell’anima: ero irrimediabilmente perduta per sempre. Ma in quest’orrore così grande, proprio mentre sto per entrare, S. Michele Arcangelo mi afferra per i piedi… Il mio corpo entrò in quell’ abisso, ma i piedi rimanevano presi in alto. Fu un momento terribile e veramente doloroso. Quando arrivai lì, la luce che ancora restava nel mio spirito infastidì quei demoni; tutti gli orripilanti esseri immondi che abitano là, immediatamente si attaccarono a me. Quelli esseri orribili erano come larve, come sanguisughe che cercavano di tappare la luce. Immaginatevi l’orrore nel vedermi coperta da tali creature… Io gridavo, gridavo come una pazza! Quelle cose bruciavano! Fratelli, sono tenebre vive, è un odio che brucia, che ci divora, ci mette a nudo. Non ci sono parole per descrivere quell’orrore!

Se non vuoi aspettare le prossime pubblicazioni, vai su www.gloriapolo.com e cerca la versione word italiana. Se hai fede questa testimonianza ti cambierà la vita!

 

 
 
 

Post N° 72

Post n°72 pubblicato il 03 Luglio 2008 da tetiange05lunitalsi

Dio mio, insegnami il segreto di una pace stabile e duratura;
insegnami ad ordinare armoniosamente la mia vita interiore,
in modo da assicurare il dominio della volontà
e della ragione su tutti i miei sentimenti
e su tutte le mie azioni,
e insegnami soprattutto a sottomettermi alla tua volontà.
Insegnami a confidare in te,
lontano dalle agitazioni e dalle discordie interiori.

Insegnami a rimanere unito a te,
quando sarò giustamente criticato
o quando sarò rimproverato severamente e aspramente,
radicato nella carità
in modo da conservare una umile e tranquilla fermezza.

Insegnami a pronunciare sinceramente
il mio 'Amen' liberatore nelle sofferenze del corpo
e nelle afflizioni dell´anima.

Concedimi di porre la mia anima in te
nelle tentazioni che turbano e avviliscono.

Concedimi di conservare la pazienza,
la serenità e il silenzio nelle contraddizioni,
nelle ingiurie e nelle diffamazioni.

Concedimi di non aver paura delle difficoltà,
delle contraddizioni, delle lotte;
che io non mi lamenti, non mormori,
e in tutte queste contrarietà mescoli un po' del tuo amore.

Che non mi esasperi dinanzi alla violenza e alla invadenza degli altri,
e che sopporti con equilibrio il malumore e la collera. Che nel silenzio e nella speranza acquisisca questa forza,
questo controllo della mia anima,
che mi fissi inamovibilmente nella pace.

 
 
 

Post N° 71

Post n°71 pubblicato il 17 Giugno 2008 da tetiange05lunitalsi

 
 
 

http://blog.libero.it/VERDESPERANZA/

Post n°70 pubblicato il 09 Giugno 2008 da tetiange05lunitalsi
Foto di tetiange05lunitalsi

Benvenuti, buongiorno!

Scrivo ormai tardi, è quasi ora di dormire... Stavo per chiudere il computer, quando mi sono imbattutain un sito francescano. Si tratta di una ragazza che sembra abbia "perso" il suo padre spirituale e gli ha dedicato una poesia bellissima e delicata. E' così bella che mi ha ricordato il dolore che per qualche tempo abbiamo condiviso, e che ora nascondiamo in noi. Lei ha scritto:

Se mi chiedessero di raccontare come eri....basta che chiudo gli occhi e ti rivedo la tua barba lunga il tuo intamontabile sorriso,il Santo Rosario sempre sulle mani,i sandali e un saio perennemente sgualcito....questo eri tu...Sono trascorsi sette anni da quando Gesu' decise di farci quella amara e triste visita...si lo sò Francesco l'ha sempre chiamata Sorella Morte e non fà paura...ma quel giorno d'inizio estate il gelo è sceso dentro di me...per un attimo ho smesso di credere a tutto quello che tu con innata pazzienza ci avevi insegnato...poi entrando nel Santuario t'ho visto come se stavi dormendo dal tuo volto sereno ho capito che avevi raggiunto la gioia vera...Ora per tutti noi sei un raggio di sole,una stella che brilla,l'alba e il tramonto,un Dono che Dio Nostro a voluto regalarci...e solo se osservo il risveglio della primavera in questi giorni mi sento meno sola e capisco che tu sei sempre con me per l'eternità.

Chiedo scusa a questa ragazza per aver riportato qui il suo testo, ma è raro trovare qualcuno che condivida con te, nella semplicità, sentimenti veri forti e cristiani...Grazie

 
 
 
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INFO


Un blog di: tetiange05lunitalsi
Data di creazione: 04/01/2007
 

COMUNICAZIONE IMPORTANTE:

E' NATA  

L'  ASSOCIAZIONE DELLA DIVINA PROVVIDENZA

in memoria di FRA' NICOLA GENOVESI

la sede è presso il Convento di San Pietro

a Vico del Gargano

 

GLI ANGELI DI LOURDES

 
 

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ATTO DI ABBANDONO CONTRO ANSIE E AFFLIZIONI!

PENSACI TU!

Dolindo Ruotolo, sacerdote napoletano vissuto e  morto in concetto di santità ha scritto questo insegnamento sull'abbandono in Dio ispiratogli da Gesù stesso:
Perché vi confondete agitandovi? Lasciate a me la cura delle vostre cose e tutto si calmerà.
Vi dico in verità che ogni atto di vero, cieco, completo abbandono in me, produce l 'effetto che desiderate e risolve le situazioni spinose. abbandonarsi a me non significa arrovellassi, sconvolgersi e disperarsi,volgendo poi a me una preghiera agitata perché io segua voi e cambiare così l'agitazione in preghiera.
Abbandonarsi significa chiudere placidamente gli occhi dell'anima, stornare il pensiero della tribolazione,e rimettersi a me perché io solo vi faccia trovare,come bimbi addormentati nelle braccia materne, all'altra riva.
Quello che vi sconvolge e vi fa un male immenso è il vostro ragionamento, il vostro pensiero, il vostro assillo e volere ad ogni costo provvedere voi a ciò che vi affligge. Quante cose io opero quando l'anima, nelle sue necessità spirituali e in quelle materiali si volge a me, mi guarda  e dicendomi “PENSACI TU” chiude gli occhi e riposa!
Avete poche grazie quando vi assillate per produrle; ne avete moltissime quando in preghiera c'e un affidamento pieno a me; Voi nel dolore pregate perché lo tolga, ma perché lo tolga come voi credete Vi rivolgete a me, ma volete che io mi adatti alle vostre idee; non siete infermi che domandano al medico la cura, ma che gliela suggeriscono.
Non fate così ma pregate come vi ho insegnato nel Pater. “SIA SANTIFICATO IL TUO NOME”, cioè sii glorificato in questa mia necessità. “VENGA IL TUO REGNO”Cioè tutto concorra al tuo regno in noi e nel mondo.“ SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ'” ossia pensaci tu. Io intervengo con tutta la mia onnipotenza, e risolvo le situazioni più chiuse.
Ecco tu vedi che il malanno incalza invece di decadere ? Non ti agitare, chiudi gli occhi e dimmi con fiducia “Sia fatta la tua volontà, pensaci tu. Ti dico che io ci penso, e che intervengo come medico, e compio anche un miracolo quando occorre. Tu vedi che l'infermo peggiora? Non ti sconvolgere, ma chiudi gli occhi e di “PENSACI TU”. Ti dico che io ci penso. E' contro l'abbandono la preoccupazione, l'agitazione e il voler pensare alle conseguenze di un fatto. E' come la confusione dei fanciulli quando pretendono che la mamma pensi alle loro necessità, e vogliono pensarci loro, intralciando con le loro idee e con i loro capricci infantili il suo lavoro. Chiudete gli occhi e lasciatevi portare dalla corrente della mia grazia,chiudete gli occhi e lasciatemi lavorare, chiudete gli occhi e non pensate al momento presente, stornate il pensiero dal futuro come da una tentazione. Riposate in me credendo alla mia bontà, e vi giuro per il mio amore, che dicendomi con queste disposizioni:  “ PENSACI TU”, io ci penso in pieno, vi consolo, vi libero , vi conduco. E  quando debbo portarvi in una via diversa da quella che vedete voi, io vi addestro, vi porto nelle mie braccia, poiché non c'è medicina più potente di un mio intervento in amore. Ci penso solo quando chiudete gli occhi.
continua sotto...

 

PARTE 2 ATTO DI ABBANDONO

continua...Atto di abbandono: PENSACI TU

Voi siete insonni, voi volete tutto valutare, tutto scrutare, a tutto pensare, e vi abbandonate così alle forze umane,o peggio agli uomini, confidando nel loro intervento. E' questo che intralcia le mie parole e le mie vedute.
Oh come desidero io da voi questo abbandono per beneficarvi e come mi accoro nel vedervi agitati!
Satana tende proprio a questo: ad agitarvi per sottrarvi alla mia azione e gettarvi in preda delle iniziative umane. Confidate perciò in me solo, riposate in me, abbandonatevi a me in tutto .Io faccio miracoli in proporzione del pieno abbandono in me,e del nessun affidamento in voi: io spargo tesori di grazie quando voi siete nella piena povertà !
Se avete vostre risorse, anche in poco, o se le cercate, siete nel campo naturale, seguite quindi il percorso naturale delle cose che e spesso intralciato da satana.Nessun ragionatore o ponderatore ha fatto miracoli, neppure fra i Santi.
Opera divinamente chi si abbandona a Dio. Quando vedi che le cose si complicano, di con gli occhi dell'anima chiusi “ GESÙ PENSACI TU” E distraiti, perché la tua mente è acutaper te è difficile vedere il male.
Confidare in me spesso, distraendoti da te stesso. Fa così per tutte le tue necessità. Fate così tutti, e vedrete grandi continui e silenziosi miracoli. Ve lo giuro per il mio amore. Io ci penserò, ve lo assicuro.
Pregate sempre con questa disposizione di abbandono,e ne avrete sempre grande pace e grande frutto, anche quando io vi faccio la grazia dell'immolazione di riparazione e di amore che impone la sofferenza. Ti sembra impossibile? Chiudi gli occhi e di con tutta l'anima “ GESÙ PENSACI TU” Non temere ci penso io .
E tu benedirai il mio nome umiliando te stesso. Le tue preghiere non valgono un patto di fiducioso abbandono; ricordali bene. Non c'è novena più efficace di questa:“OH GESÙ MI ABBANDONO IN TE PENSACI TU” “ABBANDONATI AL MIO CUORE..E VEDRAI”Voglio che tu creda nella mio onnipotenza, e non nella tua azione: che tu cerchi di mettere in azione Me, non te negli altri.Tu cerca la mia intimità, esaudisci il mio desiderio di averti, di arricchirti di amarti come voglio. Lasciati andare,l lasciami riposare in te, lasciami sfogare su di te continuamente la mia onnipotenza.Se tu rimarrai  vicino a me e non ti preoccuperai di fare per conto tuo, di correre per uscire, per dire di avere fatto, mi dimostrerai che credi nella mia onnipotenza e io lavorerò intensamente con te quando parlerai, andrai, lavorerai, starai in preghiera o dormirai perchè ai miei diletti dò il necessario anche nel sonno (salmo 126). Se starai con me senza voler correre , non preoccuparti di cosa alcuna per te, ma la rimetterai con totale fiducia a me, io ti darò tutto quello che ti necessita, secondo il mio disegno eterno. Ti darò i sentimenti che voglio da te, ti darò una grande compassione verso il tuo prossimo e ti farò dire e fare quello che vorrò. Allora la tua azione verrà dal mio Amore. Io solo, non tu con tutta la tua attività, potrò fare dei figli nuovi che nascono da Me. Io ne farò tanti di più quanto più tu vorrai essere un vero figlio quanto il mio Unigenito, perché lo sai che “se farai la  mia volontà mi sarai fratello, sorella e madre” per generarmi negli altri, perché io produrrò nuovi figli, servendomi di veri figli.
Quello che tu farai per riuscire è tutto fumo in confronto a quello che faccio Io nel segreto dei cuori per quelli che amano.

 

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SEGUI L'AMORE

Quando l'amore vi chiama,
seguitelo, anche se le sue vie
sono dure e scoscese.
E quando le sue ali vi abbracciano,
arrendetevi a lui.
Quando vi parla, credete in lui,
anche se la sua voce
può cancellare i vostri sogni,
come il vento scompiglia il giardino.
Come covoni di grano, vi raccoglie in sé.
Vi batte fino a farvi spogli.
Vi setaccia per liberarvi dalla pula.
Vi macina per farvi farina bianca.
Vi impasta finché non siete docili alle mani;
e vi consegna al fuoco sacro,
perché siete pane consacrato
alla mensa del Signore.
L'amore non dà altro che se stesso e
non prende niente se non da sé.
L'amore non possiede
né vuol essere posseduto,
perché l'amore basta all'amore.



Kahlil Gibran
 

Signore, non ho tempo!
La mia vita scorre affannosa tra attività,
servizi e scadenze,
ed io non ho tempo per stare con Te.
Non ho tempo
per riposare nel Tuo cuore
deponendovi le mie ansie e i miei timori,
le mie attese e le mie realizzazioni,
le mie conquiste e i miei fallimenti.

Ti offro, Signore, questa povertà
e il desiderio di darti più spazio nella mia vita.
Accogli, mio Dio, questo lamento,
come la mia preghiera di supplica.
E con la Tua bontà trasforma in preghiera ogni azione,
ogni lavoro, ogni goccia di sudore, ogni impegno mondano
che compio cercando di stare unito a Te.

Signore, non ho tempo,
ma ho trovato il tempo di pronunciare queste parole.
Con esse ti consacro il mio giorno
e do inizio alla grande liturgia di lode che, oggi,
celebrerò in un ufficio o in una fabbrica,
in una scuola o in un ospedale,
dietro un bancone, o dietro i fornelli,
nel chiasso di un cantiere
o nel silenzio di un laboratorio scientifico,
impegnato a costruire il Tuo Regno in mezzo agli uomini.

Signore, non ho tempo,
perché tutto il mio tempo
è Tuo. Amen.

 

PREGHIERA QUOTIDIANA A S.RITA

PATRONA DEI CASI IMPOSSIBILI E DISPERATI


O cara Santa Rita,
nostra Patrona anche nei casi impossibili e Avvocata nei casi disperati,
fate che Dio mi liberi dalla mia presente afflizione.......,
e allontani l'ansietà, che preme così forte sopra il mio cuore.

Per l'angoscia, che voi sperimentaste in tante simili occasioni,
abbiate compassione della mia persona a voi devota,
che confidentemente domanda il vostro intervento
presso il Divin Cuore del nostro Gesù Crocifisso.

O cara Santa Rita,
guidate le mie intenzioni
in queste mie umili preghiere e ferventi desideri.

Emendando la mia passata vita peccatrice
e ottenendo il perdono di tutti i miei peccati,
ho la dolce speranza di godere un giorno
Dio in paradiso insieme con voi per tutta l'eternità.
Così sia.

Santa Rita, Patrona dei casi disperati, pregate per noi.

Santa Rita, Avvocata dei casi impossibili, intercedete per noi.



3 Pater, Ave e Gloria.

 
 

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