Creato da oro.colato il 27/12/2008

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Charlie Chaplin: 122esimo anniversario della sua nascita

16 aprile 2011: 122 anni fa nasceva a Londra Charlie Chaplin, una delle più grandi icone del cinema di tutti i tempi. Attore e regista, l'artista inglese è noto ai più grazie a Charlot, il personaggio che, strappando risate e sorrisi malinconici, riusciva a puntare il dito contro le ingiustizie del suo (e del nostro) tempo.

L'eredità artistica lasciataci da Chaplin, tra film e corti, è sterminata, riuscendo sempre, in ogni singolo lavoro, ad evidenziare una grandissima sensibilità, sia laddove l'attore interpreta il gentiluomo con bombetta sul capo, sia laddove doveva vestire i panni non congeniali di dittatore o, comunque, di individuo privo di scrupoli.

Dopo aver lavorato nel circo e aver qui appreso l'arte di recitare senza proferir parola, Chaplin incontra il successo internazionale con "Il vagabondo". Sono anni di tensioni sociali e politiche e la capacità comunicativa di Chaplin riesce già a commuovere un pubblico che da un lato intuisce il pericoloso camminamento che gli imporrà quell'avventuroso secolo e che dall'altro ancora non ha confidenza con la comunicazione "calda" del cinema.

Ma è nel 1914 che nasce la figura che contraddistingue a tal punto l'artista, da lasciare quella tipica sensazione di confusione circa l'identità dell'attore: è questi Chaplin o Charlot? Ebbene, che l'uno sia l'altro o meno, ciò che apparve evidente nel 1914 fu che il titolo del film manteneva la promessa: "Charlot si distingue".

 Fu così, perché negli anni la figura di questo personaggio rimase sempre uguale a se stessa e differente da tutte le altre, evidenziando un'umanità che andava al di là dell'intenzione, giacché iscritta nella natura stessa di Charlot.


Mentre l'Europa si fossilizza nel dolore e nello sforzo immobile delle trincee, Chaplin continua a girare film e quasi 100 cortometraggi in 5 anni. Fuori il fragore degli obici e nei cinema il silenzio composto, triste e sorridente di Chaplin. Non tanto un'evasione, ma una pausa di (con) riflessione.

La guerra finisce ed arriva un'altra grandissima opera: "Il monello" (1921). Otto anni dopo, nel 1929, il regista riceve il suo primo oscar alla carriera.

Aveva 30 anni ed ancora oggi Chaplin conferma il primato dell'artista più giovane ad aver vinto un oscar che, per sua stessa natura, più facilmente si colloca verso la chiusura della propria professione.

Due anni dopo Chaplin fa scoprire al mondo la bellezza, la sintonia, la delicatezza artistica e la tempesta emotiva delle immagini accompagnate dalle note musicali: siamo alle emozioni delle "Luci della città" (1931). Segue "Tempi moderni" (1936), mentre gli anni passano e si avvicina un'altra terribile grande guerra.

Anche in questo caso si avverte il pericolo, si ha consapevolezza e Chaplin, da artista qual era, non resta indifferenze e traduce l'inquietudine in un nuovo grande lavoro: "Il grande dittatore". E' il 1940 quando Chaplin fa inequivocabilmente la caricatura di Hitler sui grandi schermi degli Stati uniti.

E qui non poté più rientrare. Dopo "Il grande dittatore", infatti, seguì nel 1947 "Monsieur Verdoux", un film che gli valse l'accusa in America di "filocomunismo". Il regista cadde quindi nella "ghigliottina" maccartiana quando, dirigendosi verso l'Europa per una vacanza, gli venne notificato di non poter più rientrare negli Stati uniti. L'attore, così, decise di fissare la propria residenza in Svizzera. Nello stesso anno viene proiettato "Le luci della ribalta", che doveva rappresentare il commiato dell'attore dal cinema.

Continua comunque a lavorare come regista con "Un re a New York" nel 1957 e "La contessa di Hong Kong" nel 1966 con Marlon Brando e Sophia Loren. Nel 1972 vince un secondo oscar alla carriera, mentre un anno dopo vince l'oscar alla migliore colonna sonora. Poi anche Chaplin scompare, morendo nel giorno di Natale del 1977.

 

Dal film IL DITTATORE
discorso all'umanità....
....sempre attuale!!!!

 
 
 
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