in vacanza

Nebrodi:L'isola nell'isola

Lunedì 05/04/2010 - Catania ore 06,30.

Dopo una ricca e abbondante colazione e con tutto l'occorrente già pronto dalla sera prima, compresa la destinazione, ci prepariamo a questa allegra escursione.
Luogo di questa scampagnata è il rifugio di "Villa Miraglia" dove è possibile gustare una serie di prodotti tipici del posto, come funghi, insaccati, formaggi (il canestrato nero è il migliore) oltre che alle gustose grigliate a base di suino nero dei Nebrodi, una razza che, secondo la tradizione, viene allevato brado su questi rilievi.
Partiti quindi da Catania mi dirigo verso Bronte, piccolo centro siciliano famoso per il pistacchio che viene esportato in tutto il mondo e dove rifacciamo colazione attirati dai dolcetti appunto al pistacchio, e da li prendere la ss.120 e poi finalmente la ss.289 Cesarò-Sant'Agata di Militello che ci porterà a destinazione.
La sensazione di pace e calma si avverte non appena iniziamo a salire lungo questa strada che piano piano si addentra sempre più nel parco.

Posso dirvi in piena sincerità che preferisco questo percorso per arrivare alla costa tirrenica, meta preferita per le mie brevi vacanze estive, a dispetto delle autostrade che in sicilia lasciano molto a desiderare, staccandomi completamente da quello che è il tran tran caotico della città.

Il paesaggio è stupendo, faggi, roverelle, pini, abeti, querce, fiori di ogni tipo, animali liberi al pascolo, aquile reali, poiane, nibbi, allocchi, volpi, istrici, anatre, e l'incredibile upupa, già logo della l.i.p.u., senza contare la grande quantità d'acqua che dalle rocce scende fino giù al Tirreno formando ruscelli fiumi e laghi,

quindi quando sentirete dire di rischio siccità in Sicilia potete star tranquilli che è tutta una grossa balla.
il problema bisogna ricercarlo a monte e cioè nella gestione Regione Sicilia (che oltretutto è a statuto speciale, ma che avrà poi di speciale se viene applicato solo a convenienza??) , ma non scrivo per questo, non mi sono mai interessato di politica.. io.

Ad ogni modo, ogni volta è sempre una nuova emozione, sopratutto se si arriva sino a monte Soro (1800 m.s.l.m) la vetta più alta dei Nebrodi da dove  guardando verso N.N.W. si possono ammirare le isole Eolie in tutto il loro splendore, mentre se si volge lo sguardo a S.S.E. è possibile osservare la cima innevata dell'Etna, maestosa più che mai.

Nel frattempo procedendo a passo di formica (eheheh, ricordate il giochino da piccoli? un passo di formica per gli antipatici ed uno di dinosauro per i prediletti) e cioè a circa 40/50 Kmh arriviamo a destinazione e.....

Corbezzoli e fulminacci... ma come chiuso!?!?!

A memoria d'uomo questi non si sono mai presi un giorno di riposo, e invece...

Niente paura, anche se già le 13,00 mi dirigo diligentemente verso la costa tirrenica, oltretutto più vicina da raggiungere, mentre lo stomaco non si accontenta più della, seppur buonissima e dolce, acqua e basta ed inizia così a brontolare di brutto seguito dalle inevitabili lamentele da parte dei due amici a seguito. (mi sembravano Ciuchino durante il viaggio verso il regno di Molto Molto Lontano, quando arriviamo? quando arriviamo? quando...)

Ma come già detto conosco molto bene la zona, quindi proseguo senza commentare, anzi affondando la lama nella ferita lamentandomi a mia volta del locale trovato incredibilmente chiuso, ma in realtà me la ridevo di brutto... eheheh... perchè da lì a poco saremmo arrivati.

Infatti alle 15,30 arriviamo a "La Cascina", un piccolo locale a tre stelle molto grazioso, accogliente e a conduzione famigliare e sopratutto molto economico, basta pensare che con soli 100,00 €urozzi si pranza alla grande in tre compreso dolce o gelato e le porzioni sono eccezzionali, ve lo consiglio vivamente solo per la vista mozzafiato del bel mar Tirreno e le sue perle preziose che sono le Eolie.

Io personalmente ho scelto i caserecci al ragù di maiale nero, ed una bella costoletta di... maiale nero, e di cosa sennò,siamo sui Nebrodi, posso assicurarvi però che anche le pietanze di pesce sono buonissime data vicinanza del mare, ma sopratutto è il piatto dell'amico fin troppo vicino a me, che è vittima dei ripetuti assalti da parte della mia forchetta.

(vedi post precedente)

Il vino, rosso rubino, viene lavorato ed imbottigliato con il logo del ristorante, buono, profumato, non lava la bocca ma esalta gli aromi e si presta bene anche con il pesce.

Sono ormai le 17,00 quando rifocillati e sicuramente più allegri ci avviamo verso casa.

Non ancora contento suggerisco una captina a Cefalù per un gelato e poi imboccare la A20 Pa/Ct che sicuramente è più scorrevole che andar da Messina, autostrada più battuta e con poche alternative di sbocco.Ma non è così, gli amici non sono convinti quindi mi dirigo N.N.E. ss.113 Pa/Me.

Attraversiamo Capo d'Orlando, Sant'Angelo di Brolo dal famoso salame fresco, Patti, Barcello P.G., Gioisoa Marea, Milazzo e da li mi immetto sulla A/19 Pa/Me per poi prendere la A/18 Me/Ct.

Detto fatto, semplice ed indolore, se non si considerano le 2 ore di fila ai caselli di Messina.... gnnneeee... fine della pacchia.

In poche parole vi dico solo che siamo rientrati a casa, stanchi ma contenti, alle 22,30,

Antipatici, se solo mi avessero ascoltato....

Ma sono ugualmente contento perchè ho trascorso una giornata immerso nella natura, ed anche nei miei ricordi... quando viaggiavo con la Principessa Anko per tutta la Sicilia e ... tutta l'Italia vicino, ma sopratutto per far conoscere questi luoghi a tutti, luoghi dove è possibile assistere ancora al lento trascorrere del tempo, senza frenesie, luoghi dove si vive ancora una vita a misura d'uomo.

Vi lascio un link interssante quì

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Sayonara

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