Un po' più avanti
E' un tratto di un percorso...E' che ho voglia di nuovo. Che sono stufa di rimpiangere il passato come fossi una vecchina che ha alle spalle una lunga vita piena di eventi.
Perchè,che senso ha soffrire e tormentarmi ancora?
Non ho già sofferto abbastanza per gli uomini?
Se ci penso, se penso ai miei rapporti con l'universo maschile, dovrei avere solo voglia di un futuro migliore, e non vivere di nostalgie passate.
Per anni, per tutta l'adolescenza, ho sempre dovuto vedere frustrati i miei semplici ma intensi, per l'età, sentimenti, mai ricambiati dal ragazzino di turno...Ero troppo strana, troppo al margine, troppo inconsapevole della mia femminilità, al limite troppo brutta...E così ho sognato, ho sognato il primo bacio, perchè io non potevo baciare nessuno che non mi facesse battere forte il cuore, che è arrivato come desideravo a 17 anni suonati, ma con un ragazzo già perverso, già torbido, già corrotto per la sua giovane età. Il classico ragazzo sbagliato che non ti ama, nemmeno te lo fa credere, ma ti tiene e tu non sai staccartene.
Passano due anni così, due anni di sofferenze, in cambio di qualche bacio e poco più, qualche attenzione, più immaginata che reale, da parte di questo ragazzo che ai miei occhi era l'uomo forte e affascinante che avevo sempre cercato.
La storia finì dopo due anni, lasciandomi a pezzi. Fu la prima volta che un uomo mi ridusse ad un'ombra. Ma non l'ultima purtroppo. Non avevo imparato la lezione. Non mi confidavo. Non avevo capacità critica. Tutto ciò che ne ricavai, a livello di lezione, fu: non sono abbastanza per lui, non sono speciale.
Così chiusi in fretta, ma solo in apparenza, quella profonda ferita che in realtà non era chiusa affatto. Sanguinò per anni, anche quando mi interessavo ad altri, puntualmente sentivo che l'unico ragazzo che avessi mai amato era lui...
Ne dovette passare parecchia di acqua sotto i ponti prima di raggiungere la stabilità, con il mio primo e unico ragazzo ufficiale, a 21 anni. Ci illudemmo di amarci, ma entrambi ci stavamo accontentando, cercavamo insieme quello che la vita finora ci aveva negato: dolcezza, unione, affetto. Io stavo bene con lui, ma la passione, i brividi, le emozioni, quelle le avevo cancellate. Ed io mi illludevo che fosse l'amore normale, quello vero e costruttivo, perchè le emozioni per me erano collegate all'amore insano, quello per il ragazzo del mio primo bacio.
Riuscii a mentire a lungo a me stessa, 4 anni, nonostante i chiari segni, nonostante non riuscissi a lasciarmi andare e a fare l'amore. Lui da parte sua ...lui non mi ha mai amata perchè ero io ma solo perchè io ero la sua ragazza. L'ho sempre sentito. Ho sempre avuto la sensazione di non essere stata scelta.
Ad ogni modo anche questa storia finì, per fortuna, per mano sua però...e io soffrii per la seconda volta, ma stavolta in modo dirompente, impossibile da reprimere, perchè su di lui contavo davvero, perchè lui è stato così 'chiuso' da non lasciarmi capire che da tempo non mi amava più: per me fu uno shock essere lasciata.
Ricordo tutto, perchè tutto si è ripetuto di recente: ricordo le convulsioni, le illusioni, i tormenti, i risvegli improvvisi nella notte e la sensazione che fosse tutto un incubo...sì, ricordo tutto...
E, tra cotte più o meno serie, arrivò lui. E per la prima volta tutto mi sembrò completo: provavo i brividi, quei brividi che avevo provato solo a 17 anni, ma stavolta erano brividi accompagnati alla felicità. E tutto fu naturale. Tutte quelle cose da donna che mi erano sempre riuscite difficili con lui scomparvero perchè io con lui mi sentivo donna, per la prima volta, forse solo perchè sentivo che lui era uomo, il mio uomo, o almeno così lo sentivo io...Provai per la prima volta l'emozione di amare e di sentirmi amata, e di poter costruire una vita insieme, perchè, di questo ero certa, io non avrei potuto amare nessuno quanto lui, lo avrei amato per sempre, anche se, paradossalmente, me ne guardavo bene dal dirglielo, dall'usare quelle parole 'per sempre' 'finchè morte non ci separi' ecc...io non gli ho mai detto nulla del genere. Lo sapevo in cuor mio che l'avrei amato per sempre, se solo lui me l'avesse permesso.
Ma ancora una volta i miei sogni hanno dovuto fare i conti con la realtà. E la realtà era che quell'amore unico, che sarebbe durato per sempre, lo era soltanto per me, perchè l'uomo di cui mi ero innamorata così perdutamente non sapeva amare. Sapeva infatuarsi, sapeva emozionarsi, innamorarsi per un po'. Ma amare profondamente una donna per sempre, quello non sapeva farlo. Scoprii solo dopo che per lui l'amore sono gli amori, che dall'amore voleva solo emozioni, da bruciare, da vivere il tempo di un battito d'ali, perchè sempre in cerca di un'emozione nuova. Scoprii più tardi che io non ero l'amore che aveva sempre aspettato, ma solo un'esperienza in più da ricordare, infilata tra una sfilza di altre esperienze passate e future, un paio di disegni e qualche scatto in un album di donne. Nulla. Nulla a che vedere con il tipo d'amore di cui volevo essere amata. Il dramma è che lui nemmeno se ne accorgeva: lui davvero ogni volta che amava una donna credeva di volerci fare una famiglia. Lo crede sempre...Ogni donna, ogni ultimo amore, per lui è l'amore della vita, la cosa più bella della vita.
Ma io non volevo essere una 'cosa', un piacere. No. Io volevo essere la persona più importante della sua vita. Volevo essere protetta. Volevo contare sul suo affetto incondizionato. Ma sì, in una parola, volevo essere amata.
Così dovetti fare i conti con un crollo rovinoso, il peggiore di tutti, perchè stavolta ci credevo, perchè ci avevo messo il cuore e l'anima.
Per questo non mi sento speciale. Perchè è difficile sentirsi speciali quando gli uomini che hanno attraversato al tua vita hanno fatto tutto tranne che amarti. L'amore era sempre per qualche altra donna. Mai per te. Per te solo surrogati.
Ed è per questo che sono stanca di stare male, di avere nostalgia...
Nostalgia per cosa? Per i dolori, estenuanti, che dalla più tenera infanzia, con i miei genitori, ad adesso mi hanno devastata, mettendo sul mio cammino persone che non hanno saputo amarmi e prendersi cura di me?
Nostalgia per essere stata più e più volte calpestata?
No.
Io non voglio mai più farmi ridurre così da un uomo, da nessuno: come stavo anche solo un mese fa non voglio starci più. Non lo permetterò più.
Se non sono stata la donna del cuore di nessun uomo, vuol dire che non ho un passato da rimpiangere.
Ho solo voglia di futuro.
E di pensare che amerò ancora, di più, e che sarà per sempre.
Perchè l'uomo che voglio accanto a me è l'uomo che ha un cuore così pulito e profondo da lasciarmici entrare per davvero e per sempre. L'uomo che voglio accanto è l'uomo che guarderà con infinito amore i nostri figli e me, pensando che siamo le cose più importanti della sua vita. Lui, solo lui, non potrebbe mai tradire, calpestare e voltare le spalle alla madre dei suoi figli. E con lui l'amore sarà un viaggio senza meta, solo per il gusto di viaggiare insieme, compiendo tutti gli sforzi possibili per tenere viva la fiamma, scegliendoci ogni giorno.
Questo blog finisce qui. I miei amici sanno già dove trovarmi.
Ora voglio solo spazi senza limiti. Riprendermi la mia giovinezza. Il sorriso. Voglio essere spensierata. E continuare a sognare, fissando le due stelline appese al soffitto di camera mia a ricordarmi di non smettere mai di farlo. E facendo mie le parole che qualcuno mi dedicò senza saperle fare sue: Il più bello dei mari / è quello che non navigammo. / Il più bello dei nostri figli / non è ancora cresciuto. / I più belli dei nostri giorni / non li abbiamo ancora vissuti. / E ciò / che vorrei dirti di più bello / non te l’ho ancora detto (Hikmet)
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Disegno di quasi 10 anni fa.
Com'è che mi sembra parli di me soltanto adesso, mentre quando l'ho disegnato non mi ispirava nulla?
Forse l'età, chissà, o quello che chiamano orologio biologico.
Però questa è una bella immagine per un lungo silenzio. Gravida, gravida di tutto quello che ho sempre sognato.
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(Grazie a seldon per l'aggiustamento di luci e quant'altro in soccorso alla mia (in)capacità elementare di fotografare i miei disegni)
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Quando vorrei che fosse il silenzio a parlare per me.
E non tutti questi rumori.
E nel silenzio assentarmi.
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Spazio amici
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L'ho scritto altrove, ma lo voglio qui, stampato in sintesi nella mia mente e nel mio cuore, che troppe volte si perdono in parole confuse:
"Questo voglio resti un post per me. Di quelli che segnano e stabiliscono delle verità, scavate, temute, a volte respinte, ma verità, che saranno paletti utili a seguire la mia strada:
Non c'è stato niente di vero. L'amore che credevo di ricevere non c'era. Lui non ha mai voluto davvero stare con me. Ha solo preso tempo finchè ha potuto. Importante, la sua donna, non lo sono stata mai. Lui voleva farmelo credere e io volevo crederci.
Ho vissuto un anno di sole parole e nessun gesto.
L'amore era immaginato. Non reale.
Allora riaffiorano le parole che scrissi più o meno un anno fa nel mio blog e che sento come la più grande verità del momento:
io mi sono innamorata di lui perchè credevo fosse una persona meravigliosa, dolce, profonda, capace di grandi sentimenti e di grandi sacrifici. Non era così. Avevo proiettato su di lui i miei sentimenti, la mia profondità.
Lui era l'uomo del mio cuore perchè credevo l'avesse un cuore.
Le conseguenze di ciò sono ovvie..."
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"L'Inferno non è mai stato tanto scatenato
quanto una Donna offesa".
[W.Shakespeare]
Rubata dal blog di un'amica.
Non sono di ferro.
Troppi calci e pugni fanno male.
Io tiro solo un colpo, nullo rispetto alla scarica di mitra che mi è stata scagliata contro, nulla che possa salvarmi, ma un colpo sì, violento e appassionato. Un colpo. Poi muoio.
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E' bello il momento in cui finalmente riesci a dirti e dire, con convinzione, 'tu non mi tocchi più'.
E' bello capire.
E' bello poter archiviare un grosso errore.
Va meglio.
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Non posso. Non ce la faccio a sentirmi così sperduta. La bambina che sono cerca in giro i suoi appigli, tra i passanti e il sole del tramonto che le fa lucidi gli occhi.
...
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Sei mai stato un figlio tu
con due ali piccole?
Io sì
ma non capivo che
qualcuno mi teneva forte a sè
Lavoravano per me
respiravano per me
per me
per poi proteggermi
l'orgoglio che
nascose la realtà
Dicevo
no, io fuggirò
io scapperò
me ne andrò
E' forte il mio legame a voi
nacque dalla perdita
di me
tra spazi illimiti
Due ali piccole si schiusero
So che sopravviverò
passerà l'indifferenza
e ancora piangerò
per quello che
non tornerà mai più
Io fuggirò
io scapperò
me ne andrò
Bluvertigo
E la musica...la musica, struggente, parla parla parla...
E' un b-side, ma per me è magia pura.
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Boh!
Ho tanta di quella confusione in testa che non mi capisco nemmeno io.
Oggi i miei obiettivi sono lì, li vedo in lontanza, ma io faccio l'indisciplinata, senza impegnarmi per raggiungerli.
Devo fare un respiro profondo.
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C'era l'avvocato che condivide lo studio con l'architetto indaffarato ai piedi della mia scrivania, perchè non riusciva a collegare il filo del fax alla presa: la presa era troppo 'nascosta' per una persona massiccia, e il foro per l'attacco era vicino a un mare di altri fili collegati.
Dopo un po' di tentativi, l'avvocato si è allontanato, così ho provato io, riuscendoci senza problemi.
Quando l'avvocato è tornato, sollevato, ha detto: vedi, ad avere le mani piccoline!
Dio, erano secoli che non mi arrivava un complimento, seppur così insignificante.
Mi ci voleva.
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Adoro stare qui ad osservare fermo
tenuto su da un filo assicurato al meglio
aspettami se hai già preso il volo
son secoli che cado contro il cielo
Voglio un corpo che dimentica
perchè quello che sento non esiste più
rimango appeso ancora un po'
Provo a cantare cercando di star sveglio
mentre controllo il filo appeso nel silenzio
ascoltami se non so stare in volo
rimango qui, non sento più il respiro
Voglio un cuore che dimentica
perchè quello che vedo non esiste più
rimango appeso ancora un po'
Mistonocivo
Mi sarebbe piaciuto linkarla, ma il video non c'è. Eppure senza musica rende la metà...Splendida...
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Trenta quaranta
Tutto il mondo canta:
canta il gallo dall’orto di Camillo,
Madama Tommasina viene alla finestra
con tre colombe in testa,
passan di lì tre fanti
su tre cavalli bianchi,
bianca la sella
e bianca la donzella.
Le tre donzelle vanno al castello
dove comanda il colonnello:
colonnello con la gamba rotta,
dateci un poco di ricotta!
La ricotta non ve la diamo:
sta sotto il ponte di Milano,
sotto il ponte di Tortona
dove si pesta l’erba buona,
tra l’erba buona e ricciolina
razzola e becca una gallina.
O gallina o gallinella
siam quattro donne e una sorella
una che fila, l’altra che taglia,
una che fa i cappelli di paglia,
l’altra che fa i cappelli di fiore,
la più bella aspetta il suo amore.
L'ho letta oggi, con Yuri.
Sono stata indisciplinata oggi, tralasciando i miei doveri, i miei divieti e i miei propositi costruttivi: devo impegnarmi di più, molto di più...
E per farlo, spesso, molto spesso, devo ricordarmi di coccolarmi, di guardarmi con dolcezza e di amarmi; così eviterò di cadere nello sconforto distruttivo.
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Dio, quanto mi sento sola...
Dove vanno i miei pensieri? Dall'altro capo non c'è nessuno che li capisce come io ho bisogno.
Non so che fare.
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Mi risulta molto difficile in questo periodo stare attenta a non ferire le persone...
Ho per le mani armi così affilate e potenti, che io stessa non so maneggiare, ferendomi a mia volta, che non ho la forza per fare attenzione agli altri...Troppo goffa nel muovermi, perchè sto inciampando nei miei stessi passi, sperando di riuscire a farne 3 di fila senza cadere. E tutte le mie forze sono concentrate in questo...
So che ferisco con le mie armi, ma non è intenzionale. Io stessa mi sento una bomba che esplode.
Come posso , ora, avere quelle cure, delicate, che impediscano alle mie parole e ai miei pensieri di ferire, se io stessa non so come schivare i colpi che mi arrivano da ogni parte, me compresa?
Non è un chiedere scusa. E non è neppure un'irriducibilità al cambiamento (gli atteggiamenti negativi si possono cambiare, ma col tempo, lentamente, e fino ad allora...).
E' solo un invito a proteggersi. Anche da me.
Perchè in fondo questo l'ho capito: nessuno protegge nessuno: ognuno tenta di farlo disperatamente con se stesso.
Walking in my shoes - Depeche Mode
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