Messaggi di Gennaio 2017
Post n°1337 pubblicato il 30 Gennaio 2017 da patty1_mah
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Post n°1336 pubblicato il 25 Gennaio 2017 da patty1_mah1
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Post n°1335 pubblicato il 25 Gennaio 2017 da patty1_mah1
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Post n°1334 pubblicato il 25 Gennaio 2017 da patty1_mah1
"Vorrei dirti sempre che t'amo,ma non quand'è facile,oppure le braccia conserte si guarda quel muro davanti,si ascolta il rumore,vorrei lo sapessi non sono il migliore.Ho un patto con gli anni,cavalco,ho paura,mi tengo da sempre una mano sul petto,dovesse mai smettere,ascolta,di battere il cuore...." Vecchioni R. |
Post n°1333 pubblicato il 25 Gennaio 2017 da patty1_mah1
Non incolpare nessuno, Accetta la difficoltà di costruire te stesso Non lamentarti mai della tua solitudine Non amareggiarti del tuo fallimento Accettati adesso o Non dimenticare che la causa del tuo presente I tuoi problemi, senza alimentarli, moriranno. Guarda te stesso allo specchio Alzati e guarda il sole nelle mattine |
Post n°1332 pubblicato il 25 Gennaio 2017 da patty1_mah1
E’ una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto, abbandonare tutti i sogni perché uno di loro non si è realizzato, E’ una follia condannare tutte le amicizie perché una ti ha tradito, Ci sarà sempre un’altra opportunità, un’altra amicizia, un altro amore, una nuova forza. Per ognifine c’è un nuovo inizio. [Antoine de Saint Exupéry]
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Post n°1331 pubblicato il 25 Gennaio 2017 da patty1_mah1
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Post n°1330 pubblicato il 24 Gennaio 2017 da patty1_mah
Brindo a me! A ciò che sono, a ciò che non diventerò mai. ma soprattutto ai miei difetti. |
Post n°1329 pubblicato il 24 Gennaio 2017 da patty1_mah
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Post n°1328 pubblicato il 24 Gennaio 2017 da patty1_mah
A volte vorremmo correre come lupi e raggiungere la montagna più alta per ululare alla luna quello che abbiamo taciuto, nascosto e mai detto ad alta voce. Forse succederà prima del previsto, quando l’indecisione, le apparenze e la paura dell’opinione altrui saranno solo una nebbia da cui scappare. Viviamo in una cultura che punta a reprimere le emozioni, lo sappiamo tutti. Quando un bambino compie cinque anni, inizia a sviluppare certi meccanismi di repressione: trattiene le lacrime, si guarda bene dal dire certe parole e abbassa il viso, soddisfacendo, così, quei dettami ormai abituali del mondo degli adulti, “non piangere”, “non parlare”, “non esprimerti”.
Apprendere fin da piccoli la cultura delle “emozioni prigioniere” ha ovviamente delle conseguenze. Si arriva all’età adulta come schiavi del silenzio e delle verità nascoste. Spesso il bambino che impara a nascondere le emozioni finisce per trovare altri canali attraverso cui esprimere ciò che nasconde, da cui spesso emergono costante aggressività, rabbia e sfida. Sigmund Freud diceva che la mente è come un iceberg. Solamente la settima parte emerge dall’acqua, il resto rimane nascosto, immerso in un universo gelato dove conserviamo le emozioni represse e le parole riservate al silenzio per paura delle conseguenze nell’ambito della sfera pubblica. Vi invitiamo a riflettere sull’argomento. Siamo funamboli su un filo instabileDi sicuro in diverse occasioni quando ci hanno chiesto: “È successo qualcosa? Hai una brutta cera”, abbiamo risposto frettolosamente: “No, no. Sto bene. Va tutto bene”. Con questa frase battiamo in ritirata per tempo ricorrendo ad un formalismo comune che tutti mettono in pratica, quello delle false apparenze. Perché a nessuno importa che i nostri pezzi si sorreggano su un filo instabile, perché capiamo che il dolore emotivo è privato. Il vero problema, però, dipende spesso dalla nostra incapacità di sfogarci davanti alle persone che per noi sono davvero importanti. Non lo facciamo perché siamo convinti che “esibire” il dolore, il fastidio o i timori significhi perdere il nostro potere personale. In qualche modo, rivelare al partner o ad un familiare che non siamo felici, per via di determinate circostanze o per un fatto in particolare, ci fa sviluppare una sorta di “codipendenza”. Vale a dire, ci sentiamo più responsabili di come reagiscono gli altri di fronte ad un fatto concreto che non delle circostanze in cui ci troviamo. Attribuire maggiore valore alla possibile reazione altrui che non al problema di base ci spinge a lasciare le cose così come sono. Siamo rimasti in silenzio per tanto tempo, dunque resistere ancora un po’ non fa differenza. Normalizziamo la sofferenza come chi assume un semplice analgesico per una ferita traumatica o come chi offre acqua a chi sta annegando. Non è la cosa più conveniente da fare. Nessuno è un eterno funambolo che cammina sulle sue corde instabili, perché prima o poi quelle corde si spezzeranno e la caduta sarà inevitabile. Logicamente, più in alto si è arrivati seguendo questa dinamica, più forte sarà l’urto e anche le sue conseguenze. Siamo ciò che abbiamo taciuto, ma meritiamo di essere liberi Questo dato è curioso e vale la pena ricordarlo: quando qualcosa non ci piace, ci ferisce o ci dà fastidio, come una parola di disprezzo, il cervello impiega appena 100 millisecondi per reagire emotivamente. Poi, in soli 600 millisecondi, registra quell’emozione nella corteccia cerebrale.
Ci hanno insegnato a lungo che mostrare le nostre vere emozioni non è un bene, che chi dice la verità è aggressivo e che sarà sempre meglio una piccola bugia che un’amara verità detta ad alta voce. Non è vero. Si può essere assertivi senza essere aggressivi. C’è di più, sarebbe bene cominciare a cambiare la classica idea che oppone l’emozione alla ragione, perché è comunque sbagliata. Permetterci di provare a pieno i sentimenti spesso ci aiuta a capire quali sono i nostri bisogni. Fa luce su molti vuoti di pensiero che spesso riempiamo di false idee: “Se resisto ancora un po’, le cose possono migliorare”, “Di sicuro non pensava davvero quello che ha detto, meglio se mi comporto come se niente fosse”. Capire, ascoltare e sentire completamente le nostre emozioni è una necessità vitale da soddisfare ogni giorno. Dobbiamo imparare l’arte dell’assertività, quel sano esercizio “io sento, io merito”. Dobbiamo ululare alla luna, alla notte e al giorno tutto ciò che siamo, che meritiamo e che valiamo. Basta dare importanza e priorità alle emozioni degli altri. È il momento di vivere senza paura. La mente è meravigliosa |
Post n°1327 pubblicato il 24 Gennaio 2017 da patty1_mah
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Post n°1326 pubblicato il 24 Gennaio 2017 da patty1_mah
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Post n°1325 pubblicato il 24 Gennaio 2017 da patty1_mah
CONSIGLIO C'è chi dice che farlo immobili fortifica la colonna vertebrale A pancia in sotto stimola la circolazione del sangue Sulla schiena è più piacevole, Farlo da soli è da egoisti Farlo in gruppo può essere divertente Farlo nella vasca è molto digestivo Farlo in auto può essere pericoloso... Farlo spesso sviluppa l'immaginazione Farlo in tre arricchisce la conoscenza Farlo in ginocchio è doloroso Si può fare sul tavolo Sulla credenza prima o dopo mangiato Sul letto o su un'amaca spogliati o vestiti sull'erba o su un tappeto con la musica o in silenzio sotto le lenzuola o nell'armadio farlo, farlo è sempre un atto d'amore. Poco importa l'età la razza le opinioni o il sesso poco importa la posizione... Leggere! Leggere è un piacere... un vero piacere! ... e peggio per chi aveva immaginato un altro finale… BUONA LETTURA |
Post n°1324 pubblicato il 24 Gennaio 2017 da patty1_mah
Ecco il segreto dell'empatia, quella capacità di "sentire l'altro", di cui tutti noi, seppure a diverso titolo siamo dotati per natura. L'empatia è ciò che permette agli uomini di riconoscersi a vicenda dal semplice incontro di uno sguardo, di percepire i bisogni dell'altro come altrettanto importanti quanto i propri, entrando in contatto con il suo mondo interiore e le sue emozioni. E se pensiamo a quanto contano le emozioni nel processo comunicativo possiamo ben capire perché l'empatia sia ritenuta una dote fondamentale per chi vuole essere un buon comunicatore, ma più in generale per chi vuole vivere felicemente qualsiasi tipo di rapporto (di coppia, di amicizia, di lavoro). L'uomo è per natura un animale sociale; pertanto non può vivere senza relazionarsi con gli altri, ma, come suggerisce il racconto di Schopenhauer, il segreto sta nel trovare la giusta distanza che ci permette di percepire le emozioni dell'altro senza identificarci con esse. Alcune persone pensano che il modo migliore per stare vicino a chi amano sia provare le stesse emozioni a tal punto da vivere quasi in simbiosi e se l'altro soffre si sentono quasi in dovere di soffrire esattamente come lui. La vera empatia non richiede un simile sacrificio, che spesso è anche controproducente. Lo sanno bene tutti coloro che svolgono professioni d'aiuto, medici, infermieri, psicologi per i quali è importante possedere una buona dose di empatia. Se questi si facessero completamente carico delle problematiche degli altri non riuscirebbero ad essere loro d'aiuto perché sarebbe come pretendere di salvare chi è caduto nelle sabbie mobili gettandosi a pesce dentro di esse. La vera empatia può essere dunque riassunta nella formula "vicini, ma non troppo".dalweb |
Post n°1323 pubblicato il 24 Gennaio 2017 da patty1_mah
La cosa più bella del mondo. Un celebre pittore, che aveva reallzzato vari lavori di grande bellezza, si convinse, un giorno, che ancora gli mancava di dipingere la sua opera prima. Si incamminò alla ricerca di una ispirazione o di un modello, e un giorno in una strada polverosa, incontrò un anziano sacerdote che gli chiese dove era diretto. "Non so", rispose il pittore. "Voglio dipingere la cosa più bella del mondo. Forse lei può indicarmi dove posso trovarla." "È molto semplice" disse il sacerdote. "In qualsiasi chiesa o nella fede puoi trovare quello che cerchi. La fede è la più bella cosa del mondo." Il pittore proseguì il suo viaggio. Più tardi, domandò ad una giovane sposa se sapeva quale fosse la cosa più bella del mondo. "L’amore" rispose la donna. "L’amore fa diventare ricchi i poveri, cura le ferite, fa diventare molto il poco. Senza amore, non c’è bellezza." Il pittore continuò ancora la sua ricerca. Un soldato esausto incrociò la sua strada e quando il pittore gli pose la stessa domanda, rispose: "La Pace è la più bella cosa del mondo. La guerra è la cosa più brutta. Dove si trova la pace, è sicuro che si troverà anche la bellezza". FEDE, AMORE E PACE Come potrei dipingerle? Pensò tristemente l’artista. Scuotendo la testa scoraggiato, riprese la direzione di casa. Entrando nella sua casa, vide la cosa più bella del mondo: Negli occhi dei figli c’era la FEDE. L’ AMORE brillava nel sorriso della sua sposa. E qui, nel suo focolare, c’era la PACE di cui gli aveva parlato il soldato. Il pittore realizzò così il quadro "LA COSA PIÙ BELLA DEL MONDO". E, una volta terminato, lo chiamò "LA CASA". (Goodwin) |
Post n°1322 pubblicato il 23 Gennaio 2017 da patty1_mah
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Post n°1321 pubblicato il 23 Gennaio 2017 da patty1_mah1
La fine di un amore causa profonda tristezza e grande disperazione che derivano dall’impossibilità di vivere appieno un rapporto di coppia con qualcuno che si ama. Magari è capitato anche a voi, l’altra persona non vi ha mai amato oppure l’ha fatto, ma questo sentimento è svanito. Allora vi ritrovate in una situazione in cui non riuscite a rassegnarvi, ma nemmeno ad ottenere quello che volete. Una situazione che prende il nome di “risentimento”. Il modo peggiore di sentire la mancanza di qualcuno è stargli seduto accanto e sapere che non l’avrai mai.Come per altre situazioni della vita, anche il mal d’amore comporta un processo di riflessione, interiorizzazione e crescita. Per questo motivo, come afferma il neurologo Leonardo Palacios, “il mal d’amore è in generale una sensazione di tristezza ed ha tre fasi: la negazione, la colpa e l’accettazione”. La negazione, secondo l’esperto, è caratterizzata dal tentativo di recuperare quanto perduto o parte di ciò che si è perso. La colpa, invece, si manifesta quando si vuole trovare un responsabile di quanto è accaduto. Infine, l’accettazione implica il consenso, l’approvazione e la comprensione della rottura definitiva. Tuttavia, vale la pena chiarire che queste tre fasi non sempre si manifestano e si superano con successo. Questo impedisce o intorpidisce il normale sviluppo di una persona per quanto riguarda la sua vita sociale ed affettiva. Per evitarlo, vi daremo tre semplici consigli che vi aiuteranno a ritrovare la strada per superare il mal d’amore. Capire che gli amori hanno un inizio e una fine Forse la cosa più sconcertante dell’amore è che come tanti altri aspetti della vita ha un inizio e una fine. Perfino i più grandi e completi amori del mondo devono finire, con la morte, ad esempio. Questo comporta la fine della storia e, di conseguenza, grande dolore. Al giorno d’oggi, non è necessario arrivare alla morte per capire che in generale gli amori sono effimeri e passeggeri. Forse questo trova la sua ragione d’essere nel dinamismo e nella personalità stessa delle generazioni contemporanee: tutto è veloce, tutto passa, niente dura… Il problema è che a volte una storia che apparentemente nasce per finire presto finisce per rimanere nel cuore. Non importa quali siano le aspettative: l’amore è sempre un territorio incerto. E, per un motivo o per l’altro, di sicuro quando c’è amore, c’è anche dolore in qualche misura, perché prima o poi, per una circostanza X o Y, l’amore finisce. È una realtà ineluttabile. Un chiodo non scaccia un altro chiodoL’affanno di stare con qualcuno, forse senza sapere davvero perché, ci fa cambiare partner con la frequenza con cui cambiamo vestiti. E quando una persona non vive il dolore di una rottura amorosa, invece di risolvere il problema, ne aggiunge un altro alla sua vita. Perché non è vero che “chiodo scaccia chiodo”, come dice il proverbio. Con un altro chiodo, infatti, si fa affondare l’altro ancora di più, ingrandendo la ferita. Il problema è che si rischia di entrare in una catena di nuovi amori e nuove rotture che alla fine non lasciano altro che una profonda sensazione di vuoto, se non depressione o ansia. Rifarsi una vita dal punto di vista amoroso è assolutamente positivo. Per tornare ad amare in modo sano, però, bisogna imparare dalle esperienze passate. Altrimenti, è chiaro cosa può succedere… In genere si dice: “chi non conosce la storia è condannato a ripeterla” e in questo caso è la propria storia. I grandi amori non si dimenticano dal giorno alla notteIl mal d’amore è un’esperienza difficile. È però importante viverla o almeno provarla in varie occasioni. Questo consente di crescere e di maturare. Inoltre, non bisogna dimenticare che la vera lezione spesso non si apprende dai libri (che di sicuro sono un grande sostegno), ma dalle esperienze della vita. Attenzione, le esperienze ben vissute. Il dolore è una sensazione che tutti noi evitiamo. Non stiamo dicendo di abbracciare la sofferenza, niente di più lontano dalla realtà, ma di essere consapevoli del fatto che a volte il dolore funziona come una sorta di “pedagogia della vita”. Una elemento implicito nella saggezza dell’universo. Un’opportunità per conoscerci meglio e per ricordare che la privazione di qualcosa che amiamo ci insegna sempre qualcosa di importante. Per questo motivo, bisogna dare tempo al tempo. Un edificio non si costruisce dall’oggi al domani e i grandi amori nemmeno. Le esperienze amorose sono intense e complesse, per questo è necessario digerirle e controllare l’ansia del malessere che deriva da una perdita, in modo da poter trarre il giusto insegnamento da queste situazioni. Non c’è una ricetta magica per curare il mal d’amore, ma se state attraversando questa fase tanto difficile, la cosa migliore è che vi sforziate di essere tolleranti. Con voi stessi, con la persona amata che non è più accanto a voi e con le dinamiche profonde della vita, che hanno i loro tempi e le loro sorprese alla fine del cammino. La mente è meravigliosa |
Post n°1320 pubblicato il 22 Gennaio 2017 da patty1_mah
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Post n°1319 pubblicato il 22 Gennaio 2017 da patty1_mah
Lettera ad un ex : Dunque, vediamo. Ti auguro di svegliarti una mattinae non ricevere un suo messaggio
Ti auguro che lei sia fredda ed incostante. Spero vivamente che ungiorno, all’improvviso, tu possa pensare che la vuoi accanto per il resto dellatua vita. A quel punto, però, lei non dovrà farsi trovare. Ti auguro di andarea colazione, a pranzo, a cena e pure a letto con il dubbio. Ti auguro chequest’ultimo ti corroda i pensieri, le azioni, il lavoro, gli amici, la vita.Ti auguro che lei diventi il tuo punto interrogativo e la tua ossessionecattiva più grande. Spero ardentemente che lei ti risponda male, che non abbiapiù baci da parte per te e che faccia l’amore con forza ma non con le lacrimeagli occhi. Ti auguro che ti lasci e se ne vada con un altro, più insulso dite. Per finire, ti auguro che tu possa essere spettatore della sua felicità.Che lei non si curi delle foto che vedrai, delle voci che sentirai, delle nottiche suderai..sognandola.Ti auguro di innamorarti e di stare tanto male. Tiauguro, esattamente, tutto quello che hai fatto a me. +Invece no.....ti auguro di essere felice..ti auguro di trovare la serenità che meriti...ti auguro una donna migliore di me...che sappia amarti,coccolarti,ti auguro tutto il meglio che un uomo merita...ti auguro anche che tu impari a non giocare con i sentimenti...impara il rispetto..sii sincero...e vedrai che troverai la felicità ,quella felicità che ti farà sorridere,cantare ...ridere... Ti auguro tutto questo..io sono così.... |
Post n°1318 pubblicato il 21 Gennaio 2017 da patty1_mah1
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Inviato da: cassetta2
il 29/07/2020 alle 13:49
Inviato da: esmeralda.carini
il 02/11/2017 alle 14:36
Inviato da: patty1_mah
il 23/03/2017 alle 09:59
Inviato da: patty1_mah
il 23/03/2017 alle 09:59
Inviato da: solestate0
il 22/03/2017 alle 11:52