Creato da uncuoremonastico il 28/06/2011

Un cuore monastico

piccola via al Monachesimo interiorizzato

 

 

Monachesimo Interiore »

Pellegrinaggio al Monte Athos

Pellegrinaggio al Monte Athos

“Anche a voi accade di vegliare – diceva a interlocutori laici uno dei più grandi padri spirituali dell’Athos, P. Paissio – per esempio quando vi alzate per accudire o consolare il vostro bambino. Noi, monaci, vegliamo per consolare gli uomini stretti dall’angoscia nella notte”.

Era ancora notte quando fui svegliato dal suono del sìmandron, un’asse di legno che il Monaco dell’Athos batte con un martello attorno al Katholikòn, la Chiesa che si erge al centro di ogni Monastero della Santa Montagna. E’ il richiamo alla Agripnia, la Veglia notturna che si prolunga per circa dieci ore fino all’alba: “Alzatevi figli della luce, lodiamo il Signore delle Potenze, affinché si degni di concederci la salvezza dell’anima quanto con i nostri corpi compariremo davanti a lui. Togli l’indolenza del sonno dalle nostre palpebre e dacci, Signore, la vigilanza per poter rimanere desti al tuo cospetto nell’alto dei cieli, al tempo della preghiera di mezzanotte e Ti glorifichiamo come conviene, per trovare perdono dei nostri molti peccati” (Orologhion). La Chiesa è illuminata solo dalle candele e da qualche lampada a olio dinanzi alle Sante Icone, il profumo dell’incenso e il canto della Liturgia mi trasportarono come in un’altra dimensione, dove il tempo e lo spazio non sono più importanti, dove con tutti i tuoi sensi puoi fare esperienza del Divino. Ti separa da Lui solo la “Porta Regale” al centro dell’Iconostasi, una parete divisoria decorata con le Sante Icone e dove all’interno di esso è racchiuso il Vìma, il “Santo dei Santi”. Da lì il Monaco attende il sorgere del Cristo-Sole che esce come Sposo dalla stanza nuziale ad Illuminare i Monaci, come i Discepoli sul Monte Tabor nella Trasfigurazione: “Gloria a te che ci hai mostrato la luce … poiché presso di te è la sorgente della vita, nella tua luce vedremo la luce.” (Grande Dossologia).

La giornata del Monaco è scandita dal lavoro e dalla continua Preghiera, tra le mani il Kampouskini, una corda di lana che viene utilizzata per la Preghiera di Gesù o Preghiera del Cuore: “Signore Gesù Cristo Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore!“. Nel suo abito nero, il rason (abito angelico), la barba lunga e i capelli legati dietro la nuca e coperti dal Koukoùlion, un velo anch’esso nero che copre la testa e le spalle del Monaco; sembra un “Vegliardo Celeste” che, tra continui digiuni e metanie (prostrazioni), gareggia nelle lodi e nella preghiera con gli Incorporei (gli Angeli), un “Testimone della Grazia”, che attende di essere Deificato. Anche quando si trova nell’orto a zappare la terra, nelle cucine mentre prepara il pane per la Comunità Monastica, ad intrecciare con le sue mani callose i fili di lana per la Corda della Preghiera, intagliare il legno, dipingere una Icona, il Monaco è sempre in preghiera nella contemplazione delle cose Divine. E il suo volto, segnato ormai dal tempo, è come Illuminato, Trasfigurato da quella Luce increata. E al tramonto del sole il lavoro del Monaco viene interrotto nuovamente dal suono del sìmandron per la preghiera del Lucernale o Vespro; ed in quel momento la fatica della giornata viene alleviata dall’incontro con Cristo-Luce: “ Luce gioiosa della gloria santa del Padre immortale, celeste, santo, beato, o Cristo Gesù! Giunti al tramonto del sole, scorgendo la luce della sera, cantiamo il Padre, il Figlio, e il Santo Spirito, Dio… “ (Cantico del Lucernario). Come Pietro sul Monte Tabor avrei anch’io voluto dire: “Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende…”(Matteo 17,4), ma era arrivato anche per me il momento di scendere dall’Ághion Óros, del Santo Monte Athos. E mentre salivo sul battello, che mi avrebbe ricondotto verso la “città degli uomini”, compresi che ogni cristiano è “chiamato” a vivere un “Monachesimo Interiore” nella "solitudine" del proprio cuore, come “Monaci” nel mondo: “verrà un'epoca in cui i mo­naci giungeranno alla loro salvezza vivendo in mezzo alla gente”. (Silvano del Monte Athos).

Era il 28 agosto 2006 del nostro calendario, 15 agosto del calendario Giuliano e ricorreva la Memoria della Dormizione della Madre di Dio

 
 
 
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AREA PERSONALE

 

CROCE DI SAN BENEDETTO

Croce di San Benedetto

Crux Sancti Patris Benedicti
Croce del Santo Padre Benedetto
Crux Sacra Sit Mihi Lux
La Santa Croce sia la mia luce,
Non Draco Sit Mihi Dux
Non sia il demonio mio condottiero
Vade Retro Satana
Fatti indietro, Satana
Numquam Suade Mibi Vana
Non mi attirare alle vanità,
Sunt Mala Quae Libas
Sono mali le tue bevande
Ipse Venena Bibas
Bevi tu stesso il tuo veleno.

 

MI DESCRIVO

mi descrivo

Sono un Cristiano Cattolico di Palermo, dopo aver intrapreso un Pellegrinaggio al Santo Monte Athos (Grecia) ho sentito una forte "chiamata" alla vita Monastica. Non potendo per adesso vivere questa mia "vocazione" in modo visibile, ho intrapreso con l'aiuto del mio Padre Spirituale (di Rito Greco-Bizantino) un cammino verso un "Monachesimo interiorizzato"; attingendo in modo particolare alla Tradizione Monastica della Chiesa Ortodossa e di quella Cattolica. Nell'attesa se Dio vorrà, di essere annoverato un giorno, nel numero del Grande ed Universale Ordine Monastico.

 

IL MIO PADRE SPIRITUALE

Il mio Padre Spirituale

"vivi come se la tua casa fosse un Monastero, la tua camera la cella monastica e l'obbedienza e il servizio a tua madre come all'Egumeno." (Papàs Luigi Lucini)

 

IL GRANDE ABITO ANGELICO

Il Grande Abito Angelico

"Per me, è una grande benedizione essere diventato Monaco".

“Questa nera ed onorata tonaca non la cambierei neppure con la porpora regale! Qui, sotto questa tonaca consunta, si nasconde un Dio” (Archimandrita Sofronio (1896-1993)

 

LA CROCE MONASTICA

La Croce Monastica

Interpretazioni delle iscrizioni:

Gesù Cristo Vince.

Venerato trofeo, terrore dei demoni.

Più espressiva delle parole, sorgente di lacrime.

Cristo ai cristiani si offre in grazia.

Dio santificò il legno della croce.

Lucifero è caduto, abbiamo trovato l'Eden.

La luce di Cristo risplende a tutti.

La forza del monaco.

Il luogo del Cranio (Golgota) è diventato il Paradiso.

 

IL PROTOTIPO DEL MONACO

Sta nei due mari a oriente e a occidente

In lui c' è il fuoco, in lui l'acqua;
la terra e il cielo sono in lui.
Egli è il sole che il mondo intero contempla,
la luce stessa, l'asceta dai lunghi capelli.

Cinti di vento, fango d'ocra è il loro vestito.
da quando gli dèi sono in loro penetrati
vanno seguendo le ali del vento
gli asceti del silenzio.

Inebriati, essi dicono, dalle nostre austerità,
i venti abbiamo soggiogato come destrieri.
E voi, comuni mortali, quaggiù,
non potete vedere oltre i nostri corpi.

Fra cielo e terra, librandosi nell'aria,
dall'alto egli mira la forma di ogni cosa
Si è fatto, l'asceta silenzioso,
amico e collaboratore di tutti gli dèi.

Cavalca i venti, compagno del loro soffio
dagli dèi inspirato.
Sta nei due mari
a Oriente e a Occidente, il silenzioso asceta.

L'orma segue di tutti gli spiriti,
delle ninfe e degli animali della foresta.
I pensieri loro conosce e, con l'estasi innalzato,
ne diviene dolce amico, l'asceta dai lunghi capelli.

Il vento ha preparato e mescolato per lui
una bevanda spremuta da Kunamnama (energia degli dèi)
Con Rundra (dea della morte) ha bevuto alla coppa del veleno,
l'asceta dal lunghi capelli.

(Inno del Rg-Veda X,136, ca. 1200 a.C.)

 

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LA CORDA DA PREGHIERA

Alla vestizione di un monaco o di una monaca nella tradizione greca e russa, c'è l'abitudine di dargli una cordicella per la preghiera (komvoscoinion). Nella tradizione russa l'abate pronuncia le seguenti parole:

La Corda da Preghiera

"Prendi, o fratello (sorella), la spada dello Spirito, che è la parola di Dio, per la preghiera continua a Gesù, perchè tu devi sempre avere il nome del Signore Gesù nella mente, nel cuore e sulle tue labbra, dicendo continuamente: Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore."

 

SUPPLICA ECUMENICA

Supplica Ecumenica

Padre Santo, è giunta l'ora: glorifica il Figlio Tuo, Gesù Cristo nostro Signore, affinchè Egli glorifichi Te e tutto il mondo sappia che Egli è stato inviato da Te con ogni potere sugli uomini, perchè essi credano in Te, unico vero Dio, e tutti siano una cosa sola.

Come Tu e Lui siete una cosa sola; Tu in Lui e Lui in loro perché, consacrati alla verità e perfetti nell'unità, siano santificati nel tuo amore, ed abbiano la vita eterna. Amen.

 

BIBLIOGRAFIA

Come monaci nel mondo

Monachesimo nel mondo

Non siamo migliori

Il Monachesimo

 

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