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Un blog creato da usmidiocesinapoli il 05/06/2009

USMI Diocesi Napoli

informazione,coordinamento,VC diocesi di Napoli

 
 

CORSO DI COMPOSIZIONE FLOREALE PER LA LITURGIA

Docente: Daniela Borgonovo
Quando: 25-28 luglio 2009
Dove: Monastero Di San Benedetto e Madre di Dio
Via E. Che Guevara, 44/A Pontasserchio Pisa
Informazioni e Iscrizioni: 338 4920362

per maggiori informazioni:  http://www.mdc-comunicazione.net/

 

CORSO DI CETRA PER LA LITURGIA

Docenti: Stefano Di Pea - Massimo Encidi
Quando: 25-28 luglio 2009
Dove: Monastero Di San Benedetto e Madre di Dio - Via E. Che Guevara, 44/A - Pontasserchio Pisa
Informazioni e Iscrizioni: 338 4920362

per maggiori informazioni: http://www.ilmondodellacetra.it/

 

SOLO PER OGGI

 

LA VOCAZIONE CLAUSTRALE

 

TESTIMONIANZA DI UNA CLAUSTRALE

 

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Facebook:fame di relazioni vere

Post n°6 pubblicato il 05 Luglio 2009 da usmidiocesinapoli
 

Riporto un interssante a rticolo di A. Zaccuri sul fenomeno facebook....riflettiamo...

Tra i social network, Facebook è attualmente il fenomeno più popolare; prima o poi imboccherà la china discendente, ma ciò che è destinato a rimanere intatto è il bisogno di socialità che le applicazioni del Web 2.0 esprimono.

L'idea migliore l'ha avuta una giovane scrittrice, che per convenzione chiameremo T. A intervalli regolari pubblica sulla bacheca del suo account Facebook una serie di annunci del tipo: «Tizio, Caio, state per essere eliminati». T fa quello che fanno in molti, e cioè mette ordine fra i suoi "amici" di Facebook (d'ora in poi Fb, ancora per convenzione), sfronda e cancella, ma lo fa in modo esplicito e spettacolare, nello stile del reality show. Il gioco ha regole tassative, tassativamente stabilite da T in persona. Non valgono le autoeliminazioni, per esempio. E se un candidato all'epurazione riesce a produrre un buon motivo che lo conservi fra i contatti, bene: è salvo. Le prime volte che T ha affisso le sue liste di proscrizione ci sono stati mugugni e proteste, dopo di che nessuno ha più avuto da ridire. Quello proposto da T è, semplicemente, il gioco del social network, soltanto rovesciato. Anziché concedere all'altro di stabilire la connessione, si decide di interrompere la connessione medesima. Il meccanismo però è sempre lo stesso, arbitrario e nel contempo fortemente affettivo.

Questo è, tra l'altro, il motivo per cui la scrittrice in questione appare qui con un nome in codice. Ogni social network, specie se popolarissimo come Fb, si regge su una capillare rete di fiducia condivisa. Non importa quanto vertiginoso sia il numero globale di contatti presenti nel sito: il singolo utente condivide ciò che vuole esclusivamente con chi vuole. I suoi "amici" potranno essere migliaia, centinaia o magari poche decine, ma ciascuno di loro è moralmente tenuto allo stesso vincolo di riservatezza che sarebbe educato osservare, facciamo il caso, quando si è invitati a cena in casa d'altri. Ecco perché evocare la variante escogitata da T potrebbe rasentare l'indelicatezza e mettere a rischio di eliminazione.

Per gli addetti ai lavori Fb rimane l'utilitaria dei social network. Il che da un lato spiega il suo successo e dall'altro giustifica la ridda di affermazioni apodittiche che ne hanno accompagnato l'ascesa («non si può avere un account su Fb» equivale a «non si può non avere un account su Fb»). Forse non è casuale che, almeno in Italia, il momento di massima espansione del fenomeno sia coinciso con il quarantennale del "formidabile" 1968. «Il pubblico è il privato», assicuravano gli slogan di allora. Non durò molto: già nel corso degli anni Settanta il privato rivendicò i suoi spazi in contesti anche improbabili, come nelle leggendarie lettere al quotidiano Lotta Continua, attraverso le quali i militanti uscivano allo scoperto con i dubbi più intimi, le questioni più personali e segrete. Poi vennero gli anni Ottanta, il "riflusso", l'allontanamento - che pareva irreversibile - dalla sfera dell'impegno comune. L'edonismo reaganiano, ricordate? E l'ironia, l'insostenibile leggerezza dell'apparire.

A distanza di molto tempo, forgiate nel crogiolo dei new media e temprate nel dramma dell'11 settembre, tutte queste istanze coabitano e collassano nel magma affettivo - e quindi arbitrario - di Fb. Una comunità in cui si entra perché permette di condividere in modo intuitivo foto e messaggi, salvo poi trovarsi continuamente sollecitati a sottoscrivere le cause più impensate oppure a iscriversi ai gruppi più fantomatici. Segno che ogni tentativo di rintanarsi nel privato conduce ormai a scontrarsi con il pubblico e che il patto di fiducia, per essere rinsaldato, esige una serie continua di rassicurazioni, non importa quanto lapalissiane. Sei contro la pedofilia, amico mio? Vuoi collaborare a sconfiggere la fame nel mondo? Ti dichiari tu favorevole alla pace in Medioriente?

La retorica che una simile dinamica sottintende è quella del "basta poco": mandare un sms, cliccare un bottone, mettere un lumino alla finestra. È una convinzione a suo modo generosa, anche se terribilmente ingenua. Adolescenziale, sostengono alcuni, ignorando il fatto che il social network non è un Paese per giovani, in rete i teenagers comunicano più che altro attraverso Messenger, strumento volatile e discreto, capace di indurre l'illusione di non lasciare traccia. Sono gli stessi ragazzi che, a torto o a ragione, hanno onorato la ricorrenza del '68 in modo niente affatto virtuale: scendendo in piazza, recuperando un contatto anche chiassoso con la realtà. A torto o a ragione, ripetiamolo. Però lo hanno fatto, mentre i padri, gli zii e perfino qualche nonno erano indaffarati a manifestare adesioni, apparecchiare gruppi, predisporre cause.

Fb ha un timer incorporato, assicurano gli intenditori. Presto o tardi crollerà su se stesso, sotto il peso della propria arroganza mediatica. Se per capirsi una parola è poca, proviamo con due: Second Life. Terra di conquista, si diceva. Magnifico nuovo mondo digitale. Adesso è una landa desolata, in cui gli avatar litigano fra loro, mentre le case di produzione allestiscono filmati a basso costo. Eppure, anche quando Fb sarà un ricordo e un nuovo social network si imporrà come il non-luogo in cui è obbligatorio esserci o non esserci, ciò che è destinato a rimanere intatto è il bisogno che le applicazioni del Web 2.0 esprimono. Un sostrato affettivo e arbitrario, una volta di più. Una sete di relazioni, un rimedio alla solitudine. Magari per concedersi, alla fine, il lusso di fare un bel repulisti e accorgersi che gli amici, quelli veri, non hanno bisogno di essere certificati da un amministratore di sistema.

autore: Alessandro Zaccuri

 
 
 

Religiose e tratta.......

Post n°5 pubblicato il 16 Giugno 2009 da usmidiocesinapoli
 

Lunedi 15 Giugno 2009
TRATTA - Una vergogna nascosta
Incontro mondiale delle religiose contro lo sfruttamento di donne e minori
Il "superamento di ogni forma di sfruttamento" delle vittime della tratta di persone e un "coraggioso impegno in difesa dei diritti umani": è quanto ha chiesto Benedetto XVI in un telegramma, firmato dal segretario di Stato card. Tarcisio Bertone, inviato alle 50 partecipanti al convegno internazionale "Religiose in rete contro la tratta di persone", in corso dal 15 al 18 giugno a Roma. Il congresso è organizzato dall'Unione internazionale superiore generali (Uisg) e dall'Oim (Organizzazione internazionale migrazioni), che dal 2004 collaborano per contrastare il fenomeno, coordinando 15 reti internazionali che comprendono 252 congregazioni femminili in 36 Paesi. In particolare l'Oim ha formato negli anni 500 suore in tutto il mondo. Il Papa ha rivolto un "beneaugurante saluto" ed espresso "vivo apprezzamento per la lodevole iniziativa", auspicando "rinnovata consapevolezza per l'inestimabile valore della vita" e "sempre più coraggioso impegno in difesa dei diritti umani e per il superamento di ogni forma di sfruttamento". L'inizio dell'impegno delle religiose risale al 2001, e fu assunto da 800 superiori generali. Obiettivo dei lavori è rendere maggiormente operativo il collegamento tra religiose nei Paesi di provenienza, di transito e di arrivo, per una più efficace azione di prevenzione, denuncia e contrasto.

"Fenomeno criminale". "Non ci possono essere dubbi sul fatto che il traffico di donne sia un fenomeno criminale che viola i diritti umani fondamentali e distrugge spiritualmente e anche materialmente vite umane". Perciò "dobbiamo parlarne, ed agire con fiducia e sicurezza nella consapevolezza che, come cristiani, non possiamo restare in silenzio". Lo ha affermato mons. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, aprendo i lavori del congresso. In questo campo, ha sottolineato, la Chiesa "non solo ha un ruolo importante, ma anche profetico". "La tratta di persone - ha precisato - è stata in effetti nascosta per troppo tempo sotto le strutture di potere e di controllo che coprono la vergogna e l'ipocrisia di alcuni componenti della società". Di fronte a questa "zona oscura della condizione umana" mons. Vegliò propone alle religiose sei piste di riflessione: "conoscenza, impegno, sviluppo personale e spirituale, collaborazione e condivisione di informazioni, formazione". Il presidente del Pontificio Consiglio ha invitato a promuovere "programmi appropriati nelle scuole" ma, soprattutto, a rieducare il "lato della domanda". In questo senso, ha sottolineato, "ci possono essere opportunità per lavorare insieme con i religiosi". Mons. Vegliò ha infine suggerito di utilizzare "programmi e campagne" e l'informazione attraverso i media.

"No a silenzi e complicità". Un invito "teologico" a "prendere la parola" contro lo sfruttamento delle donne vittime di tratta e a rifiutare il "silenzio e la implicita complicità di chi pensa che non ci riguarda, che sono problemi troppo grandi e inaffrontabili, che in fondo basta essere persone per bene e prudenti per non trovarsi in certe situazioni". Lo ha rivolto alle religiose la teologa Stella Morra, docente alla Pontificia Università Gregoriana. Morra ha ricordato che "la violenza non è solo quella che le donne e i bambini subiscono" ma anche "quella di un intero sistema che circonda questi fatti". Secondo la teologa "è vero che ancora esiste una struttura patriarcale delle società che tende a considerare le donne oggetti, comprabili e vendibili, che non riconosce loro la dignità di persone a pieno titolo; è vero che a livello di cultura e di educazione abbiamo ancora molta strada da compiere". A suo avviso si può spezzare la spirale della violenza a partire dalla condivisione e dall'aiuto tra donne, per "smascherare le complicità, l'ignoranza e la connivenza". Suor Viviana Ballarin, presidente dell'Usmi (Unione superiori maggiori d'Italia) ha notato che con questo impegno "la vita religiosa entra nelle pieghe più oscure del male e del peccato" ed è una presenza femminile preziosa "in una Chiesa che a volte eccede in presenze maschili e di burocrazia". Durante la presentazione del convegno in sala stampa vaticana, suor Bernadette Sangma (Fma) ha fanno notare che c'è anche una domanda che "proviene da mariti e padri di famiglia che si dicono cristiani praticanti". A questo proposito viene rivolto un invito alle congregazioni maschili e al clero diocesano perché si coinvolgano nell'azione di "formazione dei giovani e degli uomini".

Alcuni dati. Secondo i dati forniti dal Oim relativi al 2007 sono circa 2 milioni e mezzo le vittime della tratta a scopo di sfruttamento sessuale, di cui almeno 500.000 in Europa e da 29.000 a 38.000 in Italia. Stefano Volpicelli, dell'Oim, ha invitato a dare risposte a livello "glocale", ad esempio "gestendo l'aumento incontrollato dei processi migratori soprattutto interni", "riducendo l'aumento delle diseguaglianze sociali, delle povertà e delle discriminazioni di genere", "prosciugando il sommerso nel quale si annida lo sfruttamento lavorativo" e "favorendo i canali legali della migrazione, del lavoro". Carmela Godeau, vice-capomissione Oim a Roma, ha ricordato che una parte importante del lavoro riguarda l'assistenza al ritorno volontario: dall'Italia nel 2008 sono rientrate in patria "81 vittime di tratta e 137 casi umanitari". Godeau ha anche denunciato l'incremento "di circa il 900 per cento di ragazze sbarcate a Lampedusa e provenienti dalla Nigeria", potenziali vittime di sfruttamento sessuale.

 
 
 

Lettera ai cercatori di Dio: Mons Forte

Post n°4 pubblicato il 16 Giugno 2009 da usmidiocesinapoli
 

 Da AVVENIRE: 12 Giugno 2009

CATTOLLICI E SOCIETA'

«Offrire testimoni a chi cerca Dio» Forte: così la Chiesa va incontro al desiderio dell'uomo Atutti coloro «che hanno nel cuore la domanda della felicità». E dunque, in fondo, a tutti. A chi cerca Dio non conoscendolo, e a chi crede in lui. Sono questi i destinatari della Lettera ai cercatori di Dio che la Commissione episcopale per la Dottrina della fede, l'annuncio e la catechesi diffonde oggi, e che pubblichiamo integralmente come inserto del giornale. «Una proposta di riflessione ai pensanti - spiega in questa intervista monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto e presidente della Commissione Cei che ha redatto la Lettera - e una sorta di sfida e di provocazione a quelli che fuggono la fatica del pensiero e della ricerca». Uno strumento che si propone «come qualcosa di nuovo», perché «in effetti - osserva Forte - noi abbiamo tante forme di proposta catechistica, ma forse mancava uno strumento per il primo annuncio come questo».

Chi sono oggi i "cercatori di Dio"?
Tutti coloro che hanno nel cuore la domanda della felicità, perché la felicità nell'attesa più profonda del cuore umano non può essere che un amore assoluto, un amore senza riserve, che ci avvolga totalmente: chi crede riconosce tutto questo in Dio. Ecco perché nella definizione di "cercatori di Dio" non si comprendono soltanto quelli che cercano Dio non conoscendolo, ma anche i credenti, che anche nell'esperienza della fede restano assetati di felicità, di amore assoluto. Proprio per questo quella formula accomuna tutti, perfino gli indifferenti, quelli che sembrano distratti, lontani, e che però non possono non sentire nel cuore il desiderio di una vita piena, ricca di felicità. Così questa Lettera si rivolge veramente a tutti, agli uni come corrispondenza a una domanda del cuore, alla nostalgia di Dio, nostalgia di bellezza che è in noi; agli altri, "non cercatori apparenti", con la speranza di suscitare domande, attese, desiderio.

Oggi sappiamo che c'è una grande richiesta di "religioso", è quasi diventato anche questo un fenomeno consumistico con una molteplicità di "offerta". Rispetto a questo fenomeno, come si colloca la Lettera?
Il cosiddetto "ritorno di Dio" in realtà è un fenomeno complesso. Da una parte c'è certamente la domanda vera e profonda di quanti sono pensosi e alla ricerca di un senso ultimo della vita e della storia, capace di dare colore alla fatica dei giorni; sono quei cercatori di speranza, di cui parla per esempio la Spe salvi di Benedetto XVI, alludendo al bisogno di speranza che c'è in tutti noi. C'è però anche una forma di questo "ritorno di Dio", che è una sorta di ricerca di sicurezza, di consolazione a buon mercato. Evidentemente la Lettera, proprio in quanto parte dalle domande vere, inquieta questo tipo di possibili destinatari, nel senso che li stimola a non accontentarsi di certezze facili, di consolazioni di comodo. In questo senso vorrebbe al tempo stesso essere una proposta di riflessione ai pensanti e una sorta di sfida e di provocazione a quelli che fuggono la fatica del pensiero e della ricerca. Proprio così essa ha bisogno di essere mediata da testimoni, proposta come strumento di un primo annuncio a quelli che sono in ricerca pensosa, non negligente, ma anche in modo diverso a quelli che bisogna svegliare alla ricerca e dunque all'apertura del cuore al possibile incontro con Dio.

In che modo questa Lettera si propone come strumento anche per la comunità?
In due sensi. Il primo in quanto tutti siamo destinatari di una riflessione data dalle domande che ci accomunano tutti, felicità e sofferenza, amore e fallimenti, lavoro, festa, giustizia e pace, la stessa sfida di Dio, sono interrogativi rispetto ai quali nessuno di noi può sentirsi estraneo o lontano. Nello stesso tempo però, nel rivolgersi alla comunità cristiana, la Lettera interpella anche gli operatori pastorali, quelli che in modo speciale si consacrano all'annuncio del Vangelo di Gesù, perché nelle loro mani essa diventa un ponte di dialogo e di amicizia possibile con tutti i cercatori di Dio, e anche una via per accendere o stimolare domande in quelli che sembrano invece fuggirle, sempre all'insegna del rispetto e dell'amicizia per tutti. Così, questo testo vorrebbe anche esprimere il volto di una Chiesa amica, vicina alla complessità della nostra condizione umana, nei suoi risvolti più alti, inquieti, pensosi, ma anche in quelli umili e quotidiani, a volte negligenti e stanchi come spesso ci capita d'incontrare nell'esperienza umana.

Con tutto ciò, come inquadrebbe questo documento?
Questa Lettera si rivela come qualcosa di nuovo. In effetti noi abbiamo tante forme di proposta catechistica, ma forse mancava uno strumento per il primo annuncio come questo. Uno strumento, cioè, che non voglia dire tutto del cristianesimo, ma si concentri sul messaggio centrale e sulle vie concrete per farne esperienza - la preghiera la Parola di Dio, i sacramenti, l'amore, il desiderio della vita eterna e della bellezza divina - partendo dalle domande del cuore umano e della società in cui ci troviamo. In questo senso l'auspicio dei vescovi è di aver offerto alla Chiesa in Italia uno strumento che possa aiutare i cercatori di Dio a fare un passo avanti nell'esperienza del suo volto, e quanti non lo ricercano a svegliarsi, a essere in qualche modo stimolati a questa ricerca su cui si gioca la verità e la bellezza della vita. Un pensatore ebreo molti anni fa mi diceva: "Vivere è cercare Dio, vivere veramente è trovare Dio". La Lettera vorrebbe essere uno strumento per aiutarci a vivere e a vivere veramente.

Salvatore Mazza

 
 
 

Dove andare per gli esercizi spirituali?Alcune possibilitą

Post n°3 pubblicato il 10 Giugno 2009 da usmidiocesinapoli
 

Esercizi spirituali: Per religiose e consacrate

© 22-27 giu: p. Vito Mastrantonio "Beati voi"
Sede: Centro di spiritualità "s. Maria del Paradiso", Contrada Osservanza 2 - 65028 Tocco Casauria (PE); Tel 085.880525 Fax 085.8809484; www.santamariadelparadiso.org

© 27 giu -4 lug: don Ettore Colombo "Esercizi spirituali"
Sede: Romitaggio Maria Bambina, Via G. Andreani 31 - 21030 Ghirla (VA); Tel 0332716112; rombambina@virgilio.it

© 28 giu -4 lug: don Adolfo L'Arco sdb Esercizi spirituali"
Sede: Beata Vergine del Soccorso, casa salesiana, Via Pacognano 34 - 80069 Vico Equense (NA); Tel 081.8028775/80 Fax 081.8028942; www.soggiornosalesiano.it

© 28 giu -4 lug: p. Luigi Cicolini scj "Come Paolo afferrati da Cristo"
Sede: Casa Esercizi S. Cuore, Via Vecchia Fiuggi 278 - 03015 Fiuggi (FR); Tel 0775515127 Fax 0775515194.

© 5-11 lug: p. Luigi Sordelli "Lampada per i miei passi è la tua Parola"
Sede: Centro di Spiritualità Padri Somaschi, Via Papa Giovanni XXIII 4 - 23808 Somasca di Vercurago (LC); Tel 0341421154 Fax 0341424067; e-mail cespi.somasca@tiscali.it

© 12-18 lug: p. Beppe Pireddu ofm Capp "Esercizi spirituali".
Sede: Casa di spiritualità "S. Chiara", Località Poggiolino 2 - 52010 Chitignano(AR); Tel 0575.596703 Fax 0575.596663; e-mail: clarissechitignano@libero.it

© 14-23 lug: don Dino Capra "Lectio divina con Genesi 1-11"
Sede: Eremo di Montecastello, Località Montecastello - 25080 Tignale (BS); Tel 0365.760255 Fax 0365.760055; www.montecastello.org

© 26 lug - 1 ago: p. Giuseppe Valsecchi "La compassione di Gesù"
Sede: Centro di Spiritualità Padri Somaschi, Via Papa Giovanni XXIII 4 - 23808 Somasca di Vercurago (LC); Tel 0341421154 Fax 0341424067; e-mail cespi.somasca@tiscali.it

© 1-10 ago: don Dino Capra "Lectio divina con Genesi 1-11"
Sede: Eremo di Montecastello, Località Montecastello - 25080 Tignale (BS); Tel 0365.760255 Fax 0365.760055; www.montecastello.org

© 3-7 ago: p. Albino Finotto cgs "Un sabato per te"
Sede: Villa Iride, Via Mapelli 57 - 28921 Verbania; Tel e Fax 0323.402455; www.villairide.it

© 16-22 ago: p. Francesco Ruffato ofm "Esercizi spirituali".
Sede: Casa di spiritualità "S. Chiara", Località Poggiolino 2 - 52010 Chitignano(AR); Tel 0575.596703 Fax 0575.596663; e-mail: clarissechitignano@libero.it

© 16-22 ago: p. Pietro Redaelli "La Parola di Dio e il mistero della croce"
Sede: Centro di Spiritualità Padri Somaschi, Via Papa Giovanni XXIII 4 - 23808 Somasca di Vercurago (LC); Tel 0341421154 Fax 0341424067; e-mail cespi.somasca@tiscali.it

© 18-26 ago: p. Giovanni Cucci sj "La legge del Signore è perfetta, rinfranza l'anima"
Sede: Centro di Spiritualità "Mater Divinae Gratiae", Via S. Emiliano 30 - 25127 Brescia; Tel 0303847209 Fax 0303847270; www.materdivinaegratiae.it

© 19-26 ago: don Gianni Colzani "L'incontro con la Parola"
Sede: Centro di Spiritualità Istituto Sorelle della Misericordia, località Pineta di Sortenna - 23035 Sondalo (SO); Tel 0342.801573 Fax 0342.801970; e-mail: centrospiritualita@istsorellemisericordia.it

© 24-30 ago: p. Giancarlo Bruni "La prima lettera ai Corinti".
Sede: Casa di spiritualità dei Santuari Antoniani,Via S. Antonio 2 - 35012 Camposampiero (PD); Tel 0499303003 Fax 0499316631; www.vedoilmiosignore.it

© 5-13 set: p. Mauro Ferrari sj "Seconda settimana ignaziana"
Sede: Casa di Spiritualità "Domus Pacis et Vitae", Via Trento 29 - 21038 Leggiuno (VA); Tel 0332 647200 Fax 0332648955: e-mail: domuspacis@libero.it

© 6-13 set: don Danilo Zanella "L'incontro con la Parola"
Sede: Casa di spiritualità "Villa Moretta"- 38057 Pergine Valsugana (TN); Tel e Fax 0461531189; e-mail: centrospiritualità.pergine@istorellemisericordia.it  

© 14-21 set: p. Livio Pagani "Sulla via di Damasco"
Sede: Casa di Spiritualità "Domus Pacis et Vitae", Via Trento 29 - 21038 Leggiuno (VA); Tel 0332 647200 Fax 0332648955: e-mail: domuspacis@libero.it

© 14-23 ott: don Dino Capra "Lectio divina con Genesi 1-11"
Sede: Eremo di Montecastello, Località Montecastello - 25080 Tignale (BS); Tel 0365.760255 Fax 0365.760055; www.montecastello.org

© 19-28 ott: p. Enrico Simoncini sj "Esercizi spirituali ignaziani"
Sede: Villa San Giuseppe, Via di San Luca 24 - 40135 Bologna; Tel 051.6142341; www.villasangiuseppe.org

© 27-31 dic: p. Albino Finotto cgs "Un sabato per te"
Sede: Villa Iride, Via Mapelli 57 - 28921 Verbania; Tel e Fax 0323.402455; www.villairide.it

 

 
 
 

Festival Biblico 2009

Post n°2 pubblicato il 10 Giugno 2009 da usmidiocesinapoli
 

Numeri record per il Festival Biblico

Il bilancio della quinta edizione a Vicenza: manifestazioni anche in carcere e in ospedale

Vicenza

Si è chiuso il sipario sulla quinta edizione del Festival Biblico, tutta dedicata ai volti racchiusi nelle Scritture, e già si cominciano a snocciolare i primi numeri, a testimonianza del grande favore incontrato quest'anno dalla manifestazione vicentina.

45 mila i partecipanti, secondo le primissime stime, che hanno affollato gli oltre 120 appuntamenti del Festival e visitato le mostre allestite per l'occasione a Vicenza e nelle sedi decentrate di Bassano del Grappa, Lonigo, Montecchio, Noventa, Thiene, Schio, Valdagno e San Bonifacio dal 29 maggio al 2 giugno. Un grande successo di pubblico, quindi, favorito da una cinque giorni di tempo mite e soleggiato, che ha affollato di vitalità e movimento il territorio.

Le cifre registrate dagli eventi di punta di ogni giornata festivaliera danno un'idea delle sue dimensioni complessive: 2500 persone hanno salutato l'apertura del Festival, venerdì 29 maggio, assistendo al dialogo tra Bibbia e musica di Enzo Bianchi e Mario Brunello nella Cattedrale di Vicenza; oltre 1000 bambini con le loro famiglie hanno dipinto di colori e fantasia la lunga bobina di carta stesa in campo Marzio sabato 30 maggio; più di 8000 tra ragazzi e adulti hanno preso parte agli eventi della Notte Biblica, sempre sabato 30 maggio in concomitanza con la conclusione dell'Agorà dei Giovani, cominciata nel pomeriggio con vari assaggi di melodia, incontri e animazioni di strada e culminata poi con lo spettacolo di musica e danza Your Face in the Book in piazza dei Signori; 1000 spettatori hanno cantato assieme al Piccolo Coro "Mariele Ventre" la mattina di domenica 31 maggio, sempre in piazza; più di 300 fini intenditori hanno affollato la chiesa dei Santi Felice e Fortunato la sera di lunedì 1 giugno per assistere all'opera poetico musicale "Destinazione del sangue", dedicata a San Paolo nel bimillenario della nascita; mentre, contemporaneamente, circa 500 giovani si lasciavano trasportare dal beat elettronico della performance di musica, video e street art organizzata a piazza San Lorenzo; ed infine, l'inedito concerto conclusivo della PFM in omaggio a Fabrizio De Andrè, che ha richiamato nel salotto cittadino circa 10 mila appassionati a cantare le poesie in note del cantautore genovese scomparso 10 anni fa.

Ma per un Festival che parla di Bibbia e cultura non ci sono solo i numeri a dare la misura e la portata dell'evento ma anche la qualità della proposta. Attraverso il fitto calendario di Lectio Magistralis e conferenze dove sono intervenuti testimoni di primo piano ed esperti qualificati nel campo della teologia e della filosofia, il Festival Biblico ha permesso a tanti di entrare in dialogo con il testo Sacro cogliendone molti aspetti dell'inesauribile ricchezza.

Quello del 2009 è un festival che è entrato nelle carceri ed in ospedale, nella ferma convinzione che le Scritture abitano ovunque, specialmente tra i volti di chi soffre; è un festival che ha dato spazio al bisogno di esprimersi di ogni persona, sia essa diversamente abile come nel caso del concerto dell'Orchestra Esagramma al Teatro Comunale - seguito ed apprezzato da quasi 500 spettatori - o appartenente a culture e religioni diverse dalla nostra, come nel caso dei concerti, delle testimonianze e delle esposizioni dedicate al tema della multiculturalità; è un festival che si è fatto portavoce dei linguaggi più attuali e talvolta spiazzanti attraverso il raduno internazionale di street art "i volti della rabbia", che ha portato a Vicenza oltre 50 writers italiani ed europei a ridipingere i muri della città; è un festival che ha favorito la discussione e il confronto del pubblico sui molti volumi presentati allo Spazio Incontri di piazza Biade, centro nevralgico della manifestazione, sempre affollato; è un festival che, attraverso il fitto calendario di incontri, ha esplorato i volti della società attraverso le chiavi di lettura custodite nella Bibbia, affrontando problematiche attuali come il lavoro in un periodo di crisi, la fede dello sport, il mondo dell'informazione, la condizione femminile, i sogni dei giovani.

Curiosamente, il Festival Biblico 2009 è anche un festival che grazie al suo pubblico ha scoperto un bisogno insopprimibile al giorno d'oggi: quello di fermarsi in raccoglimento a riflettere, ma non da soli, bensì riscoprendo la profonda relazione con l'altro. Quest'anno sono infatti in molti coloro che hanno partecipato alle proposte di taglio spirituale, come le meditazioni, le letture bibliche le conferenze di approfondimento teologico. Allestite in luoghi troppo piccoli per accogliere tutte le persone che sono accorse, a volte rimaste in piedi fuori dalle chiese o dai saloni dei palazzi. Testimoniando la necessità di riscoprire la dimensione spirituale in grado di dare senso alla realtà dell'oggi di cui la Bibbia è primaria portatrice.

pubblicato: domenica, 7 giugno 2009 - fonte: vita.it

 
 
 

Lettera ai cercatori di Dio

Post n°1 pubblicato il 09 Giugno 2009 da usmidiocesinapoli
 

Ecco la Lettera ai cercatori di Dio che la CEI ha pubblicato per tutti coloro che cercano Dio nella loro vita...quindi soprattutto ai consacrati.

Uno spot per farla acquistare!

 
 
 
 

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Questo BLOG nasce per l'esigenza di comunicare tra le varie realtà congregazionali della VC della Diocesi. Uno strumento semplice per scambiare esperienze, opinioni, eventi: per conoscerci meglio, per informarci, per far circolare notizie....Tutte potete scrivere sul BLOG le vostre esperienze oppure articoli,  notizie, inviti...basta inviare quello che scrivete a Sr Palmarita Guida o Sr Amabile Galatà che lo inseriranno nel BLOG. Il Blog serve anche per una formazione "spicciola" attraverso i media che vengono inseriti, oppure per pregare attraverso un videocanto...Inoltre potrete aggiungere commenti, inviare messaggi....Insomma uno strumento "nostro" che ci coinvolge tutte, se ci crediamo che l'informazione, oggi, fa la storia. Potete inoltrare i vostri file agli indirizzi di posta elettronica delle Sorelle su citate che troverete nella pagina iniziale del sito USMI Diocesana.Grazie a tutte per la collaborazione!!!

 

LE BEATITUDINI

 

DEL TUO SPIRITO

 

OMAGGIO A GIOVANNI PAOLO II

 

CENCINI:LA VITA CONSACRATA

 

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