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Post N° 542

Post n°542 pubblicato il 06 Maggio 2008 da euridice79c

Ciclone Nargis in Birmania
"I morti sono oltre ventiduemila"

Quarantunomila i dispersi, ma il bilancio potrebbe aggravarsi ancora




BCiclone Nargis in Birmaniabr







RANGOON - Oltre 22 mila morti (22.464) e 41 mila dispersi. Assume proporzioni inimmaginabili il bilancio del passaggio del ciclone Nargis
dalla Birmania. L'ultimo drammatico aggiornamento è stato diffuso dalla
televisione di Stato. In precedenza, parlando all'emittente, il
ministro degli Esteri del Myanmar, Nyan Win, aveva precisato che il
governo sta ancora valutando i danni nei villaggi remoti dell'area del
delta del fiume Irrawaddy, particolarmente colpita dal ciclone Nargis,
includendo Rangoon, la più grande città del paese del sud-est asiatico.


Sempre Nyan ha aggiunto che soltanto nella città di Bogalay le vittime
sono diecimila. La tv di Stato ha annunciato inoltre che la giunta
militare al potere ha deciso di rinviare al 24 maggio il referendum
sulla costituzione fissato per il 10 maggio. La televisione, monitorata
dalla Reuters fuori dalla Birmania, ha detto che il referendum sarà
rinviato a Rangoon, la principale città del Paese e ex capitale, e nel
delta dell'Irrawaddy, le due regioni più colpite dal ciclone della
settimana scorsa. Nel resto del Paese, ha precisato l'emittente, il
referendum si terrà come previsto il 10 maggio. Una decisione che
l'esponente dell'opposizione democratica Aung San Suu Kyi, premio Nobel
per la pace, ha definito "inaccettabile".

Il drammatico bilancio delle vittime e dei dispersi, purtroppo ancora
provvisorio, è stato confermato dal ministro degli Esteri della
confinante Thailandia, Noppadol Pattama, al termine di un colloquio con
l'ambasciatore birmano a Bangkok, Ye Win. Appare quindi destinato ad
aggravarsi ulteriormente il bilancio della peggiore catastrofe naturale
del genere registrata in Asia dal '91, quando in Bangladesh morirono
143.000 persone. Secondo fonti dei servizi di soccorso approntati dalle
Nazioni Unite, già adesso i senzatetto sono nell'ordine delle centinaia
di migliaia, ma potrebbero ben presto risultare milioni.
 



Le squadre dell'Onu hanno intanto iniziato a compiere sopralluoghi,
secondo quanto riferito da Richard Horsey, portavoce dell'Onu a
Bangkok, avvertendo però che "portare gli aiuti alle popolazioni
sinistrate costituirà una grande sfida". Secondo Horsey, la principale
difficoltà sarà quella di raggiungere il delta dell'Irrawaddy, una zona
di paludi e risaie esposta alle inondazioni, che è stata la più
devastata dal ciclone. "Per adesso l'emergenza sono i ripari e l'acqua"
ha aggiunto Horsey. "Senza acqua potabile, la preoccupazione principale
è il rischio di propagazione di epidemie".

(6 maggio 2008)

 
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