Creato da giuisgrocattafi il 10/01/2013

VERITÁ UNIVERSALE

La saggezza dei valori universali

 

MEDITAZIONE: Jiddu Krishnamurti

Post n°15 pubblicato il 07 Marzo 2013 da giuisgrocattafi
 
Foto di giuisgrocattafi


MEDITAZIONE

 Jiddu Krishnamurti

 

 

Per sfuggire ai propri conflitti 

l’uomo ha inventato molte forme dimeditazione, basate sul desiderio, sulla volontà e sull’avidità diconseguimenti, che implicano il conflitto e una lotta per raggiungere ilsuccesso. (in tale sforzo conscio e deliberato risente sempre dei limiti dellamente condizionata, e non c’è libertà in ciò. Ogni sforzo di meditare è lanegazione stessa della meditazione.

Lameditazione è la fine del pensiero. Solo allora si ha una dimensione diversa aldi là del tempo.

marzo 1979

 

Una mente meditativa

 è silenziosa. Non quel silenzio che può essere concepito dal pensiero; non il silenzio di una placida sera; ma quel silenzio che sorge quando il pensie­ro,con tutte le sue immagini, tutte le sue parole e tutte le sue percezioni, èinteramente cessato. Questa mente meditativa è la mente religiosa: la religionein cui non vi sono chie­se, templi, canti.

Lamente religiosa è l’esplosione dell’a­more: l’amore che non conosceseparazione. Per questo amore il lontano è vicino. Non è l’uno né i molti,bensì quello stato di amore in cui cessano tutte le divisioni. Come la bel­lezza,non è a misura delle parole. Solo a partire da questo silenzio agisce la mentemedi­tativa.

 

La meditazione è una delle più grandi ar­ti della vita, 

forse la più grande, e non la si può assolutamente imparare da nessuno, questa è la sua bellezza. Non c’è tecnica equindi non c’è autorità. Quando imparate qualcosa su di voi, osservatevi, osservate il modo in cui camminate, il modo in cui man­giate, ciò che dite, lechiacchiere, l’odio, la gelosia: se siete consapevoli di tutte queste cose dentro di voi, senza alternativa, ciò fa parte della meditazione.

Puòesserci meditazione, dunque, quando sedete in un autobus o passeggiate in un bo­scopieno di luce e di ombre, o ascoltate il canto degli uccelli o guardate il visodi vostra moglie o del vostro bambino.

 

È strano come la meditazione divenga to­talizzante;

non ha fine né principio. È come una gocciadi pioggia: in quella goccia ci sono tutti i corsi d’acqua, i grandi fiumi, imari e le cascate; la goccia nutre la terra e l’uomo: senza quella goccia laterra sarebbe un deser­to. Senza la meditazione il cuore diventa un deserto,una landa desolata.

 

Meditazione è scoprire 

seil cervello, con tutte le sue attività, le sue esperienze, può essere assolutamente acquietato. Non costret­to, perché quando c’è costrizione, c’èdualità. L’entità che dice: «Vorrei avere esperienze meravigliose, perciò devo costringere il mio cervello a essere quieto», non ci riuscirà mai. Ma secominciate a indagare, a osservare, ad ascoltare tutti i movimenti delpensiero, i suoi condizionamenti, i suoi slanci, le sue paure, i suoi piaceri,a guardare come fun­ziona, allora vedrete che il cervello diventeràestremamente quieto; una quiete che non è sonno ma è straordinariamente attivae quin­di è quiete. Una grossa dinamo che funzioni perfettamente, quasi non farumore; soltanto quando c’è attrito c’è rumore.

 

Il silenzio e la vastità si accompagnano. 

L’immensità del silenzio è l’immensità della mente in cui non esiste un centro.

 

Lameditazione è ardua.

Esige la più al­ta forma di disciplina: nonvuole conformi­smo, non vuole imitazione, non vuole obbe­dienza, ma vuole una disciplina che passi attraverso la costante consapevolezza delle cose fuori dite e delle cose dentro di te. La me­ditazione, quindi, non è attivitànell’isolamento, bensì azione nella vita quotidiana che esige cooperazione,sensibilità e intelligenza. Senza il fondamento di una vita retta la me­ditazionediventa una fuga e non ha più valore. Una vita retta non è obbedienza alla morale sociale, bensì libertà dall’invidia, dalla cupidigia e dalla ricerca delpotere, che ge­nerano l’inimicizia. La libertà da questi mali non passaattraverso l’attività della volontà, ma attraverso la consapevolezza che ne acquistiamo con l’autoconoscenza. Senza cono­scere le attività del sé lameditazione diventa esaltazione dei sensi e perde ogni significato.

 

La continua ricerca di esperienze più va­ste,

più profonde e trascendenti è una forma difuga dalla realtà effettiva di “ciò che è”, vale a dire da noi stessi, dallanostra mente con­dizionata. Perché una mente sveglia, intelli­gente, libera,dovrebbe aver bisogno di espe­rienze, perché dovrebbe avere “esperienze”? Laluce è luce; non richiede altra luce.

 

La meditazione è una cosa tra le più straordinarie.

Non conoscerla vuol dire essere come un cieco in un mondo di colori splendenti, di ombre e luci cangianti. Non èquestione di intelletto, ma, quando il cuore entra nella mente, la mente assumeuna qua­lità completamente diversa; diviene realmen­te illimitata, non soloquanto alla sua capa­cità di pensare, di agire in modo efficace, ma anche perla sensazione di vivere in un vasto spazio nel quale siamo parte di tutto.

La meditazione è il movimento dell’amore. Non l’amore del singolo o di molti. È come l’acqua che tutti possono bere da qualsia­si recipiente, che sia un vasod’oro o una brocca d’argilla: è inesauribile. E accade una cosa particolare,che né le droghe né l’autoi­pnosi possono dare: è come se la mente entrasse inse stessa, dapprima alla superficie, per poi penetrare sempre più profondamen­te, finché profondità e altezza non hanno più senso e ogni sistema di misura scompare. In questo stato vi è una pace totale, non la sod­disfazione chederiva dalla gratificazione, ma una pace che ha in sé ordine, bellezza e in­tensità. Può essere distrutta, così come si può distruggere un fiore, eppure, proprio acausa della sua vulnerabilità, è indistruttibile. Que­sta meditazione non la sipuò apprendere da un altro. Dovete cominciare senza saperne nulla e muovervi nell’innocenza.

Il terreno in cui può nascere la mente me­ditativa è quello della vita quotidiana,la lot­ta, il dolore e la gioia fugace. È lì che deve nascere, e recare ordine,e da lì muoversi all’infinito. Ma se vi interessa solo l’ordine, al­loral’ordine stesso porterà con sé il proprio limite, e la mente ne sarà prigioniera. In que­sto movimento dovete in qualche modo co­minciare dall’altroestremo, dalla sponda opposta, e non curarvi soltanto di questa spon­da e dicome attraverserete il fiume. Dovete gettarvi nel fiume senza saper nuotare. Eil bello della meditazione è che non sapete mai dove siete, dove andate e qualè la meta.

 

La meditazione non è qualcosa di diverso dalla vita quotidiana;

non rintanatevi in un angolo della stanza a meditare dieci minuti per poi andare a fare i macellai, e non solo in sens metaforico.

La meditazione è una delle cose più serie. Potete meditare tutto il giorno, in  ufficio, con la famiglia, quando dite a qualcuno: «Ti amo», mentre osservate ivostri figli. Ma poi gli insegnate a divenire soldati,  a identificarsi con la nazione, a venerare la bandiera, li educate a entrare in questa trap­pola del mondo moderno.

Osservare queste cose, rendersi conto del vostro ruolo in esse, fa parte della meditazio­ne. E quando meditate così vi scoprirete una bellezza straordinaria; agireterettamente in ogni momento; e se per una volta sbagliate non importa, lo faretedi nuovo senza perder tempo con i rimpianti. La meditazione è parte della vita, non è qualcosa di diverso.

 

Se hai intenzione di meditare,

non sarà me­ditazione. Se hai intenzione di essere buono, la bontà non fiorirà mai. Se coltivi l’umiltà, essa cessa diessere. La meditazione è come la brezza che entra quando lasci la finestra aperta; ma se di proposito la tieni aperta, di proposito la inviti a venire,non apparirà mai.

 

La meditazione non è un mezzo per un fine. 

È insieme e il mezzo e il fine.

 

Che cosa straordinaria è la meditazione!

Se è una qualsiasi costrizione, un qualsiasi sforzo per far sì che il pensiero si adatti, per spingerlo a imitare, allora la meditazione diviene un pesante fardello. Il silenzio che si desideracessa di essere illuminante; se è inteso a procurare visioni ed esperienze, allora porta all’illusione e all’autoipnosi. Solo nel fiorire del pensiero enella sua conseguente cessazione la meditazione ha senso; il pensie­ro puòfiorire solo nella libertà, non nell’al­largarsi dei modelli di conoscenza. La cono­scenza può dare esperienze sempre nuove, sempre più sensazionali, ma unamente sem­pre alla ricerca di esperienze di qualsiasi ge­nere è immatura. La maturità è la libertà da ogni esperienza; non è più sottoposta a nes­sunainfluenza sia a essere sia a non essere.

La maturità nella meditazione è la libera­zione della mente dalla conoscenza, poiché questa forma e controlla tutta l’esperienza. Una mente che è luce per se stessa non ha bi­sogno di esperienza. Immaturità è bramare una maggiore e piùvasta esperienza. Meditazione significa spaziare attraverso il mondo della conoscenza ed esserne liberi per entrare nell’ignoto.

 

Dovete scoprirlo da soli, 

senza l’aiuto di  nessuno. Abbiamo avuto l’autorità degliinsegnanti, dei redentori e dei maestri. Se volete davvero scoprire cosa sia lameditazione, do­vete mettere assolutamente, totalmente da parte ogni autorità.

 

Felicità e piacere 

possono essere acquistati in qualsiasi mercato per una data somma. Ma la beatitudine non ha prezzo: non potetecomperarla né per voi stessi né per un altro. La felicità e il piacere sonovincolati al tem­po. La beatitudine esiste solo nella libertà totale. Il piacere e la felicità possono essere cercati, e trovati, in molti modi. Ma vanno e vengono. La beatitudine, quella misteriosa sensazione di gioia, non ha motivo. Non po­tete cercarla. Quando c’è, a seconda della qualità della mente,rimane lì: eterna, incausata, non misurabile in termini di tempo. Meditazione non è inseguire il piacere o ri­cercare la felicità. Meditazione, al contrario, è uno stato mentale in cui non vi sono con­cetti né formule, e quindi c’èlibertà totale. La beatitudine viene, non cercata e non invi­tata, solo in unasimile mente. Una volta li, per quanto possiate vivere nel mondo con tutto ilsuo rumore, i suoi piaceri e la sua brutalità, questi non potranno toccare lamente. Una volta lì, il conflitto è cessato. Ma la fine del conflitto non equivale necessariamente alla libertà totale. Meditazione è la mente che simuove in questa libertà. In tale esplosione di beatitudine gli occhi diventanoinnocenti, e l’amore diviene benedizione.

 

Non so se avete mai notato

che quando prestate un’attenzione totalec’è un completo silenzio. E in quell’attenzione non ci sono confini, non c’è un centro, un “io” consapevole o attento. Quell’attenzione, quel silen­zio, sonouno stato di meditazione.

 


 
 
 

EL PLAN DE DIOS PARA CADA SER

Post n°14 pubblicato il 03 Marzo 2013 da giuisgrocattafi
 
Foto di giuisgrocattafi


EL PLAN DE DIOS PARA CADA SER

 

©GIUSEPPE ISGRO C.

 

Cada ser nace con un plan de vida elaborado por el mismo y aprobado por el concejo superior del planeta en que se vive; por cuanto, existiendo múltiples interrelaciones con una enorme cantidad de entes, el programa debe reflejar tanto los objetivos personales y colectivos que deben ser logrado, como las respectivas compensaciones en base al propio karma existencial.

El plan de vida contempla, en general, todos los aspectos existenciales de la persona en particular y de los que van a integrar su familia, reflejando diversos objetivos en el corto y en el largo plazo, por lo que, el ser que va a nacer, es probable que lo venga cumpliendo durante muchos ciclos de vida.

El citado plan al ser aprobado por el Concejo Superior del Planeta, encaja en el engranaje cósmico del mismo y pasa a convertirse en un plan de Vida para cada quien, el cual, el espíritu, una vez encarnado, por la ley que rige el libre albedrío, podrá cumplirlo o dejar de hacerlo; podrá superar las pruebas que él se ha impuesto o no; puede realizar los objetivos y alcanzar las diversas metas y las que quedan pendiente deberá llevarlas a cabo en el siguiente o sucesivos ciclos de vida.

Empero,cada Espíritu, al emanar a la conciencia individual, del mismo Creador Universal, lo hace dotado de vida eterna e inmortal y con los mismos atributos divinos de Él, análogos a los valores universales, que como Ley Cósmica se encuentran impresos en su conciencia. La misma conciencia del Espíritu es una réplica de la del Creador Universal. Los atributos divinos constituyen los sentidos espirituales que le habrán de servir de guía, dentro de cuyos parámetros enmarcar su conducta. Ya esto de por sí constituye un PLAN DE DIOS para el Espíritu. La eterna polarización, es parte de este plan. Consiste en ascender por la espiral evolutiva, si límites de ninguna naturaleza, de un estado de conciencia a otro más elevado, en el eterno ahora.

Elprimer objetivo, dentro de ese Plan de Dios para el Espíritu, es el de alcanzarla MAESTRÍA CÓSMICA, mediante la cual, pasa a ser uno de los participantes delos creadores y dirigentes de los mundos, en calidad de científico, artista oinstructor cósmico.

Alcanzadoel rango de maestro de la creación, en incontables ciclos de vida, en infinidadde mundos del inmenso universo, entra ya en una fase creadora de mayortrascendencia.

Empero,esa función creadora ya la posee desde el inicio de su carrera, con libertad deacción. Pero, precisa descubrir sus atributos divinos mediante la adquisiciónde la conciencia de los mismos. De igual manera, irá percibiendo, gradualmente,su poder creador potencialmente infinito, el cual expresará en la medida queafronte necesidades o situaciones por resolver.

Posee,también, el Espíritu, un cumulo de facultades espirituales mediante las cualesse puede interrelacionar con el Universo y con todos los seres, en susfunciones como individuo.

Encada ciclo debe descubrir la misión de vida que trae como objetivo existencial,la cual contempla el plan de Dios, de una manera general, como guía suprema deconducta y finalidad, por una parte, y por otra, la planificación de losobjetivos existenciales que ha efectuado previamente a su encarnación, sobre lacual obtuvo la aprobación de los regidores de la vida en el planeta de turno.

Lameditación, acompañada de la profunda relajación física, mental y espiritual,permite la unificación de la conciencia, mediante la cual va percibiendo suplan de vida y los objetivos existenciales a los cuales, en cada época, deberáenfocar su atención, en su respectivo orden prioritario.

Estáíndole de objetivos existenciales irán aflorando en la conciencia mediante lasintuiciones y las percepciones periódicas que va teniendo, así como por lafuerza de empuje y la de bloqueo, que, cada persona, va experimentando en eldía a día, que le permiten estar a tiempo, en el lugar adecuado, haciendo lacosa correcta, en el momento oportuno.

El plan de Dios para cada ser encuentra su ubicación precisa dentro del plan de la Creación. Empero, teniendo el Espíritu la facultad del libre albedrío, deberá por sí mismo adquirir conciencia de cuál es su ubicación dentro del orden cósmico y esto lo va llevando a cabo en la medida que percibe las necesidades y objetivos existenciales y asume el compromiso de llevar a cabo las cosas que seda cuenta de que alguien debe realizar: ese alguien es la persona misma que alcanza ese estado del darse cuenta del qué, del cómo, del cuándo, del quien,del dónde, del cuánto y del por qué. El secreto consiste en no evadir la responsabilidad frente a todas las pruebas que la vida va anteponiendo, en cada etapa, y en saber ver la nuez dentro de la cáscara. Es decir, es necesario afrontar con valentía y confianza todo lo que la vida presenta como situaciones que precisan solución y persistir tenazmente hasta alcanzar los resultados inherentes. Esta es la única manera mediante la cual se pueda pasar a la siguiente fase.

Se requiere practicar la espiritualidad directa centrada en el Creador Universal,sin intermediarios, que permita adquirir conciencia de la conexión espiritual con el Creador Universal. Cada ser forma una UNIDAD perfecta e indisoluble con el Creador Universal, pero, muchas veces, interrumpe la conciencia de la misma.La práctica de la espiritualidad directa con Él, permite adquirir dicha conciencia perceptiva, haciendo aflorar la luz, la fortaleza y la sabiduría delos valores universales.

Es preciso percibir que Dios ha pensado en grande para cada ser. Por lo cual es necesario revalorizarnos en el propio concepto, por cuanto somos seres emanados de Él y formados de la misma naturaleza espiritual. Somos UNO con Él. Seamos UNO con Él, ese es el plan de Dios para cada ser. Tú, también, eres CREADOR.

PRACTICA DE LA CONEXIÓN CON LA FUENTE:

AFIRMA: -con los ojos cerrados y centrado laatención en el punto de la cabeza donde nace el remolino de pelo-. Hazlo tres veces al día: enla mañana, a mediodía y en la noche, o en cualquier momento en que precisaadquirir conciencia de la UNIDAD. Recuerda,donde centra la atención se expande la conciencia. Si centra la atención en elCreador Universal, ADQUIRIRÁS CONCIENCIA DE Él y de sus atributos divinos.

1. Entro en conexión espiritual con elCreador Universal. (Tres veces)

2. Ahora estoy ya en conexión espiritualcon el Creador Universal. (Tres veces).

3. Formo una unidad perfecta con elCreador Universal. (Diez veces).

 

Adelante.

 

 
 
 

METAS MÁS ELEVADAS

Post n°13 pubblicato il 03 Marzo 2013 da giuisgrocattafi
 
Foto di giuisgrocattafi

METAS MÁS ELEVADAS

 Por ©GiuseppeIsgró C.

 

  Recuerda, tú eres una persona acostumbrada a sacarlas cosas adelante, por lo cual, haz planes ambiciosos; trázate metas máselevadas  a nivel personal, profesional o empresarial, acordes con tuverdadero potencial.

 Determinar los resultados que anhelas, en un mejornivel; planear cómo y, en cuánto tiempo vas a lograrlos, y, luego, trabajar conconstancia, efectividad y total honradez, para su logro, ése es el camino paraprosperar cada día más y mejor, y, alcanzar el nivel deseado de bienestar parati y tu familia, así como  para mejorar la patria, que espera, de sushijos, logros aún más importantes y la dedicación y el empeño de hacer de lanación un mejor lugar para vivir del que se recibió y del cual, tanto la actualcomo las futuras generaciones puedan sentirse satisfechas por el debercumplido.

 Aprovecha tu caudal de recursos, energía, voluntad,creatividad y determinación de triunfar a la consecución del objetivopreviamente establecido por escrito, aplicando la  ley del aislamientocósmico, es decir, centrando la atención únicamente en aquéllas acciones y elementos  acordes con tu propósito y objetivos.

 Trabaja en silencio, dejando de hablar de lo queesperas alcanzar; evita la generación de fuerzas antagónicas, y de esta manera,permite controlar  las eventuales interferencias.

 Estudia la mejor manera de alcanzar resultados,perfeccionando métodos de trabajo, aplicando los avances de la gerencia modernay la clásica administración científica.

 Selecciona los segmentos de mercado de alto poderadquisitivo que atenderás y los productos o servicios que llenen susnecesidades insatisfechas. Explota las ventajas competitivas de tu empresa ofortalezas profesionales que poseas, etcétera.

 Asume compromisos más importantes, -dentro de tupropia capacidad y potencial de realización,- y cúmplelos.

 Administra tus recursos con prudencia y sabiduría.

 Fórjate cada vez metas más elevadas, siempre porescrito, en todas las áreas de tu vida: trabajo, personal y familiar,auto-desarrollo, e incluye objetivos motivadores o reforzadores del éxito, loscuales constituyen premios que te asignas por cada logro que obtengas,etcétera.

 Tú puedes hacer más y mejores cosas de las queimaginas. ¿Qué esperas de la vida? Eso es lo que obtienes. La vida te dacualquier cosa que tú le pidas.

  Si lo que pides es mucho o poco, da igual, lavida te lo concede; pero, el trabajo, que es, prácticamente, el mismo, tambiéndebes hacerlo. Es mejor que ofrezcas mucho, y des lo mejor de ti, para recibir,equitativamente, la oportunidad, cuya mejor sintonía puedes lograrla por mediode la fijación de metas más elevadas.

 Eres lo que fueron tus objetivos del pasado. Seráslo que son tus metas y los resultados inherentes que planeas, ahora, a corto,mediano y largo plazo, en el eterno presente.

 Persevera, confía y actúa; la tenacidad franqueatodas las puertas y abre el camino que conduce, cada día, a más grandes eimportantes realizaciones, a la prosperidad y riqueza integral.

 Programa tu ordenador psiconsciente con metas máselevadas y la naturaleza creadora que yace en tu genio interior se hace cargode hacerlas  realidad.

Adelante.

 

 
 
 

EL SERVICIO Y LA AUTORREALIZACIÓN

Post n°12 pubblicato il 18 Febbraio 2013 da giuisgrocattafi


 

 

EL SERVICIO Y LA AUTORREALIZACIÓN


Autor: ©Giuseppe Isgró C.


Tres responsabilidades tiene el ser humano: la primera, con Dios; la segunda: con la humanidad y, la tercera, consigo mismo.

La responsabilidad con Dios, es la de cumplir con los objetivos cósmicos asignados al ser humano como metas de evolución en la realización de la gran obra; tiene libre albedrío, pero debe cumplir las leyes cósmicas acordes con los valores universales, cuyo cumplimiento constituye la practica de todas las virtudes, hasta que se gradúa de maestro de la creación. Tiene que estudiar eternamente, en los eternos y continuos ciclos de vidas, la obra universal y engrandecerla con el propio aporte. En síntesis, le corresponde cooperar con Dios, en su obra, como co-creador. Cada ser es un creador secundario de la naturaleza.

Con la humanidad, tiene un compromiso el cual consiste en la cooperación que debe prestar para la realización de la gran obra; dicha cooperación la da a través del servicio, por cuanto, sostener la vida en el planeta en que se vive constituye deber de todos, y cada uno asume el compromiso de cubrir una o varias necesidades sociales, con cuya oferta de servicio obtiene la respuesta que los requiere, y en el servicio prestado se obtiene la compensación respectiva. A la vez que el servicio permite obtener la compensación para sufragar el propio sustento, constituye a la vez, una forma de crecimiento personal, por cuanto, la variedad de situaciones que se van presentando exigen el perfeccionamiento como profesional y como persona, única manera de que se requieran los propios servicios en el espacio y tiempo.

La responsabilidad consigo mismo consiste en que, el ser humano, tiene el derecho y el deber de cuidar de sí mismo, de embellecer el espíritu,  personalidad del alma, y desarrollar los dones con que la vida le ha dotado, y realizar la  cuota de cooperación, a través del servicio, con la humanidad y con Dios, para que, oportunamente, se le pueda pagar el respectivo salario cósmico.

El servicio efectivo, generoso, oportuno, con amabilidad, constancia, recorriendo el kilometro extra, es decir, dando más de aquello por lo cual le pagan, es el medio de obtener el salario cósmico, -compensación y aprendizaje-, y además el derecho de obtener la oportunidad de asumir nuevos compromisos de servicio y obtenerlos, en el nuevo nivel de competencia que, por la experiencia y conocimiento, va adquiriendo.

¿Qué es lo que sabes hacer?

¿Qué te gusta hacer?

¿Cuál es tu vocación?

¿Cuál es tu visión del entorno en que vive y del planeta, del universo y de la vida?

¿Cuáles son tus aptitudes y fortalezas que pudieras explotar, proporcionando bienes y servicios a la colectividad?

¿Cuáles son los puntos menos fuertes que debes potenciar y desarrollar, en cuanto a cualidades, conocimientos, experiencias, etc?

¿Cuáles son las fortalezas de la zona en que tú piensas prestar el servicio?

¿Cuáles son las necesidades insatisfechas del entorno al cual piensas dedicar tu servicio, asumiendo determinadas cuotas de compromiso social,  mediante bienes y servicios determinados?

Todas estas preguntas permiten reflexionar sobre cuales deben ser los objetivos de servicios a la colectividad y cuáles los resultados que debe alcanzar para satisfacer sus propias necesidades que garanticen el éxito mínimo, en el menos favorable de los casos; cuáles los resultados que justifiquen que se dedique a la actividad y cuales los que, alcanzándolos,  le dan brillo.

Afirma:


1. Entro al servicio del Creador Universal. (Tres veces).

2. Ahora estoy, ya, al servicio del Creador Universal. (Tres veces).

3. Me encuentro bajo la guía de su voluntad divina, con la investidura de su poder, en la realización de su Obra. (Una sola vez).




 
 
 

DIOS

Post n°11 pubblicato il 28 Gennaio 2013 da giuisgrocattafi
 
Tag: DIOS

DIOS

Autor: Allan KardecVersión castellana y comentarios exegéticos:Giuseppe Isgró C.

Obra: El libro de los EspíritusCapítulo I

Dios y el Infinito. Pruebas de la Existencia de Dios. Atributos de la Divinidad. Panteísmo.DIOS Y EL INFINITO1. Quién es Dios?-“Dios es la suprema inteligencia, la causa primera de todas las cosas”-.COMENTARIO EXEGÉTICO GIC: En la primera edición de El Libro de los Espíritus la pregunta se formula tal como la hemos traducido desde la edición italiana, es decir: Quién es Dios?, en vez de: Qué es Dios, como se modificó en la segunda edición francesa y en todas las versiones a partir de entonces. Cuál de las dos formas es más acertada? Estimamos que ambos enfoques de preguntas son correctos, empero, la respuesta: -“Dios es la suprema inteligencia, la causa primera de todas las cosas”-, correspondería mejor a lo que es Dios. Ahora bien: “la suprema inteligencia” es un atributo que alguien posee; quién es ese alguien? Ese alguien es Dios. Entonces la respuesta a la pregunta: Quién es Dios?, debería ser: Dios, es el Ser Universal que posee la suprema inteligencia, y constituye, al mismo tiempo, la causa primera de todas las cosas-.Como suprema inteligencia ha contemplado todas las variantes habidas y por haber en el eterno presente, sin límites de ninguna naturaleza.Como causa primera de todas las cosas, constituye la fuente de donde emanan a la Conciencia, en un momento dado, todos los Espíritus de todos los seres en los cuatro reinos de la naturaleza, con individualidad claramente demarcada y con unos atributos que se corresponden, en forma análoga, a los atributos divinos poseídos por el mismo Ser Universal. En este caso tendríamos Seres individuales y un Ser Universal, formando una Unidad perfecta e indisoluble. Fueron creados esos seres individuales o siempre han estado en la fuente, y en un dado momento han emergido a la conciencia? Esto derivado de que la vida no se crea ni se destruye, simplemente existe. Emana a la Conciencia, en cada uno de los cuatro reinos naturales con una misión específica y en calidad de ejecutores de la Voluntad del Ser Universal. El Ser Universal es el anhelo de ser, mientras que los seres individuales, -en los cuatro reinos- constituyen los ejecutores de dicha voluntad en todos los planos existenciales, en el eterno ahora.La Conciencia de un Espíritu como ser individual, en los cuatro reinos naturales, nos aportaría la explicación de la creación de las formas materiales de la vida en todos los planos de expresión, así como de la creación de los mundos, su desarrollo y extinción, en incontables ciclos, los cuales, gradualmente, iremos analizando, buscando la percepción intuitiva más que la percepción objetiva o razonamiento intelectual, lógicamente limitado. Es preciso centrar la atención en este enfoque para ir expandiendo la conciencia al respecto y la gradual percepción o darse cuenta de la realidad, siempre en expansión ilimitada.La Unicidad del Ser Universal; hay un solo Dios. Pese a su emanación a la conciencia individual desde el Ser Universal, los seres individuales siguen conformando la Unidad con Él. La citada emanación a la conciencia individual les faculta con el libre albedrío, y les dota, simultáneamente, con los mismos atributos del Ser Universal, los cuales se corresponden con los valores universales. Además, cada ser individual, en los cuatro reinos naturales, está dotado de una conciencia que constituye una réplica exacta de la del Creador, por medio de la cual los seres individuales y el Ser Universal se comunican entre sí.Cuáles son esos atributos divinos que los seres poseen en forma análoga a los del Ser Universal, en los cuatro reinos de la naturaleza, es decir: el humano, el animal, el vegetal y el mineral? Este es un objetivo de investigación.Cuáles son los nombres divinos del Ser Universal, que analizándolos, o meditando sobre ellos, constantemente, permitan percibirle y conocerle? Se sugiere investigar los nombres que se le asignan a Dios en el Sufismo y en cualesquiera otras fuentes que se desee.Evidentemente, conociendo los atributos divinos en su totalidad o en parte, gradualmente, cada quien puede adquirir conciencia de ÉL, de acuerdo al propio nivel evolutivo.2.Qué debe entenderse por infinito?-“Lo que no tiene ni principio, ni fin; lo ignoto. Todo lo que es desconocido es infinito”-. COMENTARIO EXEGÉTICO GIC: En el sufismo, se le asignan las siguientes dos características a Dios, -el Ser Universal: La primera, denominada "Qidám", es decir: -“Él es lo anterior a lo anterior. Él no se hizo. Él siempre fue“-. La segunda, con el término "Baqá'", que significa: -“Él es el después del después, Eterno; Él siempre será“-. Dios, -el Ser Universal-, constituye uno de los mejores ejemplos de la características del término “infinito”, por su carácter atemporal y eterno, como lo expresa el “Quidam”: -”Él no se hizo”; simplemente era, es y será en el eterno presente.La primera vertiente del término “infinito” se relaciona con el tiempo: por su condición de eterno presente el tiempo es eterno, por lo cual, constituye el segundo mejor ejemplo de “infinito”.En la segunda, Dios es, también, infinito en la perfección y en el potencial de sus atributos. En el potencial, por cuanto, si bien Su perfección lo es en grado infinito, en lo relativo a Su capacidad creadora, desde el momento en que siguen emanando de Él nuevos seres a la conciencia individual, en los cuatro reinos naturales, la misma se encuentra, aún, en grado de potencialidad, infinita, sí, pero potencial, es decir, seguirá en Su rol Creador eternamente. Esta característica de potencialidad de su capacidad creadora dejaría de ser potencial si ya todos los seres que existirán, en el eterno presente, existieran ya, es decir, que no van a emanar más nuevos seres a la conciencia individual, a partir del Creador Universal. En este caso, todos los seres, en los cuatro reinos naturales, existirían desde siempre, junto al Creador Universal. Pero, su capacidad creadora de nuevas expresiones de vida tiene un potencial infinito aún en el caso de que, el Espíritu individualizado en el Alma Universal, y dentro de una unidad de ella, sea, como de hecho es, el Espíritu Universal del Creador. Con este enfoque, realmente, no habría creación de nuevos seres, ya que quien se encarna en “la unidad” del Alma Universal, en una expresión individualizada, -SER INDIVIDUAL- es el mismo Creador Universal, -sin dejar de ser Él, ni separarse de Él-, a partir de cuyo estado inicial empieza un proceso evolutivo potencialmente infinito y eterno. Pero, en cualesquiera de las formas que se quiera ver, siempre constituye un carácter potencial, en grado infinito, de su capacidad creadora. (Ver comentario exegético de la pregunta Nº 81).Un tercer enfoque del término “infinito” se relaciona con el espacio. El espacio cósmico es infinito, caso contrario, -qué habría más allá del límite? Si hubiese un límite dejaría de ser infinito. Dentro de la respuesta dada por los Espíritus al maestro Allan Kardec, se expresa: -“lo ignoto. Todo lo que es desconocido es infinito”-.Esta parte de la respuesta, realmente, tiene dos vertientes: la primera, de carácter infinito; la segunda, expresa un límite o condición finita. Es decir, en realidad lo ignoto, lo que se ignora, es infinitamente ilimitado; no tiene fin, eternamente encontraremos un más allá. Empero, en lo referente a: -“Todo lo que es desconocido es infinito”-, puede señalarse que en la suma de todo, en el Todo o en un área determinada, no en su número, sino en su potencial o posibilidades, lo desconocido es infinito, pero, en términos relativos, no todo lo desconocido es infinito. Por ejemplo: si a todas las galaxias existentes, aunque su número sea desconocido para nosotros, les agregáramos una más, dejarían de ser infinitas y así ocurrirá con todas las cosas en cuanto se refiera a su cantidad, cualidades y características. Pero, en cuanto al potencial y variantes de sus manifestaciones y aplicaciones, en todos los ámbitos, conservará su carácter infinito e ilimitado. Sin embargo, encontrándose el Universo en constante expansión, lo que aún siendo limitado, en un momento dado, se encuentra en constante crecimiento, lo cual ratifica que todo potencial es de carácter infinito.

 

 
 
 
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ce ne sono di cose da vedere....dentro il nostro mondo...
Inviato da: LaBrusLa
il 19/04/2013 alle 15:16
 
Molto interessante :)
Inviato da: Mariuzza8
il 10/03/2013 alle 13:32
 
 

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