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Timeo hominem unius libri

Post n°1167 pubblicato il 09 Gennaio 2011 da vi_di

"Temo l' uomo che ha letto un solo libro". Questo il significato della frase di S. Tommaso d'Aquino che fa da titolo al post e che è una critica a quella persona che limita la sua cultura ad una sola fonte.
Per estensione oggi potremmo dire 'Timeo hominem unius TG', soprattutto se quel TG è il TG1, ma non è di politica che voglio parlare, o almeno non oggi.
Quello di cui vorrei parlare è lo spot che potrete ascoltare avviando il video che trovate a pié articolo. 
E' uno spot che ha vinto il Gran Prix al Radiofestival 2008 come migliore pubblicità radiofonica nel 2007, quindi non si discute il valore tecnico o creativo.
Ci abbiamo però dibattuto a lungo in questi giorni in messaggeria su Facebook con degli amici, di cui molti del corso di scrittura umoristica di Napoli, ponendoci il problema dell'efficacia del messaggio che dà.
Non era in discussione la necessità di fare spot sulla lettura, ma l'impostazione da dare ad essi.
Ci chiedevamo, insomma, se un messaggio confezionato come questo di seguito raggiunga chi dovrebbe, ossia coloro che non leggono, o accade come col prete che rimprovera i fedeli di non andare a messa, ma chi ascolta quei rimproveri è chi a messa c'è già venuto. 
Voi cosa ne pensate?

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Commenti al Post:
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 09/01/11 alle 10:05 via WEB
pensa se quell'unico TG fosse il TG4!
per la serie:"al peggio non c'è mai fine"!
 
 
vi_di
vi_di il 09/01/11 alle 10:21 via WEB
Vero! Però non mi hai detto niente dello spot...
 
   
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 10/01/11 alle 00:49 via WEB
mah. secondo me vale il detto che quelli che capiranno non avrebbero avuto bisogno di ascoltare lo spot. esattamente come l'omelia su chi non va a Messa
 
blumannaro
blumannaro il 09/01/11 alle 11:31 via WEB
L'esempio del prete che rimprovera i fedeli "assenteisti" calza a pennello. Lo spot radiofonico è simpatico ed indovinato ma rischia di fare la fine del prete :-) Chi non legge spesso è anche un radio-ascoltatore distratto. Forse questa forma d sensibilizzazione andrebbe fatta in televisione (ambiente più consono agli allergici alla lettura. Personalmente sono convinto che un lettore vada "formato da piccolo" già dalla scuola. Anche i fumetti andrebbero bene per cominciare.
 
 
vi_di
vi_di il 11/01/11 alle 14:39 via WEB
Io a scuola ci provo da 34 anni, ma non sempre mi riesce...
 
   
blumannaro
blumannaro il 11/01/11 alle 22:15 via WEB
Dici bene. 34 anni significa che non hai mollato. La tua parte la stai facendo, più di così cosa si può pretendere ? :-)
 
     
vi_di
vi_di il 12/01/11 alle 21:32 via WEB
34 anni significano anche che non me ne vogliono mandare in pensione...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Federica di Bologna il 10/01/11 alle 08:25 via WEB
eccomi pronta all'appello Virgì, e mi scuso della lunghezza dello scritto!Come spot non è male, l'ho ascoltato un paio di volte e in modo differente...la prima con attenzione, la seconda gironzolando come se stessi ascoltando la radio. L'errore/orrore grammaticale lo si sente chiaramente, per me che correggo anche i giornalisti del telegiornale!!!!!! Credo però che la maggiornaza delle persone, comprese quelle che ascoltano la radio, non percepiscano la relazione errore grammaticale e lettutra.Se facciamo una carrellata in televisone,grande "rincoglionitrice" di cervelli, è un crogiuolo di errori e di povertà lessicale ..e tutti i suoi annessi e connessi!!! Ricordo ormai tanti anni fa ( almeno 5) la Ministra Melandri che regalava libri ai concorrenti del grande fratello...adesso invece al grande fratello bestemmiano e solo L'Avvenire si scandalizza....parlano con meno di 800 vocabili e l'unico sfoggio che fanno e di culi e ignoranza....scusate la lungaggine...Ma da un governo che sdogana le Veline come ministre e le tette come lasciapassare per arrivare a Roma...nulla mi aspetto!
 
 
vi_di
vi_di il 11/01/11 alle 14:40 via WEB
... leggendo le tue giuste considerazioni mi è apparso davanti lo spettro di un futuro in cui questo spot sarà fin troppo corretto grammaticalmente!!!
 
Crepuscolando
Crepuscolando il 10/01/11 alle 08:31 via WEB
A me lo spot piace, ma non so in quanti si accorgeranno delle "vongole"!... Donna Virgì, è passat pur Natàl... :-(
 
 
vi_di
vi_di il 11/01/11 alle 14:41 via WEB
E' esattamente il mio dubbio: spot bello ma non comprensibile per tutti, soprattutto per chi dovrebbe comprendere.
Eggià, è passat pur Natal... il fatto è che io aspettavo 'o zampugnaro 'nnamurato per farmi dare un passaggio 'ncopp'o sciarabballo, ma quello stava sott'a nu balcone abbandunato! ;-)
 
helga2008
helga2008 il 11/01/11 alle 14:41 via WEB
incisiva, ironica, fra le varie modalità di campagne, vedi pubblicazioni sui settimanali e /o quotidiani, grandi cartelloni pubblici, questa può essere la più immediata.
 
 
vi_di
vi_di il 11/01/11 alle 14:43 via WEB
Sì, è immediata, ma dici che la capiscono anche quelli che abitualmente non leggono?
 
ilike06
ilike06 il 11/01/11 alle 23:20 via WEB
appunto: i diretti destinatari non è detto che colgano il messaggio. e poi, non ti nascondo che, pur sapendo che gli svarioni sono voluti, fa un po' male lo stomaco ad ascoltare...
 
 
vi_di
vi_di il 12/01/11 alle 21:33 via WEB
Domani a scuola mi sistemeranno il laboratorio informatico e venerdì farò ascoltare lo spot agli alunni: ti farò sapere che effetto farà su di loro.
 
   
ilike06
ilike06 il 14/01/11 alle 14:51 via WEB
si, ci tengo a saperlo
 
   
ilike06
ilike06 il 22/01/11 alle 20:59 via WEB
allora, com'è andata? che effetto ha fatto?
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 22/01/11 alle 21:19 via WEB
Non mi era accaduto di ascoltare direttamente in radio l'invito di cui si tratta che trovo a dir poco grottesco.
Rivolgersi a chi sbagli rifacendone il verso, nella speranza che s'accorga di sbagliare è un metodo di "insegnamento" che trovo alquanto discutibile, e sono sicuro che non possa sortire alcun effetto.
Oggi è la giornata in cui commento i tuoi post. Come vedi non è mai troppo tardi, come recitava quella onesta quanto efficace trasmissione televisiva che quelli della mia età hanno potuto apprezzare.
E quindi, proprio oggi, commentando un altro tuo post ho sottolineato il grande disagio che provo nell'ascoltare il vilipendio che si fa quotidianamente della lingua italiana proprio nel mezzo televisivo e, ahimè, da un po' di tempo a questa parte, anche in quello radiofonico, fatti salvi alcuni appuntamenti che riscattano la diffusa asineria (ché questa è la parola giusta) che circola in quegli ambienti.
E così devo sopportare l'orgia degli imperfetti e la trasformazione in indecliabile dell'aggettivo "succubo" che al femminile singolare fa "succuba" ed ha i plurali "succubi" e "succube", tanto per dirne qualcuna.
Il guaio è che noi possiamo solo esprimere il nostro pensiero in sedi ristrette e dirci quel che sappiamo reciprocamente senza che chi ne abbia bisogno possa trarne il vantaggio che dovrebbe.
Avranno letto più libri coloro a cui era precipuamente indirizzato l'invito? Manzoni direbbe: ai posteri l'ardua sentenza.
 
 
vi_di
vi_di il 23/01/11 alle 09:04 via WEB
Il problema della lingua italiana vilipesa è assolutamente reale, ma temo sia anche irreversibile, proprio per la peculiarità della lingua di mutare con il mutare dei tempi: basti pensare ai vari barbarismi introdotti ufficialmente ormai nel linguaggio comune perché d'uso quotidiano.
Ciò non deve rendere però la nostra una lingua povera e sgrammaticata, ed è su questo che lo spot voleva agire. Ora, da test fatti da me (e rispondo così anche ad Ilike) posso dire che:
1) le persone diciamo semplici e con scarso substrato culturale (il bidello, la cuoca e una signora nel palazzo) non hanno sentito alcun errore nello spot e anzi una delle tre persone ha anche detto 'Ma allora leggere fa male, è meglio uscire e andare allo zoo'.
2)Con gli alunni invece lo spot è stato molto utile: i ragazzi della mia V elementare, nella stragrande maggioranza, hanno sentito che il messaggio era sgrammaticato. All'ascolto hanno individuato molti errori anche se non tutti, ma soprattutto hanno riso degli strafalcioni che sentivano. Facendo leva su questo, ho cercato di far capire che parlare correttamente garantisce che nessuno ci derida per il modo in cui parliamo, e che le nostre idee espresse con correttezza lessicale acquisiscono maggior spessore e credibilità. Questo li ha molto colpiti e ne è venuta fuori pure una bella discussione sul fatto che se uno parla correttamente ma dice sciocchezze, a volte è più creduto di chi parla scorrettamente ma dice verità. E siamo arrivati a concludere che è bene che tutti sappiano parlare correttamente, così non saranno le belle parole a far passare per buone delle empietà.
Finita questa fase socio-culturale, sono passata alla fase grammaticale pura: ho digitato il testo e l'ho dato loro da correggere. In media hanno corretto il 70% degli errori, con una punta del 90% di un solo alunno. E partendo da questi dati, stiamo lavorando per cercare di limare anche l'altro 30% di errore.
In conclusione, se pure lo spot non raggiunge l'obiettivo che si prefiggeva, tuttavia può diventare un valido strumento didattico.
 
   
domenicomolinini
domenicomolinini il 23/01/11 alle 11:20 via WEB
Concordo che, come scrivi, possa diventare un valido strumento didattico, e non metto in dubbio che, tra le tue "mani" (e tra quelle di validi insegnanti), tale sia diventato.>br>Ma, laddove non si possa svolgere un esercizio didattico, vedi i soggetti che hai contattato al di fuori di un ambiente formativo (dove in linea di massima si trova una certa tensione intellettuale), quel messaggio rischia di cadere nel vuoto, ovvero di sortire l'effetto contrario a quello che si prefigge.
Concludo con una doverosa e amara constatazione: nel corso delle mie lezioni di semiografia, dirette sia agli studenti dei corsi di primo livello, sia agli specializzandi di secondo livello, scopro delle carenze grammaticali, sintattiche, lessicali e culturali in genere che mi lasciano oltremodo interdetto. Questo signifca che in questa pseudo nazione c'è una scuola che non funziona dovunque correttamente.
E qui dovrei aggiungere che, oltre all'amore per la lettura ed all'apprendimento di ciò che rende efficace formalmente e sostanzialmente uno scritto, nelle scuole italiane, di ogni ordine e grado, si dovrebbe favorire la crescita civile del cittadino, inculcando agli scolari prima ed agli studenti dopo il senso della democrazia. Quella vera.
 
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