Creato da ibiscos0 il 04/10/2009

SCUOLA E SCUOLE

idee per una scuola possibile

 

 

Teatro Futurista

Post n°16 pubblicato il 01 Gennaio 2010 da ibiscos0

LA NOIA DI UNA STATUA

 

Il monumento di Dante illuminato dalla luna.

Un mendicante accoccolato sotto al piedistallo sbocconcella la sua pagnotta.

Dante - Ho fame (il pezzente leva il viso). Dammi un pezzo del tuo pane.

Il Menicante - Il mio pane non è degno dei tuoi denti! (ingozza l'ultimo boccone e se ne va) Pàsciti del lume delle stelle!

(Dante sbadiglia. Una coppia di innamorati si ferma sotto il piedistallo. Separandosi):

Lei - Addio amore!

Lui - A rivederci domani sera!

(Lei resta ai piedi del monumento in atteggiamento estatico).

Dante - Di', morettina....

Lei - Cosa vuoi, Dante?

Dante - Mi dai un bacio?

Lei - Sei troppo in alto!

Dante - Scenderò.

Lei - Non lo fare! Tu sei il mio ideale: resta dunque nelle altitudini. Ti baceranno le bianche labbra dell'aurora!

(Se ne va. Dante sospira. Un cane arriva di corsa sotto il piedistallo e alza la gamba. Arriva trafelato):

Il Padrone del cane - Flik! Qua Flik! brutto porco! (rivolgendosi a Dante) Perdona, sommo Poeta, l'animale profano!

Dante - Mi scappa anche a me.

(Scende dal piedistallo e si mette in posizione, voltando le spalle al pubblico. Gorgoglio):

Il Padrone del Cane - Dante! Che vedo! Per carità, rimonta sul tuo piedistallo, prima che nessuno ti veda! Serba fede alla maestà della tua gloria!

Dante - Accidenti alla gloria! Voglio rotolarmi nello sterco!

 

VOLT

 

da Teatro, Rivista mensile, Anno V - N. 3 Marzo-Aprile 1927, Casa Editrice Editoriale Vecchi - Milano

 

 

 

 
 
 

F. Depero

Post n°15 pubblicato il 01 Gennaio 2010 da ibiscos0

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F. Depero, Rotazione di ballerina e pappagalli, 1917

Olio su tela

 
 
 

F. Depero

Post n°14 pubblicato il 01 Gennaio 2010 da ibiscos0

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F. Depero, Il corteo della gran bambola, 1920 Tarsia in panni

 
 
 

Chi é Fortunato Depero?

Post n°13 pubblicato il 01 Gennaio 2010 da ibiscos0

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F. Depero, Riso cinico, 1915

Nasce a Fondo (Tn) il 30 marzo 1892, si trasferisce con la famiglia a Rovereto dove si iscrive alla Scuola Reale Elisabettiana, un Istituto a indirizzo Tecnico e di arte applicata.

Nel 1913 si trasferisce a Roma con Rosetta Amadori sua futura e fedele compagna di vita. A Roma conosce Balla, Marinetti e visita una mostra di Boccioni che lo colpisce profondamente. Infatti realizza una serie di disegni ispirati al dinamismo boccioniano ed espone all'Esposizione Libera Futurista Internazionale.

Nel 1915 viene accolto in seno al movimento.

Insieme a Balla firma il Manifesto intitolato "Ricostruzione Futurista dell'Universo" che apre una nuove stagione del Futurismo, esprimendo l'esigenza di un'arte totale, estesa a tutti gli ambiti dell'esistenza, dalla musica alla cucina, dalla moda al teatro, dal design alla pubblicità.

Nel 1928 parte per New York dove realizza ambienti per ristoranti, studia soluzioni sceniche e costumi per il Roxy Theatre, lavora nel settore pubblicitario e dell'illustrazione, realizzando le copertine di "Vogue", "Vanity Fair", "The New Yorker", "Atlantica"...

Nell'ottobre del 1930 rientra in Italia e si dedica a lavori diversi: fonda e dirige la rivista "Dinamo Futurista", espone una personale alla Biennale di Venezia e alla Triennale di Milano, pubblica le sue Liriche radiofoniche.

Ritorna a New York nel 1948 dove tiene due mostre personali.

Ritornato in Italia si dedica alla realizzazione di commissioni pubbliche e avvia l'allestimento della Galleria d'Arte Futurista e Museo Depero che oggi conta più di 3000 fra dipinti e disegni, 7500 manoscritti e una nutrita biblioteca sul Futurismo.

Muore a Rovereto il 29 novembre 1960.

 
 
 

Rovereto, Casa d'Arte Futurista Depero

Post n°12 pubblicato il 01 Gennaio 2010 da ibiscos0

Casa d'Arte Futurista

Con l'apertura a Rovereto della Casa d'Arte Futurista, 1919, Fortunato Depero coltiva l'idea di aprire con la moglie Rosetta un'officina di arti applicate legata alla produzione di arazzi, tarsie in panno, collages e oggetti di arte applicata.

Nasce così questo luogo che con il tempo l'artista trasforma in atelier, galleria ed infine, mediante una convenzione con il comune, in museo che apre il 1 agosto 1959 alla presenza delle autorità cittadine. L'artista muore nel novembre del 1960 ed il museo viene acquistato dal comune che ne valorizza il carattere monografico e ne tutela il valore di inestimabile "unità culturale", quale unico museo futurista costruito in italia.

 

 
 
 
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