Creato da Meritabene il 30/06/2014

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La vita è ciò che ti accade quando sei intento a fare altri piani.

 

 

Tiziana

Post n°157 pubblicato il 14 Settembre 2016 da Meritabene

Viviamo con la testa sul cellulare e non per questo siamo una società evoluta, tutt'altro! Tiziana era una donna come tantissime, una vita sua, il suo bagaglio di esperienze, le sue fragilità. Un giorno ha deciso di divulgare ad alcuni suoi amici un video che la ritraeva insieme ad un uomo (non il suo uomo) in un rapporto orale. Ora, premesso che nella propria vita ognuno può fare ciò che vuole (a patto che non leda il prossimo), non capisco perchè non si possa tornare indietro ed essere marchiati per l'eternità; perchè si debba puntare il dito, (verso colei che è stata sì "superficiale"), tanto indegnamente e tanto più indegnamente ricordarla nel giorno del suo suicidio. La mano con la quale vi siete masturbati è la stessa con la quale scrivete i messaggi di cordoglio, merde!

 
 
 

Come una seconda pelle

Post n°156 pubblicato il 12 Settembre 2016 da Meritabene

Era la prima domenica di settembre e come tutte le domeniche, nonostante fosse un giorno di festa, le attività in casa erano piuttosto frenetiche. Sveglia, colazione, ci si preparava per la santa messa e il classico salto in edicola per comprare Topolino, in spasmodica attesa dell'uscita delle figurine Panini. Eppure quella domenica mattina aveva già nell'aria un non so che di speciale, non saprei descriverne i particolari, sò solo che di lì a poco sarebbe successo qualcosa che mi avrebbe cambiato per sempre l'esistenza. Tornammo a casa con una certa fretta nonostante non fosse l'orario di pranzo canonico, ma tant'è che mamma previdente aveva già ultimato di cucinare. Ci lavammo le mani e di corsa tutti in sala da pranzo ad aspettare che arrivasse il primo piatto, intanto lo sguardo di mio padre si posava sempre più frequentemente su di me accompagnato da un sorriso sornione che sottendeva chissà quale sorpresa. Man mano che susseguivano le portate del pranzo, notai che papà guardava con insistenza l'orologio, infatti dopo aver consumato il dolce e il caffè si alzò di scatto e corse in bagno a prepararsi. Dopo un pò di tempo andò in camera ed uscì con la sciarpa al collo (tanto che pensai: " questo è matto, fa caldo, indossa contemporaneamente le maniche corte e la sciarpa? ") ed un'altra piccola sciarpa tra le mani e guardandomi esclamò : "corri in bagno a lavarti i dentini che oggi tocca a te..." . Mentre filavo in bagno pensavo: "cosa tocca a me? Che avrò fatto mai di così sbagliato? Forse si sarà accorto che non ho finito i compiti!? O peggio avrà avuto la soffiata di mia sorella con cui ho litigato due giorni fa!!!", " Bah, però cosa vorrà dire quella sciarpa?"
Uscimmo di casa con lui che rideva ancora più di gusto, per le scale cercavo il suo sguardo per capire, fuori al palazzo mio zio ci aspettava con il motore acceso. Salimmo in auto e partimmo con loro due che davanti parlavano fitto fitto e mi guardavano pensando a come avrei reagito di lì a poco. Parcheggiammo insieme a centinaia di altre auto e mentre papà mi teneva la mano, sentii che il passo si fece così celere che quasi mi sollevava dal suolo...attraversammo due cancelli fino ad arrivare ad una porta "verde" davanti alla quale c'era un signore che guardando papà e lo zio esclamò "è la prima volta vero?", e con un cenno della testa si capirono...
Finalmente fummo dentro...sentii le urla della gente come mai avevo udito prima, salimmo le scale a due a due fino in cima. Alla fine di quelle scale, uno spettacolo che mai avevo visto prima, il verde del prato che contrastava il grigio delle gradinate, che man mano si affollavano di gente. I colori rosso e nero delle bandiere e delle sciarpe erano i più belli avessi mai visto, l'odore del Borghetti (che mi fecero assaggiare per la prima volta) era meno intenso solo dell'odore dei fumogeni! Uno spettacolo che ogni volta da 38 anni a questa parte si ripete anno dopo anno, stagione dopo stagione, senza mai badare alla categoria.

 
 
 

Miracle drug

Post n°155 pubblicato il 08 Settembre 2016 da Meritabene

Mentre tornavo a casa, ascoltando musica random, cominciava una nuova traccia; la chitarra inconfondibile, la voce anche: miracle drug. Il pensiero subito è andato a tutti i miei amici dottori e infermieri, a chi ha deciso di dedicare la propria vita a questa missione laica di occuparsi del prossimo. Nonostante le difficoltà di un trattamento economico molte volte non all’altezza della propria professionalità; di turni massacranti; di poco ricambio; di essere sempre, continuamente, costantemente in affanno per colpa di un sistema tra i più difficili e complessi al mondo. La dedizione al proprio lavoro, la costante ricerca unica speranza per noi e i nostri cari, il sorriso e le parole che infondono coraggio, ad oggi, fanno di queste persone gli unici che combattono sul campo gli effetti devastanti della merda che ci hanno messo per anni sotto al naso.
“Non c’è un limite alla scienza e al cuore umano”, vi prego non vi arrendete mai!




 
 
 

Off

Post n°154 pubblicato il 27 Agosto 2016 da Meritabene

Sono incazzato, vorrei essere in modalità off, senza vedere nè sentire ciò che succede intorno a me. Le risate o la ricerca di una spiaggia, le corse verso il mare, le urla, i selfie, la musica, il pranzo, cosa facciamo stasera?, tutto esageratamente fuori luogo oggi. Non riesco a togliermi dalla testa le immagini di quei corpi inermi sotto il cemento (ahimè misto a sabbia...) che avevano ancora l'espressione di chi è felice di vivere, di chi vuole vivere, di chi pretende di vivere ancora! E poi quelli a cui non frega niente degli altri, del cosa vuoi che sia?, del tanto la vita va avanti, del si ma tanto accadrà di nuovo e ancora e ancora; io però non ce la faccio, oggi vorrei solo stare spento!

 
 
 

Wait

Post n°153 pubblicato il 26 Agosto 2016 da Meritabene

Ogni istante delle nostre esistenze è caratterizzato da una frase, una fotografia, una canzone, una scena di un film, un quadro ecc. Il sisma di questi giorni che ha colpito il centro Italia mi ha riportato alla mente una canzone e soprattutto il suo videoclip. La band in questione è gli M83, gruppo elettronico di Antibes che ha praticamente "occupato" la colonna sonora del film Suburra. La canzone è wait il cui testo, pur breve, esprime un concetto estremamente importante e intenso: non è opportuno soffermarsi troppo a lungo sugli errori fatti nella nostra vita. Ognuno di noi ha una propria storia passata e non c’è nulla che possa modificarla, né fermare ciò che sta accadendo e ciò che sta per accadere. Questo significa che non c’è tempo per cambiare il passato o predire il futuro, e quindi, nonstante il dolore per ciò che ci è accaduto in passato o la paura di ciò che potrà succederci, tutto quel che possiamo fare, alla fine, è vivere. E basta. Di natura sono caparbio e non posso nè voglio pensare che ci si arrenda, nemmeno di fronte a tragedie come questa.

 

 


 
 
 

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