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L’UOVO

Post n°8 pubblicato il 08 Settembre 2006 da wildmadcat

 

Cucinare un uovo sembra una delle  cose più semplici che si possano fare.

 

Come prima cosa c’è la scelta dell’uovo e non è semplice, al supermercato ci sono uova di tutte le categorie, grandi, piccole, medie, biologiche, da galline allevate a terra, da galline allevate non si sa come… ecc. ecc. ecc.

Bene scegliamo il nostro uovo (vendono solo confezioni da 6 minimo), passiamo alla cassa  con il nostro carrello e aspettiamo il nostro turno , naturalmente la cassa che abbiamo scelto è la più lenta e inoltre chi è davanti a noi ha il carrello strapieno, chi è davanti a noi paga in contanti, tira fuori un borsellino zeppo di monetine, le quali, dopo una mossa maldestra rotolano in tutte le direzioni, dopo circa 10 minuti è il nostro turno e….. finisce il rotolino della cassa , bene o male riusciamo ad uscire dal supermercato con le nostre borse della spesa, tra cui le uova, naturalmente piove e non troviamo le chiavi della macchina, la quale è parcheggiata in mezzo una pozzanghera, dopo diverse ricerche troviamo le chiavi e ritiriamo la spesa.

Senza ulteriori problemi arriviamo a casa, scarichiamo le borse e… oh nooo, le uova  sono sotto  tutto il resto schiacciate e la spesa tutta sporca e appiccicosa.

……………………………………………………………………………………………..

Con calma ripetiamo tutta la trafila e finalmente riusciamo ad avere il nostro uovo, ora bisogna cucinarlo…

Ci sono diversi modi di cucinare un uovo, uno di questi consiste semplicemente nel farlo bollire, ma qui un dubbio, per quanto tempo? Allora decidiamo per un altro metodo, lo facciamo all’occhio di bue, quindi prendiamo una padellina con il fondo antiaderente, la laviamo dato che è da una settimana che è sul fondo del lavello, sporca…. Prendiamo un pezzetto di burro, la facciamo sciogliere nella padellina  e con un colpo maestro sul bordo della stessa spezziamo l’uovo, quindi prendiamo qualcosa per pulire il pavimento dall’uovo che  è caduto per terra, prendiamo un altro uovo e ripetiamo l’operazione con più cautela, ma prima rilaviamo il pentolino dato che ci siamo dimenticati il fuoco acceso e il burro è bruciato…..

 Ora è il giunto il momento di salarlo  e a piacere anche un pizzico di pepe, a questo punto vorrei sapere chi ha smollato il coperchio della saliera.

Ci rimettiamo a pulire il tutto e ripetiamo le operazioni, stavolta controllando meglio, una volta pronto mettiamo il tutto nel piatto e….    “Pronto? Pizzeria d’asporto Marechiaro?  Senta…. Fate consegne anche a casa? Si? Bene vorrei una pizza all’occhio di bue….”.

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Commenti al Post:
antonella_621
antonella_621 il 11/09/06 alle 00:35 via WEB
Caro Wild, da come hai descritto la storia dell'uovo (ho immaginato le varie scene o meglio disastri)... mi ricordi quello che dice un tale Murphy nella sua legge ... ovvero la legge della sfiga applicata ... e quasi quasi mangio un pezzo di formaggio tipo latteria ... almeno se si chiaccia non fa danni ... Se proprio non ne puoi fare a meno dell'uovo ... almeno "toccati" prima di andare a comprarlo ... non si sa mai ... magari contro tutta quella sfiga giova ... Ciao
(Rispondi)
lajla57
lajla57 il 01/03/07 alle 09:26 via WEB
Hello! Ohhhh ohhhhhh non avevo proprio fatto caso che le giapponesine hanno la faccia al UOVO! …comunque ,dopo aver analizzato, esaminato, letto e riletto il tuo post egregio Wild, giungo a codeste considerazioni: Ordunque fanno bene a fare confezioni da SEI uova, in quanto, verificandosi la prima rottura del PRIMO uovo durante il traspoto ne segue una SECONDA durante la sistemazione in frigo. Il TERZO viene trafugato dalla figlia che lo usa come collante per definire il suo dipinto di icona greca. Oddio, suonano alla porta, chi può essere,?… la vicina di casa. Ebbene si, avendo la stessa inaspettatamente ricevuto l’amante che quella sera ha voglia di “cotoletta” il QUARTO uovo, voilà è già tra le mani della signora. Il QUINTO serve al figliolo chimico che di soqquatto lo prende e corre in laboratorio per eseguire le dovute sperimentazioni. Resta l’ultimo il SESTO…ohhhhhhhh ohhhhhhhh colpito all’improvviso da estasiante ammirazione, osservandone la forma, che meraviglia, una forma perfetta, che colore, che levigatura, una PERFEZIONE no no no non si può rompere questo UOVO fu così allora che per venerare e ricordare questo ovoide, che chissà…potrebbe servire ai posteri, dato che in un futuro prossimo le uova serviranno solo ad essere manipolate geneticamente per la produzione di farmaci…. L’ UOVO superstite finì in un barattolo sotto creolina!
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