La vita sarebbe una eterna tristezza, se non ci fosse la poesia. Essa ci dà un’età dell’oro che non invecchia, una primavera che non sfiorisce, una felicità senza nubi, un eterna giovinezza. – Ludwig Borne –
“La poesia è di chi la usa”. – Allora prendete tutto, ma proprio tutto, tutto ciò che questo blog vi consente di dire e che pensate da tempo a chiunque volete e non avete mai avuto il coraggio di dire. Ma non aspettate oltre a farlo. Fatelo subito ……. adesso, perchè ci sarà sempre una piccola poesia anche per TE.
…. il nostro incontro è stato pura poesia, fin dal primo momento. Versi sparsi sui fogli dei nostri giorni. Versi ironici, emozionanti, carichi di passione e gioia, a volte di tristezza e dolore … ma pur sempre versi in una raccolta senza tempo dove due anime si rincorrono per rinnovare il significato dell’amore …. e Tu sei stata poesia d’amore.
A che serve la poesia. di Joyce Lussu
Vi faccio un esempio.
Prendete una coppia che va abbastanza bene:
due o tre lustri di convivenza
casa figli interessi comuni.
I coniugi però, non essendo nè sordi nè orbi
nè privi di altri sensi
naturalmente non immuni
dal notare che il mondo è pieno di persone attraenti
dell’altro sesso
di cui alcune, per circostanze favorevoli,
sarebbero passibili di un incontro a letto.
Sorge allora un problema che propone tre soluzioni.
La prima è la tradizionale repressione
non concupire eccetera non appropriarti dell’altrui proprietà
per cui il coniuge viene equiparato a un comò
Luigi XVI o a un televisore a colori
o a un qualsiasi oggetto di un certo valore
che non sarebbe corretto rubare.
La seconda soluzione è l’adulterio
altrettanto tradizionale
che crea una quantità di complicazioni
la lealtà (glielo dico o non glielo dico)
lo squallore di motel occasionali
la necessità di costruire marchingegni di copertura
che non eliminano la paura
di fastidiose spiegazioni.
La terza soluzione è senza dubbio la più pratica
Si prendono i turbamenti e i sentimenti
le emozioni e le tentazioni
si mescolano bene si amalgama l’immagine
con un brodo di fantasia
e ci si fa su una poesia
che si mastica e si sublima
fino a corretta stesura sulla macchina da scrivere
e infine si manda giù
si digerisce con un pò di amaro
d’erbe naturali
e poi non ci si pensa più.