Questo è progresso?

Leggendo su svariate pagine sul tema del progresso, mi sono imbattuto su un aspetto ricorrente e cioè l’incongruenza tra chi sostiene che il progresso sia basato esclusivamente sul prodotto interno lordo e quindi solo un elemento di crescita economico e chi critica fortemente questo elemento perché prescinde da ogni altro aspetto della vita dell’uomo.

Si può dire che questa società abbia vissuto un notevole progresso?con questi risultati si può dire progresso?I numeri pubblicati su forbes sono i seguenti:

cinque anni fa 385 persone avevano la stessa ricchezza di circa mezzo pianeta, cioè la stessa ricchezza di 3 miliardi e 400 milioni di persone, nel 2016 sono diventate 88, ed ora hanno la ricchezza di 3 miliardi e 600 milioni di persone e così via…..

Quindi mi trovo ad esser d’accordo con chi sostiene che questo non sia progresso, perché non è per tutti ma solo per una percentuale infinitesimale della popolazione mondiale.

Ma allora stiamo sbagliando il punto di vista, in quanto il progresso non può esser solo economico, il messaggio sbagliato ricorrente che vogliono farci entrare nella testa è:”non abbiamo ancora tutto quello che ci occorre per esser soddisfatti”…

Invece come dice John Naish, dobbiamo sviluppare un senso di appagamento per quello che già possediamo, in contrasto con una cultura consumistica che ci spinge ad aver sempre nuovi bisogni sociali e materiali.

Dobbiamo dare dei reali limiti al superfluo e coltivare il vero progresso dell’uomo, basato sulla gratitudine, sulla generosità e sulle relazioni.

Basta con i consumi superflui, con chi gli incentiva e con chi non sa farne a meno.

 

 

La percezione.

Nel mio caso la percezione della realtà cambia, la sensibilità si acutizza e con sensibilità intendo tutti quegli aspetti percettivi dell’essere umano, dagli aspetti più profondi a quelli sensoriali che destano più di prima la mia attenzione , portandomi inevitabilmente ad esser più distratto.

Il corpo assorbe ciò che gli accade con maggior intensità nel bene e nel male, per cui un lieve fresco diventa insopportabile, ma i primi raggi di sole della primavera non scaldano solo la pelle ma anche il cuore l’anima, lasciando un piacere mai provato prima.

Le parole ascoltate si fanno più pesanti, ma certe più dolci danno conforto e quel senso di umanità indispensabile in ogni momento della vita.

Chi ha cuore……

Chi ha cuore l’ho scoperto in questo periodo della mia vita.

Chi ha cuore è colui che ti chiama dopo anni in cui la vostra amicizia per motivi spesso non comprensibili si era arrestata…

Chi ha cuore è colui a cui potresti aver fatto un torto ma nonostante tutto ti chiama affranto per la tua malattia…

Chi ha cuore è colui che spende una parola in più di affetto, una parola positiva per farti capire che è li con te…

Chi ha cuore è chi ti dimostra ogni giorno di poter contare su di lui…

Chi ha cuore è colui che ti da qualcosa senza chiedere in cambio nulla…

Chi ha cuore è chi lo fa spontaneamente senza forzature…

Chi ha cuore è chi ti fa capire ogni giorno che sei  una persona speciale…

 

Per i pochi altri……………………..mi spiace per voi avete perso un occasione per esser umani.

 

La guerra è fatta di battaglie…..

Ero convinto che dopo questi mesi trascorsi sotto flebo, i risultati fossero migliori di quelli che in realtà sono.Forse perché sono un’inguaribile ottimista. Da oggi si affronta una seconda fase, forse meno delineata meno chiara di quanto sia stata la partenza.

Dopo l’incontro con gli oncologi di ieri, sono in attesa delle loro decisioni, si perché alla fine ti devi rimettere al volere di altre persone che ti vedono come un numero da inserire nelle loro statistiche a cui far seguire dei protocolli più o meno collaudati.Non è polemica la mia ma solo rassegnazione in quanto altro non posso fare che attendere i loro ordini, altre strade non posso intraprenderle perché non avrebbe senso, per cui devo solo fidarmi delle loro conoscenze e della loro esperienza.

Come dice un mio amico questa è una guerra fatta di battaglie, questa prima fase della guerra forse è finita pari in quanto si ho reagito alla chemioterapia ma anche il cancro ha vinto in quanto è ancora li dentro di me, dimezzato ma pur sempre li.

Si va avanti è il momento di riaffilare  le armi!

A te amico mio……

Non posso darti soluzioni per tutti i problemi della vita,
Non ho risposte per i tuoi dubbi o timori,
però posso ascoltarli e dividerli con te.
Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro,
però quando serve starò vicino a te.
Non posso evitarti di precipitare, solamente posso offrirti la mia mano perché ti sostenga e non cada.
La tua allegria, il tuo successo e il tuo trionfo non sono i miei,
però gioisco sinceramente quando ti vedo felice.

Non giudico le decisioni che prendi nella vita,
mi limito ad appoggiarti, a stimolarti e aiutarti se me lo chiedi.
Non posso tracciare limiti dentro i quali devi muoverti,
però posso offrirti lo spazio necessario per crescere.
Non posso evitare la tua sofferenza, quando qualche pena ti tocca il cuore,
però posso piangere con te e raccogliere i pezzi per rimetterlo a nuovo.
Non posso dirti né cosa sei né cosa devi essere,
solamente posso volerti come sei ed essere tuo amico.
In questo giorno pensavo a qualcuno che mi fosse amico,
in quel momento sei apparso tu…
Non sei né sopra né sotto né in mezzo, non sei né in testa né alla fine della lista.
Non sei né il numero uno né il numero finale e tanto meno ho la pretesa
di essere io il primo, il secondo o il terzo della tua lista.
Basta che tu mi voglia come amico.
Poi ho capito che siamo veramente amici.
Ho fatto quello che farebbe qualsiasi amico:
ho pregato e ho ringraziato Dio per te.
Grazie per essermi amico.

Jorge Luis Borges

Quando scopri che esiste un anima distinta dal corpo….

 

Documentandomi sull’origine della parola anima e rendendomi conto sulla mia pelle di aver dato un senso alla mia situazione, mi sono accorto  che millenni prima probabilmente senza ammalarsi i greci avevano realizzato ciò a cui io sono arrivato dopo la giusta domanda che mi sono sentito fare centinaia di volte in questi mesi:” come stai?”……..
Difficile rispondere a questa domanda quando hai un cancro e lo hai trattato con sedute interminabili di chemioterapia che ti fanno soffrire mille volte di più del cancro stesso.
Quest’ultimo ciclo di chemio che mi ha dato il colpo di grazia dal punto fisico però mi ha illuminato.
Io oggi non mi sento più appartenere al mio corpo fisico inteso come macchina, insieme di ingranaggi biologici.
Ho riconosciuto in me l’anima, una volta sinonimo di psiche oggi di mente coscienza, comunque qualcosa di impalpabile non tangibile.
Il mio corpo intossicato, umiliato dai farmaci ha messo allo scoperto tutta la fragilità della macchina umana ma almeno nel mio caso non la grande forza dell’animo.
Nonostante la stanchezza la pazienza ridotta ai minimi termini non mi sono mai perso d’animo se non nei primi giorni, ma anche in quel momento ho manifestato da subito una lucidità ed un equilibrio che mi ha colpito.
Il corpo macchina ha preso una strada diversa dalla mia volontà,coscienza,mente.
Funzioni scontate in salute oggi diventano momenti da assecondare secondo per secondo in un travagliato percorso che porta al raggiungimento dell’obbiettivo: dal respirare al deglutire, dal camminare al dormire.
E si perché l’inizio di questo percorso, mi ha fatto scoprire il respiro, che così automatico non è quando ti trovi a dover compensare e forzare l’ingresso di aria nei polmoni.Oggi che questo momento pesante è stato sorpassato ha lasciato in me la presenza di una costante attenzione ad ogni singolo respiro.
Per non parlare della mia voce, da sempre caratteristica del mio essere, svanita dall’oggi al domani per accompagnare un corpo affaticato, poi riapparsa ridandomi quella sicurezza comunicativa per me molto importante.
Tutti eventi che o ti traumatizzano terrorizzandoti, oppure ti aprono la mente facendoti realizzare di come il corpo sia solo l’involucro dell’anima.

Il vero altruismo del poliziotto francese(morto nell’attentato del 24 marzo) va oltre questa definizione….

Con altruismo (dal latino alter, «altro») si indica l’atteggiamento e il comportamento di chi ha la qualità (morale) di interessarsi al benessere dei propri simili. Questo concetto è applicabile sia nella biologia che nella psicologia, sociologia, antropologia e filosofia. Il concetto opposto è l’egoismo.

In generale con questo termine viene espresso l’interesse dimostrato nel benessere, sia nel senso della sopravvivenza che in quello della qualità della vita, dei membri della propria specie o perfino di altre specie. Normalmente questo viene considerato come una qualità chiaramente positiva, perché migliora indirettamente le proprie possibilità di sopravvivenza e benessere. Se applicata agli umani viene considerata una qualità morale.

L’altruismo può esistere tra pari, in forma di collaborazione per un mutuo vantaggio, ad esempio nella caccia, o può essere gerarchico, prendendo una forma simile al paternalismo, ad esempio genitori che nutrono e crescono i figli.

Spesso però viene considerato vero altruismo solo quello disinteressato, che non si basa sul principio del do ut des (“do affinché sia ricambiato”). Applicato agli umani in contesto morale, viene inteso soprattutto in questo secondo senso. Ad esempio, gli aiuti umanitari sono una forma di altruismo.

Secondo alcuni psicologi e sociologi non esiste un altruismo totalmente disinteressato e gratuito, in quanto un beneficio (non materiale) del donatore potrebbe sempre essere individuato: si pensi alla gratificazione, alla cessazione da empatia, all’autorealizzazione e all’appagamento del senso di giustizia. In questo senso però l’altruismo adduce un bene sia alla collettività sia al soggetto altruista a differenza del comportamento puramente egoista che per definizione risulta sempre fine a se stesso.

(Definizione tratta da Wikipedia)

certe sfide si possono vincere…..

Certe sfide si possono vincere. E quella contro il cancro forse è la più difficile, perché è cattivo, è irrefrenabile, è dentro di te. Puoi conviverci, ignorarlo, pensare che sia una malattia come tante altre. Pensare che sei fortunato perché non è stato troppo tardi l’aver saputo che lui c’era. Era lì, è lì, ed adesso non puoi dargliela vinta. Non puó essere lui a vincere. Devi essere tu ad uscirne vincitore. A vivere. Perchè la vita è fatta di prove, di prove che ti cambiano, cambiano chi ti sta vicino, chi ti ama, chi ti vede strano e malgrado tutto c’è. Sei arrabbiato col mondo, con te stesso, con la vita. Ti senti un diverso, uno sfigato…non lo sei. Hai solo l’ennesima prova davanti a te. Siete tu e lui da soli, l’uno contro l’altro. La vita contro la morte. Nessuna parola può darti forza più di quanto devi averne tu, quando poi sei solo con lui. Continua a vivere come se non ci fosse, continua a lavorare, a ridere, a scherzare; anche se la chemio ti abbatte, anche se il corpo a volte ti dice basta, anche se non puoi fare a meno di vomitare, di stare male, di piangere quando sei solo e nessuno ti vede. Questa è la tua arma contro di lui. Lui è parte di te, e nessuno ti conosce meglio di te stesso. Solo tu puoi fermarlo, solo tu puoi farlo morire. Solo tu puoi vivere.

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