Calciopoli

Calciopoli, Moggiopoli, Farsopoli: così è se vi pare. Quando iniziarono a trapelare notizie relative all’inchiesta torinese Offside condotta dal procuratore Raffaele Guariniello, fu evidente che si sarebbe aperta di lì a poco una nuova stagione. Archiviata l’indagine sul fronte penale, il materiale prodotto fu trasmesso alla procura federale della FIGC. Il 2 maggio 2006 iniziò la pubblicazione di intercettazioni telefoniche: un processo irreversibile. Due filoni di indagine, due distinti processi sportivi a carico di società, dirigenti, arbitri, guardalinee.  Il calcio finì nuovamente alla sbarra.  I procedimenti si chiusero definitivamente il 14 e il 25 luglio: tabula rasa, classifica compresa con penalizzazioni inflitte a Juventus, Fiorentina, Milan e Lazio.  Una commissione di tre saggi composta da Gerhard Aigner, Massimo Coccia e Roberto Pardolesi si espresse in merito all’assegnazione dei titoli e con un comunicato stampa si  riconobbe l’Inter prima classificata, dopo le sanzioni inflitte a Juventus e Milan. Una decisione all’origine della diatriba su quel titolo e l’imputazione all’allora commissario della Federcalcio, l’avvocato Guido Rossi (poi Telecom Italia). Nel secondo filone di indagini Reggina ed Arezzo furono entrambe colpite. I ricorsi non mutarono la sostanza. La Juventus riconosciuta colpevole di illecito sportivo, si vide revocato il titolo di Campione d’Italia 2004-2005 e non le fu assegnato nemmeno quello 2005-2006 in quanto fu retrocessa all’ultimo posto in classifica. Per la prima volta fu Serie B, la dirigenza venne spazzata via. Le altre società coinvolte subirono un trattamento meno pesante. Pagarono tutte, pagarono tutti a conclusione di processi dalla tempistica compulsiva che si mostrò lacunosa fin dall’inizio. Limiti che emersero senza alcuna incertezza durante il processo penale, il processo di Napoli.

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Calciopoliultima modifica: 2012-07-08T16:31:38+02:00da elisdono

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