Sostegno della base
(rosso)
Osso Sacro
Il primo chakra si trova alla base della colonna vertebrale, all’altezza dell’osso sacro nella zona del plesso coccigeo (tra l’ano e gli organi genitali).
Muladhara è un termine sanscrito e significa “radice”, la sua energia rappresenta il nostro radicamento, l’istinto di sopravvivenza e sicurezza, ed è collegato al soddisfacimento dei nostri bisogni primari, come avere una casa, una posizione sicura di vita, un’economia gratificante, un lavoro, cibo e soddisfazioni elementari per vivere sereni e senza troppe preoccupazioni d’ordine materiale ed essenziale.
Il suo colore è rosso. Colore della forza, della fertilità, della grinta, della determinazione, colore dell’energia pura, essenziale e allo stato esponenziale.
L’energia di Muladhara è associata alle ghiandole surrenali ed è responsabile della salute delle gambe, dei piedi, dell’ano, retto, intestino crasso e coccige.
Un blocco del primo chakra o una scarsa fluidità energetica in esso potrebbe manifestarsi con sensazioni di insicurezza, mancanza di fiducia in sé stessi, apatia, eccessiva preoccupazione di perdere la propria posizione sociale e materiale, la paura di perdere le cose che si hanno e di conseguenza la paura di perdere il senso di sicurezza e benessere. Uno scarso flusso energetico su questo chakra può occasionare anche la manifestazione di eccessi di rabbia, aggressività, collera, gelosia, violenza o atteggiamenti estremi di auto – difesa.
Quando il flusso energetico presente in questo chakra è iperattivo si corre il rischio di riconoscersi eccessivamente attaccati ai beni materiali e di conseguenza essere restii a dare o donare qualcosa, nella stessa misura ci si può trovare ad essere poco empatici e far fatica a dimostrare i sentimenti e la propria affettività verso gli altri, oppure si può anche diventare troppo rigidi e ostile ai cambiamenti che naturalmente avvengono nella propria vita sentendoci arrabbiati a causa della difficoltà di accettare la nuova realtà.
Le posizioni o posture utilizzate in alcune forme di yoga (asana) per migliorare ed stimolare l’energia di Muladhara sono quelle che compromettono i piedi e le gambe attraverso i Nadi che insieme a Sumshuma, il canale energetico principale, rappresentano la nostra connessione tra il cielo e la terra in quanto le gambe vengono interpretate come le radici che ne fanno da tramite.
Riequilibrio del flusso energetico sul primo chakra.
Basteranno solo dieci minuti per fare tutta la pratica, e possibilmente ripeterla per al meno tre giorni all’inizio e quando sentiamo il bisogno dopo aver ripristinato per la prima volta il flusso energetico.
Questa pratica non è meditazione, non è qualcosa che faremo forzatamente potremo ricorrere ad essa quando sentiamo di avere segnali che indicano uno squilibrio, mancanza o eccesso di energia che generano alcuni comportamenti legati a questo chakra (insicurezza, insoddisfazione, paura di non essere all’altezza, senso di impotenza, e naturalmente l’eccesso, ovvero il contrario in eccesso, di tutte queste sensazioni)
Pratica.
Seduti, nella tipica posizione del loto, o in una posizione comoda respiriamo profondamente visualizzando una potente e brillante fiamma di colore rosso (colore che appartiene al primo chakra), in questa posizione rilassati e continuando a respirare profondamente, sentiamo come questa fiamma rossa penetra nel nostro corpo dall’alto verso il basso posizionandosi nella zona dell’osso sacro (posizione del nodo del primo chakra), sentiamo il flusso di energia caldo e rilassante come un morbido abbraccio avvolgente in tutta la zona del primo chakra, continuando a respirare dolcemente e sentendo la leggerezza che quella fiamma sta apportando sul nostro chakra, restiamo qualche minuto immobili, sentendo colui che sente, sentendo di essere il sollievo che stiamo provando. Dopo qualche minuto, sempre respirando lentamente e in modo consapevole lasciamo che questa fiamma rossa esca dalla zona del nostro primo chakra e si espanda verso l’esterno e poi verso l’infinito. Respiriamo ancora per qualche minuto dolcemente e sentiamo il sollievo, il benessere, la perfezione e la leggerezza che proviamo, ringraziando per questo nuovo equilibrio.