5- Legge o Principio della Polarità
(Attrazione / Repulsione)
Pianeta determinante: Venere
“Gli Opposti si Attraggono e i Simili si Respingono”
Tutto è duale, tutto è polare, per ogni cosa c’è la sua coppia di opposti.
Come simile e dissimile, sono uguali, gli opposti sono identici per natura e differiscono solo di grado.
Così gli estremi si toccano, tutte le verità non sono che mezze verità e ogni paradosso può essere conciliato.
Grazie a questo antichissimo assioma ermetico, si può avere una spiegazione per quei paradossi che, per tanto tempo, hanno tenuto in dubbio l’uomo e che possono essere così esplicati:
“Tesi e antitesi hanno uguale natura, ma sono diverse per grado” ; o anche: “gli opposti sono identici, differendo solo di grado, cosicché possono venire conciliati e gli estremi finiscono con toccarsi. Nello stesso tempo, ogni cosa è e non è; ogni verità non è che mezza verità; tutte le verità sono per metà false, ogni cosa ha due lati”.
Sono questi esempi della polarità di tutto ciò che è in natura; del fatto che gli opposti non sono altro che i due estremi della stessa cosa, ma con diverse variazioni di grado, proprio allo stesso modo in cui caldo e freddo, consistendo la loro diversità solo in differenza di grado, sono in realtà identici, sebbene opposti.
Potete forse voi, guardando il vostro termometro, scoprire dove termina il caldo e comincia il freddo?
Niente esiste di caldo o freddo “assoluto”.
Sia l’uno, che l’altro termine, stanno per diversi gradi della stessa cosa, che a sua volta, non è che una variante ed un grado di vibrazione; per cui dire “caldo” o “freddo” non è altro che il riferirsi, rispettivamente, ai due poli della stessa cosa.
Anche nel caso della luce e dell’oscurità vale lo stesso discorso: esse sono uguali, consistendo la loro differenza nella diversità di grado manifestantesi tra i due estremi del fenomeno.
Chi può dire, infatti, dove termina l’oscurità ed ha inizio la luce?
Quale differenza esiste tra il grande e il piccolo, o il duro e il tenero, il bianco e il nero, l’acuto e l’ottuso; il movimento e la quiete, l’alto e il basso, il negativo e il positivo?
Ognuno di questi paradossi ha la sua spiegazione nel principio di polarità e solo in esso.
Discorso analogo può esser fatto per il piano mentale.
Ad esempio, esaminiamo l’amore e l’odio: sono questi stati mentali, a prima vista, del tutto in antitesi. Malgrado ciò, tra i vari gradi d’odio e d’amore, c’è un punto intermedio in cui diciamo “piacere o dispiacere”, o anche né l’uno né l’altro.
Per capire che ognuno di essi si riferisce alla stessa cosa, basta riflettere un attimo.
Inoltre, tenetelo bene a mente, perché è questa una regola di capitale importanza per gli ermetisti, si possono cambiare le vibrazioni d’odio in quelle d’amore e viceversa, e non solo nel proprio spirito.
E’ probabile che molti fra coloro che leggono queste righe, abbiano avuto un’esperienza diretta della rapidità con cui si può passare dall’amore all’odio e da questo all’amore; essi si saranno certamente resi conto che ciò è possibile grazie all’uso della volontà, ovvero con l’ausilio di insegnamenti ermetici.
Bene e male, abbiamo detto, non sono che i poli della stessa cosa, e nessuno quanto uno studioso ermetico, è a conoscenza dell’arte di trasmutare il male in bene, in base all’applicazione del principio polare.
L’arte della polarizzazione, finisce col divenire una fase dell’alchimia mentale, nota e praticata da maestri antichi e attuali.
Rendersi padroni di questo principio, significherà per ognuno di noi poter invertire la propria polarità ed anche quella altrui, naturalmente, dopo una lunga osservazione, destrezza ed esercitazione nell’applicazione di questa legge o principio fondamentale per la comprensione dei meccanismi che ci troviamo a vivere nel quotidiano.
“Gli opposti si attraggono e i simili si respingono.” Equilibrio e Armonia nei rapporti, senso della misura, capacità di superare la dualità.
La conformazione del sistema solare è triplice:
Proposito (energia positiva)
Amore Saggezza (energia equilibratrice)
Intelligenza Attiva (energia negativa)
Ciascuno di questi tre aspetti è a sua volta triplice, formando cosi il numero nove, che unito alla manifestazione perfetta forma il dieci, la perfezione. Questi tre aspetti sono presenti nel sistema solare, nell’essere umano e anche nell’atomo: essi sono interdipendenti perché l’energia è sempre in moto e perché tutte le forme non sono isolate nel sistema.
Uno dei più grandi problemi dell’uomo è il dualismo fondamentale, dove il Divino e l’Umano si incontrano, a causa della realtà bi-polare dell’Uno, che si risolve solo quando l’essere umano riconosce e realizza in se stesso questi due poli, ritrovando cosi l’unità originaria.
Questo processo diventa un cammino interiore di graduale integrazione, riunificazione e sintesi in cui tutti gli opposti sono complementari, essendo due forze dell’unica Realtà.
Questa legge governa ogni cosa manifestata e tutte le altre leggi sono collegate ad essa: ogni dualità si risolve quando emerge un terzo fattore di un livello più elevato che sintetizza i due poli opposti.
I cicli sono nella reale natura del Sé e del non Sé, l’azione reciproca di questa dualità, con l’aiuto della mente, produce l’ambiente e le circostanze – Sé – non Sé – Mente –
I dualismi rispecchiano una Legge Universale, quella di Polarità che regola tutta la manifestazione a tutti i livelli, dandole il suo carattere ciclico e ritmico.
All’inizio vi era un’Unica Realtà, l’Uno, l’Assoluto, il Non-Manifesto, completo in se stesso e immerso in uno stato di riposo.
Periodicamente questo Assoluto, quest’Uno esce dal suo stato di immobilità e si manifesta attraverso una “ideazione cosmica” che produce una dualità, creando una limitazione o restrizione, in modo che si possa fare una scelta: un volere positivo (Spirito) e un volere negativo (Materia).
Ecco la prima coppia di opposti polari.
Da questa dualità si manifestano un’infinità di dualismi, sotto molteplici aspetti ma essi non hanno una realtà separata e individuale, infatti presi disgiuntamente appaiono incompleti e parziali.
Ogni dualità, dunque, si risolve quando emerge un terzo fattore ad un livello più elevato che sintetizza i due poli opposti, quando ciò avviene nella dimensione umana scopriamo che questo terzo fattore pre-esiste dietro alla dualità e che è proprio lui che li produce.
Solo un essere evoluto interiormente scopre e riconosce questa rivelazione, perché ha vissuto e si è identificato prima con il polo Materia e infine con il polo Spirito.
Il vero ostacolo all’evoluzione della coscienza non è il dualismo in se stesso ma il non volerlo riconoscere ed accettare, il non voler comprendere la sua utilità e la sua funzione positiva e necessaria ad uno sviluppo totale e ad una realizzazione autentica.
Il senso dell’unità si ottiene quando si è consapevoli che tutte le cose esistenti a tutti i livelli sono reali, perché fanno parte dell’Uno; anche la parte più piccola (fotone) e apparentemente insignificante concorre alla grande armonia.
Non dobbiamo rifiutare il conflitto, il dolore, il male, e gli stati negativi, per così dire, che ci troviamo ad attraversare nella vita, ma avere fiducia e renderci conto che tutto ha un senso e che, a poco a poco rivelerà il suo significato, il suo lato costruttivo, luminoso, utile, giusto e benefico nel grande Schema Evolutivo.
A questo punto, si potrebbe dire che in fondo tutte le grandi leggi spirituali e cosmiche derivino in effetti dalla Legge o Principio di Polarità, perché tutte quante sono regolate dal ritmo di flusso e riflusso di energie che scorrono fra due poli complementari.
Sono chiamati con molti nomi: Yin e Yang, Ishvara e Shakti, Puruscha e Prakriti, Eros e Logos, Sole e Luna, Conscio e Inconscio, Maschile e Femminile, Attivo e Passivo, Freddo e Caldo, Alto e Basso e così via, che si dividono per poi riunirsi di nuovo nella coscienza individuale.
I moventi di un essere umano sono una continua interazione tra opposti.
I Taoisti ne dedussero due regole fondamentali per la condotta umana, ogni volta che si vuole ottenere una cosa, essi dicevano:
“Bisogna iniziare dal suo opposto:
se si vuole restringere, bisogna (innanzitutto) estendere;
se si vuole indebolire, bisogna (innanzitutto) rafforzare; se si vuole far perire, bisogna (innanzitutto) far fiorire;
ciò che è tortuoso diventa dritto; ciò che è vuoto diventa pieno; ciò che è consumato diventa nuovo”…
Questo è ciò che si chiama una visione sottile.
È il vivere del saggio che ha raggiunto un punto di vista superiore, una prospettiva in cui vengono percepite chiaramente la relatività e la relazione polare di tutti gli opposti e quindi, farne un tutt’uno.
Il difficile e il facile si completano l’un l’altro; i suoni e la voce si armonizzano l’un l’altro; il prima e il dopo si seguono l’un l’altro … e così fino all’infinità di teorici opposti che regolano incessantemente la vita di ogni essere umano”
(Tao – Tè – Ching).
Dal Libro: IL MONDO NEL MONDO – analìa scarpone –