64. Roberto Lerici “Prima che il vuoto tutti ci divori, che venga, venga presto, il tempo in cui ci si innamori.”

Non suonare quel che c’è lì,
suona quello che non c’è”
Miles Davis

 

Roberto Lerici, Quest’amore
Scritta per Gigi Proietti nel 1978, ne esistono versioni con piccole varianti. Elegante, meravigliosa con la sua forza drammatica e il suo pathos sociale che richiama un impianto anarchico-libertario: innamorarsi è anche un comportamento di rilevanza collettiva.

Quest’amore, quest’amore, quest’amore.
Quest’amore malato, denutrito,
fatto di parole smozzicate;
quest’amore usato, digerito,
buttato in pasto al popolo ignorante,
come fosse una cosa interessante;
quest’amore corrotto dalla noia
dei grandi amatori della storia,
masticato da cento letterati,
vomitato da principi prelati;
quest’amore che accoglie, che perdona,
fatto per gente dalla bocca buona,
è un amore di fradicia letizia,
che assolve tutto, pure l’ingiustizia;
quest’amore sciancato, deficiente,
sbattuto sulla faccia della gente
come l’osso al cane disperato;
quest’amore scarnito, rosicchiato,
coi suoi stracci di corpo denudato;
quest’amore di cui si parla, tanto
celebrato con tutte le grancasse,
quest’amore è disceso tra le masse,
elargito per grazia del potere
perché tutti ne possano godere.
È un amore deforme, malandato,
generato dal vecchio capitale,
fra le cosce del mondo occidentale.
Per quest’amore è meglio non cantare,
perché non c’è una musica che tenga
e questa mia canzone sgangherata
non so nemmeno cosa la sostenga.
Avessi almeno la grazia più scollata,
di una puttana sola, disperata,
piuttosto che la facile mania,
il fascino merdoso, di questa borghesia.
Ma quell’amore che era una certezza,
s’è assopito con l’ultima carezza,
ha piegato pian piano le sue foglie,
rinunciando, per ora, alle sue voglie.
L’anima mia per questo s’è ammalata,
non sogna più e resta addormentata.
Prima che il vuoto tutti ci divori,
che venga, venga presto,
il tempo in cui ci si innamori.

https://it.wikipedia.org/wiki/Roberto_Lerici_(editore)

 

images (1)
A criação de Deus

 

64. Roberto Lerici “Prima che il vuoto tutti ci divori, che venga, venga presto, il tempo in cui ci si innamori.”ultima modifica: 2019-03-23T10:55:49+01:00da mara.alunni

6 pensieri riguardo “64. Roberto Lerici “Prima che il vuoto tutti ci divori, che venga, venga presto, il tempo in cui ci si innamori.””

  1. “Piangi e ridi come allora 
    Ridi e piangi e ridi ancora 
    Ogni gioia ogni dolore 
    Poi ritrovarli nella luce di un’ora”

    Non so perché ma questa bellissima poesia mi ha fatto venire in mente quel brano di De André.
    Ciao Mara, un abbraccio 😉

    1. Non so come si siano collegati in te i due testi. In me, sollecitata dalla tua riflessione, sono vicini perché ci dicono che per innamorarsi non c’è una stagione specifica, l’amore può sbocciare in ogni momento della vita. Cosa di cui sono convintissima. Un abbraccio a te e grazie del tuo passaggio qui

      1. Anche io ho individuato lo stesso collegamento.
        Mi ha colpito molto positivamente il senso di urgenza che trasmette questa composizione. Conviviamo abitualmente con l’urgenza per cose spesso secondarie arrivando a trascurare il bisogno dell’amore. E sì che facilmente quest’ultimo potrebbe salvarci la vita.

        1. L’urgenza, oltre che dal contenuto, è resa magistralmente anche dall’uso sapiente degli strumenti tecnici della poesia (versi, accentazione, alternanza di endecasillabi e novenari, uso di lettere e sillabe “dure”, ecc). Eh, l’amore, che può tutto, sì,anche salvarci la vita … ma chi lo conosce? Lo confondiamo con tante cose, lo sotterriamo sotto tante parole … l’amore, che lo aspettiamo fino all’ultimo secondo della nostra vita (anche se non lo sappiamo), mentre lui era sempre lì presente pronto … urgente e prioritario e misconosciuto …

  2. L’Amore non ha una definizione precisa non è qualificabile o quantificabile. Nasce cresce e finisce quando vuole, non ha tempi e nemmeno spazi delineati. Non ha nemmeno ETA’ è un sentimento Infinito come è Infinitamente indefinibile lo Spazio ed il Tempo nel quale esso stesso appare e scompare. E, la sola unica e vera VERITA’ è che è sempre e comunque un Dubbio!

I commenti sono chiusi