L’incontro

È così che doveva avvenire.

Pochi minuti dopo la partenza era possibile scorgere ancora il panorama di costiera. La mia posizione virava nel verso di prua del traghetto, la balaustra era bagnata di salsedine e mare.
Tu eri li, con un tubino lungo che vestiva i tuoi fianchi ed una sciarpa viola che ricordava il colore dell’anno. Il cappotto raccolto sulla panchina. Un occhiale sul viso nascondeva lo sguardo che sembrava essere nostalgico. La mia partenza non aveva una meta particolare, ma in quel momento ero incuriosito dal sapere quale fosse la tua destinazione ed ancor di più la tua provenienza. Sembravamo immersi in un quadro di Vettriano.

– Buongiorno – e non sono riuscito a dire di più, ma era così che doveva avvenire. Voltandoti riuscivo a vedere la mia inquadratura nel riflesso delle tue lenti.
– Buongiorno – hai risposto; era così che doveva avvenire.

Poco più avanti una bambina era piegata sulle ginocchia sostenendosi sulla ringhiera, guardava la schiuma disperdersi nelle acque; che fosse tua figlia?
La vicinanza non poteva dare giustificazione valida al nostro silenzio e al corrisposto desiderio di conoscenza… Allo stesso tempo le nostre personalità sembravano avessero già stabilito un dialogo fatto di gestualità e percezioni.

–Beh..? Non dice nulla? –

– Non che sia mai stato di troppe parole, ma ci sono momenti dove il silenzio di un uomo ha un tono che può sembrare perfetto. –

– forse la disturbo, non vorrei farle perdere tempo in frivolezze… –

– Si figuri, l’ascolto volentieri;
ci sono piccole cose che di sciocco hanno solo l’apparenza. –

– …mi verrebbe da farle un complimento.. –

– Non me lo faccia… –

– Perchè? Non le piacciono i complimenti? –

– Più che lusingato, mi piacerebbe essere incuriosito;
dunque non pensiamo a me, mi parli piùttosto di lei… –

– Le darei un vantaggio… –

– Le prometto che contraccambierò ogni suo favoritismo…–

 

incontro

L’incontroultima modifica: 2017-02-24T00:06:50+01:00da RiccardoPenna
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