Sfilate di femminilità e virilità maschile, costumi sempre più stretti difendono l’intimità delle donne; segmenti sottili uniscono i tre triangoli sintetici.
E ragazzi dalla pelle di cuoio che covano con gli occhi, repressi da tempeste ormonali.
Il vento fa volare una settimana enigmistica; la sabbia inghiotte senza avidità alcuna la mia noia.
E poi la notte… silenzio esteso e stelle in picchiata per desideri sempre più serrati.
E tra il rumore di foglie, tra scricchiolii notturni c’è un canto di civetta che risveglia i passi di un geco emigrante sui muri.
E tra le parole sussurrate sottovoce, tra quelle trattenute, tra quelle mai dette… ti penso:
– Come mai questa notte non ho preso sonno? – Il pensiero mi ha unito alla tua insonnia.