Tempi sbagliati

In mano tenevi uno specchio, indosso un abito scuro. Temevi che io non t’avrei considerato così bella?
Sono bella sono brutta? Pensavi.
Ti domandavi se fosse dipeso dalla luce, dallo specchio, dal numero di ore che avevi dormito il giorno passato, dalla stanchezza, dall’ora del giorno, dall’umore.
– Adesso come sono? Adesso sono bella… – Consideravi – Sì adesso sono bella e vorrei che mi guardassi Riccardo –

Lasciavi così cadere lungo la schiena anche l’abito scuro, denudandoti.

Ma io non ho saputo guardare a tempo debito ed ora non posso far altro che sognarti in un rammarico; è così, senza vesti, che t’immagino… così ad ogni ora del giorno, ad ogni ora della notte, indipendentemente dal numero di ore che hai riposato, indipendentemente dal tuo umore, indipendentemente dalla tua decisione di tornare o di non riprendere mai più la nostra conversazione…

 

Pierangela

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