Creato da ziaelena il 02/05/2008
Pensieri ed emozioni di una persona comune

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Numeri & Nomi

Post n°25 pubblicato il 16 Ottobre 2009 da ziaelena
 
Foto di ziaelena

 

Recessione era un termine ormai in disuso. Ce la figuravamo magari in uno di quei dizionari della lingua italiana dalle pagine ingiallite, riposto nella libreria dei nonni.
Invece, lei è comparsa, sembra quasi all'improvviso, nel settembre 2008.

E da allora siamo stati sommersi da numeri e percentuali in perenne mutazione.

La produzione del secondo trimestre è calata del 40% rispetto a quella dell'anno precedente, PIL a -1% per la prima volta da..., il tasso di disoccupazione tocca il 7,9%...

Quante cifre si rincorrono sui nostri schermi e nelle nostre menti senza lasciare traccia effettiva: un numero freddo ed astratto che suscita qualche stupore e nulla più.

Fino a quando, alla percentuale di disoccupazione non associamo il nome di Antonio, Massimo e Paola; fino a quando, Luca, che conosciamo da anni, non ci chiama per chiederci se, per caso, da noi non serva qualcuno in produzione, anche solo qualche ora a settimana. Non vuole essere assunto, desidera solo arrotondare i 750 Euro della cassa integrazione che, con moglie e 2 figli a carico, non gli bastano per arrivare a fine mese.

E poi, squilla il cellulare. 

E' Marco, un artigiano che prima lavorava quasi esclusivamente per noi. A metà luglio, il boss gli ha detto che il lavoro della stagione era terminato e che dal lunedì successivo sarebbe potuto restare a casa. Ma che l'avrebbe ricontattato non appena fossero arrivati nuovi ordini. 

E lui, Marco, non si capacita di essere a casa a far niente, mentre prima lavorava fino a 12 ore al giorno. E, nei periodi in cui anche la notte lo vedeva con il cacciavite in mano, il boss lo aveva rassicurato: "Non preoccuparti, per te qui ci sarà sempre da fare!"

"Elena, com'è possibile? Io mi fidavo...Ho moglie e figlia. Sono stato in tutti i cantieri della zona. Non c'è niente. Per fortuna che il sabato e la domenica vado a fare il pizzaiolo. Ma davvero non c'è lavoro? E gli altri artigiani?" 

"Tutti a casa", rispondo io "Siamo rimasti solo noi quattro dipendenti ed aspettiamo che qualcosa si muova, che qualcuno compri. Richieste ce ne sono, trattative pure, ma, per ora, ne abbiamo chiusa solo una. Non basta per programmare il futuro."

"E' stato lì Roberto?" 

"Sì, l'altro giorno. Ha detto che dove lavora lui sono tutti in cassa integrazione e che Dalla Pietà è fallita. Tutti a casa. Tutti a cercare lavoro"

"Già, a cercare lavoro, che sembra essere svanito nel nulla."

 

 
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PENSIERI

Post n°24 pubblicato il 10 Giugno 2009 da ziaelena
 
Foto di ziaelena

Ci sono giornate in cui l’umore va di pari passo con la variabilità del tempo ed è sufficiente una frase priva di rispetto per riportare i pensieri a periodi bui e tormentati.

Ma mentre la mente vaga per vicoli ciechi, un rifugio caldo ed accogliente si intravede all’orizzonte.

Un luogo ovattato ed accogliente, dove morbidi cuscini e luce soffusa invitano i naufraghi a chiacchiere e confidenze, gesti d’affetto e di complicità che riconducono verso la strada del sorriso.

 
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Thinking of you...

Post n°23 pubblicato il 12 Maggio 2009 da ziaelena
 
Foto di ziaelena

Lasciamo sempre troppe cose in sospeso.Poi, improvvisamente, arriva il momento in cui il conto non si può più saldare e si rimane con i contanti in mano ed un’espressione inebetita sul volto.E’ accaduto tante volte, prima. Sempre intorno a noi, fino a quando non accade proprio a noi, arrestando improvvisamente la nostra corsa frenetica verso un traguardo sconosciuto che, improvvisamente, sembra non essere il nostro.E quel sospeso rimasto tale, incombe come un macigno a mezz’aria.

 
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Acostumbrarse

Post n°22 pubblicato il 05 Maggio 2009 da ziaelena
 
Foto di ziaelena

Acostumbrarse non è un verbo onomatopeico, ma suona quasi come tale. Implica un incedere lento della pronuncia, come il tempo necessario per abituarsi alle nuove situazioni o alle circostanze mutevoli della vita.A quante cose nos tenemos que acostumbrar? Sembra quasi che la lingua spagnola, con quel suo piglio allegro, aiuti a rendere più dolce questo doverci abituare. Come se dovessimo scrivere una ricetta e, per renderla invitante, dovessimo aggiungere ingredienti appetitosi.Una manciata di sorrisi, qualche raggio di sole, il profumo dei fiori, una carezza sulla guancia, un bacio in fronte, un abbraccio avvolgente.E' difficile abituarci a lasciarti andare, ma ce la stiamo mettendo tutta.Desideriamo che questo acostumbrarse muti l' accezione negativa che per noi ha assunto, in una positiva, ritrovando l'intensità del tuo sguardo e l'allegria della tua voce.Nel processo di adeguamento, faremo in modo che emergano i ricordi piacevoli, senza che questi vengano soffocati dal dolore, come avviene ora.E li proietteremo verso il futuro, che è la vita delle nostre figlie, delle vostre nipoti, come anche tu avresti sicuramente voluto.Pensarti sarà piacevole, ricordare i tuoi brontolii divertente, le tue fissazioni ci faranno forse ancora innervosire, ma avremo recuperato la serenità che ora sembra imprigionata in una morsa.

 
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Mariarosa

Post n°20 pubblicato il 02 Maggio 2009 da ziaelena
 

Non eravamo preparati.

Forse non lo siamo mai quando la morte compare senza preavviso e colpisce una persona sana, piena di energia e di progetti per il futuro. Soprattutto se questa persona è la tua mamma.

La vedo distesa in lavanderia, dove il cuore l'ha tradita, con gli occhi blu che mi guardano senza vedermi e la bocca socchiusa come a pronunciare un'ultima parola.

Rivedo il fiume di persone venute a renderle omaggio, a raccontare un aneddoto, a manifestare la loro incredulità per una partenza così repentina.

Percepisco l'affetto che la circonda e raccolgo ansiosa frammenti della sua vita che non conoscevo.

Il dolore e le emozioni fanno parte della sfera privata e tali desidero che restino, ma non posso ricominciare a scrivere senza prima parlare di lei. 

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Ha lasciato un vuoto immenso, che noi stiamo cercando di colmare con l'amore che lei ci ha costantemente regalato e con la gioia di vivere che l'ha accompagnata fino all'ultimo istante.

Questo il ricordo di mio fratello, prima che procedessero alla sua tumulazione:

Cara Mamma,

in nome di tutti noi, ti ringrazio per tutto quello che ci hai donato nella tua vita.

Porteremo sempre con noi la tua affabilità, il tuo sorriso, la tua energia.

Per chi, come me, ha avuto la fortuna di viverti accanto per molti anni, un grazie che è molto speciale.

Ci hai insegnato che il modo migliore di vivere la vita è riempiendola di amore, dedizione ed altruismo, sempre incondizionatamente e senza chiedere nulla in cambio.

Sei nei nostri cuori e parte di te è già in noi.

Sono sicuro che, come sempre, quello che più vuoi è vederci felici e sono altrettanto sicuro che te ne sei andata perchè eri felice, serena.

Sarà nostro compito e, ti assicuro, lo faremo, divulgare e fare sentire ai nostri cari tutte queste cose belle che ci hai trasmesso.

Con serenità.

Angelo

L'eredità che ci hai lasciato, mamma, non ha controvalore. 

Al papà penseremo io ed Angelo.

Riposa in pace.

 
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