Creato da galatolomariuccia il 02/05/2008
 

Zia Mariù racconta

favole filastrocche e...

 

Messaggi di Gennaio 2015

Arlecchino grande burlone

Post n°1082 pubblicato il 27 Gennaio 2015 da galatolomariuccia
 

 

 

 

Arlecchino grande burlone

ne pensa una e ne combina un vagone.

Ruba i giornali al giornalaio,

soffia la farina del vecchio fornaio.

Con la carta fa tanti coriandoli

da lanciare ai bimbi, sui loro visi

e con la farina come  pagliacci ,

gli imbianca i sorrisi!

 

Zia Mariù 2015

 

Maurice Sand, Arlecchino

 

 

 
 
 

Il vestito di Arlecchino

Post n°1081 pubblicato il 26 Gennaio 2015 da galatolomariuccia
 

 

C'era una volta un bambino di nome Arlecchino. Era un bimbo molto povero e viveva con la sua famiglia in una casetta piccina piccina. Arlecchino andava a scuola ed era anche bravino.

Gli piaceva disegnare e sapeva fare i conti a mente in un baleno . Per carnevale la maestra volle organizzare una bella festicciola e propose a tutti i bimbi della scuola di vestirsi per l'occasione.

Ai bambini piacque molto l'idea e già parlavano dei loro vestiti tutti stravaganti ,colorati e bellissimi e le mascherine sugli occhi.

Arlecchino, solo e in disparte, era molto triste e non si sentiva di partecipare a quella felicità.

Zitto zitto, in un angolino, pensava a quanto la sua famiglia fosse povera e la sua mamma certamente non avrebbe maaaaai potuto comprargli un costume per la festa.

I bambini si accorsero della tristezza di Arlecchino e sapendo quanto era povero decisero di fargli un regalo ognuno.

Hei,non pensate che fosse un regalo gigantesco eh : gli donarono un pezzetto di stoffa colorata avanzata dai loro costumi .

La mamma di Arlecchino,che sapeva cucire bene assai, lavorò tutta una notte, unì e cucì fra loro tutti i pezzetti diversi di stoffa e ne fece un costume di carnevale.

Al mattino Arlecchino trovò un bel vestitino, tuuuuuutto di colori diversi. La mattina del martedì grasso, alla festa della scuola, quando Arlecchino entrò in classe, tutti lo accolsero con un applauso quasi quasi senza fine perché il suo vestito, non solo era il più bello, ma anche il più originale e per di più non gli era costato nulla.

 

rielaborata da Zia Mariù 2015

 
 
 

Buon Compleanno A Guglielmo

Post n°1080 pubblicato il 25 Gennaio 2015 da galatolomariuccia
 

 

 

Dedicata a Guglielmo Grassellini che sta combattendo la sua battaglia contro

un gigantesco drago.

 

Io son fatto così

coloro di giallo anche la coda del colibrì,

di azzurro il cielo sereno,

di grigio il fumo del treno.

Io vedo il mondo a colori

e sento nell'aria il profumo dei fiori.

E oggi voglio soffiare su cinque candeline

di cera e un po' bianche e celestine

voglio mangiar una torta al cioccolato

perché mi chiamo Guglielmo e me lo sono meritato!

Zia Mariù 2015

 
 
 

Dedicata alla Fata della lettura

Post n°1079 pubblicato il 14 Gennaio 2015 da galatolomariuccia
 

Bentornata Fata della lettura,

bentornata in mezzo a noi...

leggici una fiaba appena puoi!

Leggi come tu sola sai fare

una novella che parli di bimbi d'amare.

Che parli di farfalle con l'ali argentate

che racconti di principesse o di piccole fate.

Di gnomi, di draghi che non fanno paura,

di corsari in mezzo al mare o d' avventura!

La tua voce ascolteremo volentieri...

intanto ti auguriamo che domani tu stia bene,

un poco più di oggi e ancor di più di ieri!

Zia Mariù

 

info@letturacheavventura.it
• direttamente dal sito www.letturacheavventura.it

 
 
 

Storia di una gatta di palude e le sue amiche

Post n°1078 pubblicato il 13 Gennaio 2015 da galatolomariuccia
 

 

C’era una volta una gatta, selvatica, che viveva tutta sola vicino alla palude. Gatta aveva tre amiche: Fenicottero rosa, Anatra e Garzetta.A loro piaceva molto ritrovarsi alle prime ore del mattino lungo gli argini dei fossi a pesca di pesciolini e rane. Dopo qualche tempo Gatta annunciò alle sue amiche che si era stufata di stare da sola e di voler trovarsi un marito. Passarono di lì uno stormo di uccelli migratori che ritornavano in Africa che le dissero di aver visto nella zona a caccia di rane un grosso gatto selvatico tutto striato di grigio . Ah ,quando lo vide se ne innamorò subito e a lei pareva la creatura più bella e forte di tutta la palude. Un giorno, mentre andavano a zonzo lungo l'argine del canale tra l’erba alta, swish, spuntò fuori Airone, che assestò col suo becco lungo e affilato una beccatatona al gatto e lo buttò pelo zampe a terra nella polvere.
«Oh, oh! - disse Gatta -. A quanto pare mio marito è finito nella polvere e non è la creatura più bella e forte di tutta la palude. Airone invece sì che lo è». E così Gatta andò a vivere con Airone.
Vissero insieme molto felicemente finché un giorno, mentre erano a pesca , all’improvviso - uush - con un balzo Volpe piombò dritto addosso a Airone e se lo divorò.
«Oh, oh, oh! - disse Gatta -. A quanto pare Airone non è la creatura più bella e forte di tutta la palude,Volpe invece sì che lo è».
E così Gatta andò a vivere con Volpe.
Vissero insieme felicemente finché un giorno, mentre girovagavano nella palude in cerca di uccelletti e pesci e rane, una sagoma enorme comparve minacciosa sulle loro teste e - fuuuu-ciù - Cinghiale posò una zampa sulla testa di Volpe e lo schiacciò al suolo.
«Oh, oh, oh, oh! - disse Gatta -. A quanto pare Volpe non è la creatura più bella e forte di tutta la palude. Cinghiale invece sì che lo è».
E così Gatta andò a vivere con Cinghiale. Si arrampicò sulla sua groppa e si accomodò a fare le fusa sul suo collo, giusto in mezzo alle orecchie.
Vissero insieme felicemente finché un giorno, mentre passavano tra le canne alte ... pum-pum ! ci fu una forte esplosione, e Cinghiale si schiantò a terra.
Gatta si guardò intorno e tutto ciò che riuscì a vedere fu un omino con un fucile.
«Oh, oh, oh, oh, oh! - disse Gatta -. A quanto pare Cinghiale non è la creatura più bella e forte di tutta la palude. Uomo invece sì che lo è».
E così Gatta seguì Uomo fino alla sua casa, salutò le sue amiche Fenicottero rosa,Anatra e Garzetta dicendole che quello non era più un posto adatto a lei che cominciava a diventar vecchia e saltò sul tetto di paglia della capanna.
«Finalmente - disse Gatta -, ho trovato la creatura più bella e forte di tutta la palude».
Gatta visse tutta felice sulla paglia del tetto e cominciò a dare la caccia ai topi e rane e lucertole che vivevano nel giardino vicino alla palude. Finché un giorno, mentre se ne stava sul tetto a scaldarsi al sole, sentì un rumore provenire dall’interno della capanna. Le voci di Uomo e di sua moglie si fecero sempre più alte finché ... wèè-uaa- ooohh ... ioooo-me me ! Uomo uscì, fece un trufolone che ruzzolò a terra nella polvere.
«Ah, ah! - disse Gatta -. Ora sì che so chi è la creatura più bella e forte di tutta la palude è :Donna».
Gatta allora scese giù dalla paglia, entrò nella capanna e si sedette accanto al fuoco. E da allora è rimasta lì per sempre ma ogni tanto a primavera va a trovare le sue amiche pennute ritornate nella palude dai paesi lontani.

Rielaborata da Zia Mariù 2015

 
 
 

Il re e i fenicotteri rosa

Post n°1077 pubblicato il 13 Gennaio 2015 da galatolomariuccia
 

 

 
Un re ordinò che si radunassero tutti i cuochi del suo castello per una gara; e quando i cuochi furono arrivati alla reggia, li fece bendare e poi gli fece toccare i suoi fenicotteri rosa che si stavano riposando nel laghetto su due zampe .Uno tastò il ventre, un altro la punta delle ali, un terzo la radice della coda, un quarto le due zampe, un quinto la schiena pennuta, un sesto la testa, un settimo il becco,un altro gli occhi e l'ottavo una zampa sola. Poi il re chiamò a sé quei cuochi, e domandò: - Come sono fatti i miei fenicotteri?
Uno dei cuochi disse: - I tuoi fenicotteri somigliano a canne di fiume! - Era il cuoco che aveva tastato le due zampe.
Un altro cuoco disse: - Somigliano a scopette! - Era quello che aveva tastato la punta della coda.
Un terzo disse: - Somigliano a grandi ventagli! - Era quello che aveva tastato le ali.
Quello che aveva tastato il ventre, disse: I fenicotteri somigliano a cuscini !
Quello che aveva tastato la schiena pennuta, disse:  Somigliano a una copertina di un bambino celeste e morbida morbida!
Quello che aveva tastato il becco disse: Somigliano a manici di ombrello !
Quello che aveva tastato la testa e il collo, disse: Somigliano a un gancio !
Quello che aveva tastato gli occhi, disse: Somigliano a due fagioli !

Poi all'improvviso i fenicotteri ,stanchi si misero su di una zampa sola e il cuoco che li tastò disse:somigliano al bastone di mio nonno. Poi però toccò meglio in cerca del collo e non lo trovava perché i fenicotteri l'avevano nascosto sotto l'ala e tra sé pensò se avesse mai visto in natura un animale senza collo e con una zampa sola e che più di un uccello sembrava il sellino piumoso di una bicicletta, ma per la paura di sbagliare e dire uno sproposito stette zitto.
Il re, vedendo che nessuno si era avvicinato nemmeno un pochino ad indovinare come erano fatti i suoi fenicotteri rosa , glieli fece vedere,e i cuochi rimasero tutti meravigliati per quanto erano belli e siccome almeno uno si credeva il vincitore della gara , si misero a discutere e a litigare per chi aveva indovinato almeno un particolare di quel bellissimo animale.

 

  Zia Mariù 2015

 
 
 

Alla corte del maharaja

Post n°1076 pubblicato il 05 Gennaio 2015 da galatolomariuccia
 

Il Cinque gennaio
di qualche anno fa
 nacque  una bimba alla corte di un Maharaja.
Dalla felicità ,il grande imperatore ,
 cantava tutte l' ore ,
con la sua voce dolce e fina
 una ninna nanna alla sua   piccolina.
Ma eran note che facevan addormentare pure gli elefanti,
e musichine  che fecero pisolar un esercito di mille  fanti.
Tutti dormivan un sonno profondo...
Ma un  bel mattino, si udì un pianto  come venisse da un altro mondo:
 Giulia si era svegliata ,
con l'aurora e rivolta alla mamma  le fece una grande risata.
La mamma era l'unica che non si era addormentata,
 era stata  lì al suo fianco e l'aveva sempre vegliata!

Zia Mariù 2015

 
 
 
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Il racconto di Zia Mariù

illustrato da Valentina Ravagni :

GONGO il mostro succhiatutto(Edigiò)

 Foto di galatolomariuccia

 

 

 

  

"Riuscire a trarre gioia dalla gioia altrui, ecco il segreto della felicità !"

(G.Bernanos)

 

La storia del leone che non sapeva scrivere

 

Giù le mani dai bambini

 

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Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano. 


Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l'unico che sorride 


e ognuno intorno a te pianga. 

 Paulo Coelho

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Tutta la nostra vita dipende dai giorni dell'infanzia. Anche il nostro carattere è frutto di quei giorni lontani.

Quando veniamo al mondo siamo piccole piante delicate, nate sotto il cielo assieme a  tante altre creature palpitanti

.... ma se la semina è stata arida e la crescita non ha avuto amore e  né cure

allora le piante saranno deboli e incerte. (R.Battaglia)

 

 

 

 

    

 

 

 

"Il bambino ha diritto al più grande rispetto."

Decimo Giunio Giovenale

 

 

 

"Non permettere che qualcuno venga da te e che poi vada via senza essere migliore e più contento."

 

 

Vivi con i bambini ed imparerai ad amare.

Così diventerai tu un bambino

e più ancora: un essere umano.


Georg Walter Groddeck

 

 

"Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini".
Dante Alighieri

 

 

 

 

 

 

Videofiaba:Un profumo puzzoloso

 

 

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