Creato da carloildruido il 15/08/2007

realtà e fantasia

scegli tu da che parte stare

 

 

di tutto un po'

Post n°46 pubblicato il 24 Novembre 2008 da carloildruido
 

La crisi finanziaria/economica ci deve portare a riflettere sull'attuale modello di sviluppo fondato sulla soddifazione della futilità. L'uomo, in realtà, ha da sempre due esigenze primarie, e cioè soddisfare la fame fisica ed intellettuale. Il cibo nelle sue forme fisica o culturale sono le uniche cose che non possono mancare per vivere, nel senso vero della parola. Ma se noi sostituiamo questo cibo con la futilità, creiamo una società fondata sull'effimero, sull'illusione. Certo in questi anni a gruppi di potere ha fatto comodo far credere che non si possa vivere senza questo e senza quello, creando una rincorsa verso l'illusione del possesso di una felicità che esisteva solo nei messaggi pubblicitari. Abbiamo assistito cosa è successo con le immigrazioni di massa, a partire dagli Albanesi: le immagini che noi tramettevamo via etere, crearono in loro l'illusione del paradiso terrestre, ma una volta approdati alle nostre coste la situazione si rivelo' diversa per loro e per noi.
siamo certi di non poter vivere senza due cellulari ciascuno, senza un televisore per stanza, senza un'auto a persona, e via dicendo? Ovviamente a tutti piace! ma crea la felicità? No perchè ti porta a chiedere di più, ad illuderti che ti manca qualcosa per raggiungere la felicità. ma la felicità è serenità è pace, le altre sono illusioni. Qualcuno inviando questi messaggi si è arricchito, ma anche a lui non bastava più, perchè vittima di un illusione ancora più grande. E allora ecco i giochi perversi di borsa, che è diventata una sala giochi, un casinò, invece di essere il centro della finanza.
Direte: tutte belle parole, tutti bei discorsi filosofici, ma ora che fare?
Riconvertire, avere il coraggio di specchiarsi nei propri errori e correggerli. Ogni correttivo che ci porti a tamponare, servirà solo a portare avanti nel tempo la distruzione della nostra società. Soddisfare i bisogni primari del cibo, della salute, della cultura. Dare lavoro nei loro paesi a coloro che oggi emigrano, sfatando la globalità e tornando al bioregionalismo. I vari commerci con i paesi "poveri", compreso l'equosolidale, portano a distorsioni gigantesce. Quelle persone, quei popoli hanno bisogno di mangiare e di coltivare la loro cultura e le loro tradizioni, non di avere i soldi per copiarci, comprando cellulari, armi, droghe.
E' una rivoluzione che deve portare l'individuo al centro della società con i suoi diritti e le sue esigenze primarie, e non la società al centro di tutto. E' una rivoluzione che porterà a chiudere fabbriche di armi e veleni, che porterà a vendere il cibo e non l'imballaggio, che porterà a leggere un libro e non pigiarsi nei catini dove i moderni gladiatori strapagati, ti vendono fumo. Meglio un bello spettacolo teatrale che non una recita allo stadio.
E' una rivoluzione che non inizierà neppure perchè nessuno di noi vuole rinunciare a ciò che non esiste, perchè nessuno di noi è pronto ad allungare la mano per dare e non per prendere, perchè nessuno di noi vuole specchirarsi nei propri peccati ed errori.
Ma saremo noi e solo noi che ci distruggeremo, e allora smettiamo di fare gli ipocriti perchè non vogliamo staccare una macchina da un corpo spento, quando ci stiamo suicidando con le nostre stesse mani: è l'eutanasia di massa di una società in coma.

 
 
 

IL GELSO

Post n°45 pubblicato il 28 Giugno 2008 da carloildruido
 

Sulla rivista ufficiale dell'Assessorato all'Agricoltura della Lombardia, è apparso un articolo sulla reintroduzione dei gelsi come alimento proteico per il bestiame. Dopo aver distrutto i gelseti in funzione di un agricoltura moderna che doveva correre sui binari di uno sviluppo nuovo che prevedeva un industria siderugica e chimica trainante per il Paese. Morale: abbiamo distrutto tutto in funzione di miraggi che hanno ingrassato solo alcuni a danno dei molti e ora cerchiamo di ritornare alle origini. NUOVA UTOPIA?

 
 
 

IMPRONTE DIGITALI

Post n°44 pubblicato il 28 Giugno 2008 da carloildruido
 
Foto di carloildruido

Anche sulle impronte digitali vi è la fiera dell'ipocrisia. In un mondo dove paghi con catre di credito e vedono quello che fai e dove sei, dove usi il cellulare e sentono quello che dici e vedono dove sei, vai in autostrada col pas e sanno dove sei, attraverso i satelliti vedono quando fai pipi ( guardare google per crederci), ci scandalizziamo per la presa delle impronte digitali, ben vengano ma per tutti. Se non abbiamo niente da temere lasciamo che abbiano le nostre impronte, forse troveremo quelli che pubblicano atti riservati. La PRIVACY? ma che cos'è oggi? il tentetivo di far si che il popolo non sospetti che qualcuno ti guarda nel piatto in ogni momento

 
 
 

corso di rune

Post n°43 pubblicato il 08 Aprile 2008 da carloildruido

Come sapete, ma se non lo sapevate ora lo sapete, il 4/11/18 maggio ho organizzato un corso di apprendimento e approfondimento delle RUNE. Mi fa piacere che in molti chiedano di partecipare, e senz'altro non scomoderò importanti personaggi per dire:"tanti sono i chiamati ma pochi gli eletti". No  mi fa piacere che si chieda di partecipare. Mi chiedo invece se c'è la consapevolezza di quello a cui si va inontro: entrare nel mondo runico vuol dire cambiare lentamente ma inesorabilmente il nostro modo di vedere, di vivere anche con profondi scontri. Io mi limiterò a farvi sbattere il muso contro ciò che vi circonda e che, spesso, non si vede. Qualcuno, a ragione, dice che sono un bastardo, certo può essere doloroso specchiarsi improvvisamente e non riconoscersi, ma se veramente volete proseguire dovete specchirvi in voi stessi e poi nella realtà che vi circonda. Alcuni sono sorpresi dal fatto che questo corso non abbia costi: io non vi darò nulla di mio, prenderete dal microcosmo e a lui pagherete.

 
 
 

la dittatura

Post n°42 pubblicato il 04 Aprile 2008 da carloildruido

perchè credere che la dittatura sia solo quella che toglie i diritti in modo esplicito ad una parte di cittadini? Non è forse una dittatura quella che ti impedisce di acquistare, vivere, amare, lavorare secondo il ciclo naturale? Se io voglio acquistare il latte in una bottiglia di vetro, per non inquinare con l'odioso tetrapack, e non viene messo in vendita il latte nel vetro perchè ci sono interessi commerciali, non è forse una dittatura? L'esempio è molto banale ma di questi esempi siamo pieni. e allora prendiamo coscienza e operiamo ogni giorno ragionando: questa è la vera grande rivoluzione. e non abbiamo mai paura nel dire ciò che pensiamo. Ricordiamoci che potranno toglierci tutto ma non la nostra anima, e se qualcuno l'ha già venduta ..... peccato, era l'unica cosa sua

 
 
 
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