Niky & Cris

Riprendiamo il cammino in direzione Palènque e  lungo la strada ci fermiamo alle famose cascate di Agua Azùl. Pranziamo all’interno dell’area turistica e poi iniziamo la passeggiata verso i punti panoramici del complesso. Nel periodo che va da luglio ad ottobre le abbondanti piogge aumentano notevolmente la portata dei fiumi e quindi la cascata risulta particolarmente impetuosa. Il rumore dell’acqua è frastornante.  Niky ed io risaliamo le piccole vie che ci condurranno ai vari punti panoramici. Scattiamo qualche foto-ricordo e curiosiamo tra le tante bancarella presenti. I tempi del viaggiatore - si sa - non sono mai troppo lunghi e così nostro malgrado scopriamo che è già ora di ripartire. Ci rimettiamo quindi in marcia e nel tardo pomeriggio arriviamo a Palènque, moderna città nata al margine del famoso sito archeologico. Facciamo un piccolo giretto in centro e poi andiamo subito a goderci la piscina del nostro bellissimo albergo,completamente immerso in rigogliosi giardini tropicali. Il viaggio prosegue alla grande, amici cari… 

Agua Azùl

Partiamo di buon’ora da San Cristobal in direzione Palènque, il cielo è ancora buio e la luce del sole pian piano si fa strada tra le bianche nuvole zuccherine. Dal finestrino le dolci curve del Chiapas scorrono via, una dopo l’altra, in lenta successione, mentre la foschia dalla foresta pian piano si leva al cielo.  Oggi il nostro viaggio ci porterà a scoprire il bellissimo sito di Toninà, antico insediamento maya. Dopo un paio d’ore di strada,scorgiamo la piramide di Toninà, illuminata dal Sole, svettare tra la fitta vegetazione. Che spettacolo! Arrivati sul posto, iniziamo la nostra visita con il piccolo museo locale, dove,tra teschi umani e statue ben conservate, vediamo tra l’altro il plastico raffigurante l’area così come si presentava in epoca passata. Molto complessa direi!

Iniziamo ora la nostra scalata verso la vetta della piramide, saliamo i gradini uno ad uno entrando ed uscendo da stretti ed angusti passaggi. E’ un labirinto di cunicoli, stanze buie e ripide scalinate dove è facile perdersi, ma dopo varie peripezie riusciamo a raggiungere la vetta. Il panorama da qui è bellissimo e domina tutta la vallata sottostante. Si possono vedere in lontananza, tra le tante sfumature del verde, qualche macchia colorata di qualche sperduto paesino.  Qualche foto, un po’ di riposo e riscendiamo a valle per riprendere il nostro cammino.

Foresta del Chiapas

Arrivo a Toninà

Panorama dalla Piramide

San Cristobal è esattamente il “paesino tipo” che il turista si aspetta di trovare in Messico. Cittadina coloniale con strette viuzze, chiesa barocca, case basse e colorate, sole a picco e gente dai tratti somatici tipicamente indio. Qui si respira un’atmosfera molto rilassata, il tempo scorre lentamente e le tradizioni popolari sono molto presenti. Passeggiamo per le vie del centro, entriamo nel piccolo mercato dove troviamo bancarelle con prodotti di artigianato locale, tessuti, vestiti tipici e frutta di ogni genere. Visitiamo la bella chiesa barocca e poi ripercorriamo la stradine del centro piene zeppe di negozietti. Ora lasciamo San Cristobal e partiamo per la visita di due chiesette nelle comunità indigene di San Juan Chamùla e Zinancantàn.

Arriviamo sul posto dopo poco e, una volta entrati, scopriamo che all’interno di queste chiese non ci sono né panche né sedie, il suolo è ricoperto da fieno, le persone si prostrano a terra e accendono candele direttamente sul pavimento.Qualcuno porta con sé una gallina che sacrificherà in un secondo momento davanti all’altare per poi consumarla a casa con i famigliari nella speranza di riceverne grazia. Non abbiamo visto alcun crocifisso e, data la straordinaria particolarità dei riti che vi si svolgono,abbiamo molti dubbi  che queste chiese siano consacrate. La nostra guida su questo punto non ci risponde, ma ci spiega che questi riti sono frutto di una fusione di antichissimi riti pagani maya con i successivi di estrazione cattolica. Lasciate le comunità, visitiamo una casa tipica locale, dove ci vengono preparate al momento, direttamente sulla piastra calda, buonissime tortillas guarnite con salse ti ogni tipo.. Da gustarsi  i baffi amici cari. 

San Cristobal de Las Casas

Chiesetta di San Juan Chamùla

Chiesetta di San Juan Chamùla

Salutiamo la nostra guida di Città del Messico: Làzaro, erroneamente convinto di saper parlare italiano, e partiamo con un volo di linea alla volta di Tuxla Gutièrrez capitale del Chiapas. Facciamo conoscenza con Josè, la nostra nuova guida che ci accompagnerà per questa seconda parte del tour.

Oggi l’itinerario prevede la bellissima discesa in barca del Canyon del Sumidèro.  Il corso d’acqua di questo canyon, formatosi dopo la costruzione di una diga a valle, è lungo circa 10 km e  l’acqua, nel punto di massima profondità, può raggiungere anche i 60 metri . Partiamo con una barca a motore e iniziamo la discesa, il sole è alto nel cielo e dona alla vegetazione toni accesi e colori splendenti. Vediamo numerose specie animali quali: coccodrilli, trampolieri, pellicani, avvoltoi, scimmie-ragno ecc. ecc., oltre a alte cascate d’acqua che confluiscono nella gola dalle montagne circostanti. La veduta d’insieme è davvero bella e suggestiva. Facciamo sosta ad una grotta dove vi è una piccola nicchia contenete una Madonna protettrice dei pescatori. Ci scateniamo a fotografare e a filmare tutti gli scorci più belli ed entusiasti facciamo rientro alla base. Che avventura elettrizzante! Ora però abbiamo fame e ci fermiamo per pranzo in un bel paesino in stile tipicamente coloniale. Completamente rifocillati dalle buonissime specialità della cucina messicana ci rimettiamo in marcia, direzione San Cristobal de Las Casas, dove arriveremo in serata. 

Canyon de Sumidero

Coccodrilli al Canyon de Sumidero

Cascata al Canyon de Sumidero

Oggi la nostra sarà una giornata completamente dedicata alla storia e alla cultura di questo paese che approfondiremo con la visita del Museo Antropologico.

Il Museo Antropologico di Città del Messico conserva quasi tutti i preziosi manufatti delle civiltà precolombiane del paese. Esso è diviso in molte aree dedicate ai diversi periodi storici. I primi abitanti della regione si crede fossero uomini di etnia asiatica arrivati nel territorio attraverso lo stretto di Bering nell’era geologica in cui le terre emerse collegavano la regione asiatica e quella americana. Successivamente approdarono alcune colonie vichinghe,alle quali vanno attribuiti i diversi tratti somatici delle persone,  già presenti in epoca maya, quali: occhi e pelle chiari e capelli biondi.  Una volta entrati nella sala azteca, si rimane senza fiato osservando la gigantesca Piedra del Sol, il famosissimo e leggendario calendario maya che aveva come scadenza il 21 dicembre 2012. Si tratta di un calendario solare che definisce i ritmi stagionali e la vita quotidiana, somma di complicate osservazioni astrologiche che denotano la grande conoscenza che questo antico popolo aveva del cielo. Meraviglioso è dir poco! Inoltre ci sono numerose opere raffigurarti il giaguaro, serpenti, guerrieri, teste giganti, totem e le famose pietre circolari usate nel gioco della pelòta. Infine la bellissima ricostruzione della tomba del Re Pakàl di Palenque e della sua famosa maschera di Giada. Affascinante davvero! Rientriamo quindi in albergo e dopo una doccia rigenerante ci godiamo una buona margaritas accompagnata da snack salati.Tutto muy bonìto amici cari!

Sala Azteca

Mappa civiltà precolombiane

Piedra del Sol