Creato da Caronte0202 il 06/01/2011

Niky & Cris

Viaggi e vacanze nel mondo

 

 

Chichèn-itza

Post n°168 pubblicato il 09 Ottobre 2013 da Caronte0202
 
Tag: Messico
Foto di Caronte0202

Il nostro tour oggi fa tappa nel sito simbolo della cultura maya: Chichèn-itza. Il complesso archeologico si estende su un’area di 3 km quadrati, l’antica città era il più importante centro della regione in epoca epiclassica fra il VI e XI secolo. Appena entrati ci troviamo subito di fronte alla bellissima piramide di Kukulcàn, sicuramente la più ben conservata di tutta l’epoca precolombiana. Di base quadrata, non è molto alta. In occasione degli equinozi di primavera e d’autunno, al calare e al sorgere del sole, gli angoli della piramide proiettano un’ombra di serpente piumato, Kukulcàn appunto, lungo la scalinata nord.  Davvero impressionante! Durante gli scavi,nel 1930, si scoprì un tempio sepolto all’interno della piramide, dentro il quale fu trovato una statua cerimoniale detta Chac Mool  e un trono a forma di giaguaro, dipinto di rosso con le macchie costituite da inserti di giada.

Oltre alla piramide, il sito comprende altri numerosi e raffinati edifici in pietra, in vario stato di conservazione; alcuni erano adibiti a luoghi di culto, altri erano palazzi di rappresentanza. Vi si trovano anche due grandi cenòtes ed un campo del gioco della pelòta, il più grande e meglio conservato di tutto lo Yùcatan. Un’altra peculiarità di quest’antica città è senza dubbio l’osservatorio astronomico, il primo in assoluto di forma circolare. Niky ed io passeggiamo estasiati lungo le bianche stradine piene zeppe di bancarelle godendoci gli scorci più belli di Chichèn-itza, qui infatti è proibito salire sugli edifici a causa di un incidente mortale occorso a un turista nel recente passato. L’immancabile foto-ricordo e proseguiamo la nostra bellissima avventura…


 

 

Piramide di Kukulcàn

Piramide di Kukulcàn


 

 

Particolare campo del gioco della pelota

Particolare campo del gioco della pelota


 

 

La Iglesia

La Iglesia

 
 
 

Mèrida

Post n°167 pubblicato il 09 Ottobre 2013 da Caronte0202
 
Tag: Messico
Foto di Caronte0202

Dopo la visita del bellissimo sito maya di Uxmàl, il nostro cammino prosegue in direzione Mèrida, capitale dello Yùcatan. La città di Mèrida è stata fondata nel 1542 dal giovane Francisco Montejo che la chiamò così in ricordo dell’antica Merìda in Spagna. Bello è il centro con la Cattedrale e il Palazzo del Governo, dove al suo interno si possono osservare diversi dipinti raffiguranti la storia del Messico, dalla conquista da parte degli spagnoli all’indipendenza raggiunta nel 1821. Noi passeggiamo per il centro tra negozietti e giardini, vediamo le tipiche carrozze con i cavalli e tanti localini molto caratteristici. Passiamo qualche ora spensierata e poi ci gustiamo una prelibata cenetta in un ristorante tipico affacciato sulla via principale. La giornata è stata stancante e non vediamo l’ora di concederci un meritato riposo in attesa della prossima avventura.


 

 

Mèrida

Mèrida


 

 

Carrozza a Mèrida

Carrozza a Mèrida



 

Palazzo del Governo a Mèrida

Palazzo del Governo a Mèrida

 
 
 

Uxmàl

Post n°166 pubblicato il 09 Ottobre 2013 da Caronte0202
 
Tag: Messico
Foto di Caronte0202

Oggi il nostro tour ci porterà a Uxmàl, antico sito maya nello stato dello Yùcatan. Partiamo di buon mattino e una volta sul posto iniziamo la visita. Uxmàl, che nell’antica lingua Maya significa “Tre volte ricostruita”, fu fondata intorno al VI secolo d. C. e raggiunse il suo massimo sviluppo nel periodo classico della civiltà Maya, divenendo il principale centro della civiltà di allora.Intorno al 900 d. C. iniziò un lento declino e la città, probabilmente a seguito di un periodo di estrema siccità, venne definitivamente abbandonata. Il sito è rimasto sepolto sotto una fitta vegetazione sino alla sua riscoperta da parte degli archeologi nel XIX secolo.

Oggi sono rimasti a noi, molto ben conservati: la Piramide dell’Indovino, il quadrilatero delle Monache, il Palazzo del Governatore, il campo da gioco della pelòta, la casa delle Tartarughe, oltre alla nutrita colonia di iguane che si scaldano al tepore del sole. La nostra guida ci fa scoprire la particolare acustica della piramide, infatti battendo le mani davanti alla scalinata, il suono per effetto di conformazioni e inclinazioni particolari della pietre sembra sdoppiarsi e amplificarsi. Un effetto molto suggestivo che i Maya sembravano conoscere bene.

Niky ed io partiamo per l’ennesima scalata messicana e dopo molti molti gradini giungiamo al punto panoramico più alto del sito. Anche qui come per gli altri siti visitati sia apre un panorama impareggiabile su di un mondo antico e affascinante e ci sembra, seppur per qualche istante, di rivivere l’antica atmosfera di allora.  Molto bello davvero!


 

 

Uxmàl

Uxmàl


 

 

Piramide dell'Indovino

Piramide dell'Indovino

 

 


Palazzo del Governatore

Palazzo del Governatore

 
 
 

Campèche

Post n°165 pubblicato il 08 Ottobre 2013 da Caronte0202
 
Tag: Messico
Foto di Caronte0202

Abbandonato Palènque e dopo l’ennesimo sontuoso pranzo, partiamo per la nostra destinazione serale: la città di Campèche. La strada federale è lunga, diritta e semi deserta e come molte altre strade di questa parte del Messico,  è una retta di asfalto che spacca a metà la giungla nana. La vegetazione è straripante e guardano ai lati della carreggiata si ha come l’impressione che la giungla, senza il costante intervento dell’uomo, potrebbe inghiottirla a sè in un battibaleno.  Nel tardo pomeriggio arriviamo a Campèche,capitale dell’omonimo Stato,  dove piove copiosamente… ma niente paura, i temporali da queste parti sono violenti, ma brevi. Dapprima scorgiamo la bella cinta muraria, poi entriamo attraverso una delle porte della città e giungiamo al graticolato delle vie del centro con le belle case colorate. Il cielo si rasserena, uno stupendo arcobaleno ci fa tornare il sorriso e una volta giunti allo Zòcalo cittadino scendiamo per iniziare la nostra visita alla Cattedrale. Una volta terminata la visita ci gustiamo un rinfrescante aperitivo in uno dei locali storici della città: La Casa Veja, da dove si può godere di una bella vista sul centro e sulla Cattedrale illuminata. Davvero stupendo!!!  Dopo qualche chiacchiera e un drink ci dirigiamo verso il nostro hotel per prepararci alla cena che sarà in un noto locale del centro: Il Margànzo dove assaggeremo il Pan de Cazòn, piatto tipico della zona a base di squalo e dei buonissimi gamberi alla griglia. Sicuramente da provare!



 

Campèche

Campèche


 

 

Zocàlo di Campèche

Zocàlo di Campèche


 

 

Cattedrale di Campèche

Cattedrale di Campèche

 
 
 

Palènque

Post n°164 pubblicato il 08 Ottobre 2013 da Caronte0202
 
Tag: Messico
Foto di Caronte0202

Completamente immerso nella fitta vegetazione della giungla Lacandòna, con alberi alti più di 80 metri,corsi d’acqua e cascate, Palènque è il sito maya più suggestivo di tutto il Messico. Arriviamo di buon’ora all’ingresso del sito e partiamo per la visita del complesso. Una volta entrati ci troviamo subito davanti alla magnificenza del Tempio delle Iscrizioni, monumento funebre dedicato a Re Pakàl, il più celebre Re Maya di Palènque. Si tratta di una piramide a base rettangolare alta circa 27 metri dove all’interno giacevano le spoglie del regnante. La tomba fu scoperta negli anni 50 da Alberto Ruz Lhuillier, archeologo francese  poi naturalizzato messicano. Famosissima è la maschera funeraria completamente di giada e il sarcofago della tomba, decorato con bassorilievi, chiamato anche “Pietra dell’Astronauta”. Per gli archeologi  questa pietra rappresenta la discesa del Re Pakàl nel regno dei morti, altri affascinanti tesi, vedono invece Re Pakàl in veste di astronauta, iniziare la sua viaggio cosmico.

Una cosa è certa: la verità non la sapremo mai, amici cari…

Continuiamo la nostra visita della necropoli e saliamo sui vari templi: Il Tempio del Sole, il Tempio della Croce e il Tempio della Croce Fogliata. Dall’alto delle scalinate la vista si apre su tutta l’area, regalandoci scorci suggestivi e di grande effetto. Ci addentriamo inoltre negli stretti cunicoli delle rovine,dove si possono vedere diverse iscrizioni e bassorilievi, mentre fuori, nella giungla, le grida strazianti delle scimmie urlatrici echeggiano nell’aria creando un’atmosfera quasi mistica e molto molto “precolombiana” direi!!!

Ci lasciamo alle spalle le rovine e percorriamo un sentiero selciato in mezzo alla giungla che ci porterà fuori dell’area archeologica. Lungo la via attraversiamo ponti sospesi su ruscelli e cascate, enormi alberi e fiori tropicali fanno da cornice ad un luogo fuori dal tempo. Abbiamo quasi la sensazione di essere stati  catapultati dentro un film di Indiana Jones. L’atmosfera di Palènque è veramente impareggiabile!


 

 

Veduta del sito di Palènque

Veduta del sito di Palènque


 

 

Tempio delle Iscrizioni

Tempio delle Iscrizioni


 

 

Giungla di Palènque

Giungla di Palènque

 
 
 

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