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Post n°525 pubblicato il 23 Novembre 2011 da asu1000
UNA GIUSTIZIA PER TUTTI I BELLOMONTE di Francesco Casula Bruno Bellomonte, ferroviere e sindacalista di Sassari, è libero. Dopo ben 29 mesi di carcerazione preventiva. E’ stato assolto dall’accusa di terrorismo dalla prima Corte d'Assise di Roma perché il fatto non sussiste. Il Pubblico Ministero aveva addirittura chiesto 10 anni e 7 mesi di reclusione. Per tutti quelli che hanno sempre scommesso sulla sua innocenza, per tutti i Sardi, per tutti i democratici è una splendida notizia: finalmente un po’ di giustizia giusta. Era stato accusato di avere progettato un attentato al G8 di La Maddalena. Il piano sarebbe consistito nel dirigere un aerino telecomandato e carico di esplosivo verso la sede in cui si sarebbero riuniti i potenti della Terra. Accusa ridicola e fantasiosa, frutto di un teorema accusatorio strampalato, non comprovato da alcuna prova. Accusa contestata e respinta da Bellomonte e non solo, insieme alle altre ipotesi accusatorie, surrogate sostanzialmente da vacue interpretazioni di alcune intercettazioni telefoniche. Di qui l’assoluzione. Bene. Ma, a questo punto, ci sarà qualcuno che finalmente pagherà per la mala giustizia? Chi restituirà a Bellomonte i due anni e mezzo di internamento nelle carceri di mezza Italia? In violazione della stessa Legge, la 345/75 e del Protocollo d’intesa tra la Regione Sarda e il Ministero della Giustizia del 7/2/2006 sulla territorialità della pena? Chi lo risarcirà per le accuse infamanti e infanganti di terrorismo? Chi risarcirà la moglie e i parenti costretti a sacrifici e spese immani per poterlo visitare nei lunghissimi 29 mesi nelle galere italiane a Roma, Catanzaro, Viterbo ecc. ? Che cosa farà adesso Trenitalia che, con disarmante e sospetto tempismo, gli ha recapitato in carcere la lettera di licenziamento per assenteismo? La smetteranno finalmente con le perquisizioni, continue e improvvise nei confronti di organizzazioni politiche – come A Manca pro s’Indipendentzia, di cui è dirigente Bellomonte – ree solo, fino a prova contraria, di condurre una battaglia di opposizione e di dissenso politico, sia pure estremo e radicale? Veramente si potrà ulteriormente tollerare che le libertà individuali e collettive vengano compromesse o azzerate con pedinamenti asfissianti, continue perquisizioni, cimici allocate ovunque, controlli telefonici? Senza che tale accanimento abbia uno straccio di motivazioni plausibili? Pubblicato su Sardegna quotidiano del 23-11-2011t
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MORI
Questo blog, bilingue ( in Sardo e in Italiano) a disposizione, in modo particolare, di tutti i Sardi - residenti o comunque nati in Sardegna - pubblicherà soprattutto articoli, interventi, saggi sui problemi dell'Identità, ad iniziare da quelli riguardanti la Lingua, la Storia, la Cultura sarda.
Ecco il primo saggio sull'Identità, pubblicato recentemente (in Sardegna, university press, antropologia, Editore CUEC/ISRE, Cagliari 2007) e su Lingua e cultura sarda nella storia e oggi (pubblicato nel volume Pro un'iscola prus sarda, Ed. CUEC, Cagliari 2004). Seguirà la versione in Italiano della Monografia su Gramsci (di prossima pubblicazione) mentre quella in lingua sarda è stata pubblicata dall'Alfa editrice di Quartu nel 2006 (a firma mia e di Matteo Porru).
Frantziscu Casula