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Renzi, l'americanizzazione della politica e dintorni.

Post n°744 pubblicato il 14 Dicembre 2013 da asu1000

Renzi, l’“americanizzazione” della politica e dintorni.

di Francesco Casula

Sbaglia chi ritiene che oggi, il cancro della politica stia essenzialmente – o comunque si esaurisca – nell’affarismo, nella corruzione e nel malaffare dei “politici” di cui, ormai da anni, è zeppa la cronaca quotidiana.

Certo, quest’aspetto è quello più volgarmente visibile e corposo e giustamente colpisce e impressiona l’opinione pubblica e i cittadini creando un’istintiva reazione di protesta, rifiuto e di reiezione della “politica” tout court, vista come “cosa sporca”, “affare per mestieranti”, da cui dunque stare alla larga e da evitare. Salvo continuare da parte di quelli stessi cittadini a sostenere e votare quelli stessi politici che abominano, perché evidentemente sperano comunque di ottenerne un qualche vantaggio.

No, il cancro della politica sta oggi in ben altro: le ruberie, la ricerca esclusiva del proprio particulare in qualche modo costituiscono l’aspetto “patologico” dell’azione politica, una sorta di bubbone che potremmo chirurgicamente recidere attraverso l’azione della magistratura o con un controllo più oculato. O più semplicemente smettendola di finanziare, con centinaia di milioni di euro “la politica”: ovvero i gerarchi e gerarchetti dei Partiti.

Il cancro più pericoloso, proprio perché ormai oggi “fisiologico”, strutturale, dentro la “politica stessa” e che, sia pure in misura diversa, attiene a tutti i Partiti e all’intero sistema politico italiano sta in ben altro. L’opinione pubblica tale aspetto, spesso non riesce a coglierlo, altre volte si abitua considerandolo non un “cancro” ma un aspetto positivo di “modernizzazione” della politica.

Qual è dunque questo cancro, questo cambiamento “genetico” della politica?

Il sistema politico italiano da un po’ di tempo – almeno da 20 anni - tende sempre più a “modernizzarsi”, “americanizzandosi”. Ricorre cioè a un uso più consolidato e più spregiudicato dei nuovi mezzi di comunicazione di massa, di tecniche più sofisticate di psicologia di massa, di linguaggio, di controllo dell’informazione, di sondaggi. Attraverso tali tecniche e linguaggi, Partiti uomini politici e programmi vengono “venduti”, prescindendo dai contenuti: quello che conta, che si valorizza – come in tutte le operazioni di marketing – è l’involucro, la confezione, l’immagine, il louk: Renzi, da questo punto di vista è esemplare.

Berlusconi, la versione estrema della mutazione della politica, come  gli altri ras dei Partiti che cercano di imitarlo, vengono scelti e votati in quanto immagini rappresentative e simboliche del moderno autoritarismo e del gioco simulato, dietro tecniche di comunicazione, in larga misura mutuate dalla pubblicità.

La politica si svuota così e di contenuti – restano solo quelli simulati – e diventa pura e asettica gestione del potere: il conflitto tra i Partiti – più apparente che reale – diventa lotta fra gruppi, spesso trasversali, in concorrenza fra loro per assicurarsi questa gestione. La battaglia politica perciò diventa priva di telos, di finalità. E poiché i gruppi politici si battono fra loro avendo come unico scopo la conquista e la gestione del potere e l’occupazione di Enti, di qualsivoglia genere – da quelli bancari a quelli culturali – purché rendano in termini di soddisfacimento degli appetiti plurimi dei “clienti” più fidati, idee politiche, ideologie, programmi e progetti si riducono a pura simulazione: sono effimeri e interscambiabili. Tanto che qualche anno fa i due “poli” di centro-destra e di centro-sinistra si scambiarono reciproche accuse di plagio dei programmi. E negli ultimi due anni si sono addirittura organicamente alleati, prima con il governo Monti e oggi con Letta.

In nome – si sostiene – della governabilità e della stabilità, considerata alla stregua di una vera e propria finalità politica.

La politica diventa in tal modo autonoma non solo dall’etica ma dall’intera società e si riduce a “gioco” simulato e insieme a “mestiere” – ben remunerato – per “professionisti”: non a caso nasce il termine “i politici”.

La legittimazione per i Partiti e i “Politici” non nasce più dalla libera aggregazione dei cittadini attorno a finalità e programmi e progetti discussi, concordati e condivisi, né dal consenso popolare, né da una delega concessa su obiettivi determinati, né dalla difesa di interessi di classi, categorie o gruppi sociali.

   La legittimazione tende ad essere tautologica: si è legittimati a governare, per il fatto stesso di essere al governo. E i Partiti sono legittimati per il fatto stesso di essere all’interno del sistema dei Partiti – o della partitocrazia che dir si voglia – più florida che mai nonostante i supposti propositi e i disegni di colpirla.

Più florida, prosperosa e ben pasciuta, grazie alle centinaia di milioni di Euro dello Stato, cioè del contribuente, devoluti e concessi ai Partiti, in barba a un Referendum popolare in cui pressoché all’unanimità i cittadini si erano pronunciati con nettezza contro il finanziamento pubblico.

   Il sistema elettorale basato sul Porcellum e sul maggioritario è uno degli strumenti principi dell’americanizzazione della politica italiana e dunque della espropriazione delle capacità decisionali. Esso ha infatti prodotto disastri e devastazioni infliggendo colpi mortali alla democrazia; alla stessa libertà elettorale; al diritto all’ esistenza politica delle minoranze “fastidiose” per l’estabiliscement, segnatamente di quelle etno-nazionali, presenti nel territorio dello stato italiano, ad iniziare da quella sarda o di quelle della sinistra radicale; alla qualità del ceto politico e parlamentare, viepiù scelto e selezionato non in base ai meriti ma al tasso di obbedienza e di servilismo nei confronti dei gerarchi dei Partiti. Con il Porcellum infatti essi addirittura “nominano” i Parlamentari. E agli elettori è rimasto il solo potere di stabilire le quote da assegnare ai singoli partiti.

 

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Commenti al Post:
ormalibera
ormalibera il 14/12/13 alle 11:19 via WEB
Mi riprometto di tornare a rileggere questo post estremamente interessante. In effetti questo aspetto della politica tende a sfuggire apparendo come la punta di un iceberg mentre sotto c'è ben altro. Grazie, un saluto
 
amici.futuroieri
amici.futuroieri il 14/12/13 alle 14:57 via WEB
Quando si parla di americanizzazione bisogna ricordarsi della parola chiave: "Bipolarismo", ovvero un sistema politico fatto a forma di mela dove uno spicchio è uguale all'altro. Per approfondire ti consiglio gli scritti di ralph nader e ti sintetizzo l'unica cura: il piccolo partito di tema.
 
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Questo blog, bilingue ( in Sardo e in Italiano) a disposizione, in modo particolare, di tutti i Sardi - residenti o comunque nati in Sardegna - pubblicherà soprattutto articoli, interventi, saggi sui problemi dell'Identità, ad iniziare da quelli riguardanti la Lingua, la Storia, la Cultura sarda.

Ecco il primo saggio sull'Identità, pubblicato recentemente (in Sardegna, university press, antropologia, Editore CUEC/ISRE, Cagliari 2007) e su Lingua e cultura sarda nella storia e oggi (pubblicato nel volume Pro un'iscola prus sarda, Ed. CUEC, Cagliari 2004). Seguirà la versione in Italiano della Monografia su Gramsci (di prossima pubblicazione) mentre quella in lingua sarda è stata pubblicata dall'Alfa editrice di Quartu nel 2006 (a firma mia e di Matteo Porru).

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