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cun sa limba e sa cultura sarda - de Frantziscu Casula.

 

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La padania sfruttata dal Sud?

Post n°556 pubblicato il 28 Gennaio 2012 da asu1000

 

 

COSI’ BOSSI

HA STRAVOLTO

LA STPORIA

di Francesco Casula

150 anni di sfruttamento, Padania libera. Recita così la scritta a caratteri cubitali apparsa nella manifestazione della Lega a Milano domenica 22 gennaio scorso. Una balla colossale. Uno stravolgimento della verità storica. Anzi: un vero e proprio capovolgimento. Tutti gli studiosi, intellettuali e storici seri – di ieri e di oggi –  sostengono e hanno documentato esattamente il contrario: avere l’unità d’Italia creato – o comunque accentuato – il divario fra Nord e Sud, favorendo lo sfruttamento di quest’ultimo da parte del primo. Grazie alla politica di tutti i governi post-unitari tutta antimeridionalista e antisarda: dalla tassa sul macinato – che colpirà guarda caso proprio il Meridione e i contadini – alla rottura dei trattati doganali con la Francia nel 1887. Su cui Gramsci – in un articolo del 1919 sull’Avanti, censurato e scoperto fra le carte d’archivio decenni dopo – scriverà :”I signori di Torino, la classe borghese torinese ha ridotto allo squallore la Sardegna, privandola dei suoi traffici con la Francia, ha rovinato i porti di Oristano e di Bosa, ha costretto più di 100 mila sardi a lasciare famiglie e mogli per emigrare nell’Argentina e nel Brasile”. Sempre Gramsci e ancora sull’Avanti ricorderà che “che nel cinquantennio 1860-1910 lo Stato italiano, nel quale hanno sempre predominato la borghesia e la nobiltà piemontese, ha prelevato dai contadini e pastori sardi 500 milioni di lire che ha regalato alla classe dirigente non sarda. Perché – aggiungeva – è proibito ricordare, che nello Stato italiano, la Sardegna dei contadini e dei pastori e degli artigiani è trattata peggio della colonia eritrea in quanto lo stato «spende» per l’Eritrea, mentre sfrutta la Sardegna, prelevandovi un tributo imperiale”? Emigrazione, sfruttamento e colonialismo dunque sono per Gramsci le conseguenze della politica nordista post’unitaria: dal 1867 al 1915 ben 9 milioni di italiani emigreranno, di cui ben il 64% dal Sud. Una politica giocata su un fiscalismo  esasperato ed iniquo: il Meridione con il 27% della ricchezza pagherà in quello stesso periodo storico il 32% delle tasse. Ma soprattutto una politica tutta incentrata nella industrializzazione e nello sviluppo del Nord e nell’abbandono del Sud in mano alle clientele e alla criminalità mafiosa gestite dai printzipales, guarda caso sostenitori di quei governi.

Pubblicato su SARDEGNA Quotidiano del 29-1-2012

 

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Questo blog, bilingue ( in Sardo e in Italiano) a disposizione, in modo particolare, di tutti i Sardi - residenti o comunque nati in Sardegna - pubblicherà soprattutto articoli, interventi, saggi sui problemi dell'Identità, ad iniziare da quelli riguardanti la Lingua, la Storia, la Cultura sarda.

Ecco il primo saggio sull'Identità, pubblicato recentemente (in Sardegna, university press, antropologia, Editore CUEC/ISRE, Cagliari 2007) e su Lingua e cultura sarda nella storia e oggi (pubblicato nel volume Pro un'iscola prus sarda, Ed. CUEC, Cagliari 2004). Seguirà la versione in Italiano della Monografia su Gramsci (di prossima pubblicazione) mentre quella in lingua sarda è stata pubblicata dall'Alfa editrice di Quartu nel 2006 (a firma mia e di Matteo Porru).

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