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cun sa limba e sa cultura sarda - de Frantziscu Casula.

 

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Messaggi del 09/01/2012

Unità d'Italia e colonialismo interno

Post n°546 pubblicato il 09 Gennaio 2012 da asu1000

Tra retorica

unitarista

e federalismo

di Francesco Casula

C’è da augurarsi che l’orgia patriottarda e la retorica italiota siano state consegnate definitivamente al 2011 ormai trascorso e che si possa finalmente ragionare dell’Unità d’Italia serenamente. Ma anche criticamente. Senza che ciò comporti l’accusa di bossismo. O peggio, come capitò all’inizio degli anni ’70, ad alcuni intellettuali neomeridionalisti – fra cui Nicola Zitara, Anton Carlo e Carlo Capecelatro – che furono tacciati dall’Unità, allora organo del PCI, di essere filoborboni e reazionari. Avevano osato dissacrare quanto tutti avevano divinizzato: il movimento e il processo, considerato progressivo e progressista del Risorgimento e dello Stato unitario. Cui invece essi attribuivano il colonialismo interno e il sottosviluppo del Meridione.

Insieme alla critica occorrerà ristabilire, con un minimo di decenza storica, alcuni  fatti: l’Unità si risolverà sostanzialmente nella “piemontesizzazione” della penisola e fu realizzata dalla Casa savoia, dai suoi ministri – da Cavour in primis – e dal suo esercito in combutta con gli interessi degli industriali del Nord e degli agrari del Sud, il blocco storico gramsciano, contro gli interessi del Meridione e delle Isole e a favore del Nord, contro gli interessi del popolo, segnatamente di quello contadino e del Sud, contro i paesi e a vantaggio delle città, contro l’agricoltura e a vantaggio dell’industria.

Scrive a questo proposito, nel suo capolavoro “Paese d’Ombre” lo scrittore di Villacidro Giuseppe Dessì: “Era stato soltanto ingrandito il regno del re sabaudo”. E l’Italia era “divisa come prima e più di prima, giacché l’unificazione non era stato altro che l’unificazione burocratica della cattiva burocrazia dei vari stati italiani. Questi sardi impoveriti e riottosi non avevano nulla a che fare con Firenze, Venezia, Milano, con Torino, che considerava l’Isola come una colonia d’oltremare, o una terra di confino. In realtà fra gli stessi italiani del Continente, non c’era in comunione se non un’astratta e retorica idea nazionalistica, vagheggiata da mediocri poeti e da pensatori mancati”. E conclude: ”L’unità vera, quella per la quale tanti uomini si erano sacrificati, si sarebbe potuta ottenere soltanto con una federazione degli stati italiani”. Altro che persistere con l’ubriacatura unitarista: con buona pace di Napolitano, questa ancora oggi è la soluzione!

Pubblicato su SARDEGNA Quotidiano del 9-1-2012

 

 

 
 
 
 
 

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Data di creazione: 12/06/2007
 

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Questo blog, bilingue ( in Sardo e in Italiano) a disposizione, in modo particolare, di tutti i Sardi - residenti o comunque nati in Sardegna - pubblicherà soprattutto articoli, interventi, saggi sui problemi dell'Identità, ad iniziare da quelli riguardanti la Lingua, la Storia, la Cultura sarda.

Ecco il primo saggio sull'Identità, pubblicato recentemente (in Sardegna, university press, antropologia, Editore CUEC/ISRE, Cagliari 2007) e su Lingua e cultura sarda nella storia e oggi (pubblicato nel volume Pro un'iscola prus sarda, Ed. CUEC, Cagliari 2004). Seguirà la versione in Italiano della Monografia su Gramsci (di prossima pubblicazione) mentre quella in lingua sarda è stata pubblicata dall'Alfa editrice di Quartu nel 2006 (a firma mia e di Matteo Porru).

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