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cun sa limba e sa cultura sarda - de Frantziscu Casula.

 

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Messaggi del 04/02/2012

Quartu: Un Universitò della Terza Etò che funziona.

Post n°559 pubblicato il 04 Febbraio 2012 da asu1000

La Terza età e l’Università della vita

di Francesco Casula

S’omine morit imparande. Recita così un famoso e antico adagio sardo. A significare che l’educazione e l’apprendimento non hanno limiti e confini temporali nella vita dell’individuo: iniziano con la nascita e terminano con la dipartita.

      Per più secoli – soprattutto ad iniziare dalla rivoluzione industriale e con l’istituzione della Scuola e fino a qualche decennio fa – l’apprendimento del sapere è stato circoscritto sostanzialmente al periodo scolare, a un’età precisa e limitata dell’esistenza: quella adolescenziale e giovanile.   Il lavoro – dentro la concezione industrial-illuminista –   doveva venire dopo, ad apprendimento concluso e finito, in genere nella scuola ufficiale e di “stato”.

   Confinato a uno spazio-luogo – quello scolastico appunto – separato anche fisicamente dal lavoro e dalla produzione, esso si poneva come del tutto “altro” rispetto alla vita, alle dinamiche sociali e individuali ed era finalizzato a conoscenze sostanzialmente libresche, poco attigue quando non in contrasto con i  “saperi” tradizionali, con la cultura “materiale” legata ai mestieri e insegnata dalla scuola non ufficiale – o per dirla con Michelangelo Pira “alla macchia” – gestita di fatto dagli anziani, veri e propri maestri e docenti di saggezza.

   Oggi, fortunatamente questa visione dell’apprendimento e del sapere è entrata in crisi: la più moderna e avveduta pedagogia e didattica si muovono su traiettorie culturali riassunte dallo slogan della “educazione permanente, ”: abbondantemente e saggiamente anticipate dal pregnante diciu sardo di cui parlavo all’inizio

Di qui,  per esempio, le campagne di studio e aggiornamento, più spesso annunciate e pubblicizzate che realizzate – occorre dire – , rivolte a giovani e meno giovani inseriti già nel mondo e nel circuito lavorativo; di qui le esperienze, in qualche modo paradigmatiche, delle Università della Terza Età, sempre più diffuse anche in Sardegna.

   Di una di queste vorrei parlare: per liquidare alcuni luoghi comuni che su di esse vengono diffusi o comunque circolano, ma soprattutto per testimoniare una bella esperienza che da anni si porta avanti a Quartu Sant’Elena.

   Molti pensano a una sorta di dopo scuola per anziani, a corsi di recupero rivolti a qualche anziano volenteroso che non ha avuto la fortuna di intraprendere o concludere gli studi: niente di tutto questo.

   L’Università della terza Età di Quartu, è frequentata da una pluralità di età e  con provenienze sociali, culturali, professionali le più diverse: molti sono anche laureati e diplomati. Che si incontrano certo per “imparare” ma anche per stare insieme, confrontarsi, discutere, socializzare, divertirsi, vincere la solitudine, sconfiggere l’idea – tipica di una società tutta giocata sul produttivismo industrialista – che l’anziano debba solo aspettare, rassegnato, magari in solitudine e in angosce, la fine della sua esistenza , e non possa quindi continuare a vivere gioiosamente, con gli altri e per gli altri. Nell’Università della Terza età di Quartu infatti certo si imparano le lingue (Inglese, spagnola, tedesca, portoghese) e l’Informatica, la filosofia, la psicologia e l’archeologia, la poesia e la letteratura sarda, la storia dell’arte, delle religioni e della Comunicazione ecc. Ma si partecipa anche a laboratori teatrali e di ricerca storica. Si canta, si disegna, si pittura e si apprende il ballo sardo. Si gioca a scacchi e a bridge. Si fanno attività motorie. Si presentano libri e si organizzano viaggi e gite.

Pubblicato su SARDEGNA Quotidiano del 4-2-2012

 

 
 
 
 
 

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Data di creazione: 12/06/2007
 

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Questo blog, bilingue ( in Sardo e in Italiano) a disposizione, in modo particolare, di tutti i Sardi - residenti o comunque nati in Sardegna - pubblicherà soprattutto articoli, interventi, saggi sui problemi dell'Identità, ad iniziare da quelli riguardanti la Lingua, la Storia, la Cultura sarda.

Ecco il primo saggio sull'Identità, pubblicato recentemente (in Sardegna, university press, antropologia, Editore CUEC/ISRE, Cagliari 2007) e su Lingua e cultura sarda nella storia e oggi (pubblicato nel volume Pro un'iscola prus sarda, Ed. CUEC, Cagliari 2004). Seguirà la versione in Italiano della Monografia su Gramsci (di prossima pubblicazione) mentre quella in lingua sarda è stata pubblicata dall'Alfa editrice di Quartu nel 2006 (a firma mia e di Matteo Porru).

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