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Post n°123 pubblicato il 23 Aprile 2014 da francescacamponero
E’ sempre il teatro Archivolto con il sostegno del Goethe Institut Genua a portare a Genova il Tanztheater, è questo è un grosso regalo per la città che ogni volta il suo gradimento lo dimostra con l’affluenza di pubblico agli spettacoli in programma. Mercoledì 16 aprile era in scena DuO, diretto da Malou Airaudo, una delle soliste più significative del nuovo Tanztheater di Wuppertal. La Airaudo Incontrò Pina Baush a New York nel 1970 e dal 1973 in poi è diventata una delle soliste più significative del nuovo Tanztheater di Wuppertal. DuO è interpretato dalla danzatrice Szu-Wei Wu, che dal 2006 fa stabilmente parte della compagnia Tanztheater e da Denis ‘Kooné’ Kuhnert, uno dei più affermati interpreti di hip-hop e breakdance della scena internazionale. Una fusione del tutto particolare quella tra elementi provenienti dal teatro-danza di Pina Bausch e la danza nata sulla strada, che però apportano uno stile nuovo alla performance. Szu-Wei Wu è una splendida danzatrice di 30 anni ( ma ne dimostra indubbiamente meno) che inizia la collaborazione con Malou Airaudo dal 2010 quando si esibisce nei suoi lavori Irgendwo e Der verlorene Drache, e il suo bagaglio di esperienza lo porta in scena in maniera mirabile adoperando corpo e volto per esprimere a pieno il significato di fondo di Duo che, come afferma la coreografa, ha l’intento di mettere insieme due mondi apparentemente lontani. E così in un palcoscenico spoglio dove a terra ci sono specchi d’acqua vera si affrontano la teatralità non verbale di forte impatto del teatro-danza “classico” con la spettacolarità delle evoluzioni acrobatiche della breakdance. Ma non è solo questo il confronto , attraverso la fisicità di un uomo ed una donna “diversi” c’è l’incontro d’amore di due individui che in un complesso nascere di emozioni, sensazioni, dettati prima dall’ardore giovanile e poi dal sopraggiungere del torpore della vecchiaia scelgono comunque di stare insieme. Il lavoro sull'assolo ruota attorno al concetto di acqua e pietre ed è proprio la combinazione di questi due elementi che hanno condotto la coreografa all'idea, o meglio, alla necessità di avere in scena una donna accanto all’interprete maschile. Acqua vuol dire vita, mentre le pietre, hanno significato arcano di presentimento. Tutto ciò è l’essenza della performance che si snoda intorno a questi elementi primordiali e naturali. Ottimi i due interpreti, a tratti però stanco l’effetto generale che sembra trascinarsi un po’ a fatica verso la parte conclusiva. I giochi d’acqua, di bellissimo effetto, riportano però un po’ troppo alla coreografia Annonciation di Angelin Preljocaj e questo toglie originalità allo spettacolo. |
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