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Inverno 2005/06

Post n°7 pubblicato il 28 Aprile 2006 da Cerbolino
 
Foto di Cerbolino

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Dalle S. Blas A S. Domingo

Dal diario dei protagonisti;

I viaggi sono soprattutto interiori…

Quando sto per partire per un viaggio, penso allo stato attuale dei miei sentimenti.

In quel momento mi pare difficile riuscire a sopportare le conseguenze spiacevoli di una vita vissuta sul filo delle emozioni e sui respiri, quel nodo allo stomaco che sale, sale, sale e poi si trasforma in lacrime, quando va bene.
Gli effetti piacevoli invece mi ripagano ampiamente così decido di andare lontano per sentire ancora viva quella sensazione. Le emozioni per un complimento, per la telefonata di un'amico che non si sente da un po' o semplicemente per un sorriso inatteso ad accompagnare un grazie di uno sconosciuto che mi sento di meritare, sono moneta vera, moneta che non si scambia.

Riuscire ad essere cosi', riuscire a soffrire le pene dell'inferno e sentirsi a volte in paradiso non e' qualcosa che mi riesce necessariamente spontaneo da queste parti. Ci devo lavorare un po', devo resistere al primo assalto che mi vuole rinchiuso ed in fuga dal mondo e al secondo che mi fa decidere di buttar via la chiave per poter poi ricavalcare l'onda delle emozioni e guardare avanti verso l'orizzonte degli eventi felici.
Ed è proprio questo cammino non facile ma proprio per questo piacevole, che mi porta a lasciare questi luoghi, persone care, ma giuste per altri, non per me e a ritrovare nel viaggio ciò che un tempo avrei scartato, per mettermi costantemente alla prova.

Al ritorno penso che la sfida non sia stata di quelle eclatanti, ma silenziosa, di averla combattuta tutta sulla punta dei nervi e che mi abbia lasciato tracce indelebili sulla pelle. Scopro che combattere a volte significa perdere e non combattere vincere allora credo che l'importante sia lasciar scorrere, vivere e correre e continuare a respirare, anche nel chiuso del nostro mondo, il respiro degli altri.
Si forse l'unico risultato possibile e' proprio lasciarmi attraversare e come spugna trattenere le sensazioni che cose, persone, luoghi portano con se' e conservarne memoria, da rispolverare quando la marea si ritira e mi sento arido ed inutile.

Solo allora, bagnarmi i piedi in quel che e' stato mio e mio lo e' ancora mi farà sentire ancora quel sole sulla faccia e quel vento che mi accarezzava con profumi di lidi lontani che qua non ho.

 
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