mi sa ke nn esisto

Buon...?

Questo è soprattutto un messaggio di buon Natale per chiunque si fermi qui e legga.

Buon Natale e buon tutto il resto: obbiettivo non facile per tempi difficili.

Piove su queste festività in sordina, scandite appena dalla solita tiritera televisiva. A quando l'ennesimo capitolo della gara tra Panettone e Pandoro? O questo servizio i tg l'hanno già fatto?

Quasi quasi, preferivo i soliti film fritti e rifritti, con babbi natale in tutte le salse. Invece quest'anno latitano, ce ne sono meno di sempre.

Forse, per questo 25 dicembre, il Natale è passato di moda.

Insomma, buon tutto.

Davanti

Semplice nota appesa al filo della connessione: oggi, giorno della rinnovata fiducia al Governo, mi è venuta in mente una cosa.

Davanti alle immagini di acclamazioni in aula e di tafferugli fuori, dopo i passati giorni di accese manifestazioni di tifo dell'una e dell'altra parte...insomma, mi ha fatto tanto effetto partita di calcio.

Con il popolo italiano nella parte del pallone. 

Decorati(vi)

Sono riuscita a riconnettermi dalla mia stanzetta da fuori sede: stavolta con il netbook nuovo. Regalo di Natale in anticipo, perchè non sopportavo più di trascinarmi dietro il vecchio portatile.

Vecchio, poverino, si fa per dire: aveva a malapena un anno. E rimane comunque il riferimento imprescindibile, quando vorrò guardarmi qualche Dvd.

Intanto, da queste parti, il Natale è arrivato in grandissimo stile. Con un albero gigante pieno di fiocchi azzurri e rosa e di foto di neonati. Mi sfugge il senso, ma di certo è un albero di impatto.  

E poi luci, lucine e paillettes: stasera una tizia con l'arpa strimpellava per strada quelle che noi uomini del terzo millennio immaginiamo essere musiche medievali: anche se poi...va' a sapere.  

Non avevo mai abitato in un posto dove le decorazioni natalizie sembrassero tanto importanti.

Però, vabbè, sono carine.

Inutili e carine.

Caos

Ho recuperato il pc: lo avevo lasciato a casa. E sto meditando di comprare un net book: insomma, qualcosa di più piccolo. E' stata un'idea peregrina, questa di tornare per 24 h scarse: ma dovevo recuperare mamma per portarla su da me.

Da me...si fa per dire: una stanza non fa una casa.

Intanto, la vita riprende lentamente, dopo l'ennesimo concorso. La scrivania del mio ufficio non riesce ad essere ordinata neppure in tempi di bonaccia: caos ovunque.

Sono incorreggibile.    

Fine primo tempo

Stamani, il tetto della casa di fronte brilla, addirittura.

Finalmente un po' di sole.

Il Dirigente parla al telefono ed il cane abbaia; sembra che voglia interloquire.

Qui non si sentono echi: né di pace, nè di guerra.  

Siamo ingessati e sospesi.

E' una normale mattina da fine di un'era.