mi sa ke nn esisto

Post N° 62

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"Su neri ed azzurri,

vissuti,

riposano i figli innocenti.

Per corsi e ricorsi

di sogni sottili,

speranze inattese

non turba

ed anzi solleva

il ritorno alla luce".

Naturalmente quando mi è venuta in mente sta' roba mi trovavo sul treno. E' stato un mesetto fa, anzi meno; è stato quando ho saputo di aver superato gli scritti dell'esame di stato. Ora restano gli orali: che potrei superare o non superare, chissà. Ma, in effetti, da allora ho scoperto che dovevo (e volevo, intimamente) scegliere. E che la decisione non era più rinviabile. 

E di certo, da pendolare, il treno mi soccorre come utile metafora esistenziale: ci sono momenti in cui, prima di scendere dalla carrozza, non puoi permetterti di controllare se hai azzeccato la coincidenza...se c'è un altro treno da prendere di lì a poco. Devi scendere e basta. E restare sulla banchina della stazione il tempo che ci vuole. A prescindere dalla presenza di compagni di viaggio.