Creato da Runwig il 06/05/2010

Runwig

Romanzi, Films... E tutto cio' che mi piace

 

 

Di nuovo qui. Morgana Lucchesi

Post n°9 pubblicato il 10 Settembre 2015 da Runwig
 

Dopo un'infinità di tempo torno a scrivere sul mio blog. Ribadisco che non sono uno che scrive a comando, o tanto per essistere, o per dichiarare di esistere (o peggio per sentirsi vivo) percò i miei post non hanno cadenze periodiche. Scrivo su questo blog quando penso di avere qualcosa da dire.

Nella fattispecie sono venuto a conoscienza di una piccola chicca letteraria. Una delle mie autrici preferite, Morgana Lucchesi, ha pubblicato un nuovo romanzo (in realtà si tratta di un'autopubblicazione) su www.amazon.it. dal titolo Nel Momento Sbagliato. La trama è interessante e l'intreccio piuttosto coinvolgente. A suo favore, ancora una volta, devo segnalare il fatto di aver costriuto una storia semplice ma non banale. Trappola in cui è facile cadere quando si scrive un romanzo erotico, che parte lenta e che con il crescendo di situazioni, alcune con forti scene di sesso estremo, lentamente avvolge e conquista il lettore in una costante progressione per condurlo al finale, forse un po' scontato, ma che a me personalmente è piaciuto molto.

Per chi volesse saperne di più ecco i link di riferimento :

Titolo : Nel Momento Sbagliato

Autore : Morgana Lucchesi

Nr. Pagine : 294

Genere : Noir- erotico

Collocazione temporale : contemporanea, Roma

Target : romanzo per adulti

Link: http://www.amazon.it/dp/B00XAQEOO4

Booktrailer: https://www.youtube.com/watch?v=vwpBjP86FDU

Buona lettura.

 

 
 
 

Senzatitolo

Post n°8 pubblicato il 17 Ottobre 2012 da Runwig
 
Tag: Amore

E' un po' che manco dal mio blog. Veramente è un po' che manco da me stesso. Un po' tanto. Non vi annoierò con un riassunto delle puntate precedenti sulla mia vita. Non gliene frega niente a nessuno. Mi sono accadute delle cose. Brutte ma non troppo e sono sopravvissuto. Più o meno. Mentre sto qui a scrivere cose inutitli o quasi, il mio senso di colpa mi ricorda che dovrei lavorare alla correzione del romanzo che vorrei autopubblicare e invece... Vabbè... E' quasi ora di cena. Una scusa come un'altra per rinviare il problema.

E' successa una cosa lunedì. E' successo che sono andato ad un funerale e ho visto gli effetti strazianti dellì'Amore sugli esseri umani. Come vi sarà facile immaginare è stato doloroso. Per tutti. Per chi vi assisteva e per i familiari. E comunque non è di questo che voglio parlare. Dicevo dell'amore.. A volte ci si dimentica di quanto si ama qualcuno e di quanto sia importante per noi. Spesse volte perchè diamo per scontato il suo amore. Altre perchè consapevolmente o, in rarissimi casi, inconsapevolmente calpestiamo questo sentimento con azioni stupide. Una volta lessi di un elefante che si lasciò morire distrutto dalla perdita della sua compagna. Non so se sarei capace di tanto però sono stato capace, per pura e semplice irresponsabilità, di calpestare l'amore di qualcuno. Che io sia un idiota non c'è dubbio. Che dessi per scontato il suo amore nemmeno. Assistendo al triste evento dell'altro giorno, però, oltre alle preghiere per l'anima del defunto ne ho aggiunta una. Per la mia anima e per il mio Amore. Sperando che non sia troppo tardi per entrambi.

 
 
 

Do Androids Dream Electric Sheep ?

Post n°7 pubblicato il 22 Aprile 2011 da Runwig
 
Foto di Runwig

Chi siamo ? Da dove veniamo ? Dove stiamo andando ? Sono le domande che si pone il detective Rick Dekard (Harrison Ford) il protagonista di Blade Runner dopo aver assistito alla morte di Roy Batty (magnifica interpretazione di Rutger Hauer).

In realtà, mi auguro, un po' tutti ci siamo posti, chi prima chi dopo, almeno una volta queste domande; ognuno cercando dentro di se' le risposte. Non voglio sapere a quali conclusioni siete giunti ne' vi dirò le mie; questo breve intermezzo mi permette di introdurre un romanzo di uno dei più ''saccheggiati'' autori di fantascienza che il genere umano abbia mai conosciuto : Philip K. Dick e un film, quello di Ridley Scott che amo particolarmente.

Il titolo originale del romanzo è '' Do Androids Dream of Electric Sheep ? '' ovvero : Anche gli androidi sognano Pecore Elettriche ? immaginando il riferimento all'insonnia  di un persona che ne soffre e alla quale dice, appunto di ''contare le pecore''. Questo romanzo venne pubblicato in Italia col titolo, poco originale, di '' Il Cacciatore di Androidi '' e, in un'operazione molto commerciale tipica dell'editoria del nostro Bel Paese, dopo il successo del film col titolo Blade Runner. Come al solito non vi svelerò ne' la trama ne' il finale; mi limito solo a dirvi che, se deciderete di leggervelo, vi appassionerà e vi sorprenderà, specie se avete visto il film. una raccomandazione : leggete il romanzo e solamente dopo (ri)vedetevi il film.

Ci sono alcune cose di cui mi piace parlare ricordando il romanzo e il film; la prima è che sicuramente mi evoca una certa nostalgia per i ''bei tempi andati'' della mia post adolescenza; un periodo dell mia vita che ricordo sempre con piacere  ma mai con rimpianto perchè penso sempre che ciò che sono lo devo a ciò che sono stato, e a me piace come sono ora, nonostante tutti i problemi e le contraddizioni che mi porto dentro. Un'altro motivo per il quale sono affezionato a Blade Runner riguarda la Fantascienza come genere letterario; tutti voi conoscerete, magari solo per sentito dire, Isaac Azimov; ebbene anche io, come molti appassionati, lo ritenevo uno dei massimi esponenti del genere ma soprattutto un autore in grado di proporre un tipo di fantscienza ''credibile'' che si discostava dal filone più propriamente fantasioso del genere stesso. Ebbene. L'incontro con Philip Dick cambiò se non radicalmente, per lo meno sostanzialmente, il mio metodo di approccio al genere fantascientifico. I motivi sono tanti. Sicuramente Dick aveva una fantasia pari a quella di Azimov ma il suo talento visionario, che differiva dalla fervida immaginazione dell'altro, poneva sempre il singolo individuo, spesso un disadattato o comunque un personaggio borderline, al centro d'intricate e spesso irrisolubili vicende; cominciai ad apprezzare Dick proprio per questo suo modo ''decadente'' di rappresentare i vincitori che spesso non vincevano mai. Almeno non completamente.

Un ultima cosa :  Philip K. Dick ebbe una vita difficile e travgliata ma trovò sempre la forza di scrivere i suoi racconti; come se essi fossero la sua unica, vera, ragione di vita. Egli ebbe diverse mogli e molti guai finanziari e proprio quando le cose, per lui, incominciarono a mettersi meglio, morì. Fece a tempo a vedere alcune scene di Blade Runner su invito di Ridley Scott, che voleva assolutamente un suo giudizio, ma non il film montato; e questo mi riporta ad una delle mie personali conclusioni sulla vita : nasciamo con un destino già scritto e per quanto ci sforziamo di sfuggirgli esso ci inseguirà per tutta la nostra esistenza.

Getsumeni noh michi.

 
 
 

La tristezza di un Natale triste

Post n°6 pubblicato il 14 Dicembre 2010 da Runwig
 

E' Natale. Non oggi ovviamente ma presto lo sarà. Dovremmo essere tutti più buoni, più comprensivi e più disponibili con il prossimo. Lo spirito del Natale dovrebbe essere questo.

Da quando ho perso lo spirito del Natale ? Da quando non mi va più di festeggiarlo ?

Non mi sono mai ritenuto un buon cristiano e probabilmente mai lo sarò. Però ricordo che da bambino me ne stavo in spasmodica attesa di quei giorni di festa. che coincidevano con il periodo di vacanza da scuola. dove avrei fatto tutto quello che normalmente, per tanti e ovvi motivi, non potevo fare; tipo : giocare coi miei cuginetti, stare alzato fino a tardi, la tombola, scartare un mucchio di regali molto più vari e importanti del giorno del mio compleanno e soprattutto, mia nonna che mi regalava cinquemila lire! Che per me rappresentavano una fortuna. Insomma me la godevo alla grande. Tutti erano felici e per qualche giorno nessuno s'incazzava più di tanto se rompevo qualcosa o facevo i capricci. L'immancabile prete di turno ci ricordava (a me e agli altri miei coetanei) che il Natale non era solo sfrenato consumismo (che comunque rispetto a quello che vedo oggi era roba da educande) risvegliando il mio senso di colpa per quel tizio morto in croce per salvarmi, al punto che qualche preghiera, la notte, prima di addormentarmi, la dicevo pure io.  Non credo che il mio Natale fosse così diverso da quello di tanti altri miei coetanei.

Oggi giro per le strade e trovo gente sempre più incazzata col mondo, con tutto; mi guardo attorno e perfino le facce dei bambini sono incazzate o peggio. Arroganti. Non sono mai stato un profeta del buonismo e non intendo diventarlo adesso ma cazzo! Dove mi trovo? Non capisco più questo mondo, sempre più cinicamente di merda, che usa sentimenti genuini per vendermi pandori sottocosto o torroni al 3x2, che mi propina aiuti per i ragazzini africani mentre a Termini Imerese vengono calpestati i più elementari diritti sindacali di lavoratori poveracci come me; un mondo dove un premier (fonte wikileakes) chiede "la stecca" a un suo pari grado per la fornitura di gas alla nazione; un mondo dove ormai è passato il messaggio che per un sessantenne e oltre, scoparsi una minorenne NON è reato ma E' FIGO!

E questo è niente. Mi guardo attorno e scopro che alla gente, alla moltitudine fin troppo silenziosa di questo BelPaese, del Natale non glie ne frega un beneamato cazzo. E allora mi chiedo : sono stato un bambino anormale? Sicuramente sono sempre stato uno un po' fuori. Da tutto. Sicuramente tra Indiani e Cowboys preferivo i primi. Sicuramente ancora oggi preferisco la musica dei Metallica a quegli stronzi vestiti di pelle che inneggiano a stupri e satanismo spacciando per gothic metal della immane immondizia. Sicuramente dico che fare l'amore (badate bene - NON Scopare) prima del matrimonio rende tutti più liberi e consapevoli a 360°. Sicuramente guardo questo mondo e scopro, purtroppo, che non mi ci trovo mica tanto bene e che mi piace sempre meno. Ma sono un fighter. Lo sono da sempre. Non mi piace arrendermi ma non combatto battaglie o crociate a favore di chissà quale ideale. Non ho più ideali.

Vorrei che mio figlio vivesse un po' di quello spirito natalizio che ho vissuto io e che lo conservi nel suo cuore per il resto della sua esistenza. Vorrei che mio figlio crescesse credendo ancora in qualcosa e che avesse degli ideali. Quelli che io, un brutto giorno, ho perso senza più ritrovare. Qualcuno ha detto che un uomo è nulla senza le proprie radici e secondo me ha ragione. Il problema è che questa società impone a tutti noi di non averne. E la cosa peggiore è che a molti piace che sia così. 

Si preannuncia un triste Natale del cazzo. L'ennesimo. Poi guardo alla TV una marea di giovani studenti che manifestano un diritto sacrosanto, un diritto che i nostri nonni, i nostri padri, si sono conquistati con duri sacrifici : il diritto all'istruzione. E scopro che mi sarebbe piaciuto essere lì con loro a manifestare il mio dissenso. Ma subito dopo scopro che ci sono solamente giovani e non i loro padri, quegli operai, quegli impiegati quei commercianti o tutti quelli che pensano che sia giusto essere lì con loro. E allora m'incazzo con me stesso e con la mia mancanza di ideali e torno a pensare che sarà un triste Natale del cazzo.

Dimenticavo : in questi giorni ho (ri)scoperto un autore molto particolare : Sven Hassel il quale scrisse molti romanzi ambientati durante la Seconda guerra Mondiale, su un gruppo di soldati, tutti un po' fuori da tutto proprio come me, che si trovano costretti a combattere tra le file della Warmacht (badate bene - NON SS) sostanzialmente sono dei poveracci mandati al massacro. La particolarità di questi romanzi sta nella descrizione della guerra; cruda e reale, dove gesti di eroismo, spesso dettati dalla disperazione, si alternano alle peggiori nefandezze di cui gli essere umani sono capaci. Il tutto descritto con asettico realismo di chi, quelle cose, le ha vissute davvero. Mi verrebbe da dire : leggere per non dimenticare. Ma come ho detto poc'anzi : questa è una società che spersonalizza, cancella e sostituisce tutto; dai sentimenti alla storia. Convincendoci che nuovo è sempre meglio di vecchio a prescindere. Cancellare le radici significa cancellare la memoria. E se un uomo non ha più ricordi ne' radici non è nulla.

Alla prossima.

Runwig

 

 

 
 
 

Sito ufficiale Morgana Lucchesi

Post n°5 pubblicato il 06 Dicembre 2010 da Runwig
 

 

Ebbene sì. Dopo molto tempo sono tornato a scrivere di cose che mi piacciono. La prima riguarda una delle scrittrici che più mi ha colpito in questi ultimi tempi : Morgana Lucchesi.

Questo é il link del suo sito ufficiale :

http://morganalucchesi.xoom.it  

Per chi ha voglia di curiosare nel web.

A presto.

 

Runwig

 
 
 
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