Creato da: rian55 il 27/05/2006
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Giustizia sportiva

Post n°2 pubblicato il 15 Luglio 2006 da rian55

Cari amici che mi leggete, premetto che mi piace usare la mia testa per fare le mie riflessioni e quello che scrivo non è un condizionamento di altri ma un mio modo vero di pensare e di essere me stesso. Ho sempre pensato che chi occupa posti di responsabilità, deve essere prima di esempio verso gli altri e dimostrare che quello che a parole dice, poi lo tramuta in fatti, nel suo quotidiano. Tutti fanno l'esempio del buon padre di famiglia, che sa gestire i propri figli, la propria economia e il rapporto con il vicinato. In fin dei conti cosa fa? Insegna, gestisce e relaziona.

Tutte queste cose, nella società moderna non esistono più, perchè il business ha soffocato qualsiasi valore. Il Dio denaro ha preso sopravvento in qualsiasi settore della vita quotidiana. Penso che è arrivato il momento di dire BASTA. L'esempio eclatante è quello che è successo nel calcio. La giustizia sportiva, non deve andare a verificare se nei comportamenti di dirigenti, vi sia responsabilità penale o civile ma solamente se vi sia il rispetto delle regole, sottoscritte da tutti, che sono: LEALTA', PROBITA' e COERENZA. Tutte le persone coinvolte, hanno infranto queste regole e per questo devono pagare. Se sono veri padri di famiglia, devono saper insegnare senza trovare giustificazioni davanti ai propri figli.

Io, so solo, che si usano paroloni per mascherare la furbizia e prendere in giro tutta la società che non ha il potere. Loro, dovrebbero essere i genitori e noi i figli. Se non dovessi avere fiducia in mio padre, come e cosa potrò insegnare a mio figlio? Se mio padre non rispetta le regole sociali o trova sempre giustificazioni al proprio operato, che insegnamento ne trarrò io? Cosa trasmetterò agli altri? Solo SFIDUCIA. Senza la fiducia, non si costruisce niente e non vi possono essere INSEGNAMENTO, GESTIONE e RELAZIONE. Posso dire che Berlusconi è uno dei genitori che per primo ha infranto le regole e trovato mille giustifizioni, senza ammettere i suoi errori. Prima con la TV, che sull'onda del liberismo l'ha portata ad una concorrenza pubblicitaria e a programmi spazzatura. Poi, con il suo ingresso nel calcio e con il metodo dell'acquisto di qualsiasi giocatore, ha indebolito le altre squadre e rafforzato la sua. ha comprato giocatori bravi nelle altre squadre (Lentini e Di Napoli gli esempi più eclatanti), per farli comodamente stare in panchina. Già allora si parlava di fondi neri. Ha fatto lievitare i prezzi dei giocatori e di qualsiasi attore, presentatore o intrattenitori. Li metteva in tv e dovevano dire quello che gli preparavano se volevano continuare a vivere bene.

Poi, è entrato nella politica, per non subire i processi che si stavano preparando contro di lui. Si è dato per vittima del sistema, che lui stesso ha creato, con la differenza che lui, conoscendone i risvolti, sapeva benissimo gestire. Ha condizionato la mente di milioni di cittadini, sotto la spinta emotiva del tifo e la voglia di liberismo che in fin dei conti, non è che la prigionia vestita da libertà. Per andare avanti nella vita, il cittadino doveva rubare, doveva essere raccomandato, doveva andare negli Istituti privati, nelle sue finanziarie, comprare i suoi giornali, vedere i suoi programmi TV. Per me, non è un educatore che insegna i giusti valori ma anzi, istiga alla ribellioni e alla frantumazione dei valori morali e civili. I reality sono la frantumazione dei valori, perchè fanno diventare personaggi chi trasgredisce di più. Addirittura, il corteggiamento di più donne verso un uomo e di più uomini verso una donna. Baciare tutti per vedere se scatta la scintilla dell'amore o verificare se il sentimento dell'amore è saldo, costringere giovani al corteggiamento più esasperante e condizionato dai riflettori. Questi non sono insegnamenti ma business. A me piace pensare con la mia testa e vivere una mia vita. Voglio essere me stesso, con l'entusiasmo di aver fatto le mie scelte e orgoglioso degli insegnamenti di mio padre e dei miei professori, che nella loro semplicità mi hanno insegnato ad amare e a rispettare le persone. Le parole devono servire per vivere in pace e non usarle a convenienza. La de Filippi che usa tanto la psicologia deve capire che il suo ruolo è visto e imitato da milioni di persone e dovrebbe mettersi la mano sulla coscienza, quando fa certe domande o assume certi atteggiamenti o promuove certe trasmissioni.

Penso a tutti quei morti che vi sono stati nel mondo del calcio o nella società civile. Quante persone prese dalla passione del calcio, sono morte? Quante vittime innocenti? Manderemo i nostri figli allo stadio? Che opinione ci siamo fatti degli stadi? Abbiamo fiducia nella società e nelle persone che stanno a capo? Sono bravi genitori? Si è sempre detto: fate come il prete dice e non come il prete fa ma questo detto popolano ci sta portando all'eccesso, perchè tutti sono diventati "Preti" e i parrocchiani dove sono? Bisogna fermare questo eccesso e ritornare umilmente alle nostre origini di persone che sanno insegnare, gestire e relazionare con gli altri.

L'UMILTA' è la nostra chiave di svolta. Il denaro ci sta portando all'esasperazione e non riusciamo a vivere senza di esso. Ne vogliamo in quantità sempre più crescente e per ottenerlo, siamo disposti a rinnegare noi stessi e i nostri valori. Chi ci spinge a fare tutto questo? Ci difendiamo anche noi da un sistema? Chi c'è a capo del sistema? NESSUNO. Forse Ulisse che disse a Polifemo di chiamarsi NESSUNO, stava inventando la vera fustigazione sociale. Chiudo dando la colpa a Polifemo, (personaggio mitologico) che è frutto della fantasia di un grande Omero e come tutti i grandi pensatori, sapeva raccontare e prendere le menti umane e non si curava dei danni che poteva provocare. Lui almeno ha scritto in silenzio ed è diventato famoso dopo la sua morte mentre i pensatori di oggi, sanno come far leva sulle menti fragili, che hanno tanta voglia di amore ma che s'illudono di poterlo trovare ma il realtà cadono nella rete del consumismo, che toglie la FIDUCIA verso tutti, esasperando la DIFFIDENZA. Oggi viviamo con il dubbio che la persona a noi più vicina prima o poi ci possa fregare e non costruiamo nessuna certezza per un domani. E' un appello a tutte le persone di buon senso, di ritrovare l'umiltà interna e di ritornare ad essere veri genitori, con i caratteristici ruoli di INSEGNAMENTO, GESTIONE e RELAZIONE.

Anche la figura del genitore è cambiata. Non siamo come una volta, comprensivi verso gli altri ma siamo diventati esigenti verso tutti. Sbagliare è umano. E' un detto che si diceva ma che oggi non riguarda mai se stessi ma solo ed esclusivamente gli altri.

Il titolo è Giustizia Sportiva. Lo Sport aveva la finalità: importante è partecipare. Perchè non può essere una regola che riguarda anche la nostra vita sociale? L'Importante è partecipare ad una vita sociale umana, con regole uguali per tutti. Se saremo tutti leali verso noi stessi e gli altri, non avremo bisogno dei giudici che ci giudicano perchè noi stessi saremo controllori della società.

La mia è utopia, perchè significa cambiare modello mentale, cambiamento di vita sociale, rispetto delle regole da parte mia in primis e da parte degli altri. Non si può accettare il pensiero: IO NON RISPETTO LE REGOLE PERCHE' TUTTI FANNO COSI'. Purtroppo queste frasi le ho sentite pronunciare dalle persone che per prime dovevano dare il buon esempio. Io, sono un cittadino, che rispetta le regole, che vive nel suo piccolo in pace con se stesso e con gli altri. Chi sbaglia deve pagare e i cocci sono suoi. La verità deve venire a galla. Chi sbaglia e ha il buon senso di capire l'errore, s'impegnerà a non rifarlo. Questa si chiama BUONA FEDE. Invece se io sono consapevole di sbagliare perchè tutti fanno così, non ho buona fede e quindi non posso essere neanche giustificato, perchè ho fatto tutto con la consapevolezza e la premeditazione. No, cari amici, non ci sto allo stravolgimento delle regole sociali.

IL RISPETTO DI SE STESSO E DEGLI ALTRI, DEVE RITORNARE AD ESSERE UNA VIA DA SEGUIRE PER PARTECIPARE ALLA GARA DELLA VITA E COMUNQUE VADA, CHE SIA SEMPRE UN SUCCESSO.

 
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