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« Il buon cavallo si vede .... »

L'odissea della Piramide del 38° Parallelo

Post n°193 pubblicato il 11 Giugno 2023 da cav.ade
 

È strano come una tranquilla giornata fuoriporta , possa diventare poi un'odissea ...
Dopo aver fatto colazione aspettando che si svegliassero i più piccoli, si discuteva sul da fare, e alla fine decidiamo per una gita fuori porta. Il tempo sembra bello, almeno non mette pioggia , così appena tutti svegli, si parte ...
La meta tanto ambita da tutti ,il mare, nonostante sia Giugno , le temperature quest'anno non vogliono salire,   decidiamo comunque di andare , non faremo ancora il primo bagno di stagione, ma almeno respiriamo aria fresca e pulita... Dopo aver percorso circa 46 Km di stade opinabili, interruzioni,e  svirgolamenti varii, alla rotonda di  Contrada Torre ( zona artigianale di Santo Stefano di Camastra ) decidiamo di proseguire, proprio verso Santo Stefano di Camastra , ma appena arrivati,  qualcosa non ci convince e ripartiamo alla volta della vicina Villa Margi. Dopo altri 3 Km siamo lì sul lungo mare, guardando la spiaggia , è  ancora in condizioni fatiscenti , un po' delusi , e con i piccoli già stanchi dal viaggio , ci mettiamo di nuovo in marcia, alla volta di Tusa. In viaggio per altri 10 minuti,  sulla SS113 , che non mi stancherei mai di percorrere per giorni e giorni, quella sensazione di toccare il mare costeggiadolo, e guardando come cambia colore ad ogni km che passa , le sue coste ruvide e frastagliate che sanno di casa, nonostante sia nata e cresciuta in montagna , ogni volta che ripercorro la SS113 è amore infinito...
Giunti a Tusa finalmente ci fermiamo nello spiazzale in prossimità della stazione ferroviaria ed è li che finalmente decidiamo di trascorrere qualche ora... la spiaggia è quasi deserta , e noi ci rilassiamo in questa meravigliosa spiaggia, l'aria è calda al punto giusto, l'acqua limpida, e gelata, solo il tempo di metabolizzare i brividi che si scatenano al contatto con la pelle calda,perche il mare ti chiama, e anche se impreparati dobbiamo mantenere il contatto con l'acqua ,quasi invisibili le onde infrangendo sulla  battigia , trascinano con se le pietre più piccole e leggere  che riproducono quello sciabordio che sembra surreale. Mi giro e osservo tutto ciò che mi circonda , a partire dai ciottoli che rotolano avanti e indietro trascinati dal mare, in quella danza che lenta trascina con sé... alzo lo sgurdo verso l'orizzonte e vedo le timide onde che cambiano colore man mano che si uniscono al cielo limpido, di un azzuro che inganna,  tanto da non capire dove finisce il mare e dove inizia il cielo, attimi in cui tutti i sensi sono in estasi, alla ricerca di un dettaglio che riporti alla realtà. Una piccola vela in lontananza sembra strappare quella fusione tra cielo e mare, un puntino quasi impercettibile, che crea una visione quasi paradisiaca,insieme a qualche gabbiano che volteggia sulle piccole onde , in cerca di un misero pesciolino con cui banchettare... volgendo lo sguardo altrove scruto ogni angolo, ogni dettaglio, i colori , i rilievi, le case, tutto sembra uscire da un dipinto, adagiato lì perfettamente in sintonia con ogni dettaglio che lo circonda. Mi soffermo a guardare in alto su di una collinetta,  un piccolo cono , no! è una piramide...  Si adesso ne sono sicura,  è la Piramide del 38° parallelo,  sono anni che mi ripeto che devo andare , è un luogo che mi affascina , la sua storia , il simbolismo, la mia curiosità un mix entusiasmante, mi lascio travolgere dall'impazienza e visto che sembra quasi poterla toccare dalla spiaggia,  mi lancio in questa proposta di lasciare la spiaggia e visitare il sito , che non disterà certamente molto dalla nostra postazione.... Così dopo aver pranzato e trascorso ancora un'oretta in spiaggia,  ci mettiamo in viaggio verso il 38° Parallelo,  La piramide.                                                    E qui inizia la nostra Odissea...

Ci rimettiamo sulla Ss113 , e seguiamo le indicazioni stradali,non l'avessimo mai fatto, seguiamo i cartelli che ci dirigono verso la Fiumara d'arte... ma ad un certo punto, un bivio indica la Fiumara d'arte,  ma per il 38° Parallelo, ci dicono di proseguire dritto, facendo a ritroso il percorso fatto al mattino per arrivare fin lì... qualcosa non quadra , i cartelli ci indicano di tornare indietro,  ma ci stiamo allontanando sempre di più.  Confusi e in preda a mille dubbi,  chiudo il navigatore,  e  rassegnati guardando i cartelli che ci riportano a Villa Margi, poi alla rotonda e continuano sull SS117  direzione Reitano, non capiamo.  A questo punto sempre piu convinti che la cartellonistica sia sbagliata,e  le indicazioni siano errate, proseguiamo... Un misto di rabbia e delusione pervade la mente, continuiamo a non capire dove ci siamo persi il percorso esatto...Ma adesso decisi più che mai di capire dove finiremo, invito a proseguire seguendo le indicazioni della segnaletica... Percorriamo seguendo le indicazioni fin sotto Mistretta , ad uno svincolo che va verso Motta d'Affermo. Saliamo attraversando la Sp 173 , un sorta di strada simil interpoderale di dubbia sicurezza e qualità. Proseguiamo, ancora, fin quando le indicazioni, i cartelli ci indicano di procedere verso il centro di Motta D'Affermo,  per passare poi ad una strada secondaria , non asfaltata , stretta al punto che se si incrocia un'altra macchina in direzione opposta,  bisogna pregare tutti i santi a fare un salto giù da noi, perché è quasi impossibile trovare un angolo dove allargarsi efare passare l'altro veicolo. A quel punto o vai indietro tu, o confidi nella buona sorte e ti lasci cadere in una condizione da ebete, così che l'altro conducente impietosito , torni lui a marcia indietro fin dove non si sa... e intanto continui a pregare che non sopraggiungano altri veicoli,  altrimenti è la fine.... e dopo essere tornati indietro e poi riportati giù quasi al punto di partenza,viaggiato più di 40 minuti  a ritroso , per renderci conto che distavamo appena 6 km , ma ne abbiamo percorsi 30 e più perché i cartelli ci hanno fuorviato, tiriamo un primo sospiro di sollievo . Le condizioni della strada sono al limite dell'immaginazione ,soprattutto l'ultimo tratto. Una strada sterrata ad una sola corsia da un lato il fianco ripido della collina che costeggia la carreggiata,  dall'altro uno strapiombo che guardarlo sembra non avere fine , dove a protezione c'è solo una staccionata fatiscente , nessun guardrail, un reticolato che se ti ci appoggi con la mano cadi giù senza rendertene conto, non oso immaginare cosa succede se sbadatamente alla guida ti allarghi un po sul ciglio...
Arrivati finalmente allo spiazzo sotto la piramide,  si tira un sospiro di sollievo,  e finalmente ammiro questa piramide estasiata,  entusiasta per essere riuscita finalmente ad arrivarci...  Guardando la piramide di cui conosco a grandi linee la storia,  mi perdo nella sua immensa bellezza,  paradossalmente è spoglia ma ha un grande valore spirituale.  Enigmatica,  possente,  un tripudio di emozioni, energia e magnificenza. Osservo ogni dettaglio che resterà dentro di me , a ricordarmi quanto la semplicità sia esuberante. Un piccolo spazio di terra ,in cui è stata istallata un'opera d'arte che merita di essere visistata e valorizzata, così come le grandi opere meritano,  in silenzio ne assorbo ogni dettaglio, ogni angolazione resta impressa nella memoria, un tatuaggio sulla pelle che non ha prezzo. La maggior partedelle persone vanno lì per fare un Selfie, una gita , magari solo per curiosità,  come abbiamo fatto noi, sottovalutando tutti gli aspetti che possono emergere e riemergere dal nostro  "essere",nel momento in cui osserviamo e assorbiamo tutta la bellezza di un luogo mistico e quasi surreale. Vivere consapevolmente i luoghi che visitiamo, ci permette di scorgere quella particolarità che hanno, e che solo se ci immedesimiamo in essi,riuscuamo a sentire. Al contrario sarà solo un'altro ricordo , una foto scattata in un luogo qualunque,  da mettere in un cassetto nel dimenticatoio della memoria, senza apprendere ,ne dare il giusto valore .. Riprendiamo il viaggio alla volta di casa, ripercorrendo la carreggiata e ci interroghiamo sul perché un sito di interesse culturale cosi importante,  sia stato posto in luogo così impervio. Quasi come se quel percorso fosse l'introduzione alla liberazione delle ansie che si susseguono lungo il tragitto.  Percorrere una strada sterrata così  impervia,  suscita stati d'animo fuori dal comune. Poco pratica, disastrata.  Un contesto affascinante ma seriamente discutibile per la precarietà di indicazioni stradali e di sicurezza nell'ultimo tratto. Sicuramente andrebbe rivisto il percorso, trovando una soluzione alla viabilità che essendo obbligata ad un solo senso di marcia , ha un problema che va rivisto assolutamente.  Tutti quelli che eravamo lì  in visita in quel momento,  ci siamo lamentati,  del percorso e  della scarsità di Informazioni, la manca di indicazioni chieare e collegamenti semplici tra i vari siti che fanno parte della Fiumara d'arte,  e ciò a mio avviso penalizza tantissimo i visitatori. Ma anche una forma di turismo che potrebbe portare maggiore economia al luogo, in generale viene gestita con superficialità...
Un'odissea che non si può raccontare.. un percorso che non dovrebbe essere così poco attenzionato...

Autore: AdeCav

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