Creato da exit83 il 25/09/2007

180chiliDgrasso

Storia di tre giovani in cerca di se stessi.

 

 

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Post n°7 pubblicato il 25 Settembre 2007 da exit83

 

22.Cr-Omo


Marco si reca in palestra.

S'intrufola tra le gambe dei palestrati pieni di anfetamine e ragazzine sbavanti in adorazione da testosterone.

Guarda in giro in cerca del tipo che ha ribattezzato “il ragazzo dalla canottiera blu” perché il più delle volte lo ha visto entrare in palestra con indosso polo o canottiere azzurre o blu.

Lo nota quasi subito.

É all'angolo a destra , gli dà le spalle compiendo gli esercizi per modellare gli addominali.

Il sedere sodo e ben fatto. Il ragazzo si volta e Marco arrossisce.

Trascina le gambe verso gli attrezzi per lavorare sui bicipiti.

Pensa tra sé che dovrebbe andare in palestra per dieci anni prima di avere un fisico scolpito come gli altri ragazzi. All'ora fissata tutti si dirigono sudati e pompatissimi alle docce.

Marco si sveste nel mucchio e cerca di non guardarsi intorno.

Il suo sguardo vaga e si sofferma sui corpi che gli stanno accanto.

Finge noncuranza, indifferenza ma il cuore gli morde il petto d'impeto.

Il suo pene sobbalza e si dà mentalmente del malato e dello sciocco. Attende che tutti se ne siano andati, voltandosi verso la parete.

Quando tutto tace ,nel silenzio irreale, si spara una sega.

Immagina che il ragazzo dalla maglia blu si avvicini al suo corpo, lo cinga dai fianchi e gli si strofini contro. Cazzo contro cazzo. Ad erezione continua geme,supplicando il cuore di quietarsi.

Si riveste.

 

                        23.Incastri 00.


Incastri.


Io e Marco , tessere dello stesso mosaico.

L'imperfetta corrispondenza di due mani giunte. In preghiera.

Sospesi , incerti e maldestri. Adolescenti deliranti.

Schizofrenici.


Uniti inconsapevolmente.


Elaboriamo agguati amandoci in segreto.

Io e Marco, seguaci della stessa setta.

Io e Marco, pagliacci dello stesso circo.

Io e Marco, unica vita.


 

                   24.La notte di Piz


Il ragazzo s'avvicina a Piz e con la banalissima scusa del “mi fai accendere” lo abborda .

Al trentacinquesimo secondo già Piz armeggia con la patta dei pantaloni e subito dopo il tipo lo carica in auto. Direzione Monte Pellegrino.

Il boy dopo aver slinguato Piz per quindici minuti, gli umetta l'ano con vasellina e lo penetra senza esitazioni.

Piz prova dolore e piacere , sente gonfiare il ventre come un palloncino.

Desidera ancorare il proprio corpo a quello del compagno.

Desidera che lui lo prenda ancora.

Per una sera.

 

25.Scuola



Accendo la luce sono le otto e trenta,in fretta tento di raccattare i vestiti che ho gettato in terra la sera precedente e con impazienza aspetto che mia nonna smetta di guardarsi allo specchio.

Finalmente dopo aver bevuto il tè velocemente ed aver fatto il bidet corro come una forsennata verso la scuola imbrattata di patatine fritte ,caffè e disegni osceni.

Entro scapigliata come al solito con la faccia da mummietta-incancrenita,dicono i maligni ma loro,i maligni,hanno una faccia da BAULI in calore(avete presente quei panettoni farciti con il topicida?).

Con il ghigno da assatanato il mio compagno Tano all’ultimo banco sfoglia con massima attenzione un giornaletto porno,il suo compagno di banco Stefania esprime gli stessi concetti con mimica eccezionale.

Tina N.cerca di spiegare ad Elena per la terza volta cosa vuol dire emorroidi e le spiega che non sono una vena del cuore.

Elena dopo la settima spiegazione capisce e si dedica alla rivista AVON che è il commercio più proficuo in classe,se la passano come un breviario e Melina prende per il culo tutte,tangentando (cioè facendo pagare più del dovuto)alle spalle di Laki La Pornostar.

Le mucche (le compagne che abitano in paesi in cui l'economia si basa sull'allevamento di bovini)fanno sciopero per poca produzione di latticini quindi non vengono a scuola e Ginevra sta a casa da un mese perché ha l’influenza,tutte palle,è incinta!Gero e Bela stanno in disparte ma non pomiciano in quanto Bela vuole rimanere casta fino al matrimonio.

La Journaliste ed io ci siamo appallate tutta la mattina ed abbiamo trascorso il tempo rubando i diari ai nostri zozzi-compagni(poiché dita nel naso,scorregge ascellari ed anali,eruzioni di merda ed erutti,riempiono le ore,cinque,di scuola).


Per fortuna le lezioni sono colate via come olio,senza lasciare tracce di unto.


Siamo usciti con altri settecento studenti accaldati,insudiciati,con parecchie macchie sui jeans(di tutti i generi ..bruciature di sigarette,penna a biro,sangue mestruale,sperma)e sulla scala stavo quasi per fare un volo da Fiona May perché un coglione di 2° A mi ha tamponato con furia e sputando per terra mi guarda con occhio da triglia dopo che gli ho mollato un 325 sul bel viso bianco,i suoi occhi hanno fatto TIC-TOC forse era la mascella.

Arrivo con fare nervoso nei pressi del posteggio per motori, facendo un evidente sforzo per non buttare giù una bestemmia quando mi accorgo che quei figli di puttana mi hanno impasticcato il motorino mettendogli lo zucchero nella benzina ed in più mi hanno rubato candela,luci,clacson e ruote.

Torno a casa dopo aver percorso 100m a piedi,senza piedi, con la lingua ingellata tra i capelli ed il feto insopportabile del panino col gorgonzola che mia madre mi ha impaccato senza che me ne accorgessi. La gente mi osserva schifiata perché probabilmente somiglio a Pippi-Calze-Lunghe con la coda da puzzola metropolitana,continuo il mio cammino,giungo davanti al portone del condominio in cui abito e con il mio binocolo d’avvistamento vedo che la iena Carolina chiamata da tutti Miss Eleganza sta precipitandosi come un falco,su me,la preda;generalmente chiusa in ascensore con lei si rischia l’asfissia da Versagge Parfum ma con la mia fortuita arma segreta avrò la mia vendetta,sguaino il panino e lo addento senza per altro smettere di sorridere e con falsa drammaticità penso:”Oddio,questa mi crepa in ascensore”.Dovremo chiamare l’OTIS?

 

26.Tancredi a Rimini



Il viaggio di-(i)struzione di Piz.


Parte alle nove del mattino col treno in piena primavera tendente al caldo bestia.

Come una Principessa s'accomoda nel vagone di prima classe che ovviamente non era destinato a lui e accavalla le gambe.

Un signore distinto gli chiede di cedergli il posto visto che l'ha prenotato e soprattutto pagato.

Piz molla il sedile e raggiunge le prof e le compagne di scuola nel vagone a loro assegnato.

Ne rimane sdegnato finché annoiato comincia a passeggiare come se fosse su una passerella. L'uomo delle bibite gli vorrebbe vendere birra e co ma lui non se lo fila.

La Prof d'Italiano col tubino nero costellato di palline multicolor pare molto albero di Natale e s'attacca al prof di Ed.Fisica che non glielo vuole dare neanche morto.

Antonella gli fa notare che ci stanno classi aggregate di altri Istituti dove abbondano ragazzi super e lui se li guarda tutti stilando una personalissima classifica.

Etichetta tutti in tre categorie: fattibili, fattibili solo in caso di calamità naturale, fattibili neppure sotto tortura.

Quelli fattibili hanno le sottoclassi: “scopami qui ed ora” e “scopami e svegliati dal tuo torpore”.


I fattibili solo in caso di calamità naturale invece devono essere selezionati attraverso un test a sbocco multiplo e avere misure a norma di legge.


Se sono brutti soltanto di viso allora a parte il classico cuscino o l'escamotage di spegnere la luce proprio un attimo prima di batuffolare senza sosta, ci sta il metodo dell'ops m'è cascato il portafoglio o il sapone e si dà il via all'ingroppo.


I fattibili neppure sotto tortura sono proprio quelli che rispondono ai test scrivendo Stato civile: Palermo (invece che celibe).


Dopo tantissime ore in cui Piz ha dormito, limato le unghia, sistemato i capelli, rifatto il trucco, disegnato modelli chic e ascoltato Madonna finalmente giungono a Rimini.


Un gruppetto di ragazze fanno parte del coro della scuola e il professore di Musica in ogni Chiesa le costringe ad intonare una melodia e Tancredi ne approfitta per svignarsela con le altre , farsi un giro in centro , stuzzicare la curiosità dei passanti con i suoi bozzetti.

Giunti in hotel scelgono le stanze e partono le feste. Canne dappertutto, comprate in ogni dove, bottegucce rapinate di alcool e patatine, ragazzi che tentano di scavalcare balconi per raggiungere le stanze delle ragazze. Piz apre la valigia e tutte le compagne rimangono sbigottite dall'intera collezione di intimo firmatissimo.

Spiega che per conquistare un uomo occorre la regola delle cinque G:

profumo giusto, intimo giusto, posto giusto, momento giusto e soprattutto toccare e leccare nel punto giusto.

Proprio mentre si preparano sentono bussare alla finestra, è un ragazzo di V E che cerca asilo politico in stanza dato che è inseguito dai professori.

Lo fanno entrare e lo nascondono in bagno.

Un professore sbuca anche lui sul terrazzino e intima di consegnargli il disertore ma nessuno fiata omertoso.

Tancredi ne approfitta per sgattaiolare in bagno e provarci col mal-venente.



















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Commenti al Post:
desy579
desy579 il 25/09/07 alle 15:23 via WEB
che blog particolare! complimenti!
 
 
exit83
exit83 il 25/09/07 alle 15:30 via WEB
:) sarà che ho una vita particolare:)
 
belle_gambe78
belle_gambe78 il 16/11/07 alle 20:01 via WEB
colpisce,va dritto all'anima,complimenti per il blog. Un abbraccio da Stella
 
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