Creato da exit83 il 25/09/2007

180chiliDgrasso

Storia di tre giovani in cerca di se stessi.

 

 

D.M

Post n°57 pubblicato il 01 Febbraio 2008 da exit83

 

Quando si ottenebra il giorno e tutto vortica in un senso,

i tuoi occhi sembrano ulcerare incessantemente,

e ogni passo sa di scala e ogni odore di corpo,

e ogni sorriso sa di sogno e ogni brezza di sale,

così che tutto appare più reale di quanto sia,

e pensi di essere la sola a poter sobbalzare,

da un atollo all'altro sospinta da mille se,

da sfumatura in sfumatura perduta universalmente.

Quando ti si spezzano le ossa ad ogni gradino,

la salita sembra sempre più impervia,

i bisbigli assumono toni irrisori,

la notte diviene una nemica per il tuo sonno,

così che tu possa credere di non poter attraversare gli oceani,

che ciò che resta di un cuore possa rimaner smarrito,

frantumato in cocci di stelle quasi spente,

che stentano a scaldare il mondo con qualche bagliore.

Esistono istanti nella vita del mondo in cui è lecito divagare,

cercare di aggirare l'ostacolo per poter sopravvivere,

mischiarsi tra gli altri mascherandosi un poco,

parlare del nulla e tenersi in piedi anche se il cielo crolla,

ingannare senza intenzione e pentirsi di averlo fatto,

guardare il cielo con altri occhi ingoiando gocce perlate,

così che ci si possa condannare e assolvere da soli,

mentre porti al seno le tue mani pallide,

scopri di essere capace ancora di sorridere.

Esistono istanti nella vita del mondo in cui il tempo si contorce,

spiralizza, muta e converte epoche e anni,

ciò che diviene verità era inganno,

ciò che sostiene l'esistenza era poesia,

ciò che regola le menti era caos,

germoglia consapevolezza dal deserto,

mitiga le stagioni un nuovo sole,

mentre passeggi in un giardino creato per te,

scopri quanta bellezza possa emergere dall'abisso.

Se solo potessi scorgere oltre questi ghiacci,

i silenzi sarebbero piccoli sussurri graditi,

correresti a perdifiato su estese vallate,

non pensando a niente.

Se solo potessi scorgere uno squarcio di luna,

in una di quelle sere d'estate un po' umide,

avresti voglia di rinascere ogni giorno,

con gioia nuova.

Hai pensato di aver ucciso il tuo riflesso,

simile ad uno specchio opaco,

ti sei convinta di aver ucciso il tuo ritratto,

privandolo di ogni prospettiva.

Se solo potessi scorgere oltre questo fiume,

vedresti quelle cose che non hai mai immaginato,

avresti voglia di danzare a lungo,

non pensando a niente.

Quando si ottenebra il giorno e tutto vortica in un senso,

i tuoi occhi sembrano ulcerare incessantemente,

e ogni parola sa di addio e ogni sguardo di vuoto,

e ogni silenzio sa di paura e ogni sospiro di sogno,

così che tutto appare più reale di quanto sia,

e pensi di essere la sola a poter sobbalzare,

tra spazi e pieni di versi instabili,

tra i confini tracciati senza una ragione,

tenendo strettamente tra le mani cocci di cuore,

frammenti di stelle che stentano a brillare.


 
 
 

Addormentare il mattino

Post n°56 pubblicato il 30 Gennaio 2008 da exit83

 

Seduti dinanzi la luna attendiamo il mattino,

come due stranieri perduti per la città,

gli occhi pieni di luce sono voragini,

siamo statue silenziose private del tempo.

Invecchiamo senza crepe e senza dolore,

qualche linea d'amarezza e qualche ruga nuova,

niente che possa stupirci davvero,

niente che possa sembrarci inutile più di adesso.

L'uno di fianco all'altro respiriamo fumo,

cicche tra le dita giallo-nicotina,

questo è l'istante perfetto per dire che si è soli,

fermi in un'auto nera sotto un cielo nero.

Se piango è soltanto per me,

perché ci si sente come bottiglie per metà vuote,

nelle narici il puzzo di alcool mischiato all'odore di caffè,

l'erba che esala profumi di vecchi prati ormai in rovina.

Se piango è soltanto per me,

perché ci si sente come mezze promesse fatte a denti stretti,

il maglione grigio è sparito in fondo al cassetto di un padre assente,

e tutto sembra colare addosso come pioggia delicata.

Seduti dinanzi la luna ci sembra di appartenere,

come piccoli punti insignificanti eppure esistenti,

tentiamo stupidi giochi di ruolo per far parte di un sogno,

un sogno malato che possa corrompere le menti.

Castriamo vite e fingiamo drammi,

dolci assassini di cuori,

esorcizziamo i nostri spettri,

mostrandoli nudi al mondo.

Castriamo vite e fingiamo drammi,

dolci ventriloqui depressi,

sussurriamo velenosi canti,

affinché si possa manovrare tutto.

Se piango è soltanto per me,

perché ci si sente come vecchie ossa stanche,

un mucchietto di parole da dire piano,

soltanto per farsi del male.

Se piango è soltanto per me,

perché non c'è nulla che manca tranne la mancanza,

quel senso di impotenza che macchia la pelle di vuoti,

so che pagherò per questa insensibile rinuncia.

Di tutto ciò che hai detto non ricordo niente,

una serie di parole come bagliori di lame,

preparo l'altare per il sacrificio di intenti,

sai perfettamente che ci siamo date illusioni,

soltanto poche e vaghe illusioni.

Di tutto ciò che avrei potuto dire non ho profuso verbo,

muoviamo senza distaccarci di un passo,

siamo così distanti da apparire infinitesimali,

desidero Dio tra le mie mani,

da invocare sotto questo cielo,

mentre la notte si fa più chiara,

e tu mi tiri giù nel vortice del riso.

Dai il via al nostro gioco,

mentre desidero leccare asprezze,

ogni mia lacrima per un tuo vorrei,

se solo ci fosse una sola realtà,

dai il via al nostro gioco,

correndo per i corridoi del nostro labirinto,

ogni mia lacrima per una sillaba del tuo nome,

se solo potessi pronunciarlo senza sanguinare.

Se piango è soltanto per me,

puoi capirmi adesso?

Se piango è soltanto per me,

puoi lacerare questo sogno?

Matita nera sui tuoi occhi,

il cielo più blu di qualsiasi altra sera,

sedute l'una di fianco all'altra,

tentiamo di addormentare il mattino.

Se solo potessi invocare Dio,

per un unico momento,

se solo potessi sentirmi parte di tutto,

sarei una pagina per una nuova storia,

tenterei per un unico istante di addormentare il mattino.




 
 
 

Post N° 55

Post n°55 pubblicato il 30 Gennaio 2008 da exit83

 

Polvere colorata sulle mie spalle strette,

un verso che sia l'inizio di una vita,

sulle mie labbra bluastre e secche,

il gelo è nella mia testa,

copre gli occhi,

s'impossessa di ogni briciolo di carne,

dona brividi alla pelle sfatta,

il volto suda terrore,

e l'immagine si annienta,

in tanti piccoli schermi elettronici,

trasmette segnali e ronzii di stelle,

il suono è l'unico ricordo di un passato.

Ciò mi basta.

Cenere come coriandoli sulle mie spalle,

pochi accordi di melodia per un intero spartito,

sulle mie dita tracce di saliva,

il pollice sinistro nella bocca,

muovo coordinando i passi,

oscillando le braccia,

il gelo è nella mia testa,

copre gli occhi,

s'impossessa di ogni parte di me,

lascia che si irrigidiscano i muscoli,

e l'immagine si annienta,

in tante piccole finestre,

dalle quali vedere soltanto tracce di mondi,

da quei frammenti ricavarne passato.

Ciò mi basta.

É l'idea di un amore mai esistito,

che mi basta.

É l'idea di una morte da vivere,

che mi basta.

É l'inquietudine di dover risorgere ogni mattino,

che mi basta.

È la finzione che rende forti,

che mi basta.

É l'amore ciò che mi basta,

é la finzione ciò che mi basta.

É l'idea di esser amati che mi basta.

É tutto ciò che non è necessario ,

che mi basta.

Ciò mi basta.

 
 
 

Canzone piramidale

Post n°54 pubblicato il 15 Gennaio 2008 da exit83

 

Dormi a capo chino sul mio cuore,

sogni di essere accanto a me,

stretta come stretti sono gli occhi,

che mendicano istanti di riposo.

Dormi a capo chino sul mio cuore,

sogni di essere accanto a me,

tremante come le parole da non dire,

che scavano insenature tra le membra.

Senti che siamo anime perdute,

che vagano alla ricerca di un ritorno,

strade che biforcano in altre strade,

che sconfinano oltrepassando il giorno.

Senti che manca un passo alla caduta,

non c'è alcun limite tra pieni e vuoti,

stramazzi al suolo come un albero colpito,

le cui radici hanno squarciato il sogno.

Credi che io possa accettare il gioco?

Le tue mani carezzano vaghe e strane stelle,

immaginate soltanto per te da menti buone,

i venti che trasportano desideri fugaci,

accolgono la preghiera del tuo cuore.

Le tue mani carezzano vaghe e strane stelle,

immaginate soltanto per te da menti buone,

il tuo giudizio si placa dinanzi il nulla,

perché nulla è la bugia che schernisce l'alba.

Pensi di aver capito veramente?

Siamo funamboli che rischiano di crollare,

i due estremi di una corda mai del tutto tesa,

instabili rendiamo ogni cosa meno vera,

perché siamo equilibri in movimento.

Dormi a capo chino sul mio cuore,

anche se non sarò più con te,

camminerò in notti che non puoi vivere,

canticchiando una canzone piramidale.

Dormi a capo chino sul mio cuore,

anche se non lo sentirai battere per te,

andrò per valli e calpesterò sentieri,

che tu non riusciresti ad immaginare.

Vedrò luoghi che mi sembreranno vecchi,

aspetti che pochi hanno avuto il tempo di cogliere,

vedrò colori e sorrisi nuovi,

volti che mi ricorderanno altri volti.

Vedrò musei,cieli e terre,

vedrò tutte quelle cose che esistono per fede,

cercherò silenzi nel caos e trambusto nelle campagne,

coltiverò i sassi e lancerò fiori.

Vedrò uomini e donne danzare in modo bizzarro,

vedrò specchi opachi e specchi come porte per altri mondi,

cercherò chiavi di accesso tra le pagine di libri,

varcherò cancelli oltre i quali è lecito soltanto esistere.

Dormirai col capo poggiato sul mio cuore,

mentre io sarò in viaggio perenne tra le galassie,

e visiterò tutti i mondi e le realtà possibili,

tenendoti fuori da ogni mia scelta.

Dormirai col capo poggiato sul mio cuore,

mentre io sarò in viaggio perenne tra le galassie,

visiterò tutti i corridoi della mente,

tenendoti fuori da ogni mia scelta.

 
 
 

Videotape

Post n°53 pubblicato il 09 Gennaio 2008 da exit83

 

In questa città narcotizzata muovono spettri,

varcano le soglie delle case in cerca di specchi,

i vetri si infrangono e i venti spirano lievi,

gli adulti divengono strani rinoceronti,

in questa città addormentata muovono spettri,

donne vestite di bianco salgono le colline,

i cesti sulle teste e i bambini di fianco,

intonano un canto nero e sussurrato,

mentre nel cielo lampeggiano stelle,

nel cielo lampeggiano le stelle.

In questa città imbambolata muovono spettri,

al loro passaggio tutto si ricopre di ceneri,

le case crollano e le terre si inaridiscono,

gli adulti divengono mucchi di ossa,

in questa città decaduta muovono spettri,

gli alberi si inarcano come ponti,

la natura si annienta in creta,

le acque vengono risucchiate,

mentre tu sei ciò che sfugge a chi non ha occhi,

ciò che sfugge a chi non ha occhi.

E se mai potessi realmente sopravvivere,

prova a fermare questa apocalisse,

se mai potessi realmente sopravvivere,

prova a dipingere un nuovo ritratto.

E se mai potessi realmente sopravvivere,

prova a concederci un po' di tempo,

se mai potessi realmente perdonare,

prova a mandarci un nuovo Dio.

In questa città sodomita muovono spettri,

siamo come animali rabbiosi in cerca di cibo,

indossiamo costosi abiti super marcati,

nelle tasche soldi e gioielli,

gli adulti divengono strani rinoceronti,

in questa città addolorata muovono spettri,

uomini che piangono diamanti,

donne perennemente gravide,

stringono tra le braccia feti morti,

mentre nel cielo si offuscano le stelle,

nel cielo si offuscano le stelle.

Questa città odora di carne decomposta,

questa città è mutilata e priva di speranze,

la natura si annienta in creta,

le acque vengono risucchiate,

mentre tu sei ciò che sfugge a chi non ha occhi,

ciò che sfugge a chi non ha occhi.

E se mai potessi realmente sopravvivere,

prova a concederci un po' di tempo,

se mai tu potessi salvarti,

prova a donare un po' di luce a chi non ha occhi.

 
 
 
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