Post n°2 pubblicato il 25 Settembre 2007 da exit83
Raccontarsi è come osservare l’immagine del proprio volto riflesso sulla pellicola delle acque. Origami di immagini. Sovrapposte, vite dentro vite, come quadri. Matrioske in divenire. Tessere di un unico mosaico nell’immensità di un mondo distante. Guardare oltre la percezione di se stessi, di ciò che ci sta intorno, vedere quel che esiste appena nonostante il mare. Palermo, 26 Marzo 1981 00.Prospettive Nascere in un mattino tremante dopo una notte insonne,non voler aprire gli occhi. Serrare i pugni come serrande, lasciarsi cullare dall’oscurità momentanea, piangere piano. Nascere in un mattino guasto da una donna affranta, sedata, stralunata, in preda al delirio. In overdose da barbiturici. Non voler aprire gli occhi e farlo per fede. Aggrapparsi ad un seno finto, plastico e smorto dal quale ingurgitare latte e malasorte. Latte ed Arte. Aggrapparsi alla vita danzando nella placenta residua, sporco fin dall’origine, legato attraverso corde invisibili e manovrato dall’alto. Marionetta inconsapevole. Ingollare linee, forme e pastelli in bilico tra luci ed ombre. Muovere i primi passi afferrando un lembo di veste materna, gorgogliando parole vuote, sorridendo meccanicamente. Crescere lentamente come l’edera che nel tempo si radica ed espande, torturando le dita che stringono il pennello, affondando i pensieri nel colore tra gli orizzonti di sfumature. Attribuire tonalità agli eventi, stabilendo strane analogie cromatiche tra fenomeno e colore. Vagare nell’aria infrangendo bottiglie e calpestando foglie. Tancredi sogna, spremuto in un corpo minuto dalle fattezze incerte, un mucchietto di ossa e viscere. Sgambettando tra le tele, respira solvente ed olio. Tancredi sogna, dorme e sogna. |
Post n°1 pubblicato il 25 Settembre 2007 da exit83
Ho iniziato a scrivere la mia storia all'età di quindici anni e ho terminato di raccontare a ventidue. Qualcosa ha spento la mia sete di comunicazione. Qualcosa ha interrotto il mio viaggio. Avrei forse potuto dire di più e più chiaramente. Come tutte le ragazzine credevo di poter cambiare il Mondo e di farne parte, forse più di altri. Perché ho sempre cercato di mordere la vita, senza esitazioni, senza precludermi nulla. A velocità . Come luce. Ed ero luce davvero, in certe occasioni, me lo dicevano in molti:"Samu sei luce" Ti orni di stelle. E come luce ho dovuto lasciare il passo parecchie volte alle notti. Mordendo anche quelle. Senza paura. Con i miei due angeli sterminatori. Tancredi e Marco. I miei due angeli neri. Non rimpiango nulla, adesso, che ogni cosa è cambiata. Occorre però ch'io dia un inizio alla storia. Mai iniziare dalla fine. Un punto del cerchio. |
Inviato da: lestelledelsud
il 02/01/2008 alle 17:24
Inviato da: exit83
il 22/12/2007 alle 23:50
Inviato da: nonna_rosa
il 22/12/2007 alle 23:31
Inviato da: seneca32
il 16/12/2007 alle 20:44
Inviato da: belle_gambe78
il 16/11/2007 alle 20:01