Creato da exit83 il 25/09/2007

180chiliDgrasso

Storia di tre giovani in cerca di se stessi.

 

 

Braccia nude

Post n°52 pubblicato il 09 Gennaio 2008 da exit83

 

Ho scritto terribili versi sulle mie braccia nude,

lasciando che l'inchiostro scivoli mischiando i segni,

le vene visibili sulla mano pallida,

tracciano confini e indicano fiumi.

Ho scritto poche parole sulle mie braccia nude,

semplici citazioni di poeti morti,

gli occhi aperti ed insanguinati,

scalfiscono ogni altro sguardo.

Tu che credi nei cambiamenti,

portami dentro il mio sogno,

tu che hai la forza di andare,

stordisci la mia esistenza.

Tu che credi in te stessa,

trova un varco per disarmarmi,

tu che ami la pioggia,

lasciami affogare.

Lega i fili del mio desiderio,

imbastendo per me la trama,

strema il mio corpo,

colpisci intensamente.

Lega i fili del mio desiderio,

picchiami sul volto,

spezza il mio cuore,

affinché io possa gioirne.

Porgimi dolcissime pillole,

strappami dalla mia nausea,

porgimi un po' di sonno,

aiutami a perdere il controllo.

Porgimi dolcissime pillole,

strappa via il dolore,

porgimi un po' di sonno,

aiutami a perdere il controllo.

Ho scritto terribili versi sulle mie braccia nude,

la lama trema sul taglio netto,

il sorriso sul mio volto ricucito,

sembra un'ancora di metallo.

Ho scritto poche parole sulle mie braccia nude,

semplici parole di amore e nebbia,

gli occhi aperti ed insanguinati,

focalizzano immagini sporche.

Tu che credi nei cambiamenti,

portami dentro il mio sogno,

tu che hai la forza di andare,

trova un varco per disarmarmi,

lega i fili del mio desiderio.


 
 
 

ile.

Post n°51 pubblicato il 07 Gennaio 2008 da exit83

 

Sono per te le parole come pioggia,

che scivolano addosso raccontando di noi,

in giorni simili sorrisi diversi,

momenti che non conoscono passato.

Nera è la notte che ci mostra ritratti,

offre squarci trascorsi insieme,

abbracci che sanno di luna,

sguardi come frammenti di città.

Tu conosci il senso per ogni gesto,

la promessa che ci saranno giorni nuovi,

istanti in cui il tempo sembrerà senza fine,

e torneremo ad incontrarci.

Tu conosci il senso di ogni litigio,

la conferma che nulla esiste vanamente,

che sarai per me soltanto verità,

e non smetterai di rifulgere.

Infinite sono le strade e infiniti i bivi,

la vita sembra un pendolo oscillante,

nonostante i continui cambiamenti,

io torno ad esserci per te.

Infinite sono le strade e infiniti i bivi,

siamo come binari paralleli,

nonostante le inevitabili divergenze,

torniamo a completarci.

Nera è la notte che accoglie pensieri,

offre la spalla a chi cerca rifugio,

talvolta la paura di perderti riveste il mio cuore,

mi agguanta non lasciandomi respiro.

Sono per te le parole come pioggia,

scivolano addosso raccontando di noi,

in giorni simili sorrisi diversi,

momenti che non si mascherano di inganno.

Tu conosci il senso di ogni gesto,

sarai per me luce violenta,

tu conosci il senso di ogni silenzio,

sarò sempre qui per te.






 
 
 

Assenza

Post n°50 pubblicato il 04 Gennaio 2008 da exit83

 

Ho sentito sul palato grosse gocce di assenza,

un impercettibile sapore venato di sfumature,

il gusto amaro della rinuncia,

l'agrodolce speziato dei ritorni,

l'acre senso di impotenza,

quando la fine s'insinua dove la lingua vacilla.

Ho sentito l'odore pungente di sangue e carni,

il profumo degli umori dopo l'amore,

l'aria infetta di bacilli e smog,

il puzzo di catrame per asfalti,

l'odore del tuo fiato decomposto.

Ho sentito tra le viscere un brivido,

una strana nausea salirmi alla gola,

percorrermi interamente,

venir meno la terra ad ogni gradino,

soltanto perché non sei qui.

Ho sentito un malessere invasivo,

come se la Terra mi fosse estranea,

la città una bettola per ubriaconi,

le spiagge lingue di sabbia inutili,

gli oceani acque stagne per pescatori.

Ho percepito un'energia che mi ha avvilita,

prostrata fino al centro del mio essere,

innalzata oltre ogni cielo,

come anima dannata sulla terra,

come luce divorata dal suo stesso male,

come specchio per occhi innocenti.

Le papille martoriate dalle fiamme,

ingollo veleno in lacrime di luna,

mentre colgo desideri velati,

mi accorgo che ciò che contava è astrazione.

Ho sentito piccole mani bianche come colombe,

sfiorare le mie guance gelide,

il ritmo isterico di una danza popolare,

ho sentito l'orrenda sensazione di inconsistenza,

l'insignificante asprezza del dirsi amanti,

quando il cielo crolla e il cuore ride,

quando lo stridio di un violino ti fora il cervello.

Angeli maledetti ti accompagnano nel tuo viaggio,

saltando da ramo in ramo,

traghettata la tua barca oltre il fiume,

calpesti praterie in cui regna il dubbio,

tu senti le mie mani tra i tuoi capelli?

Nel silenzio si incontrano gli sguardi,

nel silenzio si intrecciano le lingue,

nel silenzio ci si unisce per sempre,

legati come un alcolista alla bottiglia.

E tutto scivola via senza lasciare margini,

quando il cielo diventa il fondo di un morto,

sento che ogni parte di me si sgretola,

come se ci fosse un modo per poter sopravvivere,

a questa guerra di labbra e di corpi,

che si cercano senza trovar pace.

E tutto scivola via senza lasciare margini,

in un momento l'idea mi balena nella testa,

sono viva solo tra le tue mani,

il giorno ti regala le armi per difenderci,

per un nuovo nome ti terrò caldo il posto,

l'uno accanto all'altra.

Angeli maledetti ti sorvegliano nel tuo viaggio,

strani angoli si accendono al tuo passaggio,

lividi d'amore sulla tua pelle,

porti le testimonianze del peccato.

Ardi con le altre anime morte,

l'arsura colpisce in egual misura le mie carni,

sperando in una dolorosa rivoluzione,

tu sei fuliggine tra i miei capelli,

l'ultimo respiro oltre il giorno.

 
 
 

Unison

Post n°49 pubblicato il 04 Gennaio 2008 da exit83

 

Vengo da te privandomi di ogni cosa,

liberandomi della mia coltre di polveri,

con sguardo vuoto e testa infranta,

le mani aperte e i piedi scalzi.

Vengo da te privata di identità,

con la sola scelta di esserci,

il corpo nudo e il volto vacuo,

purificata da ogni pensiero.

É in gioco la notte e i suoi raggiri,

è in gioco il desiderio di mostrarmi vinta,

nel surreale mondo in cui pianti i tuoi bulbi,

e ti prendi cura dei germogli di luce.

Vengo da te privandomi degli altri,

deserta come una distesa marmorea,

nell'assenza di sfumature e di tratti,

stringendo una coda di cometa.

Io sono unita al tuo labirinto,

una simbiosi viscerale,

nei corridoi muoio e risorgo,

io sono unita al tuo giardino,

un connubio eterno,

contemplando muoio e risorgo.

É in gioco la notte e i suoi sospiri,

è in gioco il desiderio di mostrarmi vinta,

tra le tue braccia che incatenano anime,

mi dolgo di non possederne una.

Io sono unita al tuo primo piatto,

alle lenzuola indisciplinate che ti trattengono,

nel tepore dei corpi dopo l'amore,

risiede il senso di questo nodo,

io sono unita al tuo giocattolo di bambina,

alle paure che ti paralizzano,

ai ricordi che non vuoi abbandonare,

in te muoio e risorgo continuamente.

Vengo da te con un mazzolino di camelie,

l'ardesia copre i tetti turchini,

cammino nell'immobilità dei tempi,

guidata dalle tue ombre.

Vengo da te con leggerezza,

al tuo collo un ciondolo misterioso,

cammino con gli occhi saturi di luce,

verso la tua sagoma dorata.

Hai il sole in bocca,

una luce che solleva i tempi,

hai il sole in bocca,

una luce che cancella ogni notte.

Siamo uniti , potevi immaginarlo?

Siamo uniti in questa prigione sferica,

vortichiamo da porta a porta,

tra un inizio e la fine,

ricomincia il cerchio.

Siamo uniti,potevi immaginarlo?

Siamo uniti in questo spazio senza equilibri,

cadiamo all'infinito nell'abisso intergalattico,

senza discipline né regole,

possiamo soltanto sperare nel compromesso.

É in gioco la notte e i suoi profumi,

è in gioco il desiderio di rinascere come nova,

mischiarsi agli elementi,

fare finalmente parte di qualcosa.

Io sono unita a te,

come lacrime ovali sulle gote,

sono il tuo sorriso che indispone,

tracce di cute sulla superficie.

Vengo da te privata di ogni cosa,

rinunciando a nome ed origine,

come un punto interrogativo,

pronto a qualsiasi metamorfosi.

Vengo da te mia creatura amata,

come un cimelio di guerra,

un articolo di regalo dimenticato,

un bimbo curioso di tutto.

É in gioco la notte e i suoi profumi,

cammino nell'immobilità dei tempi,

mentre tieni il sole in bocca,

scelgo di morire e risorgere.

É in gioco il desiderio di mostrarmi vinta,

tra le tue braccia che incatenano anime,

mi lascio riposare eternamente,

sperando che questa luce possa cancellare ogni notte,

sperando che tu possa arrestare il mio tempo.

 
 
 

--A--

Post n°48 pubblicato il 02 Gennaio 2008 da exit83

 

Ho visto così tanti volti e luoghi,

che ringrazio adesso l'oscurità che rende ciechi,

di tutte le voci che ho ascoltato non ne è rimasto niente,

c'è solo silenzio che dona purificazione.

Picchietto le mie dita ossute sulle tue dita,

una melodia che parla per enigmi,

indubbiamente mi manchi,

col tuo canto circolare,

indubbiamente sai affogare il mio cuore,

con le tue mani mi afferri,

affondi sguardi nei miei occhi asciutti,

feriti dal nostro nuovo giorno.

Ho visto così tante cose che non ne ricordo alcuna,

venti di pioggia e soli straziati,

lune come bussole impazzite,

lo Zenit distante da qualsiasi punto.

Stento a credere in questo nostro giorno,

tutto sembra l'immagine sbiadita di una pellicola datata,

uccelli volano alti sulle cime infinite,

gli orizzonti sono linee tratteggiate,

mentre fisso il soffitto che danza,

le tue parole sono un borbottio nella testa.

E se solo avessi chiara la fine,

saprei come tenermi stretto il miracolo,

se solo ci fosse una ragione per questo mattino fresco,

forse avrei scelto la resa per me stessa,

forse avrei potuto soffiare pensieri tra le ceneri.

Io ti cerco ad ogni passo,

le diversità non hanno nome,

quando strisciano sulla nostra pelle,

lasciano soltanto ferite superficiali,

io ti cerco ad ogni passo,

un tuo respiro come un soffio dolcissimo,

che quando mi scivola addosso,

sembra una carezza.

Nei sentieri deserti o per le strade di città,

mille gesti simili si alternano ad altri,

le luci del porto sembrano lingue di fuoco,

corse in autostrade avvolte dalla notte,

piango la sintonia perversa delle corrispondenze.

E se solo avessi chiara la fine,

saprei come mostrarmi insignificante,

nella complessità della proiezione,

sarei ombra nei tuoi sogni,

e se solo tutto fosse possibile,

sarei la tua sete instancabile,

una sorgente per le tue labbra,

che schiudendosi mi accolgono.

Ho visto così tante cose che non ne ricordo alcuna,

sei veleno per le mie vene sottili,

di tutte le voci che ho ascoltato non ne è rimasto niente,

le parole sono come macchie in dissolvenza,

che lentamente si tramutano in silenzi.

Io ti cerco ad ogni passo,

ti cerco tra le pagine accartocciate,

nella corteccia di certi alberi secolari,

nei meccanismi del mio ingranaggio.

Ti cerco nella calce bianca sugli stivali,

nelle oscure presenze che visitano le notti,

un tuo respiro come un soffio dolcissimo,

che quando scivola addosso,

sembra pioggia di primavera.

E se solo avessi chiara la fine,

saprei come mostrarmi insignificante,

nella complessità della proiezione,

sarei ombra nei tuoi sogni,

e se solo tutto fosse possibile,

sarei la tua sete instancabile,

una sorgente per le tue labbra,

che schiudendosi mi accolgono.

Indubbiamente mi manchi,

col tuo canto circolare,

indubbiamente mi manchi,

le mie dita sulle tue dita,

quando mi convinco che sei il miracolo del nuovo giorno,

scelgo la resa per me stessa,

e soffio pensieri tra le ceneri.

 
 
 

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