Creato da exit83 il 25/09/2007

180chiliDgrasso

Storia di tre giovani in cerca di se stessi.

 

 

Per te.

Post n°42 pubblicato il 18 Dicembre 2007 da exit83

Alla luce stellare le tue labbra sulle mie,

il tempo prigioniero di un tocco,

la gioia di starti vicino,

sdraiati sotto un cielo dipinto.

Nulla ci rende tanto simili come questo,

due corpi che si corrispondono,

il tepore di un abbraccio negato,

che concedi soltanto adesso.

Un sorso di noi e siamo vecchi,

un sorso in due calici diversi,

uno per il boccone amaro,

l'altro per ingoiare paura.

Nei tuoi occhi,

nei miei occhi,

io noto che siamo uguali.

Nei tuoi occhi,

nei miei occhi,

io stento a riconoscermi.

Alla luce stellare le tue labbra sulle mie,

saliva nelle nostre bocche,

per l'unica volta che mi hai detto ti amo,

una lacrima sulla tua guancia,

per l'unica volta che hai detto ti voglio,

una parola che diventi memoria.

Nulla ci rende tanto simili come questo,

due sguardi che si incrociano,

il calore del tuo fiato,

che si fonde col mio fiato.

Un sorso di noi e siamo già vecchi,

due instabili birilli,

che attendono di essere colpiti,

un sorso di noi e siamo già grigi,

due fiori appassiti,

che donano bellezza.

Nei tuoi occhi,

nei miei occhi,

io noto che siamo uguali.

Nei tuoi occhi,

nei miei occhi,

c'è un vortice di luce.

 
 
 

Ale

Post n°41 pubblicato il 18 Dicembre 2007 da exit83

 

Dolce come una carezza su una gota,

il tuo respiro si poggia sul mio cuore,

la paura di lasciarti guardare,

mentre piangi tutta la tua paura.

Dolce come i silenzi tra noi,

piccoli sussurri appena percettibili,

baci i miei occhi un po' ovali,

con delicatezza assoluta.

Ti nascondi senza far rumore,

dietro uno specchio opaco,

mostrandoti così forte,

soltanto per me.

Nascondi nelle pieghe dei tuoi sorrisi,

e in ogni angolo della bocca,

nelle rare crepe del tuo volto,

ogni momento vissuto.

Non temere di poter cambiare,

lascia che questa notte mi abbagli,

che le segrete prigioni mi siano amiche,

che possano accogliere le mie membra,

mentre io passeggio con te sotto la luna,

e il menestrello canta,

strimpellando una chitarra.

Danziamo sulle note astrali,

un passo avanti e uno indietro,

le mani intrecciate come trame,

e noi due come assetati,

beviamo dai calici,

soli come deserti.

Dolce come una parola detta bene,

i tuoi occhi sono cristalli lucenti,

le labbra che danno battesimo,

incontrano le mie labbra.

Dolce come un gioco d'amore,

estremo e doloroso,

che tortura la mente,

e ci affama d'aria,

tu mi mostri il giorno,

nascosta dentro uno specchio,

rifletti per me.

Non temere di poter cambiare,

corri sulla crosta del mondo,

lascia che questa notte mi abbagli,

con i suoi segreti bisbigliati,

tienimi stretta mentre nascondi le tue ossa,

confidami le tue paure,

lascia che le tue lacrime siano perle pallide.

Mostrami il giorno,

mostrami anche le tue notti,

nascosta dentro uno specchio,

che possa rifletterti eternamente.

Rifletti soltanto per me.











 
 
 

Vaka

Post n°40 pubblicato il 16 Dicembre 2007 da exit83

 

Macchie sui grembiuli,

la campanella suona la salvezza,

contro i muri bianchissimi,

le ispezioni sulla pelle candida.

I volti tristi dei bimbi innocenti,

le loro manine strette,

gli occhi sgranati sul mondo,

il cielo piange letame,

ricoprendo tutto.

Auto fracassate come speranze infrante,

vetri e macerie calpestate da piedini,

maschere a gas per vivere ancora,

il bacio che mai potrà essere dato.

Un piccolo Cristo rotola nel fango,

gioca con ciò che resta della terra,

i capelli biondissimi inceneriti,

la nebbia tossica come ragnatele.

Un piccolo Cristo rincorre un compagno,

le scarpe affondate negli abissi,

il potere che squarcia la luce,

mostrando quanto sia labile il sempre.

Il cielo piange letame,

le stelle come bagliori impercettibili,

l'aria appestata si annida tra le dita,

pronta a corrompere i corpi,

bruciando ogni respiro.

Lunghi edifici come fortezze inviolabili,

gironi infernali su questa terra,

contenitori di purezza,

tentano di conservare vita.

Un piccolo Cristo costruisce un pupazzo,

la neve di catrame e di scorie,

altri angeli neri vorticano intorno,

canticchiando in girotondo.

Grida sospese nei corridoi asettici,

tutti contro le pareti per l'ispezione,

medici controllano i volti,

le sclere ingiallite,

le labbra violacee.

Il cielo piange letame,

la corruzione come peste,

corrompe tutto ciò su cui si posa,

teme lo sguardo di un Dio.

I volti tristi dei bimbi innocenti,

le loro manine strette,

gli occhi sgranati sul mondo,

i potenti che lasciano marcire tutto,

senza rimorsi.

Il cielo piange letame,

le stelle come bagliori impercettibili,

l'aria appestata si annida tra le dita,

pronta a corrompere i corpi,

bruciando ogni respiro.

Il sole risucchiato da un buco nero,

l'oggi è privato di ogni sospiro,

il cielo piange i giorni che restano,

mostrando quanto sia labile il sempre.









 
 
 

Saeglopur

Post n°39 pubblicato il 15 Dicembre 2007 da exit83

 

Immergiti in te stessa fino ai polsi,

affronta le acque limpide,

mostrati coraggiosa toccando i fondali,

nuota lenta godendo di ogni parte di te.

Allontanati dalla riva,

stiracchia i tendini,

muovi come se fossi corrente,

tieniti pronta alle turbolenze.

Lasciati attraversare dallo stupore,

cullata dai suoni marini,

vibra come mulinelli,

controlla la tensione.

Respiri in fretta,

senza controllo,

la distanza di sicurezza,

da non rispettare.

Respiri in fretta,

senza controllo,

il richiamo delle sirene,

da non riuscire ad eludere.

Immergiti in te stessa fino al mento,

affronta le tue paure,

mostrati forte nonostante tutto,

nuota lenta oltre gli oceani.

Allontanati dal mondo conosciuto,

spicca il volo verso la verità,

muovi in ogni direzione,

tieniti pronta al grande salto.

Lasciati attraversare dallo stupore,

affronta le onde,

sii parte delle maree,

prova ad essere libera.

Respiri in fretta,

senza controllo,

la distanza di sicurezza,

un nodo in gola.

Respiri in fretta,

senza controllo,

il richiamo delle sirene,

un pugno allo stomaco.

Immergiti in te stessa completamente,

lascia che le acque possano impalmarti,

stendi le tue ossa con qualche brivido,

sei oltre ogni vita possibile.

Lasciati attraversare dallo stupore,

lascia che queste parole possano infrangerti,

lascia che il tuo corpo esca fuori,

come un feto risorto dal suo guscio.

 
 
 

Proteggimi

Post n°38 pubblicato il 11 Dicembre 2007 da exit83

 

In certi momenti malati,

quando la festa sta per finire,

il tuo volto che grida sembra obliarsi,

mentre si annulla il gioco del destino,

il tempo ti invita al banchetto,

aperte le porte della casa,

a chiunque voglia entrare.

Non ci resta che ridere,

assuefatti al fuoco,

non ci resta che ridere,

di queste sere epidemiche.

Il pensiero ingrassa la ragione,

per il tuo volto sfinito,

confronto la foto del giorno,

la luce spacca la mattina,

per chiunque voglia viverla.

Proteggimi contro il tuo petto,

proteggimi da me stessa,

mentre dimentico il tuo volto,

un urlo nella mia testa.

 
 
 

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