Creato da exit83 il 25/09/2007

180chiliDgrasso

Storia di tre giovani in cerca di se stessi.

 

 

Quello di cui ho bisogno

Post n°32 pubblicato il 21 Novembre 2007 da exit83

 

Ci siamo calpestati volontariamente,

ci siamo trovati sotto lo stesso cielo,

guardati intensamente negli occhi,

sperando che tutto andasse storto.

Come lividi dello stesso volto,

abbiamo creduto di occupare un posto,

variabili come il tempo,

sorpresi da bagliori,

intirizziti dalle notti.

Sento che questo è il momento in cui sta per arrivare,

il segreto è palpabile sulle tue labbra,

come se vivessimo lo scontro tra galassie,

l'uno dinanzi all'altra.

É troppo tardi per desiderare quello di cui ho bisogno,

è troppo tardi per credere di aver compreso,

l'incidente è avvenuto e il percorso è interrotto,

tu scivoli sulla mia pelle.

Sento che questo è il momento atteso,

tutto inizia nuovamente col rimorso,

ma questo è quello di cui ho bisogno,

le tue mani intorno al collo.

Piccoli ectoplasmi insensibili,

orecchie arcuate e occhi di cristallo,

le parole come pugnali affilati,

ci amiamo senza mai sfiorarci.

Sento che questo è il momento atteso,

le nostre dita come picconi nel ghiaccio,

siamo distanti come orizzonti inconciliabili,

è questo quello di cui ho bisogno.

Sottili le tue gambe avanzano,

nel deserto dei sentimenti atmosferici,

privati della vista,

ci cerchiamo inutilmente.

La mia marionetta è morta,

piango per il suo corpo legnoso,

i capelli vengono raccolti in un bouquet,

teneri nodi celestini.

La sua povera anima insepolta,

e la tua meticolosa arroganza,

la sua cruenta morte,

per il tuo dolce sorriso.

Sento che questo è il momento atteso,

l'istante in cui ogni verità verrà oscurata,

in cui ogni silente menzogna avrà peso,

nel percorso verso la fine.

Sento che questo è il momento atteso,

il sollievo di aver scampato un pericolo,

nel tuo misero sguardo appassito,

non leggo niente.

Alcune delle immagini sono prive di ombre,

preparo una faccia per incontrare la tua,

mentre lascio colare una domanda sul tuo piatto,

speri che il pasto finisca presto.

I tuoi occhi non appaiono,

il desiderio è fuggevole come vento,

tenere il passo senza voltarsi,

è questo quello di cui ho bisogno.

Ci siamo calpestati volontariamente,

ci siamo trovati sotto lo stesso cielo,

guardati intensamente negli occhi,

sperando che tutto andasse storto.

Dici per sempre come se fosse niente,

lasci vibrare i tuoi istinti,

finché non ti accorgi che sei evanescenza,

di te che mi uccidi e inebri,

è di questo che ho bisogno.

Giacendo nella bugia mi desideri,

come un vecchio paio di scarpe comodo,

delle tue carezze distratte,

è di quello che ho bisogno.

Sento che questo è il momento in cui sta per arrivare,

il segreto è palpabile sulle tue labbra,

lo stai dicendo da anni,

che non sono io quello di cui hai bisogno.

Sento che questo è il momento atteso,

le nostre dita come picconi nel ghiaccio,

siamo distanti come orizzonti inconciliabili,

ne percepisci i limiti?

Sento che questo è il momento atteso,

l'istante in cui ogni verità verrà oscurata,

in cui ogni silente menzogna avrà peso,

nel percorso verso la fine.

La tua fine,

è ciò di cui ho bisogno,

le tue mani intorno al mio collo,

è ciò di cui ho bisogno.

I tuoi denti conficcati nella mia carne,

è l'unica cosa di cui ho bisogno.

 
 
 

Monologo

Post n°31 pubblicato il 16 Novembre 2007 da exit83

 

C'è sempre un momento in cui le cose sembrano assumere una forma, ti rigiri tra le mani una foto, nella testa un nome, sulle labbra un sapore, tra le ciglia una lacrima. Sorridi lentamente perché è quello di cui hai bisogno e senti che hai ancora una chance. Deve esserci un posto in cui stare, in cui sederti, in cui credere di avere importanza per qualcosa o qualcuno.

Ascolti una canzone e ti ci ritrovi dentro. Parola dopo parola , parla di te. Non urli mai, non strepiti mai, non fai violenza mai. Non ti annienti mai. Sei solo Tu con tanta voglia di camminare, di saltellare senza motivo, di guardare una persona e dire:”è quella giusta”.

Sei Tu con voce calma che chiedi ad un amico:” che facciamo stasera?” Dai, si esce e poi chi lo sa.

Non c'è motivo per aver paura di quel <<chi lo sa>> , perché ci siamo qui ed ora , solo questo conta.

Le circostanze ci sorprendono, ci permettono strani incroci e strani incontri. Chissà se in fondo ci riconosciamo tutti, guidati da alchimie particolari o semplicemente ci accontentiamo di scoprirci piano piano, consapevoli di essere avvolti da un mantello di inibizioni, di diffidenza, di sfiducia.

Chissà se i giorni muovono in modo lineare o circolare come il Mondo.

Orario, antiorario? Indifferente.

Credevo che nulla potesse più stupirmi, quando si morde tutto fino in fondo, nonostante il sangue aspro in gola. Sfaldi carne, pelle, giungi fino all'osso e non molli la presa. Non puoi mollare.

Non puoi permetterti di sputare via il veleno del sangue altrui. Quando l'amore ti circola nelle vene, come piccole fiammelle poco dense, liquide, che veloci corrono a incenerire tutto..Tu sai che devi far qualcosa, qualsiasi cosa, per non lasciarti avvelenare. Stringi tra le mani piccole carte, coloratissime e logore, che raffigurano i tuoi incubi. Te li porti dentro, mentre calpesti strade, giungi a un bivio, superi binari, cerchi di guadare fiumi, oltrepassi mura, rinchiudi i tuoi pensieri in stanze senza pareti né finestre. Te li porti dentro, varcando confini, ignorando limiti che ti sei prefissata, mai lasciarti andare in caduta se quando l'hai fatto non ne eri cosciente.

É tutto un cerchio, inutile chiamarlo labirinto, inutile forzarsi e cercare ancora. Siamo le pedine di un grande scacchiere, soggetti all'altrui volere, recitiamo nel meraviglioso gioco della vita.

Così ci ritroviamo tremanti una dinanzi all'altra, con una borsa piena di ricordi, un sorrisetto amaro, poche frasette di conciliazione, due aggettivi per non sembrare belve, due occhi neri come notte appassionata.

Quanto possono apparire patetiche le relazioni tra esseri umani, loro ti guardano ma non ti vedono.

Muovono quelle sottili dita su display tracciando simboli che si tramuteranno in parole, ma non dicono niente. Io non leggo niente.

Sono vuoti spazi, sono titubanti versi, sono piccole fesserie carnali che ci scambiamo tra un drink e un forse. Gli sguardi mi trapassano , vacui come tramonti nascosti. Celano bellezza.

Quella bellezza che vorresti vedere in tutte le cose che ti sovrastano, che ti circondano, che ti stanno sulla testa come macigni. La semplicità di dirsi insieme, amici cari, amanti nodosi, simili e diversi,

con le nocche rosse, quei sorrisi increspati che ci fanno sembrare adulti.

Adulti come i nostri padri , discepoli di religioni senza Dio e senza scopo, invochiamo giustizia.

Poveri angeli immortali che piangono, povere canne al vento senza terra che le sostiene, poveri pellegrini senza un'abbazia in cui trovar riparo. Teniamo una croce sulle spalle che si chiama Egoismo. Siamo giovani crisantemi annoiati con la testa china su lapidi di brina. Amando si impara.

Amando si brama. Amando si spara. Amando si trafora. Leghiamo ossa con anelli ad altre ossa. Simili nel puzzo , simili nel marcio, simili nell'inettitudine di dirsi innamorati.

Desiderare un grammo di gioia, sniffarne un po', mentre la nebbia vela gli sguardi che sfiorano appena. Desiderare quel grammo di gioia che può mitigarmi appena.

É stato un brivido , un solo brivido, averti qui con me. É stato un brivido, un solo brivido, in pochi attimi. Sentirti piangere. É stato sterile, inutile, sentirti piangere.

 
 
 

Placebo

Post n°30 pubblicato il 15 Novembre 2007 da exit83

 

Non dimenticherò mai i tuoi sorrisi,

non dimenticherò mai quel che dici,

non dimenticherò mai quegli sguardi,

radicati alla terra come radici,

e le parole come dardi,

ed i tuoi abiti lisi,

stretti l'un l'altro come fermagli,

camminando verso il fiume.

Di tutto quello che avrei desiderato,

non ho avuto niente,

che potesse far sparire il dolore,

di questo mio ultimo giorno.

Di tutto quello che avrei desiderato,

non ho avuto niente,

che potesse essere il primo ritaglio di una vita,

come se fosse un giorno nuovo.

Ricorda gli amici e gli istanti insieme,

ricorda che siamo stati una cosa sola.

Non dimenticherò mai il tuo fiato,

non dimenticherò mai come tremi,

non dimenticherò mai le tue lacrime rosse,

abbandonata come una barca a remi,

tra le acque di un mare agitato,

vorticheremo come giostre,

camminando verso la fine.

Ricorda gli amici e gli istanti insieme,

ricorda che siamo stati una cosa sola.

Di tutto quello che avrei voluto,

non ho ottenuto niente,

hai saziato il mio desiderio con le distanze,

colmando i vuoti con mille scuse.

Di tutto quello che ho desiderato,

non mi hai saputo dare niente,

hai preferito essere un dettaglio di una vita,

e nemmeno troppo importante.

Nascondendoti dietro una ragnatela,

di convenevoli e parole fatte,

di giorno in giorno,

ti sei sciolto come cera.

Nascondendoti dietro una ragnatela,

di sciocchezze e bugie,

di giorno in giorno,

hai permesso alla pioggia di caderti in casa.

Ricorda le carezze e le luci,

schiena contro schiena,

in un letto troppo grande,

respirando appena dopo l'amore,

nell'ultimo nostro giorno.

Come un fuoco che lentamente muore,

chiudi gli occhi dinanzi la neve,

piccole piume gelate cadono sulle tue labbra,

facendoti rabbrividire un poco,

la brina mattutina sotto le suole,

e tu che ti allontani non voltandoti mai.

Non dimenticherò mai i tuoi sorrisi,

non dimenticherò mai quel che dici,

non dimenticherò mai quegli sguardi,

non dimenticherò mai il tuo fiato,

non dimenticherò mai come tremi,

non dimenticherò mai le tue lacrime rosse,

ricorda che siamo stati una cosa sola.

Ricorda che siamo stati una cosa sola.

 
 
 

Omaggio

Post n°29 pubblicato il 09 Novembre 2007 da exit83

 

Amore mio,

dimmi per sempre,

cogli le stelle,

che fioriscono nel ciel.


Amore mio,

fiuta la notte,

donami il cuore,

che batte per me.


Amore mio,

sorreggimi e taci,

stenditi adesso,

vicino a me.


Amore mio,

struggimi ancora,

stringimi forte,

rubando i pensieri.


Amore mio,

dimmi per sempre,

anche se vuoi,

un'altra per te.


Dimmi per sempre,

anche se vuoi,

un'altra per te.

 
 
 

Vedrai...

Post n°28 pubblicato il 08 Novembre 2007 da exit83

 

Sarebbe stato meglio fermarsi all'immaginazione,

quando non riesci ad essere vera né chiara,

dalle tue lacrime non nasce nulla,

nemmeno un falso germoglio di gioia.

Sarebbe stato meglio non fingere mai,

quando nascondevi gli occhi dietro le bugie,

i sorrisi amari di chi recita male,

le giustificazioni surreali e non credibili.

Lo sapevi bene anche tu,

che non sarebbe bastato nascondersi,

lo sapevi bene anche tu,

che non ti è concessa rivincita.

Avresti fatto meglio a scavarti la fossa,

perdere ogni dignità non fa onore,

i tuoi convenevoli stancano,

il tuo pallore non spaventa.

Avresti fatto meglio a sfregiarti,

il tuo volto porta i segni di crudeltà,

le tue intenzioni sono astute manovre inutili,

le tue promesse vacue parole.

Lo sapevi bene anche tu,

che non sarebbe bastato mascherarsi,

lo sapevi bene anche tu,

che non ti è concesso piangere.

Perdonare è strapparsi i tuoi artigli dalla pelle,

respirare dopo aver rischiato di soccombere,

perdonarti sarebbe arrendersi al tuo tempo,

tu vivrai per sempre nel raggiro.

Perdonare è sopravvivere ai tuoi veleni,

soffiare sulle ferite aperte,

lenire gradualmente il dolore,

mentre vivrai per sempre nello squallore.

Lo sapevi bene anche tu,

che non avresti potuto salvarti,

lo sapevi bene anche tu,

che non c'è speranza per chi non sa rialzarsi.

Sarebbe stato meglio fermarsi all'immaginazione,

ma hai voluto buttarti addosso troppo amore,

dal tuo ventre non nasce nulla,

nemmeno un falso feto di verità.

Sarebbe stato meglio non fingere mai,

hai gettato la tua bellezza senza esitare,

hai assunto l'aria sprezzante di chi crede di vincere,

sguazzando nel letame delle tue convinzioni.

Lo sapevi bene anche tu,

che avresti superato l'infinità,

lo sapevi bene anche tu,

che vivrai per sempre nello squallore.

Credimi rimarrai nell'eternità.

Credimi, la mia promessa è qui.

Prometto che vivrai per sempre nel tuo squallore.

 
 
 

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